I Tre Caballeros
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I Tre Caballeros

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  1. Peter7413
     
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    I TRE CABALLEROS

    Era un locale ricavato in una vecchia cantina ai piedi della Mole con una semplice insegna di legno all'esterno ad indicare la sua natura di osteria. Il Partigiano sedeva al tavolo in fondo all’angolo ormai da ore, sguardo torvo, mani congiunte di fronte a se, perso nei suoi pensieri.
    Era arrivato appena calato il buio, ben prima dell’orario di cena, ma ancora non aveva preso nulla, niente cibo e niente acqua.
    La giovane cameriera, spinta dal padrone del locale, s’era avvicinata un paio di volte per chiedergli se volesse ordinare.
    - Sto aspettando i miei amici - era stata in entrambe le occasioni la sua laconica risposta corredata da sorriso e leggero movimento a smuovere i capelli sbarazzini dalla fronte. Entrambe le volte l'aveva vista arrossire e allontanarsi leggermente confusa. Il Partigiano sorrideva e continuava ad aspettare.
    Infine arrivarono.
    La porta si aprì, di schianto, e il Nazista e il Repubblichino fecero il loro ingresso nel locale, tronfi nelle loro divise, impugnando un nero bastone fresco di lucidatura il primo e una coppia di pistole ancora calde il secondo.
    Il silenzio più gelido calò fra i clienti seduti ai tavoli: una giovane coppia appartata nell'angolo opposto rispetto al Partigiano e un uomo corpulento con il naso rosso come la pinta di vino mezza vuota posata di fronte a lui.
    Il Repubblichino tirò su con il naso.
    - Ucci ucci, sento odore di Resistenzuccia! Chi è il verme che si merita i miei proiettili?- urlò a gran voce avanzando di qualche passo facendo roteare le pistole fra le dita.
    Tutti i presenti, terrorizzati, indirizzarono d'istinto lo sguardo verso il Partigiano.
    - Oh cazzo - fu l'unica cosa che riuscì a dire, ruttando, l'uomo corpulento prima di riempirsi nuovamente il bicchiere di vino con la sacralità dell'ultimo atto prima della fine.
    - Cosa vedono i miei occhi, i fratelli scemi dei sette nani: Fasciolo e Nazzillo! - ribatté il Partigiano alzandosi e andando incontro ai nuovi entrati.
    - Ah... ah... ah... - fece finta di ridere il Nazista avanzando a sua volta con passo aristocratico sfilandosi con movimenti studiati i guanti dalle pallide mani - Constato che l'esperienza sui monti non ha prosciugato la tua verve...
    - Sono amici! - continuò il Partigiano ad alta voce rivolto ai presenti nella taverna.
    - Amici suoi... - puntualizzò il Nazista.
    - Non vostri! - concluse il Repubblichino puntando le pistole contro l'uomo corpulento e facendo fuoco con entrambe.
    PAM! PAM!
    L'uomo cadde all'indietro trascinando con se il tavolo e il vino. Frammenti del suo cervello finirono addosso alla giovane coppia: la ragazza cominciò ad urlare, il ragazzo a piangere.
    - Cazzo, dovevi proprio farlo? - urlò il Partigiano.
    - Puzzava e mi faceva schifo! - si difese il Repubblichino.
    - Però la prossima volta avvertimi che mi riparo con qualcosa - concluse il Nazista ripulendosi con un fazzoletto di stoffa un grumo di sangue che gli era finito sul polsino.
    I tre si guardarono e risero.
    - Venite, accomodatevi, vi aspettavo da ore, perché ci avete messo tanto? - disse il Partigiano invitandoli a sedere al suo tavolo.
    - Ancora un attimo - rispose il Repubblichino - Ehi tu, laggiù! - rivolto al ragazzo piangente - Cosa sei? Una femmina? La smetti di piangere?
    - In effetti è snervante - sottolineò il Nazista.
    - Ragazzi, siete sempre i soliti - commentò il Partigiano sedendosi con uno sbuffo di noia.
    Il ragazzo li guardò, terrorizzato - La smetto... La smetto! Qualunque cosa, ma non uccidetemi! - biascicò tirando su con il naso.
    - Cosa cosa? C'è una ragazza con te e tu preghi per la tua vita? - sibilò il Repubblichino avvicinandosi al ragazzo.
    - Che verme senza palle - commentò il Nazista scuotendo la testa disgustato.
    - E tu esci con un mollusco del genere? - continuò il Repubblichino rivolto alla ragazza.
    - Signore... Perché fa questo? Chi siete? - chiese lei fra le lacrime.
    - Chi siamo? - ripeté il Repubblichino - Avete sentito ragazzi? La sgualdrina che sta con l'imberbe senza palle chiede chi siamo!
    - Domanda interessante - sentenziò il Nazista avvicinandosi alla coppia - Chi siamo? Dimmelo tu, scemotto - disse rivolto al ragazzo.
    - Io... non lo so chi siete...
    - Ragazzo, sei privo di fantasia e la cosa non mi piace - continuò il Nazista afferrandolo per il collo e sollevandolo in aria come un fuscello - I tuoi occhi non vedono, quindi non ti servono - sentenziò cavandoglieli con la sottile punta del suo bastone.
    Il ragazzo gridò dal dolore, il Nazista prese un coltello e lo sventrò gettandolo infine morente in un angolo lontano del locale.
