...et Filii...

di G.B. Shock, 4191 caratteri.

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. G.B.Shock
     
    .

    User deleted


    E per la seconda edizione di seguito, primo!
    (me lo darete un premio speciale per la rapidità, prima o poi...)

    G.B. Shock
    ~~~ ...et Filii... ~~~


    La luce rossastra del tramonto gettava ombre vermiglie all'interno della cattedrale. Quella domenica, fra i ragazzini incaricati di servire all'altare, James era stato come al solito il più distratto, riuscendo a far infuriare più di una volta Padre Stevenson - impresa non da poco, data la sua indole bonaria.
    James si era trovato costretto, quindi, a rimanere fino a tardi in penitenza, con in più l'obbligo di sorbirsi una delle interminabili prediche del parroco.
    "Devi capire, figliolo, che quello che facciamo qui è molto importante. Devi ritenerti fortunato ad avere l'opportunità di sentirti così vicino a Dio!"
    James non rispose. Continuò invece a fissare il legno del banco su cui era inginocchiato.
    "Ascolta", proseguì padre Stevenson "so che alla tua età tutto sembra un gioco. E le cose più solenni, come questa, la Santa Messa... possono annoiarti. Ma credimi, tutto quello che facciamo qui ha uno scopo, anche se a prima vista non sembra."
    James sollevò lo sguardo. "Cioè?" fece con la sua voce squillante.
    Padre Stevenson sospirò. "Vedi, figliolo... Dio ha grandi piani per noi. Ne ha uno per me, uno per te... e tu, soprattutto, sei destinato a fare grandi cose."
    "Davvero, Padre?"
    "Ma certo. Hai lo sguardo intelligente di chi ha davanti un grande futuro" fece il reverendo, sedendosi più vicino al ragazzino "e Dio questo lo sa bene."
    "Ma..." cominciò James.
    "...sì, lo so cosa stai per dire, figliolo. 'Ma io sono solo un bambino', non è vero? Eppure, tutti i grandi uomini della storia sono stati bambini, un tempo... così come lo sei tu ora."
    "E come sono riusciti a... cioè, come hanno fatto..."
    "Ragazzo mio," disse il reverendo con tono accondiscendente "vuoi sapere il loro segreto?"
    "Certo!"
    "Ebbene," disse padre Stevenson, cingendo con un braccio le spalle di James e avvicinandogli la bocca all'orecchio, abbassando la voce fino a un sussurro "è molto semplice: si sono affidati completamente a Dio."
    "Completamente?"
    "Completamente."
    James tacque per un attimo. "Non sono sicuro di aver capito" disse infine.
    Il Reverendo sospirò ancora. "James... ma è proprio questo il segreto: non c'è nulla da capire. Bisogna aver fiducia in Lui, e compiere la Sua volontà, anche quando essa ci appare misteriosa o addirittura oscura."
    "Ma... come faccio a sapere qual è la sua volontà?"
    "Benedetto figliolo..." fece il sacerdote, sorridendo e accarezzando i lunghi capelli biondi del fanciullo "...ma è ovvio! È per questo che esistiamo noi sacerdoti. Il nostro compito è proprio quello di diffondere la parola del Signore, soprattutto tra i ragazzini... vivaci, come te!"
    Padre Stevenson sottolineò le ultime parole con una scherzosa tirata d'orecchi, che fece finalmente comparire un'ombra di sorriso sul volto di James.
    "Padre... mi dispiace, oggi, di aver fatto..."
    "...lascia stare. L'importante è che tu abbia capito che quando mi infurio con te, è per il tuo bene... dietro ai miei rimproveri, c'è un gesto d'amore."
    "Amore?"
    "Certo," disse con un sorriso il reverendo. "Gesù ci ha insegnato ad amare, senza condizioni. E quando un ragazzo ammette il suo errore e cerca la strada verso il bene, come hai fatto tu oggi, mi sento molto felice, e pieno d'amore per lui."
    Quasi a sottolineare il proprio sentimento, Padre Stevenson strinse a sé il ragazzo, abbracciandolo forte. James ricambiò l'abbraccio, sebbene non se lo aspettasse: era abituato al burbero e noioso Padre Stevenson delle prediche domenicali.
    Ad un tratto gli sembrò che quell'abbraccio durasse troppo. Poi, quando sentì le mani del sacerdote tastarlo e massaggiarlo sulla schiena, cercò di ritrarsi. Ma Padre Stevenson non accennava a staccarsi da lui.
    "Padre? Io... io vorrei andare a casa, adesso."
    "A casa? Oh, no, no. Ancora non sai quali piani Dio ha in serbo per te."
    Le mani del prete si fecero più audaci, cercando di infilarsi sotto il maglioncino del giovane.
    "Padre..."
    "James, oh James," fece il sacerdote, il respiro sempre più affannoso "come devo dirtelo? Abbi fiducia in me. Ricorda, tutto ciò che faccio è per il tuo bene, ed è la volontà di Gesù..."
    Il viso di James si irrigidì.
    "Oh, no, non credo proprio" disse, poggiando una mano sulla fronte del parroco.
    Vi fu un lampo, e Padre Stevenson si accasciò al suolo.
     
    .
8 replies since 27/4/2010, 23:01   178 views
  Share  
.