Everything

di G.B.Shock

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. G.B.Shock
     
    .

    User deleted



    G.B.Shock
    ~~~Everything~~~


    "Dico a te, straniero. Che ci facevi qui?"
    Lo sconosciuto non rispose, immerso nei propri pensieri.
    "È inutile. Non parla, anche se sembra capire quel che diciamo. E non c'è verso di togliergli di dosso quel cazzo di impermeabile" esclamò il Coroner.
    "Vuoi rispondermi?" fece ancora lo sceriffo Hansen.
    Di nuovo nessuna risposta.
    "Jeff, dammi una mano ad ammanettarlo. E vedi di trovare un paio di forbici, o qualcosa, per togliergli questo fottuto mantello."


    "Lascia che spieghi la tua situazione. Sei stato trovato accanto al cadavere di Rio Feldman, residente nella nostra tranquilla Kingsport. Tranquilla fino a oggi, perlomeno. Nessuno ti ha mai visto prima di stasera, né ti degni di dirci una singola parola per scagionarti..." si avvicinò, strattonando il cappuccio di tela cerata stretto intorno alla testa del forestiero "...né riusciamo a toglierti questo merdoso impermeabile! Si può sapere chi cazzo sei, cristo di un dio?"
    "Si calmi, sceriffo! Il Coroner ha già detto che il ragazzo è morto d'infarto, quindi questo povero diavolo non c'entra..."
    "...lo so, Jeff, per la miseria! Ma questo vagabondo mi dà sui nervi!"
    Un lungo sospiro provenne dalla figura ammantata. Il silenzio calò nella saletta.
    "Vagabondo... sì, forse è questo che sono diventato."
    Hansen si irrigidì. Non era la voce di un tramp, quella.
    "Tu... puoi parlare?"
    "Non amo farlo. Ogni volta che lo faccio, succede qualcosa di brutto. Come stasera, per esempio."
    L'unica parte visibile del forestiero erano gli occhi, ma da essi riusciva a trasmettere una tristezza infinita.
    "Che... che è successo a Feldman?" chiese Hansen.
    Il forestiero emise di nuovo un lungo sospiro. Poi continuò.
    "Quel ragazzo... Feldman, stava cambiando una gomma lungo il bordo della strada. Mi sono fermato a guardarlo, più per curiosità che per dargli una mano. Lui non sembrava infastidito, anzi, ha fatto volentieri due chiacchiere con me. Sono sempre molto solo, quindi mentre lui lavorava, io, beh... gli ho raccontato la mia storia."
    "La tua storia?"
    "Sì."
    "Che ne dici di raccontarla anche a noi, allora?" fece Hansen, lanciando uno sguardo d'intesa a Jeff.
    Altro sospiro. Dopo una breve pausa, il forestiero riprese.
    "Sceriffo, quand'era piccolo, cosa sognava di diventare?"
    "I-io? beh, un poliziotto, come mio padre. Ma che c'entra questo?"
    "C'è riuscito, vedo. Complimenti. Non è da tutti. Soprattutto quando si desidera diventare qualcosa di molto impegnativo. L'astronauta, il divo del cinema... o qualcosa di più. Come me."
    "In che senso?"
    "Vede, tutte le notti pregavo Dio di esaudire il mio desiderio. Piangevo fino a svegliarmi col cuscino fradicio. Poi, una notte, l'ho sognato."
    "Chi? Dio?" chiese Hansen, convinto ormai di avere a che fare con uno svitato.
    "Sì. E quando mi sono svegliato, lui mi aveva ascoltato. Ero diventato quello che avevo sempre desiderato essere."
    "E cioé?"
    "Qualsiasi cosa" disse lo sconosciuto, mentre il suo impermeabile cadeva a terra.

    Mentre lasciava la centrale immersa nel silenzio, si chiese quale fosse stato l'ultimo pensiero dei due poliziotti. Probabilmente erano già morti prima ancora di toccare terra: la mente umana è troppo fragile per sostenere la vista dell'infinito.
    Tranne che per me, pensò. Oh, già, ma io non sono più umano.
    Sono qualsiasi cosa.
     
    .
  2. giudappeso
     
    .

    User deleted


    Letto subito a crudo e trovato ottimo, seguiranno commenti più approfonditi dopo che avrò passato in rassegna anche gli altri. :ghgh:
    SPOILER (click to view)
    Mio dio! :ph34r:
     
    .
  3. Piscu
     
    .

