LISTA RACCONTI AMMESSI E VOSTRE CLASSIFICHE (MINUTI CONTATI XI EDIZIONE)

Non c'è che dire: sei un fuoriclasse di MC. Raramente ho letto cose di te che non mi sono piaciute. C'è una vena di comico-amaro in questo racconto che lo trasforma in un gioiellino, forse alcuni passaggi sono un po' troppo nascosti ma è davvero poca roba

Bello. Delicato e coinvolgente.

Bello. Poco da dire. Uno dei migliori. Non lo metto per secondo perchè sono un tipo delicato e preferisco quello di nascitagalatea.

Ho fatto fatica a comprenderlo, ma poi ci sono arrivato. Molto carino. Noto, come in altre cose che ho letto di te, una tendenza a usare lo strumento televisivo nelle tue narrazioni come un idicatore del decadimento dei costumi. Mi piace.

Interessante. L'interpretazione del tema non è banale e ci si pone delle domande dopo averlo letto. Ho fatto, però, fatica a capire cosa fosse successo; c'è voluta la seconda/terza lettura. Un buon lavoro.

Anche questo sfrutta un segno del corpo per ricordare. Il racconto è scritto bene, manca però il guizzo.

Troppi nomi da digerire ma a parte questo, purtroppo per te, ho scoperto subito il finale quando mi sono accorto che i nomi erano tutti di stelle. Resta, però, una prova sufficiente.

l'intepretazione del tema è un po' nascosta ma rileggendo affiora, forse labile. Si legge bene purtroppo ce ne sono di migliori a questa tornata.

E' uno schema di qualcosa di più ampio. Aver creato una struttura del "tuo" mondo così complessa ti ha costretto a riaussumere tanto, troppo. L'idea c'è ma non si presta per MC dove lo spazio è tiranno ed è nemico di soggetti troppo complessi. Da estendere, ho premiato l'idea.

l'idea del corpo che sente e ricorda la parti mancanti era stata la prima che mi era venuta in mente; non l'ho usata perché pensavo peccasse di originalità. Non mi hanno convinto i personaggi: dici come sono ma non come sono... Se ci fai caso se li modificassi la storia sarebbe di fondo la stessa. Scorrevole.

Sono indeciso. La storia d'un tratto ha virato all'horror e questo di può stare ma nulla lascia presagire la cosa che risulta, in fondo, un po' posticcia. Ho forti dubbi sui dialoghi della prima parte: se noti si scambiano notizie che già conoscono solo per passarle al lettore.

Non mi è piaciuto particolarmente, fino alla fine ho sperato in un colpo di scena, del resto la struttura del racconto lo poteva reggere ma poi si è afflosciato tutto. Troppo semplice la spiegazione: c'era il materiale per farlo venire molto meglio!

Mi dispiace ma non ci siamo. I dialoghi sono legnosi, gli avvenimenti descritti in maniera discontinua (troppo veloci alcuni, troppo lenti altri). E' raccontato e non mostrato, mi dici tu cosa devo provare e non va bene. Anche la trama risulta un po' banale. Pensaci su, rifletti quale potrenne essere il colpo di scena? Per quanto riguarda lo stile e la forma: ci sono un po' di refusi e "d" eufoniche.
Sei nuova: la prossima volta andrà meglio, sta' tranquilla! Per adesso benvenuta tra le ossa scarnificate e la carne sanguinolenta del MC!

Molto bello, quasi una poesia in prosa... Molto accattivante, soprattutto la struttura del racconto, che nelle tre fasi della memoria svela pian piano, a strati quasi, l'accaduto. Niente di complicato, nessun effetto sorpresa per strabiliare, ma tanta tanta cura dello stile. Questo giro, per me, è il migliore!