    La ragazza urlò per il terrore e lo sgomento, il Repubblichino l'afferrò per i capelli sollevandola a sua volta.
    - Vuoi stare zitta? - le intimò.
    La ragazza si zittì pur continuando a mugulare per il dolore dei capelli che sembravano non avrebbero retto a lungo il peso del suo corpo.
    - Dunque, ragazza... - riprese il Nazista - A parte che mi scuso per il trattamento riservato al tuo vermoso compagno. Ci hai chiesto chi siamo e intendiamo risponderti. Guardaci, è facile!
    - Siete un Nazista, un Fascista e un Partigiano - disse la ragazza fra i singhiozzi
    - Lo sapevo che eri intelligente! - sentenziò il Repubblichino lasciandola cadere.
    - Ma perché state facendo questo? - gridò la ragazza da terra.
    - Perché è divertente! - rispose il Partigiano che con un movimento fulmineo le si era gettato addosso afferrandola per i piedi e scagliandola contro una parete.
    Si sentì il CROC della testa della ragazza che si spaccava.
    - E ora sediamoci e vediamo di prendere una decisione, abbiamo già perso anche troppo tempo - disse il Partigiano rivolto agli amici - E voi due laggiù dietro il bancone, ripulite questo schifo e vedete di non scappare!
    La cameriera e il padrone del locale, bianchi come cadaveri, si fecero avanti con scope e stracci cominciando a ripulire il pavimento e i muri dal sangue.
    Il Partigiano, il Nazista e il Repubblichino si sedettero al tavolo, si guardarono e scoppiarono in una fragorosa risata.
    - Allora ragazzi, che cosa avete scoperto? - chiese infine il Partigiano.
    - Oh dunque, dopo attenta ricerca... Ho scoperto che la data è il 21 dicembre, a Città del Messico - rispose il Nazista.
    - E nel resto del mondo? - continuò il Partigiano.
    - 3 febbraio del '45 negli Stati Uniti, qui in Europa non si sa - disse il Repubblichino.
    Improvvisamente si erano fatti tutti molto seri.
    - Mmh... No, non possiamo perdercelo, il 21 dicembre dovremo essere tutti e tre a Città del Messico - sentenziò il Partigiano.
    - Concordo - rispose il Repubblichino.
    - Ya... - si limitò a dire il Nazista.
    Attimo di silenzio, i tre si guardarono.
    - Non so se al nostro ritorno qui ci sarà ancora la guerra - riprese il Partigiano - Nonostante la ripresa di questo autunno, non credo che i tedeschi potranno resistere ancora a lungo, siamo sicuri di andare?
    - In ogni caso qui il divertimento comincia ad essere piuttosto monotono... - rispose il Nazista.
    - Ormai non so più cosa inventarmi per torturare i prigionieri. Sono stato anche alla Pensione Nazionale a studiare i metodi di Alois Schmidt... Interessante all'inizio, ma ormai anche la caserma di Via Asti mi sta annoiando - disse il Repubblichino.
    - Idem con il mio piccolo Lager privato. Ho una media di un centinaio di ospiti e ogni notte ne uccido una decina. Ormai non trovo più gusto neanche a confondermi tra loro vestito con i loro stracci - continuò il Nazista.
    - E tu? Come proseguono le scorribande montane? - domandò il Repubblichino.
    - Routine. Mi infilo nelle missioni più pericolose e sono sempre l'unico a tornare del mio gruppo - nel dirlo il Partigiano sorrise - Dopo aver smembrato i Nazisti non posso certo lasciare qualche testimone fra i miei compagni...
    Risero tutti e tre.
    - Bene, allora è deciso: è tempo di andarcene. Si parte! - proclamo il Partigiano.
    - Si parte! - gli fecero eco gli altri due.
    In quel momento la porta del locale si aprì ed entrò un ragazzo che, non avvedendosi del sangue sparso un po' ovunque, si diresse senza indugio al bancone già pregustando il bicchiere di vinello, premio alla giornata di lavoro di quel freddo inverno torinese del '44. La cameriera e il padrone del locale, non sapendo che fare, rimasero impietriti.
    - Bene! - disse gioviale il Partigiano - Giusto tre! - Cameriera, vorremmo ordinare!
    - Si signore! - si affrettò a dire la cameriera avvicinandosi ai tre - Cosa desiderate?
    - Oh dunque... - rifletté il Nazista - Io gradirei il ragazzo appena entrato: sembra frizzante, giusto quello che mi ci vuole.
    - Mi scusi? - chiese la cameriera, non capendo.
    - A me porti il padrone del locale, gusto solido e stagionato - continuò il Repubblichino.
    - Ma cosa? - la voce della cameriera era ormai solo un sottile suono semi disarticolato.
    - Per me invece - concluse il Partigiano sorridendole affabile - Va bene lei: è da quando sono entrato che le osservo il lieve pulsare dell'aorta sul collo...
    - Signore, non capisco... - sussurrò senza fiato la cameriera.
    - A breve capirà - ghignò il Partigiano mostrandole i lunghi canini pronti a succhiarle tutto il sangue - Signori, a Città del Messico.
    - Alla salute! - gli risposero il Nazista e il Repubblichino prima di dare il via alla mattanza.

