VITA DA VACCA
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VITA DA VACCA

di Marco Filipazzi, surreale, 2013 car.

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  1. Help1712
     
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    PREMESSA DELL'AUTORE
    Prendendo atto delle “critiche costruttive” ho rivisto drasticamente il racconto. C'è ancora molto da lavorarci, ma credo che ora sia su una strada più retta rispetto a prima.

    VITA DA VACCA
    editato pesantemente l' 8/04/2010

    Se in questi quindici giorni ho capito una cosa, è che quella delle vacche è una vita straordinaria!
    Nascono, crescono, vivono con la fortuna di poter pascolare libere all'aria aperta, nei campi di collina che fioriscono in primavera, godendo della brezza di montagna.
    La loro comunità è pacifica, vive con la mente sgombra da inutili pensieri, sogni irrealizzabili, ideali utopici o chissà quante altre fesserie.
    Il loro unico chiodo fisso è il mangiare, ma non si crucciano con l'allevamento, la pastorizia o l'agricoltura perché hanno tutto ciò che gli serve a portata di mano... perdon, zoccolo. Si ingozzano dell'erba verde, fresca di rugiada, spesso accompagnandola con bacche o frutti che colgono qua e là.
    Una vera goduria!
    Trascorrono le loro giornate all'insegna dell'ozio, spesso sulle rive di qualche ruscello o lago di montagna, rinfrescandosi quando ne hanno voglia o dormendo distese al sole. Sono pochissimi gli esemplari che manifestano la voglia di esplorare il mondo che li circonda.
    Certo, quando ho incontrato il branco la prima volta, questo si è dimostrato perplesso nei miei confronti, ma è bastato che mostrassi loro un buon riparo per la notte e ne ho conquistato subito la fiducia. Indubbiamente il cascinale abbandonato che utilizziamo ora è meglio delle grotte umide dove stavano prima, piene di insetti e pozze d’acqua stagnante. La loro propensione a fidarsi del primo sconosciuto che passa, però, non fa altro che rafforzare la mia tesi che sono una specie scarsamente evoluta.
    Quando il sole inizia a sedersi dietro i dolci declivi che circondano la vallata, noi vacche ci trasciniamo qui, sazie e vogliose di dormire nonostante la giornata trascorsa all'insegna dell'ozio.
    Ci stendiamo sui nostri pagliericci e ci raccontiamo storie antiche, che narrano le gesta dei nostri antenati, quando ancora erano soggiogati dagli esseri umani. Posseggono un linguaggio primitivo composto da una gamma di suoni gutturali che non sono ancora riuscito a comprendere appieno.
    Poi alcune di noi si accoppiano prima di sprofondare in un sonno profondo.
    Quando tutta la mandria dorme, nel cuore della notte, sgattaiolo furtivo fuori dal rifugio e mi infilo in un cunicolo dove passo appena. Sprofondo nelle viscere del rudere, fino alla sua vera struttura, nascosta agli occhi del mondo.
    Qui getto la maschera e torno alla realtà. Mi sfilo il travestimento da vacca, una sorta di costume biomeccanico, e mi ritrovo in quello che ho soprannominato “le quinte”: un centro di osservazione e raccolta dati, nonché l'astronave con cui sono giunto sin qui.
    Faccio rapporto per la prima volta da quando la mia missione è iniziata. Confermo la tesi che ho esposto al Consiglio prima di lasciare Valoiisi: quello delle vacche è un popolo primordiale, poco elevato rispetto allo stato animale; di sicuro non avremmo problemi a sopraffarli per prendere possesso della Terra. Sono prive di armi e non possiedono una gerarchia sociale vera e propria.
    Mi chiedo solo come abbiano fatto a diventare la specie dominante di questo pianeta. Possibile che gli umani fossero così stupidi? Come diavolo hanno fatto a estinguersi lasciando che le vacche evolvessero e proliferassero?
    Ora non è tempo per rispondere a queste stupide domande; è tempo che io torni a dormire. Farò rapporto tra cinque giorni, in attesa di istruzioni.
    Potere e potenza a Valoiisi.
    Passo e chiudo.

