Soldati

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  1. Black _ Dahlia
     
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    “Federico!”
    Con un movimento veloce della mano, il comandante Lucci fece cenno a un soldato. Era buio fitto e lo squadrone era appena arrivato nei pressi della casa, in aperta campagna.
    Federico si avvicinò rapidamente, sperando in cuor suo di non dovere ricevere ordini peggiori di quelli che avrebbe potuto dare lui stesso.
    “Comandi”, disse, scrutando il profilo appuntito del suo superiore con la mente svuotata da ogni pensiero.
    “Vedi quella casa laggiù? È piena così.”
    Federico restò impassibile.
    “Sissignore.”
    “Mi capisci quando dico che con gli altri non ci posso parlare?” continuò quello, lo sguardo fisso sulla piccola abitazione.
    “Sissignore.”
    “Non capirebbero mai. Lo sai anche tu.”
    Ci fu qualche secondo di silenzio in cui a Federico sembrò che la notte si fosse gonfiata tanto da entrargli fin dentro ai polmoni, impedendogli di respirare.
    “Ricordi i miei ordini, soldato?”
    Federico cercò in tutti i modi di tirare un respiro e riprendere a parlare. Doveva riuscirci.
    “Sissignore.”
    “Quando entrerete nella casa, troverete una rampa di scale subito dopo l’ingresso. Dovete salire fino in cima, al primo piano. Lì troverete delle stanze. Presumibilmente le porte saranno sprangate, ma non avrete problemi ad aprirle.”
    Federico si lasciò sfuggire un breve colpo di tosse, mentre riusciva a percepire in lontananza i passi dei commilitoni che si preparavano a fare irruzione.
    “A questo punto dovrete tirarli tutti fuori. Tutti. Hai capito, soldato?”
    “Sissignore.”
    “Questa operazione non deve durare più di cinque minuti.”
    Detto questo, congedò il sottoposto e si allontanò a passi rapidi.
    Federico tornò indietro, col suo carico di tormentosi dubbi, e diede agli altri le ultime indicazioni.

    Quando, esattamente cinque minuti dopo, lo squadrone radunò i prigionieri nel campo antistante la casa, il comandante Lucci prese inconsapevolmente a sfregarsi le mani tra loro, come era sua abitudine fare nei momenti di maggior divertimento.
    Federico, in cuor suo, era certo che qualcuno dei suoi commilitoni avesse già iniziato a sospettare qualcosa nei giorni precedenti, ma non poteva esserne matematicamente certo. Vedeva soltanto qualche fugace scambio d’occhiate, ogni tanto.
    Replicanti. Ce n’erano a decine dentro la casa. Erano sfuggiti al controllo dell’autorità predisposta, dopo anni di pacifica convivenza con gli umani, e avevano deciso di riunirsi per fare valere i propri diritti. Alcuni la ritenevano una cosa positiva, altri, collocati in ben altre posizioni rispetto ai primi, temevano il colpo di stato. Lo scopo della loro irruzione, quella notte, sarebbe stato quello di catturarne il maggior numero possibile per riportarli, incolumi, al punto di partenza. Almeno questo era quello che si era detto.
    Il comandante Lucci non era un uomo molto generoso. Avrebbe dato qualunque cosa pur di vederne soccombere il maggior numero possibile. I camion avrebbero compiuto una deviazione forzata, dopo pochi chilometri, e il carico sarebbe stato notevolmente alleggerito.
    “Soldati! Fate salire i prigionieri sui camion.”
    Nella confusione generale, nessuno si accorse di Federico, rimasto un po’ indietro, vicino a un gruppo di alberi.
    Quando il comandante Lucci lo vide gli sorrise, avvicinandosi. Più che altro ghignò.
    “Visto? Non c’è voluto molto.”
    “Sissignore.”
    Detto questo gli puntò la pistola in fronte e premette il grilletto. Il silenziatore fece il suo dovere.
    Federico gettò l’arma a terra, sorridendo.
    Si passò una mano dietro all’orecchio destro e quando sentì sotto ai polpastrelli la presenza del microchip di riconoscimento attraverso la pelle, sorrise, orgoglioso di fare parte della Ribellione.
    “Non nel mio nome, e nemmeno nel suo, comandante, ma nel nome di tutti noi.”
    Poi si incamminò verso il camion.
     
