Another Way
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Another Way

di G.B. Shock - 8100 caratteri ca.

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  1. G.B.Shock
     
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    Basta, mi sono rotto di scrivere sempre horror e fantascienza. <_<

    CITAZIONE
    Attenzione: questo scritto ha contenuti destinati a un pubblico adulto. Leggendo di seguito dichiari sotto tua totale responsabilità di avere più di 18 anni. Se terminologia o situazioni esplicite possono offenderti o andare in contrasto con la tua morale, sei pregato di chiudere questo post.

    G.B. Shock
    ~~~ Another way ~~~

    Le stringe la mano. Ma sa che non basta. È solo un palliativo, come il valium per un malato terminale. Per lui o per lei? Non sa rispondersi.
    Katia non dice niente. Non ce n'è bisogno, per fortuna: dopo mesi di sfuriate, ha smesso di parlare. Anche lei, durante il giorno, fa finta che vada tutto bene. Che siano ancora la coppia dell'anno. È alla sera, quando il mondo non guarda più, che le ferite si riaprono.
    Alan si rigira nel letto, senza però lasciarle la mano. Fa caldo, e le lenzuola si incollano alla pelle. Non riesce a starle vicino: il calore emanato dal suo corpo lo fa sudare ancora di più. Le accarezza un po' i capelli, nella speranza che si addormenti.
    Dopo un po' il respiro di lei diventa più rilassato, e può finalmente lasciarle la mano. Si solleva a guardarla, appoggiando la testa sul palmo della mano.
    Katia è bella. Tantissimi gliela invidiano, lo sa. È quella che oggettivamente si definisce una bella ragazza.
    Eppure per lei non riesce a provare più nulla. Le vuole un gran bene, questo sì. Ma sono due anni, almeno, che i suoi ti amo sono falsi come un Picasso del Settecento.
    Lei invece lo ama. Davvero. Altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui sta ancora con lui, facendo finta di non vedere. Sopportando le notti come quella, in cui Alan rimane freddo e inanimato di fronte a lei.
    Katia ne soffre, eppure continua a stare con lui. Per un anno intero lei ha cercato di capire cosa non andasse fra loro.
    Non ti piaccio più come una volta? chiedeva.
    No, cosa dici. Mi fai impazzire, rispondeva lui.
    Ma mi ami ancora?
    Ma certo, sciocchina. Ti amo e lo sai, mentiva Alan.
    Ma allora perché...
    Non preoccuparti, è solo un periodo così... sai, il lavoro...
    Poi Katia ha smesso di chiedere.
    Alan spesso si domanda perché non si decide a lasciarla. Forse perché le vuole troppo bene. Perché si sentirebbe morire di solitudine. Perché tutte le volte che ne aveva bisogno, lei è sempre stata lì.
    Al contrario di Alice.
    Da quando è entrata nella sua vita, Alice ha distrutto tutte le sue certezze, i suoi ideali, ma soprattutto il suo rapporto con Katia. Alan ha trasformato la sua vita in un castello di bugie per nasconderle l'esistenza di Alice. E questa sera, guardando la sua ragazza dormire, si chiede se ne sia valsa la pena.
    Poi pensa ad Alice. A come le piaccia far l'amore con indosso ancora la lingerie. A come sia brava a infilare i preservativi direttamente con le labbra, e a come si abbandona a tutte le altre fantasie che le passano per la mente. Senza falsi pudori, senza ipocrisie. Alice è tutto quello che Katia non è: e forse per questo, Alan non sa dirle di no.


    La sveglia del cellulare suona. Alice si ridesta con un sussulto, e automaticamente il braccio corre a zittire la suoneria, prima che butti giù dal letto l'intero condominio. Con gli occhi ancora velati di sonno guarda l'ora sul display. Cenerentola, mezzanotte è passata da un pezzo.
    Non è stata abbastanza veloce. Lui si è svegliato, e le passa una mano intorno alla vita.
    "Vai già via?"
    "Lo sai, domattina lavoro."
    "Anche io. E allora? Tanto dici sempre che il sonno lo recuperi in ufficio."
    "Stupido" gli dice ridendo, mentre cerca di divincolarsi dalla sua stretta.
    "Sei sicura di voler andare?"
    "Dai, davvero... è tardi."
    "Facciamo così. Tu dammi cinque minuti per convincerti a restare. Se non ci riesco, ti lascio andare."
    Alice si gira verso di lui. Con la mano sfiora la sua pelle, facendo passare le dita sugli addominali appena accennati. Sospira, ma è un sospiro di desiderio.
    "Cinque minuti" dice.