    Videolog utente_001712. Ora terrestre_04.14. Data astrale_37/14/2558

    Edited by Help1712 - 9/4/2010, 11:47
     
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  2. rehel
     
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    Mah... che dire. un racconto che non dice molto.
    Attenzione! Più un racconto è breve, più è difficile da scrivere. <_< Occorre un'idea mooolto tosta e una scrittura asciutta e capace.
    Ho appena letto quello di CMT e adesso questo; sono piuttosto deluso. Ma torniamo a questo.
    Noto subito una cosa che non è spiegata bene: Ovviamente non c'è nulla di diverso dal solito: non so cosa facessero i miei antenati con questi animali prima che la catastrofe distruggesse la Terra, ma confermo la mia tesi che sono bestie mansuete.
    Bene, ma la Terra è scomparsa? Siamo su un altro pianeta o sulla Terra stessa dopo un certo periodo di tempo; perché le cose possono essere molto diverse a seconda che...
    Comunque credo che questa sia la sorpresa contenuta nel racconto: gli umani hanno dimenticato che le mucche si possono mangiare e utilizzare per avere latte, cuoio, ecc.
    Insomma, mi pare una enormità; o no? Anche nel futuro gli umani mangeranno, no?
    Ma diamo per scontato che la cosa possa avere il suo effetto sul lettore, ecco, tutta qui l'essenza del racconto?
    Io metto pollice verso.
    Voto uno. :(
     
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  3. Help1712
     
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    Ho cambiato distruggesse con sconvolgesse, perchè, come mi hai fatto notare tu, era poco chiara la cosa...
    Per rispondere alla tua domanda ti specifico anche che il pianeta in cui ci troviamo è la Terra, che dopo un cataclisma tipo 2012 è stata sconvolta e gli esseri viventi (umani e animali) sono stati decimati.
    L'uomo, adesso, a distanza di tempo, dopo che l'ecosistema pare assestato, sta cercando di "ritornare alle proprie origini".

    Mi rendo conto che tutti questi elementi non emergono in una storia di poche righe, ma è un background che mi sono cerato io per cercare di contestualizzare il tutto. Ho isnerito volutamente solo degli indizi, perché temevo che spiegando tutto ciò si rallentasse troppo il ritmo.

    Per qunto riguarda invece "la storia", il senso che avevo dato io ad essa era: l'umanità è progredita tecnologicamente (ne è un esempio l'armatura biomeccanica a forma di vacca che indossa il protagonista) ma in realtà si è solo instupidita, al punto che non sa più nemmeno cos'è una mucca a cosa serve.
    Per quanto riguarda le altre tue osservazioni sul cibo... Beh, non ci avevo pensato, ma dato che siamo così avanti del tempo, e data la tecnologia che hanno a disposizione, è presumibile che mangino principalmete composti sintetici ad alto contenuto proteico, e cose del genere. Insomma, nulla a che vedere con il "cibo vero".
     
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  4. s-m-n
     
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    L'idea è abbastanza originale, ma non mi ha preso molto. Non mi piace per niente lo spiegone "non so cosa facessero i miei antenati con questi animali prima che la catastrofe sconvolgesse la Terra costringendo brandelli di umanità a vagare nello spazio in attesa che le cose tornassero alla normalità": troppe informazioni tutte in una riga, mentre il racconto poteva essere un po' ampliato per inserirle meglio.

    Voto 2

    Simone

    ---------------------------
    www.simonenavarra.net
     
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    Losco Figuro

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    Un racconto ben scritto ma tutto sommato un po' povero, specie perché si risolve più che altro in una spiegazione. Trovo in sostanza che l'idea, pur buona, non sia tale da stare in piedi come storia a sé stante.
    Una piccola pignoleria: tecnicamente trattandosi di mucche (non solo di quelle, ma non è questo il punto) si parla di mandria e non di branco.
    Voto 2.
     
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  6. Fini Tocchi Alati
     
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    Mi stavo godendo il tuo strambo racconto bucolico, quand'ecco
    SPOILER (click to view)
    l'apocalisse!
    Uhm...
    Troppo. Decisamente troppe cose per un racconto così breve.
    Peccato perché, davvero!, l'inizio mi aveva interessato. Avrei di gran lunga preferito fossi rimasto nel campo bucolico.

