CASTELLI
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CASTELLI

di Alberto Priora - fantastico - 37.500 circa

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  1. Jakken
     
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    Ciao Alberto,
    SPOILER (click to view)
    era tanto che non leggevo un tuo racconto e posso dire di averti ritrovato in piena forma.
    La storia che hai proposto fa parte di quelle che hanno almeno un elemento fantastico che entra prepotente nel quotidiano, nel mondo che usiamo definire reale. Secondo me, inoltre, c'è un notevole equilibrio tra passato e presente, un piccolo intreccio che permette al lettore di empatizzare per bene con il protagonista. La narrazione è fluida, grazie a uno stile pulito che s'imballa - non molte volte - per colpa di alcune ripetizioni non funzionali (quelle che, per capirci, in certi casi servono a enfatizzare/chiarire/ecc...) e di concetti non chiarissimi.
    Faccio un passo indietro: siamo al limite con l'elemento sovrannaturale, che fai vedere solo nella sua forma umana. Tuttavia, ci sono indizi che permettono di farsi un'idea abbastanza chiara di quale possa essere il suo aspetto originale. Non è proprio il massimo... ma almeno non c'è una lacuna da questo punto di vista.
    Infine, splendide descrizioni.

    Editing:
    Non era mai un castello di sabbia perfetto; e invece cercavano il castello di sabbia perfetto. Quel castello che corrispondesse ai loro sogni, quel castello in cui fosse desiderabile perdersi, camminare sui contrafforti, girovagare in cerca di passaggi segreti, danzare nei saloni, passare in rassegna gli eserciti nelle piazze d’armi.
    Eppure quel castello non arrivava mai se non nei loro discorsi, quando ne facevano i progetti tornando con il gelato o con la focaccia ->
    Spesso nei tuoi racconti ci sono ripetizioni funzionali, che hanno quindi ragion di esistere. In questo caso però (e temo in altri che mi son sfuggiti) l'ultima volta che ripeti "castello" potresti farne a meno. Magari dire "eppure la costruzione giusta/il capolavoro/il risultato finale/ecc...

    Claudia era poco lontana e lo fissava serio, gli occhi azzurri come velati di qualcosa. - È lei che fissa "seria"...

    Non era solo perché così poteva sfuggire alla scuola, ai compagni che cercavano un senso alla loro vita facendo i bulli nei riguardi dei più deboli, agli insegnanti dalle aspirazioni frustrate, tutte cose che apprezzava senza averne piena coscienza, ma perché in quel modo poteva andare al mare e rivedere Claudia. - questo è uno dei passaggi poco chiari e attorcigliati che puoi rendere meglio, di sicuro. Nella storia ne sono presenti altri...

    Quindi: il racconto funziona e permette allo spunto di non rimanere imbrigliato nelle vicende passate del protagonista. Come detto sopra, l'ottimo equilibrio tra le parti dona agilità senza togliere la necessaria profondità di alcuni passaggi.
    La storia emoziona e tira dentro, perché fa presa su ricordi che sono comuni a tutti. E non si entra mai nel banale, per fortuna. La parte fantastica è gestita bene; in alcuni punti brilla e profuma di mare.
    Peccato per la questione "ripetizioni" e ridondanze di concetti che, in qualche occasione, non sono chiarissimi. Ciò non permette l'ottimo, ovvero il 4. Ma revisiona e avrai in mano un racconto molto solido, nonché automaticamente più asciutto senza inventarsi tagli "ad minchiam" (come diceva il mitico "professore" Franco Scoglio).
    Voto: 3
    Ciao ;)



     
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  2. Piscu
     
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    normalmente un racconto del genere mi colpirebbe poco, soprattutto per le lunghe e ripetitive frasi utilizzate per descrivere quelle che sono scene di vita quotidiana e che quindi non hanno bisogno di essere illustrate così a fondo. però credo di essere entrato nello "spirito" del racconto, di aver colto le tue intenzioni nello scriverlo, per cui non mi è parso così inaffrontabile. il che implica comunque che un certo grado di "inaffrontabilità" c'è, ed è quello delle locuzioni ripetizioni descrizioni con le quali a volte hai esagerato.

    per quanto riguarda la trama, o meglio quello che è l'unico punto della trama, mi è sembrato troppo "comodo". questa specie di sirena che viene, sparisce e ritorna... boh, ho pensato che, per come la stavi raccontando, la storia sarebbe stata più intensa se non ci fossero stati elementi misteriosi di mezzo, ma solo una ragazzina scomparsa e il suo ricordo che ritorna.

    gli ultimi paragrafi dopo il "crollo", mi sono sembrati sottotono, non ho ben capito come volessi concludere la storia.


    nonostante tutto questo un racconto che evoca potenti sensazioni, per cui metto un buon tre.
     