    Ancora una volta Alice si abbandona ansante sul cuscino, preda di un miscuglio di emozioni. Il desiderio che si affievolisce, gli echi del piacere che l'ha appena sconvolta, il seme di lui che sente scorrere dentro di sé, confusione, rabbia e rimorso. Confusione, come sempre dopo l'amore. Rabbia, contro sé stessa, per aver ceduto ancora una volta. Rimorso, per quello che sta facendo. Per la famiglia che sta rovinando, per il dolore che sta causando.
    Egoista, si dice. Non è giusto. Soprattutto lei, Katia, non se lo merita.
    Katia è una ragazza meravigliosa. Un po' rompicoglioni, ma tutte le ragazze innamorate lo sono. E lei lo è. Di Alan.
    Non si merita di soffrire così. Lei è tutto quello che io non sono, pensa Alice.
    Si volta. Lui si è addormentato. Come fa a tradire la sua ragazza e addormentarsi con l'innocenza di un bambino? A volte sospetta che non gliene freghi niente.
    Poi Alice pensa a quanto è dolce e buono con lei. A come la fa sentire donna. E capisce che non è il caso di giudicarlo. L'amore e il desiderio sono bestie strane, e non sempre percorrono la stessa strada. Spesso sono sentieri impervi, cosparsi di vetri rotti. E se ogni tanto passiamo da una strada all'altra, è solo per soffrire meno. E sopravvivere.
    Alice sguscia silenziosamente dal letto, e comincia a rivestirsi.


    Alan guarda la sveglia sul comodino. Le undici.
    Con un gesto gentile della mano scuote leggermente Katia.
    "Amore? Amore, svegliati."
    Katia si muove appena. Poi si stropiccia gli occhi, brontolando.
    "Amore, domani mattina devi alzarti prima, giusto? È meglio che vai..."
    "..mmmsì... Cinque minuti..." mormora Katia, rigirandosi nel letto.
    Alan sorride, ma è un sorriso amaro. Per quanto le voglia bene, in realtà non vede l'ora che se ne vada. Non ha un briciolo di sonno, e restare a guardarla dormire non è esattamente quello che ha in programma per la serata.
    "Dai, piccola. Dai, che ti aiuto a vestirti."
    Mentre le mette su i jeans e la maglietta, gli prende un improvviso attacco di amore. È come vestire una bambina. La bambina che probabilmente non avranno mai.
    Così come tutti i sogni e i progetti fatti insieme, che ora rischiano di crollare. Castelli delle favole, costruiti sulla fragile impalcatura di bugie costruita da Alan. Non può durare a lungo, si dice.
    Ma almeno per stasera, Katia, vai a casa tranquilla. E sognami.


