La malattia
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La malattia

Un piatto di anticchie sotto i 40k.

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  1. Fini Tocchi Alati
     
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    Raccolto ritirato per volontà dell'autore

    Edited by dadax70 - 13/4/2012, 11:12
     
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  2. marramee
     
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    Terribilmente kafkiano, con un pizzico di Escher, portato fino agli eccessi. Pieno di figure allegoriche ben tratteggiate, ma con brevi scivolate di tono (il collega che gli soffia la ragazza). Forse non sarà perfetto, ma mi sembra il racconto meglio riuscito che ho letto finora.
    Quattro.
     
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  3. Pecorella75
     
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    Mi unisco al quattro di marramee, e aggiungo ai suoi esempi anche Buzzati. E mo' non ti montare la testa però...
    A proposito di Buzzati, c'è il racconto dell'ospedale a più piani (di cui non ricordo il titolo) che ha alcuni punti in comune, ti consiglio di leggerlo.
    Surrealee grottesco, amaro e divertente, nasconde nell'assurdità della situazione una bella metafora sulle diversità e l'emarginazione. Il punto meno forte è il poco spessore che hanno, in generale i personaggi, soprattutto Claudio e Gertrude, che anche nelle loro azioni risultano un po' prevedibili.
     
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  4. Daniele_QM
     
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    Non posso che unirmi al coro. Veramente un bel racconto, tragico e cinico nel suo essere visionario. Un quadro, un affresco di una società "malata". Malata davvero.
    Quattro.
     
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  5. Fini Tocchi Alati
     
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    Grazie mille!

    @maramee:
    SPOILER (click to view)
    in realtà ho cercato di evitare di scrivere che il collega gli soffiava la ragazza. Pensavo di aver restituito la situazione in modo soffuso senza renderla esplicita. Che consigli mi dai in proposito? Considera che sto continuando a sviluppare i personaggi di Claudio e Gertrude (come tutti gli altri personaggi di contorno).


    @pecorella:
    SPOILER (click to view)
    questo racconto (nella sua versione mini), lo scrissi per il primo turno della macelleria. Allora ci fu un partecipante (credo si chiamasse kapirissima) che mi consigliò, come hai fatto tu, di leggere Buzzati e il suo "I sette piani". Ebbene, l'ho letto e l'ho trovato bellissimo! Prtobabilmente il miglior racconto mai letto in vita mia. Mi sarà molto utile per sviluppare questo scritto.


    Grazie ancora a tutti per letture e commenti.
     
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  6. black cat walking
     
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    Ciao! Anch'io ho pensato subito a Buzzati e ai Sette piani, bravo. Anzi, bravissimo, il finale è spettacolare. :clap:
    Giusto per notizia, ti segnalo un paio di appunti che mi sono venuti in mente mentre leggevo:
    il primo è sui sarti/becchini a fine primo capitolo, o meglio, non su di loro, ma sulla reazione di L. che pensa che siano, appunto i sarti. Quella specie di giustificazione («Manca meno di un mese al matrimonio. Sicuri che farete in tempo?») l'ho letta come un passo indietro, secondo me senza, o con qualcosa di meno marcato, la linea del racconto prosegue e ti lasci comunque l'aggancio per la bara finale.
    Il secondo è sul risveglio a casa di L. dopo la visita in ospedale, lì e per un po' che continuavo a leggere, m'è rimasto il dubbio: perchè è stato rilasciato? :huh:
    Tutto qui, come vedi, dettagli.
    Assolutamente 4. :)
    A presto!
     
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  7. Gordon Pym
     
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    Prima di tutto mi spiace di averlo dovuto leggere in tre tempi, causa una visita dal dottore (ironia della sorte) e un mancamento di elettricità che mi ha fatto perdere qualche appunto, ma che ho recuperato.
    Cosa dire? Un gran pezzo davvero. Complimenti.
    Al di là di accostamenti più o meno aulici - Il Processo o La Metamorfosi di Kafka non me li ricordo ormai più, anche se lo stile me ne ha fatto tornare vaghi echi - a me sembra che stavolta tu abbia messo insieme un racconto con l'abilità dei più grandi. Sarcasmo, grottesco, morale fusi con maestria. Bravo ancora.
    4, naturalmente.


