CONSEGNA A DOMICILIO
La pozza di luce proiettata dall’occhio ciclopico del motorino scivolava sull'asfalto di un quartiere residenziale perbene. La strada incassata tra due file di villette a schiera; nell'aria il profumo della borghesia di provincia.
Luca tolse la mano dall'acceleratore mentre controllava indirizzo e nome annotati malamente su di un foglietto spiegazzato; superò un paio di villette tenendo d'occhio i numeri civici, poi si fermò.
Come incipit lo trovo un po' farraginoso. Al di là della ripetizione di villette c'è una pesantezza con coppie di informazioni che si sovrappongono. Non è che non siano corrette, ma sono pesanti, per iniziare
es: villette a schiera - meglio ville a schiera
quartiere residenziale perbene - il perbene l'avrei tolto
indirizzo e nome - lascerei solo indirizzo
malamente su un foglietto spiegazzato - anche qui lascerei una delle due informazioni....avvolgevano il giardino in una luce calda.
con/di una luce calda. C'erano persino i sette nani!
C'erano persino i nani... tutti e sette! ingozzarsi di cibo spazzatura.
io specificheri di cosa, ce lo rende più vicino, come personaggio. udì lo sfriso di una chitarra elettrica.
sfriso? si dice? lo scopro ora. Una ragazza adolescente
basta uno dei due, o ragazza o un'adolescenteche avrà avuto pressappoco la sua stessa età, una cascata di capelli biondi che le scendevano sulle spalle dritti come spaghetti, occhioni da cerbiatto e un paio di labbra vermiglie e carnose, pronte per essere morse.
se è un racconto parodia e vuoi dare l'effetto cliché ci sei riuscito, altrimenti cercherei di descriverla meglio, con meno frasi fatte., sentendosi un completo coglione.
e come sarebbe un coglione "incompleto?" sentendosi un coglione, secondo me già rende bene. arrivò a prendere le pizze, rivolgendo un sorriso di circostanza a Luca prima di andarsene.
si affacciò alla porta - forse è sufficiente e più carino. la chiamarono da dentro la casa.
toglierei "la casa" che è ovvio. dal momento che erano a farsi un weekend fuori porta.
bruttino. fuori per il weekend, forse meglio.Sono un coglione, si ammonì mentre premeva il campanello, ma ormai era troppo tardi per i ripensamenti.
Qui proprio non riesco a capire i ripensamenti. Dovrebbe essere ovvio che si fionda lì come un allocco in calore... diciamo che questi tentennamenti non me l'hanno reso un personaggio comune. beduini che assaporavano un narghilè.
un verbo di "gusto" per il fumo un po' mi ha stonato. boh...Concessero a Luca l’onore di pescare per primo. Sette di picche.
Per sua fortuna la riccia scoprì una donna e lui fu salvo. Per i primi tre turni non toccò una goccia d’alcool ma la serata era ancora lunga e la dispensa piena.
Alla quarta mano prese la donna di fiori, e bevve.
Alla quinta gli toccò bere doppio quando pescò il re di quadri. La Matta.
“Direi che è giunto il momento di tirar fuori la roba da mangiare che sto andando in chimica” suggerì una delle punk.
Elisa andò in cucina a prendere due ciotole di patatine e un cartone di pizza riscaldata.
“Spero ti piacciano i funghi” disse a Luca.
Sì, gli piacevano. Avido divorò due fette prima di riprendere a giocare.
Al sesto giro bevve Elisa ma al settimo la sfiga tornò ancora ad accanirsi su di lui. Riuscì a bere pescando un cinque di fiori che nessuno superò.
All’ottavo turno Elisa scoprì l'asso di picche e bevvero tutti tranne lei. Al nono Luca saltò ma sentì salirgli in gola un rutto acido e capì che non era affatto un buon segno.
