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Che ci fai qui? Pussa via! Vai a fare usam con King, va'! scherzo, ovviamente intendo complimentarmi per il pezzo che hai scritto, lo trovo ineccepibile. Ti confesso che, viste le tante ore di monitor che faccio in questi giorni per lavoro, avevo qualche perplessità ad affrontare 40 mila caratteri. Alla fine l'ho poi letto in due tempi, iniziato ieri sera a mezza notte circa, e finito ora, ma il motivo della sospensione non è dovuto alla stanchezza che provavo agli occhi, bensì al timore che Malanina avrebbe avuto qualcosa a che fare con loro durante il mio sonno! Sì, sì, sono un cacasotto... Come dicevo, lo trovo ineccepibile, quindi anzichè segnalarti "punti deboli" non posso far altro che intessere lodi: dal preambolo che abilmente coinvolge tutti nel momento in cui siamo più vulnerabili - e cioè quello notturno, allo snocciolarsi del racconto intessuto di "riflessioni sul dettaglio", quelle che fanno la differenza, e che personalmente trovo proprie o di chi vive veramente determinati eventi, o di chi è un grande scrittore - e cioè sa immedesimarsi in ciò che inventa ricreando la realtà. Un esempio fra tanti: CITAZIONE ... e le ossa delle sue gambe. Le ossa sono gialle, lo sapevi? Al di là del fatto che siano bianche o gialle, hai colto un dettaglio, un'emozione di un personaggio che rende realistico il racconto; un particolare, come dicevo, che è "facile" inserire se stiamo narrando un evento realmente accaduto, qualcosa che Tizio ci ha detto; meno se dobbiamo immedesimarci in ciò che i nostri personaggi inventati potrebbero vedere o provare. Ma che te lo dico a fare? Sono sicuro che queste cose le sai meglio di me. Voto max, a rileggerti.
Una mia opinione:
CITAZIONE ...un gruppo di uomini partì verso casa della Grosa, una catapecchia sbilenca vicino al casello abbandonato, e tornarono... Visto che hai usato "partì" riferendoti al gruppo, vedrei meglio "tornò" al posto di "tonarono".
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