    Da venti minuti la Clio blu ha lasciato il parcheggio, e finalmente il display si illumina per un istante. Alan lascia andare un sospiro di sollievo. Ha sempre paura che quella benedetta ragazza si addormenti al volante, spalmandosi da qualche parte. Quando lei arriva a casa, lo squillino sul cellulare lo fa dormire tranquillo.
    Si abbandona sul letto. Le undici e mezza. Si ritrova a pensare ad Alice: generalmente è a quest'ora che si fa sentire. Il desiderio, sopito dalla serata con Katia, torna a farsi prepotente dentro di lui, e una parte imperdonabile del suo corpo inizia a sollevarsi.
    Il display del telefono torna a illuminarsi. Alan legge il messaggio.
    Ti voglio. Stasera ci vediamo? Non puoi immaginare cosa voglio farti...
    Alan si siede sul letto. C'è ancora il profumo di Katia nella stanza. Sente una piccola parte del suo cervello gridare di smetterla, di non rispondere. Di chiamare Katia anche a costo di svegliarla, di dirle che l'ama, che ama solo lei.
    Ma è solo un momento.
    L'immagine di Alice lo riempie completamente. Bella. Sexy. Voluttuosa. Pronta a fare - e lasciarsi fare - tutto. Alan crolla. Il profumo di Katia non si sente più.
    Apre l'armadio, e nella foga tira fuori tutto il cassettone più basso. Stasera metto la roba per le occasioni speciali, pensa.
    Un trillo del cellulare lo richiama per un attimo alla realtà: gli ricorda che non ha ancora risposto al messaggio.
    Ha il fiato corto mentre le dita picchiettano la risposta sulla tastiera. Che stupido, si dice. Mi emoziono ancora come una scolaretta. Scolaretta... ci pensa un attimo. Ecco un'idea per il prossimo acquisto.
    Rilegge il messaggio prima di inviarlo.
    Sono da te fra quaranta minuti, il tempo di prepararmi. Non vedo l'ora... baci, la tua Alice.

    Edited by G.B.Shock - 7/6/2010, 20:47
     
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  2. Help1712
     
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    CITAZIONE
    Basta, mi sono rotto di scrivere sempre horror e fantascienza.

    Giusto, diamoci al porno!!! :D

    CITAZIONE
    La sveglia del cellulare suona. Alice si sveglia con un sussulto e automaticamente il braccio corre a zittire la suoneria, prima che svegli l'intero condominio

    :P

    Che dire... Innanzitutto che non è il genere di storie che preferisco, ma questi sono gusti.
    Ho letto abbastanza tuoi scritti (alcuni davvero notevoli) da poterti dire che non è il genere in cui ti trovi più a tuo agio. O almeno, non è questa storia.
    i dialoghi, come sempre sono efficaci e la narrazione è trascinante, ma la storia mi pare un pò fiacca.

    Mi spiace ma voto 2. Sorry.
    A rileggerti!
     
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  3. Daniele_QM
     
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    Bello. Il finale mi ha sorpreso, non c'è che dire. Quindi funziona.
    I punti di vista sono ben calibrati, gli stati d'animo resi piuttosto bene - soprattutto quelli di lui.
    SPOILER (click to view)
    Forse un po' troppo accentuato il senso di colpa di "Alice" verso Katia. Certo, alla luce della verità, è però comprensibile che Alice avesse questo tipo di senso di colpa, poiché era il riflesso di quella di lui. Non male.
    Nel complesso mi ha lasciato una buona impressione e il mio voto è 3.
     
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  4. marramee
     
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    Vabbé, ammetto che mi hai fregato! E con l'ultima frase di colpo il mosaico si è ricomposto. Proprio non avevo idea di dove volessi andare a parare, e non mi aspettavo minimamente quel finale.
    Tre pieno.
     
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  5. Peter7413
     
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    Ola!
    Lavoro molto interessante il tuo.
    Il finale è ottimo anche se c'è qualcosa che mi stride nella struttura interna, tanto che l'ho apprezzato di più alla seconda lettura.
    Come consiglio ti dico di controllare la parte della sveglia, non si capisce bene il passaggio fra Alan e Alice, anche una volta che si conosce il finale, e questo non è bene.
    In ogni caso è un 3 pieno.
    Bye!
     
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  6. black cat walking
     
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    Ciao! Visto che c'è tanto altro da leggere, non so se tornerai, ti ringrazio qui per il tuo commento al mio racconto. Molto, molto utile, grazie davvero.