    Voto 1, però mi piacerebbe che quell'inizio trovasse un suo più naturale svolgimento...
     
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  7. RobertoBommarito
     
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    Ciao,

    è vero che quella frase finale, come ti hanno detto altri, contiene troppe informazioni tutte in un colpo. l'idea è buona, valida. se solo l'idea principale (o anche solo questa stessa frase) venisse sviluppata più gradualmente, potrebbe diventare un racconto da 3. dà la sensazione di essere stato scritto troppo di fretta.

    Così com'è metto 2.
     
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  8. Help1712
     
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    CITAZIONE
    dà la sensazione di essere stato scritto troppo di fretta

    Un paio d'ore e qualche rilettura... :P

    Approfitterò di Pasqua per sistemarlo un poco...
    Grazie per le osservazioni!
     
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  9. marramee
     
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    Ciao,
    devo ammettere di aver trovato il racconto davvero affascinante, fino alle ultime battute. Lì purtroppo cerchi di spiegare troppo in troppo poco spazio, e il risultato è catastrofico. Qui non siamo in Minuti contati, non c'è alcun limite di caratteri, non era necessario condensare la storia dell'umanità in una sola frase chilometrica.
    Il voto è due, ma se riuscissi a cambiare il finale potrebbe migliorare.
     
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  10. Peter7413
     
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    Letto!
    Dunque, concordo con CMT che ti ha fatto notare che il racconto è troppo spiegato. Il che non sarebbe un male, ma il fatto è che non accade nulla di rilevante. In un contesto come Minuti Contati sarebbe stato valutato diversamente, anche perché si sarebbe dato maggior spazio all'idea del SOTTO IL VESTITO... TUTTO!, ma qui è il complesso che conta e che non è sufficiente a farti raggiungere votazioni alte.
    Voto 2 con il consiglio di sviluppare qualcosa di più articolato sulla stessa idea, mi sembra ci sia del potenziale.
    Alla prossima!
     
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  11. -KOWALSKY-
     
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    Sollevo un piccolo dubbio: gli umani hanno le conoscenze per costruire una riproduzione biomeccanica della mucca, però hanno dimenticato che animale è?

     
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  12. rehel
     
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    Non mi sembra un dubbio da poco e sintetizza tutte le perplessità che avevo postato nel mio intervento.
     
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  13. Help1712
     
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    Rimando al mio primo post di risposta a Rehel:

    CITAZIONE
    l'umanità è progredita tecnologicamente (ne è un esempio l'armatura biomeccanica a forma di vacca che indossa il protagonista) ma in realtà si è solo instupidita, al punto che non sa più nemmeno cos'è una mucca a cosa serve.

    Comunque sto sistemando il racconto e tra poco lo ripubblicherò con i dovuti accorgimenti, sperando che sia migliore e più chiaro...
     
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  14. -KOWALSKY-
     
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    Non so non mi convince.
    Forse io proverei a non identificare l'animale con il suo nome, ma piu' a descriverlo, in modo da renderlo "sconosciuto" e quindi giustificarne lo studio da parte dei "nuovi" esseri umani.
     
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  15. $haman
     
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    Inizio da questo racconto il mio primo USAM da commentatore. Ho visto che era molto corto e mi ci sono buttato.
    Purtroppo scrivere racconti brevi è dura, molto dura.
    Questo più che un racconto è un report, e ci sta, anche se non si capisce bene verso chi è rivolto, dal momento che dà troppe informazioni rispetto quelle che una persona userebbe, parlando con chi già conosce l'argomento, dando origine a uno sbilanciamento tra le troppe informazioni di un continuo infodump e le poche veramente utili.
    Strano destino poi quello di un'umanità che osserva delle mucche con tale tecnologie quando potrebbe mettere delle telecamere, non sarebbe più facile?
    Perché attendere giorni e giorni per avvicinare una vacca?
    Forse l'unico modo per aggiustare, secondo me, un lavoro del genere sarebbe stato rigirarlo come un calzino, con un mondo di vacche senzienti, e un umano che si nasconde lì in mezzo, pensando di studiarle (un po' alla Adams, se hai letto i suoi libri).
     
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25 replies since 1/4/2010, 08:53   380 views
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