    Pochi minuti dopo, ormai sazi, i tre amici uscirono dal locale per ritrovarsi sotto un'abbondante nevicata.
    - Bene, allora appuntamento a Bari fra tre giorni, può andare? - chiese il Partigiano.
    - Direi che è un tempo ragionevole per chiudere tutte le nostre piccole attività - convenne il Nazista.
    - Penso di sì... - confermò il Repubblichino che nel frattempo aveva ricominciato a giocare con le sue pistole.
    - Perfetto! Ragazzi, vi rendete conto? Un paio di mesi e lo potremo vedere... - disse il Partigiano.
    - Vi ricordate quando abbiamo visto Saludos Amigos in quella fetida sala di Roma? - domandò il Repubblichino.
    - Amore a prima vista - confermo il Nazista.
    - E poi abbiamo recuperato tutti gli altri: Biancaneve, Pinocchio... - disse il Partigiano.
    - ... Fantasia, Dumbo... - continuò il Repubblichino.
    - ... Bambi, Saludos Amigos e adesso questo, direttamente alla Prima, niente male eh? - proseguì il Nazista.
    - Beh, visto che cambiamo vita perché non cambiamo anche i nomi, che ne dite? - propose il Partigiano.
    - Perché no? - disse il Nazista.
    - Ok, io sarò Panchito Pistoles, mi sembra un nome adatto a me - sentenziò l'ormai ex Repubblichino lanciando in aria le pistole e riprendendole infilzandole con gli indici.
    - Mi sta bene, io mi prendo Jose Carioca! - disse l'ex Partigiano.
    - Allora visto che avete già deciso voi, a me non resta che chiamarmi Paperino... - chiosò l'ex Nazista.
    I tre si guardarono e, con il suggello dell'imponente Mole Antonelliana, cominciarono il lungo percorso che li avrebbe portati alla Prima mondiale del settimo film della Walt Disney: I TRE CABALLEROS.

