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grazie a tutti per la lettura e i commenti
rispondo in un unico post per brevità
allora, sì sapevo del libro della Murgia anche se non lo ho letto, e in effetti il problema del titolo me lo sono posto da subito, valuterò se cambiarlo
per quello che riguarda i termini sardi, ragazzi, SONO TUTTI TRADOTTI IN PRESA DIRETTA!! scusate se uso il miauscolo, ma caspita:
CITAZIONE accanto alla ziminera, il camino in pietra primo termine che si trova ne racconto, tradotto in tempo reale. Non ritengo di doverlo ri-tradurre ogni volta che compare...
CITAZIONE il manico lucido del martello di legno d'olivo che aveva tratto dal nascondiglio e lo porse ad Annica. La superficie de su mazzolu, levigata da secoli d'uso, luccicò, sta porgendo il martello, che luccica... forse c'è qualche problema nella visualizzazione della scena, se non si capisce che ciò di cui si sta parlando, e cioè l'oggetto che lei porge, è lo stesso che ha tirato fuori e che adesso luccica. È l'unico termine tradotto al contrario, cioè, prima la traduzione e poi il termine. È un problema di visualizzazione della scena? allora il discorso cambia.
CITAZIONE sas pungas, gli amuleti che ancoravano l'anima al corpo tradotto in tempo reale
CITAZIONE S'impuddile, la prima livida luce del giorno tradotto in tempo reale
CITAZIONE s'immurrughinada, quell'ora del giorno in cui il sole si abbassava tradotto in tempo reale
CITAZIONE le surbiles, le temibili donne vampiro tradotto in tempo reale
gli unici termini non tradotti sono quelli intuitivi, come picciocca/picciocchedda ma sarebbe come voler tradurre guaglio' in un racconto in napoletano; Deu, ma trovavo intuitivo che è Dio anche dal contesto oltre che dall'assonanza con l'italiano; tz'a/tziu che sono titoli di rispetto che si usano anche in altri dialetti d'italia e hanno assonanza con l'italiano zia/zio; iàja, che sta per nonna, ma è logico che se stiamo parlando di nonna e nipote, e la nipote si rivolge alla nonna chiamandola iàja, le sta dicendo nonna o un qualche sinonimo. Fra l'altro, se lei si rivolge sempre alla nonna chiamandola così, per assurdo potrebbe anche essere un termine affettuoso coniato da lei da piccola e che ha conservato, ed è ininfluente ai fini della comprensione dialettale, basta che si capisca che per nita la nonna è iàja...
naturalmente non ho tradotto accabadora, ma questo è voluto, non ha traduzione in italiano tanto per cominciare, ma chi è s'accabadora deve comprendersi dal racconto, e se non si capisce è un problema dell'impianto generale del racconto e non certo della presenza o meno di note. Allora, se si capisce chi è/cosa fa s'accabadora, in questo senso il racconto è efficace, altrimenti no. E questo è quello che vorrei capire postandolo qui.
quindi trovo poco costruttivo dire "termini sardi, incomprensibili senza note". Ripeto, basta leggere il testo, le traduzioni sono lì. Diverso è dire se ce ne sono troppi o no, se il testo è appesantito o meno dalla presenza dei termini, questo è un discorso completamente diverso, costruttivo, ed è un altro dei motivi per cui qs racconto si trova su usam
sul discorso vampiri/non vampiri, si tratta di un racconto scritto su "commissione", la consegna era un racconto vampirico e un racconto vampirico ho scritto. Se ci sono riuscita in modo efficace o meno è quello che cercavo di capire postandolo in usam. Il vampiro non esiste nella cultura sarda, infatti, esistono le surbiles, ma sono una cosa diversa. La richiesta era di un racconto vampirico, storico e ambientato in Italia. Premesso che detesto i vampiri e tutta la letteratura (e, attualmente, pseudo letteratura) che ci gira intorno, e che quindi ho volutamente creato una vampiretta che mantenesse solo alcune caratteristiche distintive del vampiro classico, le 3 caratteristiche della richiesta ci sono tutte. Altro è dire se il racconto gira o no, se è strutturato bene o no, se scorre o no, se si capisce quello che succede o no...
per il resto, il motivo per cui la ragazza ha il suo battesimo del fuoco proprio col fidanzato, è il racconto, è la trama. Posso dire che lei è particolarmente sfortunata, o che è una figura tragica, a seconda dei punti di vista. Ma la trama si svolge, non si spiega. Può piacere o non piacere, può essere efficace o no, incisivo o no, verosimile o no, tutto questo è legittimo e capire queste cose sono il motivo per cui l'ho messo su usam, ma non si spiega perchè un personaggio ha un destino piuttosto che un altro
diverso è il discorso sull'evanescenza del ruolo della ragazzina. In origine (il racconto è stato tagliato da un romanzo breve in gestazione) non era una vampira, aveva un ruolo del tutto diverso, e questo mi sa che si avverte. Effettivamente i punti che hai segnalato sulla ragazzina, Black Cat, sono proprio quelli su cui ho avuto più difficoltà nel racconto, e si vede, evidentemente. Credo che dovrò lavorarci ancora un po' sopra per rendereli più chiari
ancora grazie a tutti
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