L'altro lato del triangolo

A essere sincero la storia non mi ha preso più di tanto, sarà perchè poco originale, o forse solo perchè non sono riuscito a "sentirla" io. Tuttavia sono arrivato senza problemi alla fine grazie a un'ottima scrittura (non posso che quotare, in tal proposito, il commento di VdB). I dialoghi sono magistralmente gestiti e scorrevoli, quindi mi sono lasciato trascinare dalle tue capacità di attrazione. Magari, almeno questa volta, non dalla vicenda nel suo complesso, ma prioprio dalle capacità di scrittura.

Avevo intenzione di risistemare il dialetto, certo contando che mi stavo basando su roba di fonetica trovata sul web, la faccenda si presentava laboriosa. Che dire, mi hai risolto tutti i problemi, non posso che ringraziarti di nuovo per il tempo che hai dedicato al mio racconto! Oltre alle frasi in dialetto ho cambiato Roscio in Rosso; quando avrò la mente un po' più fredda probabilmente cambierò anche Cuoio in Coio, aspetto solo per vedere come suona durante la lettura.
Grazie mille per la disponibilità!

grazie per le segnalazioni e i suggerimenti. Alcuni li ho già messi in atto
Per le considerazioni generali (inserire una scena con Pia alla fine, soffermarmi sul variare dei sentimenti di Ghighì), thanks, ci penserò su.

Cuoio lo puoi lasciare tranquillamente: essendo un materiale ben preciso, ci sta che sia il soprannome di qualcuno, così com'è in italiano. Di certo suona meglio Cuoio di Còio.

E' stato un piacere aiutarti.
Alla prossima!

Il racconto mi è piaciuto perché si lascia leggere bene e ha i ritmi giusti anche nelle fasi di lotta. Buona la caratterizzazione dei personaggi e la descrizione dei luoghi che è esaustiva senza incidere pesantemente sulla narrazione.
Mi rimane il dubbio di quello che è accaduto dal vecchio. Gli ha dato una pozione? Altrimenti non si spiega quello che pansa Lorenzo durante la lotta con i tre bulli.
Se è così, a mio avviso, sarebbe meglio gestire meglio il vecchio, che così come l'hai descritto sembra solo un anziano cacciatore molto esperto e niente più. Ma se è in grado di creare pozioni come Merlino, allora c'è qualcosa di più che devi far intuire caratterizzando lui o il luogo in cui vive. Insomma, ci sta il non dire troppo, ma quando vien fuori il fatto della pozione uno ci rimane di stucco.

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Il Cuoio lo sbatte contro un tronco e Ghighì comincia a piangere.
― No, la felpa no…
― Per favore.
― Per favore.
Se qui è sempre lui a parlare perché non tieni tutto nelle prima riga di dialogo? Così confondi e mi sembra proprio inutile andare a capo. Ci starebbe se fai accadere qualcosa.
― No, la felpa no… - si lamentò.
Dimenandosi, cercò di recuperare un minimo di libertà
― Per favore. No, no!-

“Oppure domattina mi ammazzeranno di botte. O mi accoltelleranno proprio”.
“Chissenefrega”, pensa.
Stessa cosa detta sopra. Se sta pensando, in entrambe i casi, tieni tutte nelle prime virgolette.


“Fallo ora, prima che l’effetto della pozione svanisca”, pensa ruotando la pietra nella mano, cercando una buona presa. - Pozione? (come detto in apertura sta cosa della pozione arriva come un fulmine a cel sereno. Gestendo meglio l'incontro con il vecchio puoi risolvere.)


Con la spalla intontita - Intontita? Non è meglio indolenzita, se vuoi dire che il dolore è sopportabile ma la muove a fatica?

Voto: 3
Un lavoro piuttosto buono che non raggiunge il massimo dei voti per il discorso "pozione". Sembra una fesseria, ma messa così appare più un deus ex machina, qualcosa che hai inserito perché non sapevi come risolvere. Io so che non è così... ma tutto dipende da come gestisci la parte con l'anziano...
ps: per le parti in toscano mi sono astenuto. Non essendo di quella zona non ti sarei d'aiuto; ma è probabile ti abbiano già dato qualche dritta.
Ciao

grazie per la lettura e le giuste segnalazioni, sistemerò i passaggi incriminati quanto prima. Per il discorso pozione sì, l'ho lasciato molto nel vago e in effetti mi sembra che basti un piccolo sforzo per rendere più chiaro il fatto che si tratta di una pozione. Penso che interverrò nella sezione dell'incontro col vecchio, come mi hai suggerito

No, niente ESP, mi spiace dirtelo ma non hai ancora acquisito poteri paranormali
Il racconto era quello del terzo turno della rumble. Si intitolava Ghighì o il druido di Vicchio.
Grazie per le considerazioni. I dialoghi col cacciatore anche a me sembravano un poco meccanici, non moltissimo, ma un po' sì. Per quanto riguarda la crescita di Ghighì, ho intenzione di cambiare qualcosa in effetti, ma aspetto che finisca Usam, intervengo più in là, con "l'occhio fresco"

un racconto che non mi ha lasciato molto. È indubbiamente scritto bene, ma è proprio la trama in sé che non mi convince. Avresti, forse, fatto meglio ad arricchirla di particolari, perché la semplice cronaca del ragazzino che viene preso di mira dagli stronzi di turno (tralasciando l'incontro con il cacciatore, che sa un po' di escamotage) non riesce a coinvolgere del tutto: è troppo fredda! Insomma, buoni lo stile e la forma... anche la gestione dei dialoghi mi è piaciuta, perché sono tutti verosimili, ma non riesco ad arrivare a 3.
Magari, riarrangiandolo...