    User deleted


    hai interpretato alla lettera il "tutto" che stava sotto il vestito.

    ho apprezzato l'atmosfera noir. l'idea è affascinante anche se, insomma, in effetti sembra poco elaborata.
     
    .
  4. Help1712
     
    .

    User deleted


    Non male... Molto bello, davvero, anche se mi pare di aver incontrato un personaggio simile in Dylan Dog, non ricordo quale volume.

    Comunque :compli:
     
    .
  5. nescitgalatea
     
    .

    User deleted


    Molto bene... la chiusa m'è piaciuta tantissimo! Niente da dire ottimo lavoro!
     
    .
  6. Okamis
     
    .

    User deleted


    Un racconto d'atmosfera, più che di storia. L'idea è infatti interessante, anche se la resa finale non mi ha convinto del tutto. Il "riassunto" iniziale dello sceriffo puzza infatti troppo di infodump. Anzi, non è che puzza: lo è proprio ^_^ Avrei nettamente preferito che lasciassi stare lo sfondo per concentrarti sui primi piani. Mi spiego: che la vittima muoia mentre sta cambiando una ruota o mentre sta scopando o mentre guarda la TV cambia qualcosa? No. Molto meglio allora sarebbe stato se tu avessi sfruttato i pochi caratteri a disposizione per caratterizzare meglio i personaggi, magari eliminando quello del coroner per concentrarti più sullo sceriffo e Jeff. Peccato, un'occasione mancata.
     
    .
  7. omrik
     
    .

    User deleted


    bravo
    ottimi dialoghi
    un dubbio sull'ambientazione USA ma forse ti serviva per metterci uno sceriffo.
    dove ho già sentito Kingsport...!

    cio
     
    .
  8. Artyus
     
    .

    User deleted


    Personalmente, mi è piaciuto molto. Il taglio tarantiniano (cazzo qua, fottuto là) ci sta, essendo un ambientazione americana, peccato per l'infodump iniziale. Lo sviluppo del tema può sembrare banale, ma la scena finale mi ha lasciato con la curiosità di "sapere" cosa c'era sotto (l'infinito? Dio? Il male?)
    Mi piace il protagonista perchè ha carisma, un bel personaggio, si potrebbe usare anche in altri racconti

    Bravo bravo :clap:

    Fabio (aka Artyus)
     
    .
  9. AngeloF
     
    .

    User deleted


    In questo caso il tutto è davvero Il Tutto. Il racconto gioca con efficacemente col tema del desiderio realizzato. Unico dubbio: perché all’inizio lui dice di non voler parlare, perché ogni volta che lo fa succede qualcosa di brutto? Mi pare che sia la visione di ciò che ha sotto l’impermeabile che provoca la morte non le sue parole.

    Ciao
    Angelo
     
    .
  10. Peter7413
     
    .

    User deleted


    Buona la forma, ma per te è normale. Il problema è che non si capisce perché questo tizio vaghi per il mondo a fare prendere infarti a destra e a manca. Forse dovevi lavorare di più sul suo lato sfigato, ad un certo punto sembra un po’ il robot sfigato di Adams, e lì era carino.
     
    .
  11. sgerwk
     
    .

    User deleted


    Contrariamente agli altri, a me non e' piaciuto molto. E' la classica interpretazione horror del tema, nel senso che il vagabondo sotto l'impermeabile ha qualcosa di terribile (chi lo guarda senza finisce male). Ormai il concetto di "qualcosa troppo terribile da vedere/capire/sapere che fa impazzire/morire" lo trovo sempre meno convincente. Non capisco perche' vedere "tutto" dovrebbe far morire, ecco.

    E' scritto bene, a parte un paio di cose:

    - ambientazione americana (perche'?)
    - perche' non riescono a togliergli l'impermeabile, visto che poi non sembra in se' avere niente di speciale?
    - "tristezza infinita" credo che ormai sia un cliche' verbale (e poi, perche' si vedono solo gli occhi?; il capuccio certamente non copre il viso, e se c'e' qualcosa di strano non si capisce perche' lo sceriffo non se ne accorga prima)
    - "beh"
     
    .
10 replies since 29/3/2010, 22:34   129 views
  Share  
.