    Edited by Peter7413 - 2/6/2010, 12:20
     
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  2. Daniele_QM
     
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    Strano è strano, non c'è che dire. Surreale, ecco. Va preso per quello che è immagino, anche se faccio sempre un po' di fatica in questi casi.
    SPOILER (click to view)
    Nel senso: ci sono tre vampiri psicopatici, che si divertono a massacrare il genere umano ma sono annoiati. Quindi si mascherano da quello che decidono insieme di fare per portare una ventata di novità. E sono dei patiti dei cartoni della Disney. ripeto: strano è strano.
    Quanto alla struttura, non ho molto da eccepire. Comportamento psicotico tipico, strage insensata, risate insopportabilmente sguaiate e tanta pura malvagità. Poi il quasi-colpo di scena sui cartoni animati. Dico quasi solo perché era già strano vederli vestiti da partigiano nazista e repubblichino.

    Per via della graduatoria con gli altri racconti, questo è sul due. Mi spiace un po', perché ci vedo una potenzialità latente rimasta inespressa. Cioè è una storia che ha qualcosa di più di quello che hai mostrato. Non so bene cosa voglio dire, ma è ciò che percepisco.
     
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  3. Peter7413
     
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    CITAZIONE (Daniele_QM @ 1/6/2010, 13:57)
    Strano è strano, non c'è che dire. Surreale, ecco. Va preso per quello che è immagino, anche se faccio sempre un po' di fatica in questi casi.
    SPOILER (click to view)
    Nel senso: ci sono tre vampiri psicopatici, che si divertono a massacrare il genere umano ma sono annoiati. Quindi si mascherano da quello che decidono insieme di fare per portare una ventata di novità. E sono dei patiti dei cartoni della Disney. ripeto: strano è strano.
    Quanto alla struttura, non ho molto da eccepire. Comportamento psicotico tipico, strage insensata, risate insopportabilmente sguaiate e tanta pura malvagità. Poi il quasi-colpo di scena sui cartoni animati. Dico quasi solo perché era già strano vederli vestiti da partigiano nazista e repubblichino.

    Per via della graduatoria con gli altri racconti, questo è sul due. Mi spiace un po', perché ci vedo una potenzialità latente rimasta inespressa. Cioè è una storia che ha qualcosa di più di quello che hai mostrato. Non so bene cosa voglio dire, ma è ciò che percepisco.

    La situazione è quella, nel senso che così l'avevo immaginata e sono contento della resa. Forse, anzi sicuramente, dovrei lavorare MOOOLTO sui dialoghi. Ampliarli, renderli più densi. Giocare maggiormente sulla follia dei tre uomini, indipendentemente dalla divisa che indossano, che aldilà del fatto che nel racconto siano vampiri, voleva essere un altro dei temi trattati. :)
     
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  4. marramee
     
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    Bizzarro lo è senz'altro, forse il più bizzarro di tutti. E in alcuni punti frizzante e divertente. Però certi eccessi lo fanno scadere troppo nel grottesco, e anche i dialoghi non sono molto appropriati. Se la trovata Disneyana è simpatica e innovativa, lo è molto meno la natura dei tre protagonisti, che un po' sminuisce la storia.
    In definitiva non riesco ad andare oltre il due, anche se abbondante.
     
