Cavalli
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Cavalli

di Stefano Pastor 27mila caratteri cir.

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  1. marramee
     
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    - RIMOSSO -

    Edited by marramee - 17/5/2011, 11:52
     
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  2. Daniele_QM
     
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    Devo dire Stefano, che i tuoi testi racchiudono sempre delle "visioni" originali. Mi verrebbe da definirti "impressionista". :)
    Detto questo, il racconto risulta un po' pesante da leggere fino in fondo, poiché la narrazione a "diario" (perché alla fine è un po' questo) e la quasi totale assenza di dialoghi, rende il tutto un po' ingombrante.
    Tuttavia, va anche detto che il finale è ben gestito, fai quadrare tutti i conti in modo egregio e la sorpresa - anche se non totale, ti confido - viene fuori bene.
    Sarebbe un tre e "qualcosa" ma mi fermo a tre perché credo che tu possa snellire la parte centrale della storia e renderla ancor più digeribile.
    :)
     
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  3. Yue07
     
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    Riesci sempre a stupirmi in maniera positiva ;) Il racconto è andato giù una meraviglia, non ho sentito minimamente la mancanza dei dialoghi (cosa rara per me, che dai dialoghi praticamente dipendo) e il finale mi ha lasciato molto soddfisfatta. Scusa se ti sembro un po' sintetica, ma davvero non ho appunti da farti.
    Sarebbe un tre molto abbondante. Quindi quattro. Complimenti a questo mio primo racconto commentato :P
     
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  4. Idrascanian
     
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    Un racconto che conferma le ottime impressioni avute lo scorso mese leggendo “Ranocchio.” Questa volta siamo di fronte a un horror meno angosciante e se vogliamo più “poetico”, scritto molto bene. Hai la grande capacità di creare immagini potenti e trame che dosano sapientemente inquietudine e un nonsoche di nostalgico. Complimenti per come hai gestito l’assenza di dialoghi; il testo, nonostante ciò, scorre via senza problemi.
    Unico appunto, ho trovato un po’ pesantucci alcuni paragrafi, in cui emergono delle frasi “sdolcinate” che sanno molto di già sentito. Sbavature stilistiche o grammaticali praticamente assenti.
    Che dirti, un altro valido tassello del tuo personale Bestiario, non posso che darti 4. A rileggerti!
     
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  5. ferru
     
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    ciao

    SPOILER (click to view)
    Minchia!
    Devo dire che i tuoi lavori sono sempre affascinanti per me. La tua capacità di scrittura è indubbia. Questo addirittura con il suo tono evocativo stilisticamente lo trovo bellissimo, ma stranamente mi è piaciuto meno dei tuoi precedenti lavori postati.
    Ho qualche dubbio sulla qualità della storia, troppo pilotata per me. Troppe tragedie colpiscono la protagonista. Mi rendo conto che serve per tenere in piedi la storia, ma questa volta i tuoi trucchi da marpione, a mio avviso, hanno tolto emotività e la lettura si è appesantita un attimino. Forse perché il ritmo è sempre uguale. Non lo so. Qualcosa dal mio punto di vista devi rivedere. Poche cose.

    Attenzione le mie sono impressione, non consigli.
    Tuttavia così come lo leggo, personalmente, non arrivo al 4.
    Non avercela però
     
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    Losco Figuro

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    L'ho trovato ben scritto ma un po' lento, non tanto nel ritmo quanto proprio nel susseguirsi degli eventi, forse è un po' troppo raccontato e poco vissuto.
    La storia è piacevole ma il finale mi lascia molti dubbi, non è del tutto chiara la vicenda, anche se la comprendo a grandi linee.
    Voto 3 e ti segnalo qualche punto:

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    Eravamo seduti alla sua ombra, su una tovaglia, mentre lui cercava di essere solenne.

    Lui chi? Qui nasce una confusione di soggetti tra l'albero e Patrick (all'inizio sembra si parli dell'ombra di Patrick, poi si aggiusta il tiro "a senso" perché deve trattarsi dell'albero, ma a quel punto chi è che cerca di essere solenne? L'albero? :huh:)

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    I cavalli si stagliavano contro il cielo, proprio in cima alla collinetta. Erano quattro, due cavalli adulti,

    Eviterei la ripetizione di "cavalli", anche perché "due adulti" è già sufficiente, sappiamo di cosa si parla.