    E veniamo al tuo.
    SPOILER (click to view)
    L'avevo letto ieri, ma prima di commentarlo mi sono preso un po' di tempo perchè, a differenza degli altri, io non ho afferrato subito il finale. Cioè, ovvio che l'ho capito, ma non mi tornava.
    Molto probabilmente per un difetto mio, però, dal tuo punto di vista forse è importante anche sapere che a qualcuno è toccato rileggere un paio di volte alcuni passaggi.
    Una frase come questa "A come sia brava a infilare i preservativi direttamente con le labbra", è indicativa dello smarrimento che ho avuto. Alan/Alice pensa ad Alice che è brava: capisco il gioco per confondere, ma che sia "brava", secondo me, lo potrebbe dire solo l'altro, caso mai Alice/Alan può dire "quanto le piace".
    Come ti hanno già consigliato, penso che una rivisitazione delle parti in cui l'identità di Alice è nascosta, aiuterebbe, soprattutto i duri come me. :)

    C'è poi qualcosa che non digerisco nelle descrizioni erotiche, vedi "il seme di lui che sente scorrere dentro di sé" :huh:

    Infine mi pare tu abbia dato una descrizione del tradimento e dei dubbi di coscenza di Alan troppo stereotipate.


    Mi pare di capire che questo non è un genere che prediligi, quindi ti rileggerò volentieri in altri ambiti, in questo caso però, tutto considerato, per me questo racconto sta sul 2.

    A presto!
     
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  7.  
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    Amante Galattico

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    Ciao,
    come al solito parto da quelli brevi

    SPOILER (click to view)
    Devo confessare che... non ci ero arrivato e che anche andando a rileggere più volte e aver letto i commenti altrui... continua a sfuggirmi qualcosa.
    Ci sono dei particolari, anche se è chiaro che servono a tenere la costruzione, che mi stridono. Intanto mi sfugge perché Katia torni a casa... sarà stata un'impressione mia, ma davo per scontato che convivessero, visto il livello presunto di intimità e sopratto gli scrupoli sia di Alan che di Alice che gravano sulla vicenda.
    Poi c'è anche quel "il seme di lui che sente scorrere dentro di sé" che non fa forse contrasto con "A come sia brava a infilare i preservativi"?

    E poi c'è un problema di fondo di quando si usano le doppie identità.. ovvero quel non dire/mostrare al lettore per non svelare il gioco che ci sta dietro... OK, capisco, ma però secondo me indebolisce il personaggio su cui lo si usa... nel senso che significa che il protagonista NON ha consapevolezza piena di sé e delle sue scelte... lo è perché è fuori di senno? lo è solo perché non è convinto? E, sinceramente, mi scoccia un poco nell'istante in cui lo si usa per una identità sessuale.

    Non so.. non so... e mi scoccia di non essere convinto del racconto perchè a livello di stile è scritto in maniera deliziosa e cristallina, ma questo doppio ruolo, mi sembra forzato... e anche falso... lo avrei preferito un racconto con un vero triangolo in cui c'è chi sceglie e c'è chi si prende le proprie responsabilità

    Metto un 2
    VARIE
    -"gli addominali scolpiti" - suano molto di frase fatta ormai
     
    .
  8. VdB
     
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    Voto tre (abbondante)
    SPOILER (click to view)
    Alla terza lettura (e una sbirciatina ai commenti) son riuscito a capire il gioco Lui/Lei (o almeno spero di aver compreso per bene). Non sono una volpe, certo, però magari sul finale essere più espliciti no? Ti riporto una frase che scritta così è deviante (anche troppo rispetto a quanto vuoi comunque esserlo):
    CITAZIONE
    Alice è tutto quello che Katia non è: e forse per questo, Alan non sa dirle di no.

    Alice è tutto quello che Katia non riesce a dargli: e forse per questo, Alan non sa dirle di no.
    Scrivi molto bene nulla da eccepire. Mi tengo però basso, forse solo perché rispetto ai racconti da “quattro” il tuo risulta meno completo.
    CITAZIONE
    Rimorso, per quello che che sta facendo

    Refuso

    Ciao a rileggerti
     
    .
  9. G.B.Shock
     
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    Un po' di risposte varie....
    @Help: grazie della segnalazione, ho sistemato.

    @Alberto:
    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    ntanto mi sfugge perché Katia torni a casa... sarà stata un'impressione mia, ma davo per scontato che convivessero, visto il livello presunto di intimità e sopratto gli scrupoli sia di Alan che di Alice che gravano sulla vicenda.

    mmmmno. Sono fidanzati da una vita ma non convivono ancora. Non credo ci sia nulla di strano...

    CITAZIONE
    Poi c'è anche quel "il seme di lui che sente scorrere dentro di sé" che non fa forse contrasto con "A come sia brava a infilare i preservativi"?