Qui mi sto annoiando. Forse si può snellire questa parte molto didascalica., pio gli occhi ruotarono nelle orbite.
poi, intravide un pelo di luce fioca che disegnava un pallido ventaglio sul pavimento.
praticamente hai detto 3 volte il concetto
pelo di luce
fioca
pallido ventaglio“Ok” sospirò. Con uno sforzo sovrumano si issò in piedi, appoggiarsi a una parete per non perdere l’equilibrio. Fu un bene, perché le sue mani toccarono qualcosa di freddo e, seguendone i contorni, Luca dedusse che era una di quelle scalette basse, per fare piccoli lavori di manutenzione in casa. Senza esitare la brandì, abbattendola contro la porta con quanta più forza poté metterci. Dovette ripetere l’operazione svariate volte prima che questa cedesse, spalancandosi su di un corridoio buio. Sul fondo, dritto d'innanzi a lui, brillava una luce pallida.
Non è credibile, questo comportamente in un'abitazione non sua quando ancora, di fatto, non gli hanno fatto niente di male. Io credo che avrebbe cercato un interruttore, una luce. brandire una scala al buio mi pare una reazione da giustificare (magari con un attaco di panico post alcol)Scorse un movimento sul fondo della cella in cui era rinchiuso, una massa informe che brulicava come una colonia di insetti.
Io qui continuo a pensa la cella al buio, forse sarebbe bello se il movimento lo scorgesse grazie alla luce che la porta abbattuta fa entrare nella stanza.
Con un guizzo e una sorta di artiglio si protese verso il ragazzo. In quella mano, Luca vide fondersi un groviglio di ombre e creature striscianti.
Serpenti! Quella mano aveva serpenti al posto delle dita, con la pelle viscida e scura come ebano. Serpenti che avevano ali membranose e grigie. Serpenti che si gettarono all’inseguimento del ragazzo con le bocche rosee spalancate, coronate da file di denti aguzzi simili a quelli dei piranha.
E hanno aspettato adesso per rincorrerlo? prima che stavano a fare, mentre lui era svenuto? a guardarlo? Queste cose il lettore se le chiede.I colpi sordi dei serpenti volanti che si schiantavano contro il legno giunsero un secondo dopo.
ora volano? secondo me è esagerato, nel senso che non fa spaventare. Pensa a quanto sarebbe stato più spaventoso toccare un serpente freddo al buio... vero, allora sì che avrebbe sfondato la porta a colpi di scala e pure cagandosi addosso. Quindi anche se è un'allucinazione si può sempre renderla poco oltre la realtà, invece che lontanissima da essa.
Cercò di scappare ma era troppo stremato per sopportare un’altra corsa;
bruttina questa fraseFinalmente Luca raggiunse il cancello.
togli Luca, sappiamo che è lui.Il volto era una poltiglia informe di carne avariata e scura; pus e sangue colavano a terra in gocce gravide. Gli occhi, ridotti a fessure, erano di un verde fosforescente e i capelli parevano fil di ferro da quanto erano secchi. Emanava un odore nauseante, di fogna, e Luca fu incapace di trattenere un secondo conato che gli ricadde tra le gambe divaricate.
La creatura avanzò ingobbita, trascinando una gamba. Dalla bocca emetteva suoni osceni e incomprensibili. I denti sembravano pedoni sparsi su una scacchiera.
Quando fu a meno di un metro da Luca,
qui la dinamica non è chiara, gli era ricaduto tra le gambe (dal cofano) e ora è a un metro di distanza? Inoltre la descrizione è "troppa", molto meglio qualche pennellata, lasciare che il lettore immagini la mostruosità, mentre esagerare con i particolari fa meno schifo e meno paura.La sua voce era stridente come unghie su una lavagna.
No ti prego, cambia. Una giovane vita intrappolata nel nullaspazio cosicché ci mantenga giovani. Ci alimenti.”
Una giovane vita intrappolata nel nulla spazio, sino a quando non si esaurisce.