Ciao Alberto, è un grande racconto, ma mentre leggevo mi è successa una cosa strana, che a un lettore non dovrebbe mai capitare. A un certo punto, ho detto 'basta, ti prego taglia', sono sceso con le freccette per vedere quanto mancava e mancava ancora tanto... 'Noooo'. Ho faticato a finirlo: troppe ripetizioni, quei colpi di genio poetici e acuminati che ti entrano nella testa e che hai piazzato nei punti giusti sono diluiti troppo troppo in una valanga di ripetizioni, di descrizioni, di pensieri che più volte son ribaditi. La malinconia che permea il tutto è tenuta viva e costante, forse troppo costante, ma va bene perchè il piattume dell'esistenza che ormai è quella di Carlo ci entra dentro e ci rimane.
Come noticine, da rivedere la descrizione del castellone di sabbia perchè mi sembra ci sia qualche svista, e le seguenti:
CITAZIONE
Un bacio lieve, più che una carezza sulle labbra, ma meno di quegli incontri lunghi visti tra le coppie sulla spiaggia
Perchè "ma"?
CITAZIONE
Claudia era poco lontana e lo fissava serio
Credo sia 'seria'