    Mica lo usa con tutti...

    CITAZIONE
    E poi c'è un problema di fondo di quando si usano le doppie identità.. ovvero quel non dire/mostrare al lettore per non svelare il gioco che ci sta dietro... OK, capisco, ma però secondo me indebolisce il personaggio su cui lo si usa... nel senso che significa che il protagonista NON ha consapevolezza piena di sé e delle sue scelte... lo è perché è fuori di senno? lo è solo perché non è convinto?
    [...]
    ma questo doppio ruolo, mi sembra forzato... e anche falso...

    Diciamo che quella di Alan va oltre la semplice disforia di genere. È sull'orlo della personalità multipla, anche se è una situazione "forzata" dalla società, che gli ha costruito intorno il ruolo di bravo fidanzato. È questo che ho cercato di ricreare nel mio racconto, al di là del banale colpo di scena del finale. Volevo che a suonare "falsa" fosse la vita di Alan, non quella di Alice.



    @Vdb:
    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Ti riporto una frase che scritta così è deviante (anche troppo rispetto a quanto vuoi comunque esserlo):

    CITAZIONE
    Alice è tutto quello che Katia non è: e forse per questo, Alan non sa dirle di no.

    Alice è tutto quello che Katia non riesce a dargli: e forse per questo, Alan non sa dirle di no.

    La frase originale è messa così per fare il parallelo con quello che Alice/Alan dice più avanti:
    CITAZIONE
    Lei è tutto quello che io non sono, pensa Alice.

    Il tuo suggerimento è mirabile, ma mi scombinava un po' i piani ;)


    A black cat e in generale, agli altri che segnalano la necessità di rileggere:
    Non è stato facile bilanciare il rapporto di detto/non detto per ottenere il risultato voluto. Vi confesso che ho paura a toccare qualcosa, perché temo che poi non funzioni più niente. Preferisco che dobbiate dirmi "ho dovuto rileggerlo due volte..." puttosto che "bello, ma già a metà si capiva che..."
    Comunque è significativo che me l'abbiate segnalato in parecchi. Prometto che ci penso su. Grazie a tutti!
     
    .
  10. RobertoBommarito
     
    .

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    Ciao,

    Il colpo di scena è riuscitissimo, non c'è che dire. è anche scritto bene. e i personaggi mi sono sembrati concreti, tangibili. l'unica cosa che stona, appunto con questo ultimo punto, è che frasi come

    QUOTE
    Con la mano sfiora il suo petto e gli addominali scolpiti.

    o dire che katia è oggettivamente bella... rischiano di rendere i personaggi meno "reali" appunto di quanto non lo sembrerebbero altrimenti. nella vita relae esiste sia gente con gli addominali scolpiti che no, certo, ma scrivendo un pezzo, nominare i difetti invece che i pregi a volte fa sembrare i personaggi ancora più reali e in qualche modo accessibili.

    bel racconto.

    voto 3. e a rileggerti!
     
    .
  11. Fini Tocchi Alati
     
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    Sono di quelli che han dovuto rileggere e che mica sono ancora sicuri di quello che hanno letto...
    SPOILER (click to view)
    Diciamo che la lettura si trascinava piacevolmente fino alla fine quando quel "Baci, Alice" m'ha fatto sobbalzare. Oddio, ho pensato, mi sono addormentato e mi son perso qualcosa. Rileggendo, ho intuito ma, a essere sinceri, ho cercato conferme nei commenti delgi altri.
    Mi sembra, poi, ci sia un elemento che possa sviare (io, per lo meno, ho cambiato via due o tre volte). Quel "Baci, Alice", che inizialmente mi ha turbato la lettura, poi mi ha fatto pensare che fosse la risposta di Alice al messaggio di Alan (al che ha contribuito il fatto che tu sia andato a capo spezzando il periodo), per infine farmi dire "ma non dire cazzate, non è possibile" e toranre sui miei turbamenti.
    Mah...

    Ti dò 3 perché, checcé ne dica e ne pensi, mi hai fregato.
     