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  3. rehel
     
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    Lo so, non c'entro con questo USAM, ma ho letto commenti interessanti che mi hanno stuzzicato e così ho letto anch'io questo racconto e mi sento in dovere di dare i miei pareri.
    Per me racconto bellissimo, evocativo, magico e sognante.
    Ripetizioni? Ma sono volute, cavolo! Comunque sol0 qualche sforbiciatina qua e là e sarà un tuo pezzo da 90! :)
    E poi, io che sono vetusto, ma credo tu mi segua a ruota, ho provato fortissima la sensazione di una influenza data da un mitico racconto di Bradbury.
    Io ero giovane allora. C'erano i fumetti di Zio Tibia in uno splendido ed efficace bianco e nero, e poi questo volume di racconti di R. Bradbury sempre disegnati in un macabro bianco e nero. E c'era questa storia di un ragazzino e della bambina che passava le vacanze al lago assieme a lui e costruivanoi castelli di sabbia.
    Poi lei affoga.
    Lui ritornerà anni dopo, da adulto. E verrà ritrovata la sagoma del corpo di lei, un mucchio di alghe con qualcosa dentro, che per tutti quegli anni era restata là sotto. E lui ricostruisce un altro castello di sabbia. E chiede che lei ritorni a completarlo, li costruivano a metà.
    E poi lui ritornerà in città accompagnato da quell'estranea che ha sposato. E qui la frase finale del tuo racconto è troppo rivelatrice. E per me quel racconto di Bradbury non puoi non averlo letto.
    - Risalii lungo la spiaggia fin dove una strana donna chiamata Margaret mi aspettava, sorridendo…
    Ma attenzione. Con questo voglio solo dire che per me è splendidio che un racconto stupendo di tanti anni fa ti abbia ispirato un altro racconto altrettanto bello oggi.
    Scusatemi la rozza descrizione di quella storia, ma l'emozione travalica il tempo e gioca brutti scherzi.
    Potenza della scrittura. image
    Complimenti! :D In effetti un paragone con Bradbury ti metterà in debito eterno col sottoscritto... :asd: :shock: :s...i:

    Dopo una certa ricerca sono riuscito a trovare il titolo: IL LAGO. La raccolta è: Il paese d'ottobre. Che contiene quel piccolo capolavoro che è: Il piccolo assassino, anche quello lo ricordo bene nella raccolta a fumetti che ho citato prima.

    Edited by rehel - 12/9/2010, 20:59
     
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    Oddio, Rehel, io mentre lo leggevo ho avuto un forte senso di deja-vu, ma non avrei mai sospettato che ci fosse di mezzo Bradbury... Tutt'al più la storia mi ha ricordato quella di un autore che non ricordo, e che parlava di sirene...
     
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  5. VanderBan
     
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    Voto quattro
    SPOILER (click to view)
    Non esistono i mezzi voti e il tuo sarebbe un classico tre e mezzo. Ottimo racconto, anche se mantiene dei nei. Mi limito a segnalarti solo questi, perché non hai di certo bisogno dei miei apprezzamenti rispetto alle tue indubbie capacità.
    L’incipit non mi è piaciuto molto, si viene inseriti nella storia dando troppa importanza all’autista e a sua moglie. Le offese fanno quasi credere che ci troviamo di fronte a un barbone e non a un uomo assalito dai ricordi.
    Nella parte in cui descrivi il castello con sguardo esterno, sei troppo minuzioso, si tende a velocizzare la lettura perché si intuisce già che ci finirà dentro.
    Il tuo pezzo è di certo volutamente ridondante, e le ripetizioni frutto delle tue scelte possono piacere o no, è questione di gusti, ovvio. Ciò che ho trovato non proprio azzeccate sono le ripetizioni insistenti di parole e concetti nella stessa frase, lo fai di proposito, ma qualche volta mi sembra esagerato. Qualche esempio:
    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Eppure fa ancora dei passi, spargendo la sabbia con le scarpe...
    Pochi passi verso il mare, lontano dalla strada. Pochi passi e poi nota qualcosa nella sabbia

    CITAZIONE
    due bambini che si trovavano così bene assieme da risultare inseparabili ogni volta che c’era la possibilità di stare sulla spiaggia. Li osservavano mentre giocavano assieme

    CITAZIONE
    Sono passati molti anni dall’ultima volta in cui è stato qui, molti anni da quando ha trascorso le sue vacanze nella casa che era stata dei genitori di sua madre

    CITAZIONE
    il momento di mettersi la crema, il momento di tenere il cappellino, il momento di entrare in acqua, il momento di uscire dall’acqua, il momento del pranzo, il momento di mangiare il gelato di merenda, il momento di lasciare la spiaggia. Gli intervalli tra quei momenti...

    CITAZIONE
    Non era mai un castello di sabbia perfetto; e invece cercavano il castello di sabbia perfetto. Quel castello

    CITAZIONE
    Si ferma e scuote la testa: non vuole cedere alla sensazione, alla conclusione, che quel luogo lo abbia in qualche modo attirato a sé, che non si sia trattato solo di un caso, di una coincidenza, il fatto che si sia trovato a passare di lì, per quella strada provinciale che fende un paese dopo l’altro sulla costa dopo essere stato costretto ad abbandonare l’autostrada bloccata da un incidente e ingolfata da una lunga coda di veicoli.