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  2. L'Aguzzino
     
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    Non male, anche se idealmente parlando di soldati e coi nomi italiani dentro ho pensato subito ai partigiani. Chissà com'è. Però mi pare convincente l'esposizione, anche se forse acceleri un po' troppo sul finale. E' come se il racconto fosse ben calibrato all'inizio e poi affrettato dopo. Su questo, forse, c'è da rivedere qualcosina.
     
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  3. giudappeso
     
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    Interessante, inoltre spiazza scoprire di cosa si tratta davvero. Non male.
     
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  4. Peter7413
     
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    Ciao!
    Allora, l'esposizione è buona, ma mi manca qualcosa nel finale. Nel senso che imbastisci questo rastrellamento nei confronti dei replicanti, ma poi, a mio parere, non lo sfrutti a dovere andandoti a chiudere in un finale un po' troppo normale.
    Che so, sarebbe stato carino che, ad esempio, Federico fosse un replicante copia di Lucci, che lo usa per i lavori in prima linea e costruirsi così la fama di comandante coraggioso e sprezzante del pericolo. Oppure, sempre Federico avrebbe potuto essere un replicante infiltrato, e magari lo è ed io non l'ho capito.
    Il tema è centrato, anche se rientra un po' forzato e solo sul finale, nel senso che il racconto non si costruisce totalmente su di lui.
    A presto!
     
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  5. Black _ Dahlia
     
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    CITAZIONE (Peter7413 @ 30/4/2010, 13:50)
    Oppure, sempre Federico avrebbe potuto essere un replicante infiltrato, e magari lo è ed io non l'ho capito.

    Infatti Federico è un replicante infiltrato! :P

    Per quanto riguarda la possibilità di sviluppare una trama più completa... guarda che io ho finito di scrivere alle 00:20 dovendo postare entro le 00:24!! Abbi pietà! :lol:

    Edited by Black _ Dahlia - 30/4/2010, 15:17
     
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  6. Peter7413
     
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    CITAZIONE (Black _ Dahlia @ 30/4/2010, 15:02)
    CITAZIONE (Peter7413 @ 30/4/2010, 13:50)
    Oppure, sempre Federico avrebbe potuto essere un replicante infiltrato, e magari lo è ed io non l'ho capito.

    Infatti Federico è un replicante infiltrato! :P

    Per quanto riguarda la possibilità di sviluppare una trama più completa... guarda che io ho finito di scrivere alle 00:20 dovendo postare entro le 00:24!! Abbi pietà! :lol:

    No no, ci sta figurati! Anche io ho avuto difficoltà a dosare la chiusura e mi sembra che tutti, in qualche punto dei loro racconti, abbiano avuto problemi.
    Confermo che la tua è una buona prova.
    Alla prossima!
     
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  7. Pecorella75
     
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    Sai cosa avrei fatto io? Non l'arei neanche detto cosa, o chi, c'è dentro la casa. Sarebbe stata una scelta rischiosa, lo ammetto, ma forse più stuzzicante. Avrebbe aumentato la tensione non sapere contro che cosa combattevano i soldati.
    Per il resto, a parte un'acceleratina nel finale e due frasi con troppi avverbi in mezzo, l'ho trovato apprezzabile!
     
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  8. nescitgalatea
     
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    Piaciuto. La storia prende forma rapidamente. Qualche flessione che in un racconto corto non dovrebbe esserci. Però la chiusa è molto buona.
     
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  9. Help1712
     
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    E' già stato detto tutto.
    Non male.
    Una revisione senza limiti di tempo/caratteri e il racconto aumenterebbe notevolmente di livello.
     
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  10. sgerwk
     
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    Racconto scritto bene e con un'idea non male. Non l'ho trovato molto in tema, però: c'è solo quell'ultima linea di dialogo che stabilisce l'attinenza.



     
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  11. Medusa
     
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    Forse l’idea dei replicanti che si infiltrano tra gli uomini non sarà originalissima ma il racconto è scritto davvero bene, e soprattutto lascia in sospeso fino alla fine. Davvero bello.
     
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10 replies since 27/4/2010, 23:23   123 views
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