    .
  12. rehel
     
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    Che dire? Io non l'ho capito per niente. Tanto che pensavo di criticarti perché questa storia mancava di un finale. Ma leggendo i commenti ho visto di essermi perso qualche cosa, ma ho anche visto che non solo il solo ad avere avuto grosse difficoltà e questo dovrebbe farti riflettere. Se circa una metà dei lettori non lo capisce a una prima lettura, allora forse, e dico forse, c'è qualcosa da rivedere... :s...i: image
    Così devo votarti due.
    C'è una frase che modificherei:
    ...E' la sera, quando il mondo non guarda più, che le ferite si riaprono... io direi: Alla sera, oppure: E' a sera,
     
    .
  13. G.B.Shock
     
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    @ Fini, rehel:

    ho modificato il messaggio finale, in maniera che non ci siano equivoci. In effetti, togliendo un semplice "a capo", si toglie ogni possibilità di errore...
    Grazie dei preziosi commenti!
     
    .
  14. Gordon Pym
     
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    Bello, l'ho apprezzato.
    Non so cosa tu abbia cambiato ma a me appare inequivocabile.
    Devo dirti che secondo me, alla luce del finale, questa frase però è troppo depistante - quindi fuori luogo:
    CITAZIONE
    Le undici e mezza. Si ritrova a pensare ad Alice: generalmente è a quest'ora che si fa sentire.

    Comunque, voto 3 abbondante.
    ciao


    CITAZIONE
    costruiti sulla fragile impalcatura di bugie costruita da Alan.

    c'è la ripetizione di costruire
     
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  15. gelostellato
     
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    CITAZIONE (G.B.Shock @ 1/6/2010, 11:41)
    Basta, mi sono rotto di scrivere sempre horror e fantascienza. <_<

    CITAZIONE
    Attenzione: questo scritto ha contenuti destinati a un pubblico adulto. Leggendo di seguito dichiari sotto tua totale responsabilità di avere più di 18 anni. Se terminologia o situazioni esplicite possono offenderti o andare in contrasto con la tua morale, sei pregato di chiudere questo post.

    G.B. Shock
    ~~~ Another way ~~~

    È solo un palliativo, come il valium per un malato terminale.
    meglio altro prodotto, forse la morfina.


    È quella che oggettivamente si definisce una bella ragazza.
    questa frase la toglierei proprio. ridondante e introduce un avverbio bruttarello

    SPOILER (click to view)
    Alla prima lettura non l'ho capito, o meglio, ho capito che c'era il gioco di identità ma pensavo ci fosse qualcosa di più, che mi sa che non c'è, o io non l'ho trovato. Se tutto il racconto cerca solo di condurre a questo colpo di scena forse è un po' troppo "grasso", nel senso che si racconta tanto per poi risolverla in molto poco. Però ripeto, se c'era una seconda lettura oltre al gioco sul sesso (celato), non l'ho colta. Quel che mi destabilizza sono alcuni dettagli che danno certe idee mentre poi si scopre non essere così. inizialmente katia e il protagonista sembrano convivere, poi invece no. Possibile, ma inusuale, lei che va da lui. Sembrano più grandi, mentre alla fine poi vanno di "trillini" e "messaggini" come adolescenti, anche se questo è comunque credibile.
    In generale, quindi, non è che ci siano vere e proprie incongruenze, ma si ha una visione dei tre personaggi che non è nitida, e questo destabilizza.
    Ci sono poi due aspetti contrapposti dello stile: da un lato trovi buone descrizione che ti fanno entrare nella storia, poi subito dopo ne esce qualcuno di stereotipata, che te ne fanno uscire. Se si riuscisse a riconoscere e tagliare quelle del secondo tipo, il racconto risulterebbe molto più convincente, mentre così si oscilla dal convincente alla sensazione di assistere a una fiction. Non è grave, ma sarebbe un buon miglioramento se si riuscisse a evitarlo.
    In definitiva non lo trovo ancora sufficiente, ma non manca tanto. Forse, la vera pecca, è il nucleo narrativo, che in fin dei conti è molto povero
    . Voto 2
     
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18 replies since 1/6/2010, 10:41   280 views
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