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  5. VdB
     
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    Voto due.
    SPOILER (click to view)
    Particolare, senza dubbio. Lo stile con cui scrivi mi è sembrato troppo descrittivo. La storia dei tre mi ha lasciato stranito per il fatto che pensavo a un collegamento con le vicende storiche. Ho accettato più l’aver infilato i film Disney, ma non c’azzeccano poi con la storia dei tre vampiri in gita a Torino. Forse dovevi escogitare qualcosa di più attinente proprio con quei film (ambientando il tutto proprio nel Sudamerica) altrimenti così com’è il racconto prende una piega non comprensibile. Son rimasto perplesso, mi spiace. E un lettore deve pur capire anche se si trova di fronte al grottesco.

    Alcune segnalazioni:
    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    congiunte di fronte a se,

    CITAZIONE
    corredata da sorriso e leggero movimento

    CITAZIONE
    Il silenzio più gelido calò fra i clienti

    più gelido rispetto a che?
    CITAZIONE
    che la da all'imberbe

    CITAZIONE
    a mugulare

    CITAZIONE
    al tuo vermoso

    CITAZIONE
    - Ya... - si limitò a dire il Nazista

    CITAZIONE
    Si parte! - proclamo il Partigiano

    Ciao e a rileggerci
     
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  6. black cat walking
     
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    Mi spiace, ma non mi è piaciuto. Capisco che la situazione è assurda e come tale l'hai condotta dall'inizio alla fine, ma, secondo me, anche nel grottesco e surreale, ci dev'essere una linea che qui non ho trovato. I tre potevano essere chiunque, potevano essere in qualsiasi parte del mondo, e alla fine potevano amare tanto Disney quanto Tex e Zagor, un po' troppo per me... :)
    Per adesso mi astengo dal voto.

    EDIT :ninja:
    Dopo aver letto gli altri, ed essere stato molto stretto con tutti, voto 1.
    Alla prossima!

    Edited by black cat walking - 6/6/2010, 18:48
     
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  7. Peter7413
     
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    CITAZIONE (black cat walking @ 3/6/2010, 19:26)
    Mi spiace, ma non mi è piaciuto. Capisco che la situazione è assurda e come tale l'hai condotta dall'inizio alla fine, ma, secondo me, anche nel grottesco e surreale, ci dev'essere una linea che qui non ho trovato. I tre potevano essere chiunque, potevano essere in qualsiasi parte del mondo, e alla fine potevano amare tanto Disney quanto Tex e Zagor, un po' troppo per me... :)
    Per adesso mi astengo dal voto.

    E di che ti dispiaci? E' normale che possa non piacere, siamo qui proprio per avere feedback seri, quindi nessuno si offende, anzi!
    Purtroppo mi sa che avrei dovuto tratteggiare meglio i protagonisti, temo che la mancanza sia dovuta alla fretta che mi ha anche portato a credere nella validità di un racconto con, evidentemente, ancora troppi problemi.
    Lo riprenderò senz'altro perché mi piace l'idea, ma ci lavorerò meglio prendendo spunto dalle riflessioni di tutti.
    Bye!
     
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  8. rehel
     
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    Mhhh... non mi piace praticamente nulla di questo acconto. Il problema è che non so darti indicazioni su come migliorarlo e questo è un difetto mio. :(
    In linea con i voti severi che ho scelto, indico uno.
     
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  9. Gordon Pym
     
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    Ciao Peter, devo ahimè dire con non ho colto molto il senso di questo scritto o, perlomeno, non mi spiego l'inserimento dei vari elementi e il loro fine: perché quei ruoli politici? Perché la crudeltà gratuita - pur essendo vampiri? Perché la voglia di collezionare prime visioni? Vedi, trovo che a ogni elemento inserito debba corrispondere un motivo di fondo e un epilogo che rientri nell'economia del racconto; comprendo quindi la difficoltà a perseguire tale obiettivo una volta adottate le situazioni strampalate qui presenti, e il mio suggerimento è quindi di riconsiderare la direzione, il fine che più ti coinvolge, magari a scapito di qualche fattore che al momento rimane campato in aria.
    Mi fermo a 2.
    Ciao, a rileggerti.

    qualche appunto


    CITAZIONE
    mani congiunte di fronte a se, perso nei

    sé con l'accento

    CITAZIONE
    capelli che sembravano non avrebbero retto a lungo

    meglio "sembrava non avrebbero retto" o "sembravano non reggere"

    CITAZIONE
    - Ya... - si limitò a dire il Nazista.