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    Ma quasi subito riportai l'attenzione su Patrick, perché capivo quanto fosse per lui difficile esprimersi.

    Forse meglio "difficile per lui"

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    Era una richiesta inutile, in fondo, sapeva benissimo che gli avrei detto di sì, come pure sapeva che i nostri genitori non ce l'avrebbero permesso, in fondo avevamo solo diciassette anni.

    Ripetizione di "in fondo"

    [QUOTE=marramee,1/12/2009, 00:47]
    Allungai una mano e gli accarezzai la guancia. Lui si interruppe. «Sta ferma, mi stai confondendo. Mi dimentico quello che devo dire.»

    «Sta'», apostrofato in quanto sta per "stai"

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    «Ci penserò,» risposi a Patrick.

    In questo caso la virgola la vedrei meglio dopo i caporali, non appartiene al dialogo.

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    Quando arrivò la notizia volli vederlo, e me lo permisero, anche se ero così giovane, perché in fondo eravamo una coppia, noi due, tutti ci consideravano già tali.

    "tale" (si accorda a "una coppia")

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    Ero una brava studentessa, e un tipo solitario. Non legavo facilmente con nessuno, avevo pochi amici e tutti di sesso femminile.

    Mi stona un po' questa frase... se erano di sesso femminile allora erano amiche e non amici tanto per cominciare. Forse si potrebbe rendere diversamente.

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    La mia vita continuò così finché non fui laureata. Soltanto dopo, quando ancora stavo girando alla ricerca di un lavoro, incontrai Aldo.

    Toglierei "ancora". Sembra voler aggiungere dei connotati particolari che però non ci dovrebbero essere, sta cercando lavoro dopo la laurea, non è un'azione che vada sottolineata più di tanto, o no?

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    Venne la polizia, e fui sottoposta a un interrogatorio continuo, convinti che stessi mentendo.

    "convinti" non ha un soggetto

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    Formularono tante ipotesi, e alla fine valutarono anche la possibilità che vi fosse implicata qualcun altro.

    Refuso, "implicato"

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    Ma il fatto che davvero non ricordassi cosa fosse successo, non mi rendeva comunque innocente.

    La virgola è di troppo.

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    A casa dei miei mi aspettavano quattro valigie chiuse, con dentro tutti i miei averi.

    Direi "tutte le mie cose", o qualcosa di simile, o davvero non ha neanche un centesimo in banca o cose del genere?

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    Non ero l'unica parente rimastagli,

    "rimastale"

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    Compresi di aver sbagliato a venire lì,

    "andare lì" (o "venire qui", che però non c'entra niente in questo caso)

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    ma non trovavo la forza di allontanarmene.

    "allontanarmene" da cosa? Non c'è alcun sostantivo a cui fare riferimento, direi "allontanarmi"

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    Uscii fuori,

    Pleonasmo che eviterei. "Uscii" basta e avanza, non è che si possa uscire dentro :rolleyes:

    CITAZIONE (marramee @ 1/12/2009, 00:47)
    Vidi Christian salire il groppa al puledro,

    Refuso, "in"
     
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  7. marramee
     
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    Grazie a tutti per la lettura e per i commenti. Ho corretto tutti gli errori e i refusi segnalati da CMT.
     
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  8. Paolo_DP77
     
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    Metto anche io un tre meritatissimo.
    SPOILER (click to view)
    Ti faccio i complimenti per la storia, davvero molto ben gestita ed evocativa. L'idea di fondo del racconto funziona molto bene, le immagini dei cavalli sono un leit-motiv perfetto. Mi è piaciuta sopratutto l'ambiguità che hai conferito ai cavalli per buona parte del racconto - sono affascinanti alla vista, ma sembrano portare sventure (quasi) ogni volta che appaiono.
    Forse il mio è un commento quasi in controtendenza, però avrei quasi preferito se parte di quell'ambiguità si fosse conservata nel finale, ma questa è una mia preferenza personale e non conta nella valutazione.
    Non arrivo al quattro per due motivi: le spiegazioni nel finale sono forse un po' troppe, condensate insieme; la struttura quindi non è ben bilanciata secondo me perché rovina in parte la scena. Inoltre lo stile sarebbe da migliorare dato che in alcuni passaggi risulta un po' pesante, anche per via della forma "tutta pensata" che hai scelto. Si va avanti nella lettura comunque senza fatica, perché c'è grande curiosità nello scoprire il mistero, ma uno stile diverso avrebbe dato maggior immeditezza alla narrazione, che così è forse troppo indiretta, secondo me.

