Kaipirissima: Sì, il soggetto e molto semplice. Non ero sicuro di voler lavorare ancora su questo racconto, ma correggendolo mi sono divertito più del previsto, quindi ho deciso di soffermarmici. Al più sarà un esercizio, mi son detto.
Il fatto che Ghighì non parli dialetto secondo me ci può anche stare, senza spiegazioni, ma ora che mi ci hai fatto pensare mi son reso conto che darle sarebbe utile alla storia. Quindi credo che seguirò il tuo consiglio.
I pensieri di Ghighì li metterò in tondo, c'è già troppo corsivo nel testo.
Sui discorsi dei bulli in corsivo o tondo: ci penserò su rileggendolo.
Anche per le altre segnalazioni, commento utilissimo. Grazie mille
Black cat: in realtà sono leccese, ma vivo a Firenze da sei anni. Le imprecisioni nel dialetto che mi hai segnalato sono tutte dovute a mia ignoranza.
Quando tornerò sul testo cercherò di rendere il dialetto più fedelmente, come mi hai suggerito in più punti.
Per quanto riguarda la sua trascrizione prima l'avevo effettuata correttamente, poi visto che la vera orgia di apostrofi in alcune battute risultava fastidiosa alla lettura ho provato a trascrivere il dialetto così. Non è corretto, ma credo ci possa stare comunque.
Ghighì è un nomignolo, non un diminutivo, quindi OK. Sugli altri due soprannomi mi dai da pensare, durante la rilettura deciderò se passare alla versione dialettale.
Grazie mille anche a te!
Farò tesoro
E cambierò il titolo