    Ja

    CITAZIONE
    Si parte! - proclamo il Partigiano.

    refuso, accento sulla o

    CITAZIONE
    - Amore a prima vista - confermo il Nazista.

    refuso, accento sulla o

    Edited by Gordon Pym - 4/6/2010, 15:37
     
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  10. margaca
     
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    Sinceramente non ho capito molto di questo racconto, surreale, forse geniale sotto alcuni punti di vista, ma rimane la mia perplessità. Troppa violenza ingiustificata, personaggi insipidi, trama inesistente. Do un risicato 2
     
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  11. Fini Tocchi Alati
     
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    Mah... Io mi sono divertito.
    SPOILER (click to view)
    Per certi versi, mi ha ricordato "Dal tramonto all'alba".
    Gli appunti maggiori riguardano i tre personaggi (una cosa da niente, insomma... :P ), nel senso che mi sono sembrati tutti e tre terribilmente simili e, se non ci fossero i nomi, credo sarebbe difficile distinguerli e capire a chi appartenga una frase o un comportamento.
    Altro appunto: il titolo! Praticamente sveli il finale! Da quando citi "Saludos amigos", si capisce che cosa succederà. E' un peccato, perché il finale potrebbe essere la vera svolta surreale del racconto.

    In definitiva, dico 2, abbondante perché, come detto, mi sono divertito.
     
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  12. gelostellato
     
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    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/6/2010, 03:01)
    I TRE CABALLEROS

    ad indicare la sua natura di osteria.
    a indicare

    Il Partigiano sedeva al tavolo in fondo all’angolo ormai da ore, sguardo torvo, mani congiunte di fronte a se, perso nei suoi pensieri.
    di fronte a se appesantisce, si può toglierlo e le si visualizza ugualmente così, le mani.

    Era arrivato appena calato il buio,
    bruttina quesa rima arrivato-calato

    Il silenzio più gelido calò fra i clienti seduti ai tavoli:
    oddio no, questo "silenzio più gelido" è da cassare :)

    PAM! PAM!
    ?!?



    La ragazza urlò per il terrore e lo sgomento, il Repubblichino l'afferrò per i capelli sollevandola a sua volta.
    - Vuoi stare zitta? - le intimò.
    La ragazza si zittì pur continuando a mugulare per il dolore dei capelli che sembravano non avrebbero retto a lungo il peso del suo corpo.
    ripetizione di capelli, ma tutta questa parte è in generale, molto poco credibile.


    e riprendendole infilzandole con gli indici.
    refuso

    Mmmm
    SPOILER (click to view)
    mmmmmm
    mmmmmmmm.
    Insomma, che devo dire? Il nucleo narrativo è difficilmente afferrabile, durante la lettura, e alla fine, nonostante il chiarimento, lascia perplessi. Sembra che manchi qualche pezzo, qualcosa per rendere tutta la narrazione cartoonesca, come, mi sembra, dovrebbe essere. Invece il fatto di non aver chiarito, in quelche modo se non con i nomi e le azioni forzate, il fatto che siamo dentro a un racconto di piena fantasia cartoonesca calata nella realtà, ha il difetto di portare il lettore a trovare tutto inverosimile. Poco conta la svolta finale quando ormai si ha già avuto quella sensazione per il resto del racconto.
    I tre personaggi, macchiette come devono essere, purtroppo non riescono a lasciare il segno, troppo uguali e troppo eccessivi. Sì dà l'idea di uno splatter gratuito, e di azioni poco motivate.
    Poi sarà magari stata solo una mia sensazione, ma mentre leggevo percepivo un distacco dalla storia, dovuto soprattutto alle metafore usate come nomi dei personaggi e alle battute poco credibili o quasi (volutamente, immagino) irritanti. Questo senso di disinteresse mi ha accompagnato fino a 3/4 del brano, dopo di ché ho cominciato a chiederemi dove stava la sorpresa e, che però, alla fine, non mi ha soddisfatto.
    Ci sono alcuni possibili miglioramenti nella forma, che a tratti è un pochetto "involuta" ma niente di grave. Più che altro, in certe parti, si nota che manca ancora uno stile ben definito
    . Sorry, ma più di 1 non riesco a dare.
     