[QUOTE]]
Sento uno schianto vicino a me. Mi giro di scatto proteggendomi il viso e sento un dolore lancinante. Non faccio in tempo a fare niente e mi trovo a terra. Sento qualcosa di caldo che esce da me. Sento dei rumori indistinti e non capisco niente.
Mi sveglio in un letto scomodo e sento solo dolore.
Sento del trambusto, una persona mi guarda, mi parla e mi fa domande a cui non so rispondere. Giro la testa, non voglio vedere ne sentire nessuno.[/QUOTE
Sei "sento" nell'incipit. Non è bene, credo. Poi ancora il verbo "sentire" e il "né" senza l'accento. Va be', è un refuso, ma almeno nella parte iniziale io starei più attento...
Poi ti riprendi, la parte centrale mi è piaciuta.
La fine invece secondo me è frettolosa. Un cambio così repentino è poco credibile e non è motivato, o almeno non si può motivare solo con le continue telefonate di lei che gli ripete di riprendersi. Ci vuole un maggior travaglio interiore. Ma ci vorrebbe maggior spazio, e non ce n'è. Capita...

Fantastico, curioso, strampalato quanto basta. E' l'interpretazione più lieve e più divertente che ho trovato del tema proposto, che di per sé spingeva a svolgimenti tra il truce ed il tragico. La scrittura è agile e scorrevole, non ho trovato nulla da rivedere. Alcune immagini, sebbene improbabili, rimangono in mente, e fanno sorridere. Malgrado i limiti di tempo e di spazio sei riuscito ad ideare una situazione originale. Molto carino!

In alcuni punti sembra più un riassunto di un racconto che un racconto: probabilmente i limiti di tempo e di spazio ti hanno costretto a fare un pò di acrobazie... Il cambiamento psicologico del protagonista giunge un pò troppo improvviso ed ingiustificato. Ho notato alcune ripetizioni che non risultavano piacevoli, nè funzionali. La parte finale mi è sembrata quella più carente, e questo mi conferma l'impressione che siano stati i minuti troppo contati a danneggiare la costruzione della tua storia.

di questo racconto mi è piaciuto molto il modo in cui è stato sviluppato, e mi ha preso quella che in apparenza non è una vera e propria storia, scrivere delle sensazioni e dei senimenti di una persona in certi momenti drammatici comporta sempre l'alto rischio di scadere nel banale, rischio evitato alla grande.

molto simpatico questo racconto, bella l'idea e buono lo svolgimento, pur se perfettibile, ma senz'altro una buona prova.

racconto ben scritto su un tema mai troppo abusato, che non scade nell'ovvio. Buono anche questo.

all'inizio ho avuto difficoltà a seguire la storia, ma nel complesso mi è piaciuto molto. Strano racconto in apparenza, particolare il modo di svilupparlo, ma efficace. Buono. Non so perché, ora mi sfugge il legame, ma mi viene da pensare che la scelta del nome del titolo non sia casuale. E ho visto anche un'eco de La storia infinita, mi sbaglio?

Non vado particolarmente matto per le storie in cui il narratore, e protagonista, parla al lettore spiattellando la situazione e spiegando il contesto in modo evidente, ma devo dire che l'idea della storia mi piaciuta e aldilà delle mie impressioni condivisibili o meno, il risultato è dignitoso.

scritto bene, ma la storia in sé, aldilà del messaggio, l'ho trovata poco interessante, senza pathos

racconto simile a corpo estraneo per certi versi, ma con qualche passaggio divertente; peccato però per la confusione complessiva e la difficoltà di capire bene l'intera storia

il messaggio giunge forte e chiaro, ma nel complesso la storia è piuttosto scontata e monocorde

non so, come storia basata sulla trama apparente mi è parsa alquanto improbabile; vista come storia metaforica, dove il bruto è un essere umano il discorso cambia, ammesso che fosse quello l'intento, ma in ogni caso lo sviluppo non mi ha convinto

il fatto delle gambe fantasma mi è parso subito evidente e il resto della lettura è stato solo l'attesa di scoprire come avesse perso le gambe. Non sono un esperto, ma credo che un predatore quando attacca la preda punti alla gola, prima di pensare al resto del corpo.

Molto raccontato, troppo per i miei gusti.

Credo che il risvolto horror del prologo/epilogo sia un po' forzato, forse una soluzione "normale" sarebbe stata più adatta, in ogni caso l'ho trovato abbastanza confuso in alcuni aspetti.

idea ambiziosa non supportata dalla narrazione. Per esempio secondo me, la prima parte è troppo sincopata, con frasi brevi che invece di dare un ritmo rendono l'incipit balbettante. Il protagonista non mi convince, lo trovo poco realistico nel suo atteggiamento, e gli abbozzi di dialogo poco efficaci.