    CITAZIONE
    Oltretutto, Si stava facendo tardi

    hai messo una s maiuscola

    CITAZIONE
    la loro scelta avrebbe potuto ricadere

    sarebbe potuta

    CITAZIONE
    rimasto vagante

    vacante

    CITAZIONE
    Si avvicinò a un’infermiera e senza che chiedesse nulla, la donna gli indicò le scale.

    ci vorrebbe una virgola dopo la "e"

    CITAZIONE
    rispose seccamente L. Voleva anche

    per quanto poco belli, ci vorrebbero due punti dopo L se dopo vuoi iniziare con la maiuscola

    CITAZIONE
    Giuro che se scappa di nuovo, gliela faccio pagare

    ci vorrebbe una virgola dopo "che" - o togliere l'altra

    CITAZIONE
    seduto su quello che aveva tutta l’impressione di essere

    mi sembra meglio dava l'impressione di essere o aveva l'aria di essere

    CITAZIONE
    L. piangeva. L’autista gli porse un fazzoletto con il quale si asciugò le lacrime.

    Sarebbe meglio ribadire il soggetto L nelle seconda frase, perché lì l'ultimo è l'autista
     
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  8. Fini Tocchi Alati
     
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    CITAZIONE (Daniele_QM @ 4/6/2010, 11:02)
    Non posso che unirmi al coro. Veramente un bel racconto, tragico e cinico nel suo essere visionario. Un quadro, un affresco di una società "malata". Malata davvero.
    Quattro.

    Daniele, per quanto possa sembrare assurdo e pur trattandosi di un racconto completamente di fantasia, l'ispirazione m'è venuta da una storia vera che, purtroppo, sto vivendo abbastanza da vicino.


    Gordon, grazie per le segnalazioni. Vagante? Hahaha, manco fosse una mina!

    Sono d'accordo su tutte tranne che su questa:
    "... la loro scelta avrebbe potuto ricadere..."

    "sarebbe potuta", dici tu. Ma non è lo stesso? Io sapevo che in questi casi si può usare tanto l'ausiliare del verbo principale (ricadere) quanto l'ausiliare del verbo potere.


    Qusta, invece, non l'ho capita:
    "... rispose seccamente L. Voleva anche..."

    "per quanto poco belli, ci vorrebbero due punti dopo L se dopo vuoi iniziare con la maiuscola", dici tu. Quindi, dovrei scrivere così: "... rispose seccamente L.: voleva anche..." E la maiuscola? Che c'entra?

    Kafka, sì! Mi è stato di grande aiuto!
    Grazie ancora.
     
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  9. Gordon Pym
     
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    CITAZIONE (Fini Tocchi Alati @ 9/6/2010, 15:27)
    Sono d'accordo su tutte tranne che su questa:
    "... la loro scelta avrebbe potuto ricadere..."

    "sarebbe potuta", dici tu. Ma non è lo stesso? Io sapevo che in questi casi si può usare tanto l'ausiliare del verbo principale (ricadere) quanto l'ausiliare del verbo potere.

    Per quanto ne so io se usi l'ausiliare del verbo retto non sbagli. Alla luce della tua considerazione ho però dato un'occhiata nel web e ho visto che se tale verbo è intransitivo si può usare sia essere che avere; quindi nel tuo caso essendo "ricadere" intransitivo non hai fatto un errore. Qui qualche approfondimento: www.accademiadellacrusca.it/faq/faq...=3934&ctg_id=93

    CITAZIONE
    Qusta, invece, non l'ho capita:
    "... rispose seccamente L. Voleva anche..."

    "per quanto poco belli, ci vorrebbero due punti dopo L se dopo vuoi iniziare con la maiuscola", dici tu. Quindi, dovrei scrivere così: "... rispose seccamente L.: voleva anche..." E la maiuscola? Che c'entra?

    Mi sono spiegato male, intendevo che se finisci la frase con L. (che è puntato), cosa che si ripete anche più sotto, occorrerebbe un punto aggiuntivo: "rispose seccamente L.. Voleva anche"
    Ma non metto in dubbio che sia poco bello, vedi tu.
     