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  13. RobertoBommarito
     
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    Ciao,

    la sensazione che ho è quella di un'idea a un passo dell'essere geniale, che però siccome non è stata eseguita al meglio non rende.
    secondo me, se ci fosse un po' più di narrazione (invece di svolgere l'intero racconto in forma di dialoghi) il racconto ne beneficerebbe assai.
    credo che la trama andrebbe anche rivista un pochino, se non altro per renderla più completa. giunto alla fine ho avuto la sensazione che mancasse qualcosa, anche se non so cosa.

    così com'è voto 2, ma secondo me rieleaborando l'idea ne potrebbe uscire un bel racconto visionario.




     
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  14.  
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    Amante Galattico

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    Eccomi Ciao,

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    Non mi è piaciuto praticamente a nessun livello.
    A parte che la situazione, per come si sviluppa, è abbastanza disturbante perché gratuita , non ne riesco a trovare la logica. Così come non trovo la logica per cui i tre, in pieno periodo bellico possano andare a fare quello che vogliono in pubblico vestiti in quel modo... in una Torino che nel 1944 è sotto i tedeschi...
    Oltre al fatto che questi tre "vampiri" si spostano semza problemi (ma più che altro senza spiegazione) da una città all'altra... e hanno accesso a informazioni sul film... anche qui non impossibile, ma senza apprenti spiegazioni.
    Forzata, ma almeno interessante, la passione Disney... che però temo possa diventare inverosimile se fosse analizzata nei particolari... nel senso che ad esempio basta un controllo per aver trovato che Saludos Amigos è uscito in Italia solo nel 1946 (era fortemente antinazista e quindi non me lo vedo proiettato a Roma)

    E se il racconto ha un altro livello di lettura, non riesco a trovarlo...

    Dal punto di vista dello stile ho notato due cose: la prima è una punteggiatura abbastanza irregolare almeno in tutta la prima parte (la seconda ha più dialoghi e si vede di meno) che tende a fare periodi troppo lunghi... tranne qualche inciso di troppo che invece spezza il ritmo... secondo me dovresti sinceramente sperimentare il modo di rovesciare le frasi per evitare questi problemi;
    il secondo è che, per come è impostato il racconto, ti sei costretto a ripetere molteplici volte il Nazista, il Partigiano etc... con un esito che appesantisce molto la lettura

    Metto 1, sorry

    VARIE

    -"ad indicare", ad urlare" - eufonica
    -Ya - non dovrebbe essere "Ja"?
     
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  15. Pecorella75
     
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    1 pure io... potevo dare qualcosa di più, ma il racconto mi ha dato l'idea di essere poco curato, e per il livello che c'è in USAM, è una grossa pecca. Un accento che manca, qualche "d" eufonica scappata, e altre piccole disattenzioni, mi fanno pensare che ci sia stata un po' troppa fretta nel portare il racconto a termine.
    Fretta che si nota anche dal punto di vista della storia: la situazione, per esempio, che era potenzialmente divertente, finisce per perdersi in una sequenza di violenze immotivate; e anche i personaggi sono troppo poco caratterizzati.
    Non è in assoluto un genere che mi attira, noonstante ciò penso che con una cura diversa il racconto possa cambiare totalmente aspetto.

    Ciao!
     
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