Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
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Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

24k e rotti

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  1. Daniele_QM
     
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    Allora, riporto qui di seguito i miei commenti fatti in Macelleria sul tuo pezzo (metto in corsivo le parti a cui, di seguito, ho aggiunto altri commenti dopo la rilettura qui su Usam):

    Nucleo narrativo: Durante la campagna tedesca in Russia, un soldato diserta e nel fuggire rivive attraverso il ricordo delle sue lettere, la vita in famiglia. Sospeso a metà tra immaginazione e magia, il soldato trova la morte con il ricordo di sua moglie addosso. Un tema malinconico e triste, che ha un suo perché.

    Documentazione e ambientazione: il lavoro di documentazione storica mi sembra ben fatto e l’ambientazione nel suo complesso è resa bene. Il freddo costante viene avvertito anche dal lettore – almeno da me – e la desolazione che regna in quel clima gelido lascia un’impressione molto forte. Al contrario, i momenti “casalinghi” sono invece caldi e bilanciano in modo egregio il gelo di cui è permeato il racconto. Anche le lettere, a modo loro, ricreano un ambiente caloroso. Buona quindi questa contrapposizione.

    Soggetto: il modo in cui si sviluppa la storia è certamente singolare – ma della struttura parlerò dopo – e credo che funzioni piuttosto bene. Dapprima le lettere, che ci permettono di conoscere Klaas e consorte in modo più distaccato, che diventa intimo man mano che il tempo passa e le lettere si fanno pregne di sentimento. Poi inizia l’avventura di Klass, la sua fuga col compagno Giuseppe, fino allo strano epilogo, che ricorda un’autentica allucinazione. Convince anche se non spiega appieno. Questa forse è una pecca: io non ho del tutto chiaro se sia un’allucinazione, un sogno, un ritorno in forma di spirito o altro.
    Invece ora mi è sembrato più chiaro. Anche la lettera che si legge subito dopo lascia intuire che ha vissuto le stesse cose che stava scrivendo, come in una allucinazione.


    Personaggi: qui ci siamo. Klaas mi è parso subito una vittima – e si intuisce che non farà una bella fine – e questo mi ha reso partecipe delle sue disgrazie. Anche Giuseppe è tratteggiato in modo discreto – ma si poteva fare meglio –(no, direi che mi è piaciuto) e così la moglie che aspetta a casa suo marito. Funzionano, sono ben nitidi nella storia. Sembra di sentirli respirare.

    Struttura: come dicevo, la struttura è singolare. Dapprima le lettere, quindi un modo di raccontare la storia d’amore da entrambi i pdv, così da aver subito cari i due personaggi. Poi si entra nel vivo dell’azione e il pdv resta quello di Klaas. Infine il suo pdv sembra come storpiarsi nella sua allucinazione, tanto che nel terzo capitolo siamo nel pdv di Elise… ma lo siamo davvero? Dalla lettera finale sembra di no, sembra che Klaas abbia inventato tutto. La formula non mi sembra vincente, ma è suggestiva, devo concederlo. La formula è azzeccata.
    Tuttavia la poca chiarezza si fa sentire. Sarà che a rileggerlo mi è parso più chiaro...

    Stile: sembra puntare sul malinconico, sull’ineluttabile. Durante la narrazione, siamo trasportati da questo senso di impotenza di fronte al destino. Il tono nostalgico funziona, comunque, almeno nel mio caso.

    Forma: vi è una ridondanza fastidiosa della frase che dà il titolo al racconto: davvero, avresti dovuto limitarla molto, poiché, ripetuta tutte quelle volte, le fa perdere d’impatto. Pensa al tuo piatto preferito: se lo mangiassi tutti i giorni, avrebbe ancora lo stesso valore per te? O, se di oro ce ne fosse di più nel mondo, quanto varrebbe oggi?
    Ho visto che hai lavorato anche su questa parte, l'ho trovata sfoltita anche se avresti potuto tagliare ancora.

    A parte questo, che mi è saltato all’occhio, non ho notato grossi difetti di forma.

    Conclusioni: racconto che colpisce l’attenzione, nonostante un epilogo non del tutto chiaro. Chiaro.
    Trasmette qualcosa e a lettura ultimata l’impressione è di aver letto qualcosa di valido, ma che ha bisogno di una interpretazione precisa per essere compreso appieno.
    Ok sulla comprensione.

    Voto 4. :)
     
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20 replies since 1/3/2010, 16:59   948 views
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