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  10. VdB
     
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    Voto tre (abbondantissimo)
    SPOILER (click to view)
    Intanto ti dico subito perché non ti do il voto massimo anche se il tuo racconto è il migliore del lotto di questo mese: è troppo allungato per essere ottimo. A mio avviso tutta la parte della Visita specialistica (a parte le visioni degli umani sotto forma di mobilio) è una ripetizione del capitolo della “Terapia”. Mi sono stancato a leggerlo, e questo non è un bene.
    A volte (più di qualcuna a dire il vero) tendi a essere troppo formale nella descrizione delle azioni:
    CITAZIONE
    Si alzò e si affacciò dalla finestra. Il sole splendeva alto nel cielo e i suoi raggi parevano rimbalzare sulle persone, sugli animali, sulle cose per poi fare ritorno alla loro fonte.
    Uno degli uomini seduti sul divano – il più alto - prese una mela dalla tasca di quello che sembrava un camice, la pulì per bene sulla manica fino a farla risplendere, sorrise riflesso nella buccia e diede un sonoro morso.
    fece per uscire dalla stanza ma la soglia gli fu sbarrata dalle minacciose stazze dei due infermieri che si erano alzati con prontezza.
    Il vaso andò a schiantarsi sul muro e si ruppe facendo fuoriuscire tutta l'acqua e spargendo petali gialli di tulipano sul pavimento.

    Altre volte aggiungi cose che sono scontate:
    CITAZIONE
    istintivamente afferrò l'abat-jour, unica arma (di difesa) a portata di mano.
    Si guardò attorno e vide che gli altri si erano fermati (dal lavorare) e lo fissavano sorpresi.
    Prese uno dei cornetti e stava per dare un poderoso morso, quando Filomena gli afferrò la mano (per fermarlo.)

    Vabbé, sembrano cacchiate, ma se le moltiplichi per tante frasi, un’asciugatura nella narrazione la ottieni.
    Piccole annotazioni:
    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    rispose seccamente L. Voleva anche aggiungere
    «Bene», si rasserenò L. Tutto normale, pensò.
    «Si sta facendo tardi», disse L. «Meglio che mi sbrighi».

    usando la L abbreviata con il puntino, a volte dimentichi di mettere il punto di fine periodo (visto che metti la maiuscola subito dopo l’iniziale del cognome)
    CITAZIONE
    «Avanti», disse preoccupato ed entrò Filomena, la donna di servizio.

    manca un punto
    Un’ultimissima annotazione, sarà mia mancanza, ma davvero il socio di uno studio di avvocati (Porcelli) si appella “Professore”?
    A rileggerci con piacere.
     
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  11. Fini Tocchi Alati
     
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    CITAZIONE (Gordon Pym @ 9/6/2010, 16:15)
    Mi sono spiegato male, intendevo che se finisci la frase con L. (che è puntato), cosa che si ripete anche più sotto, occorrerebbe un punto aggiuntivo: "rispose seccamente L.. Voleva anche"
    Ma non metto in dubbio che sia poco bello, vedi tu.

    Quindi... è un errore?!
    Io apposta lo facevo perché da qualche parte ho letto che è sufficiente un solo punto.
    Però, ora come ora, non ricordo dove l'ho letto.


    [QUOTE=VdB,9/6/2010, 16:35]
    A volte (più di qualcuna a dire il vero) tendi a essere troppo formale nella descrizione delle azioni:
    CITAZIONE
    Si alzò e si affacciò dalla finestra. Il sole splendeva alto nel cielo e i suoi raggi parevano rimbalzare sulle persone, sugli animali, sulle cose per poi fare ritorno alla loro fonte.
    Uno degli uomini seduti sul divano – il più alto - prese una mela dalla tasca di quello che sembrava un camice, la pulì per bene sulla manica fino a farla risplendere, sorrise riflesso nella buccia e diede un sonoro morso.
    fece per uscire dalla stanza ma la soglia gli fu sbarrata dalle minacciose stazze dei due infermieri che si erano alzati con prontezza.
    Il vaso andò a schiantarsi sul muro e si ruppe facendo fuoriuscire tutta l'acqua e spargendo petali gialli di tulipano sul pavimento.

    Cosa intendi per "formale"? Come asciugheresti queste frasi?


    CITAZIONE (VdB @ 9/6/2010, 16:35)
    Altre volte aggiungi cose che sono scontate:
    CITAZIONE
    istintivamente afferrò l'abat-jour, unica arma (di difesa) a portata di mano.
    Si guardò attorno e vide che gli altri si erano fermati (dal lavorare) e lo fissavano sorpresi.
    Prese uno dei cornetti e stava per dare un poderoso morso, quando Filomena gli afferrò la mano (per fermarlo.)

    Vabbé, sembrano cacchiate, ma se le moltiplichi per tante frasi, un’asciugatura nella narrazione la ottieni.

    Sono d'accordo. Provvedo.