    Ciao e a rileggerti.
     
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  9. CloudAnamin
     
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    La storia è scritta veramente bene e l'ho letta senza alcuna fatica. Il particolare che ho apprezzato maggiormente è stato la capacità di sintetizzare la vita di una persona, alternando parti di testo in cui trascorrono anni interi a parti che descrivono ore o minuti, senza disorientarmi. In alcuni tratti mi sembra che tu sia stato un po' troppo sadico con la protagonista!

    Nonostante tutto, la conclusione del brano mi ha lasciato l'amaro in bocca, poichè a mio dire contiene una grande contraddizione di carattere filosofico. Mi spiego:
    le possibili opzioni sono due: 1) esiste il destino (tutto è già scritto); 2) non esiste il destino (il futuro dipende da ciò che facciamo nel presente).

    Caso 1: esiste il destino
    Se esistesse il destino, se tutto fosse già scritto, la protagonista non potrebbe assistere nella sua mente agli altri possibili futuri, perchè non sarebbero inclusi in ciò scritto nel destino. Inoltre, tutte le decisioni prese non sarebbero imputabili alla sua volontà, perchè sarebbe già scritto nel destino che avrebbe preso proprio quelle; dunque, lei non si sarebbe costruita nulla, ma sarebbe sempre rimasta in balia del destino, così come tutti gli altri.

    Caso 2: non esiste il destino
    Se il destino non esistesse, se il futuro dipendesse solo da noi, Patrick e i due figli morti, divenuti cavalli, quando dicono che se non fossero morti in futuro non si sarebbero incontrati tutti assieme, in qualche modo cadrebbero in contraddizione, poichè le loro parole suggeriscono l'esistenza di un "già scritto" (se Patrick non muore non nasce la bambina; se la bambina non muore non nasce il bambino; se il bambino non muore non si rincontrano nel bosco). Insomma, tutto farebbe presagire che era destino che avvenisserò questi fatti, come il cavallo che lo fà cadere nel fosso e che fà iniziare tutta la storia.



    So che è un ragionamento complicato e non sono così abile nel porlo in modo corretto (dopotutto ho fatto solo 3 anni di filosofia al liceo ^^), ma già prima di avvicinarmi alla fine del brano mi era venuto il dubbio che forse avrei affrontato un argomento del genere.
    L'inghippo che secondo me ti ha incastrato in queste riflessioni filosofiche è che hai mischiato un po' di destino con un po' di scelte volontarie, e così non si arriva che a contraddizioni. Se tutto il discorso ti ha dato fastidio, perdonami; nonostante tutto, ritengo che il tuo brano risente ben poco di queste lungaggini filosofiche.

    In conclusione:
    voto 4.

    A rileggerti in futuro!
    Fabio C.
     
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  10. rehel
     
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    Racconto bello! Forse contiene addirittura un romanzo?
    Cede un po' nel finale, ma è fatica mantenere certe aspettative.
    Rimane comunque inferiore a Ranocchio.
    Qualche pennellata "rosa" di troppo?
    Voto tre pieno pieno.
     
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  11. rolandking
     
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    Letto e mi è piaciuto molto. La protagonista ti trascina con sè nel resoconto della sua vita e dei suoi dolori e ti lasci trasportare credo anche grazie a una buonissima caratterizzazione del personaggio. Non è sicuramente facile tenere l'attenzione del lettore sui vari avvenimenti come hai fatto tu. Il fatto che ci siano pochi dialoghi e molta descrizione degli avvenimenti non mi disturba. È vero però che alcuni pensieri della protagonista sono un pò troppo lunghi e appesantiscono un pò...però niente che non si possa superare o aggiustare. Nel complesso ripeto, complimenti ;)
    Per me è un 3 e mezzo che arrotondo volentieri a 4, a rileggerti presto.
     