    CITAZIONE (VdB @ 9/6/2010, 16:35)
    Piccole annotazioni:
    CITAZIONE
    rispose seccamente L. Voleva anche aggiungere
    «Bene», si rasserenò L. Tutto normale, pensò.
    «Si sta facendo tardi», disse L. «Meglio che mi sbrighi».

    usando la L abbreviata con il puntino, a volte dimentichi di mettere il punto di fine periodo (visto che metti la maiuscola subito dopo l’iniziale del cognome)

    Come ho dettoi poco su a Gordon, da qualche parte ho letto che dovrebbe essere sufficiente un solo punto. Spero di ritrovare la fonte.


    CITAZIONE (VdB @ 9/6/2010, 16:35)
    Un’ultimissima annotazione, sarà mia mancanza, ma davvero il socio di uno studio di avvocati (Porcelli) si appella “Professore”?

    Beh, non il semplice socio. Di solito, è il socio fondatore che ha anche una cattedra all'università. E forse dovrei farlo emergere in qualche modo. Peraltro, l'appellativo genera confusione col Professore del penultimo capitolo...

    Grazie VdB, per spunti e riflessioni.
     
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  12. RobertoBommarito
     
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    Ciao,

    bel racconto, scritto bene. mi è piaciuta sia la forma che lo stile e credo che inserire il concetto dell'assurdo di escher sia stata una mossa azzeccata.
    quello che non mi convince è la presenza, specialmente nei momenti che dovrebbero essere i più intensi, di alcuni cliché cinematografici, come L. che si guarda attorno e vede le facce mutare forma o alcune scene tipo:

    QUOTE
    L. mollò la giacca di Claudio e cadde stremato in ginocchio ai suoi piedi.

    oppure:

    QUOTE
    Si sedette prendendosi la testa tra le mani e raccogliendosi sulle ginocchia. Continuava a dire in un sorta di nenia: «Io non sono malato. Io non sono come voi»

    comunque il racconto mi è piaciuto e anche se lungo non ho avuto difficoltà a leggerlo tutto in una volta fino alla fine. voto 3.
     
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  13. VdB
     
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    Ciao finti occhi alati.
    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Cosa intendi per "formale"?

    Intendo che in certi punti più che una scrittura volutamente distaccata, assomiglia più a una radiocronaca di una partita di calcio (di quelle di una volta):
    Baresi avanza sulla fascia, passa la palla ad Alberigo Evani che salta un avversario e arriva sulla linea di fondo, crossa al centro, colpo di testa di Virdis, gol!!) ps per la spiegazione ho usato un tono in linea con il tuo scritto, so che non ne avrai a male, scrivi bene e le mie segnalazioni sono solo dei dettagli.
    CITAZIONE
    Come asciugheresti queste frasi?

    Di solito non si dovrebbe (se non altro per non correre il rischio che qualcuno dica preferisco la versione originale), ma siccome siamo qua per confrontarci di dico la mia:
    CITAZIONE
    Si alzò e si affacciò alla finestra. Il sole risplendeva in alto e i suoi raggi, dopo essersi posati su ogni cosa, parevano rimbalzare verso il cielo (come palline di luce).
    Uno degli uomini seduti – il più alto - prese una mela dalla tasca del camice, la pulì sulla manica fino a farla risplendere, sorrise riflesso nella buccia e diede un sonoro morso. (versione liscia)
    Uno degli uomini seduti – il più alto - prese una mela dalla tasca del camice, la strofinò sulla manica fino a quando non vide riflesso sulla buccia il suo sorriso, poi le diede un sonoro morso. (versione ferrarelle)
    Ci sarebbe anche la versione gassata, ma te la risparmio
    fece per uscire, ma le stazze minacciose dei due infermieri, schizzati in piedi, gli impedirono di superare la soglia.
    Il vaso andò a schiantarsi sul muro spargendo sul pavimento acqua e petali gialli di tulipano.

    CITAZIONE
    Beh, non il semplice socio. Di solito, è il socio fondatore che ha anche una cattedra all'università. E forse dovrei farlo emergere in qualche modo. Peraltro, l'appellativo genera confusione col Professore del penultimo capitolo...

    Infatti intendevo proprio che narrando di medici e ospedali si può generare confusione...

    Alla prossima!
     
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  14. Fini Tocchi Alati
     
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    VdB: thanks!
    Però, la versione gassata me la devi proprio far leggere!
     
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  15. VdB
     
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    detto, fatto!
    SPOILER (click to view)
    Uno dei tipi – il più alto – infilò una mano nella tasca e tirò fuori una mela. La strofinò sulla manica del camice fino a farla diventare uno specchio e compiaciuto, con un sonoro morso, inghiottì il suo sorriso.
     
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21 replies since 1/6/2010, 08:47   468 views
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