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  12. bravecharlie
     
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    il racconto è semplicemente stupendo fino al momento in cui i cavalli iniziano a parlare, dove ho avvertito come la sensazione di una specie di meravigliosa magia che scricchiolava. è come se la "spiegazione" rovini un po' il tutto, mi rendo conto che forse era necessaria ma se i cavalli fossero rimasti muti io lo avrei davvero preferito. la scena finale, però, in qualche modo chiude alla grande lo stesso, non posso non farti i complimenti e questo racconto, come mi capita spesso di dire, lo ricorderò a lungo. Son contento di averlo letto, è una piccola (nemmeno tanto piccola) perla. Una scrittura delicata, disperata, anche ricercata nella sua semplicità, l'ombra ineluttabile di un destino già scritto che coinvolge molte vite e le unisce, distruggendole, rivelandosi alla fine del percorso. Qualcuno, forse anche a ragione, dirà che è troppo raccontato e poco mostrato, ma in questo caso non si avverte il fastidio, secondo me. Voto 4, complimenti.
     
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  13. federica68
     
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    ciao Stefano
    anche questo mese non so se riuscirò a leggere e commentare tutti i racconti, ma sono contenta di aver letto il tuo

    lo stile che hai usato è molto approppriato per il tipo di storia che hai raccontato, delicato e triste insieme
    anche se nella parte centrale gli eventi sono molto (troppo) riassunti, al punto da far vacillare l'immedesimazione con la protagonista che sembra quasi fare un riassunto in alcuni tratti poco partecipato degli eventi. Forse potresti provare ad asciugare un po' alcune parti "descrittive", a renderle più dirette intendo, facendo vedere quello che accade senza descriverlo... credo che l'empatia ci guadagnerebbe parecchio

    il finale anche secondo me è un po' troppo spiegato, forse sarebbe più d'effetto se la protagonista "vedesse" la verità nella propria mente senza che i cavalli parlassero, tutta con i flash back come hai fatto con i futuri

    è un comunque un 3 molto abbondante che mi sento di arrotondare a 4
     
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  14. Snow2
     
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    Ciao.
    Il racconto possiede un certo fascino che si annida nell'intreccio quanto nella narrazione pacata, ben gestita.

    Leggendolo ho patito però la pesantezza della forma, tanto che arrivato a tre quarti della storia ero un po' contrariato. Affascinante, ma un po' monotono. Troppe disgrazie a ruota senza spiegazione. Ma poi nel finale riesci a riprendere in mano tutto e la sensazione che si ha a storia finita è davvero soddisfacente!
    Credo che una revisione sia comunque necessaria. Di sicuro se ti riesce non sarebbe male "mostrare" qualcosa in più, come si diceva sopra. Poi sparo un'idea lì: si potrebbe passare a un tempo più sommario per la tragedia di Christian, e anche nelle righe precedenti. Per avvicinare la conclusione velocizzando i passaggi tra metà storia e il finale.
    Un'altra nota: forse le spiegazioni sono troppe in chiusura. Con un minimo di accortezza si potrebbe evitare di spiattellare l'idea, proprio tutta l'idea alla base della storia, davanti al lettore.

    Detto questo forse 3 sarebbe il voto più giusto, ma visto le belle sensazioni che mi ha regalato il pezzo metto 4 lo stesso.

    Quasi dimenticavo... Complimenti! :D :clap:
     
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  15. Black _ Dahlia
     
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    Bello e affascinante.
    Hai avuto una visione molto originale e "romantica". Solo, una volta capito il "giochetto" dei cavalli, diventa piuttosto prevedibile.
    La lettura scorre abbastanza velocemente, non credo neanche che ti sia dilungato troppo.
    Bello e triste il colpo di scena finale, che riporta il lettore alla sensazione di stupore iniziale. Mi è piaciuto il susseguirsi dei vari periodi della vita della protagonista, da ragazza ad anziana, e, ovviamente, la spiegazione finale del motivo per cui ne ha dovute passare tante.
    Metto un bel tre! :D
    A rileggerti!
     
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15 replies since 1/12/2009, 00:47   398 views
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