    Periodo con un finale da... sub!
    Infine, se mi passi la battuta, ti segnalo che al termine della lettura mi è rimasta un po’ di sabbia negli occhi...

    A rileggerti
     
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    CITAZIONE (CMT @ 2/9/2010, 11:33)
    tutte cose che apprezzava senza averne piena coscienza,
    Apprezzava i bulli e gli insegnanti frustrati? :huh:

    La frase intendeva dire che apprezzava il poter sfuggire a <segue elenco tra cui i bulli e gli insegnanti frustrati>, forse ci voleva un punto e virgola a fine elenco

    Ciao e grazie per la lettura,
    per una volta ho fatto poche sviste ^_^

    CITAZIONE (marramee @ 2/9/2010, 13:38)
    Ciao,
    indubbiamente un testo molto poetico e delicato, con un'ottima atmosfera.
    Parlando di difetti...

    Sono indietro a rispondere :muro:

    Grazie anche a te per il prezioso ragionamento...

    in effetti un discorso è il come si vede la scrittura, un altro è come poi viene resa... che poi è la differenza tra oggettivo e soggettivo: lo so che tendo ad abbondare e che qui ho abbondato, anche se al principio non era la mia intenzione
    credo però (giudizio personale da autore del pezzo) che qui ne valesse la pena come impostazione... anche se poi la cosa mi ha preso la mano

    altra cosa sono le ripetizioni: anche se questa volta ho fatto a tempo a rivedere il racconto a livello di refusi, non ho ne ho avuto abbastanza da limare alcuni passaggi un poco lenti ed evitare di ripetere dei concetti... su questo mi sa che hai ragione

    CITAZIONE (nescitgalatea @ 2/9/2010, 18:10)
    Letto... in linea generale credo abbiano detto tutto i miei colleghi, però, ovviamente, non ti priverò del mio personalissimo pdv. Non arrivo a 4, ma è un 3 pieno.

    Grazie anche a te...
    vero le ripetizioni, stilistiche, sono fatte apposta
    in effetti troppe possono far pardere la forza di quelle presenti

    quelle concettuali invece andrebbero ridotte
     
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    Vediamo di rispondere a chi mi manca... che il tempo di farlo prima mi è mancato proprio:

    Un grazie a PaoloDP77
    Ho compreso il dubbio sulla parte "show don't tell", che però [a parte che non si può prendere come dogma] avrebbe comportato una ulteriore lunghezza e rallentamento prorpio nella parte in cui le cose si velocizzano
    nello specifico... visto che la cosa più similare sarebbero scene di pittura egizia... il rischio era che la descrizione diventasse monotona

    comunque hai fatto una serie di ottime osservazioni e utili come impostazioni generali,; grazie

    sulla opinione "personale" non entro nel merito... ma la risposta la lego a quella che darò più avanti a Rehel

    Un grazie a CountlessCrow
    già...i sinonimi... :muro:



    Edited by Otrebla Bla Bla - 20/9/2010, 22:13
     
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    CITAZIONE (Selene B. @ 3/9/2010, 23:19)
    Ma se c’era il sole, o anche se solo non spirava vento e il cielo non minacciava di scaricare pioggia, allora l’intera giornata era sulla spiaggia,
    ...
    cioè, vuol dire che la mamma non lo portava al mare neppure quando tirava vento o era nuvolo?

    Un grazie anche a Selene

    Nello specifico andavano in spiaggia sempre a meno che non ci fosse il maltempo... dici che il "se non" più il "non" incasina?

    Grazie anche a Mastronxo... che evidenzia l'eccessiva prolissità
    il "ma" l'ho messo per staccare il bacio dai due estremi

    Grazie a Shivan per il consiglio
     
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    CITAZIONE (Gargaros @ 7/9/2010, 06:56)
    Mi è piaciuto. Una storia fantastica toccante e delicata... come può esserlo un castello di sabbia dei nostri sogni.
    ....

    Un grazie anche a te
    appena posso controllo le tue osservazioni anche se...

    CITAZIONE
    Non era solo perché così poteva sfuggire alla scuola, ai compagni che cercavano un senso alla loro vita facendo i bulli nei riguardi dei più deboli, agli insegnanti dalle aspirazioni frustrate, tutte cose che apprezzava senza averne piena coscienza

    Ossia apprezzava bulli e insegnati da cui sfuggiva come la luce a vacanza iniziata?

    quello che apprezza è l'elenco delle cose

    CITAZIONE
    il momento di mangiare il gelato di merenda
    "Di merenda"?

    Ammetto che potrebbe essere una frase "gergale" mia.. derivata da: che volete di merenda?

    CITAZIONE
    ad annullare il gradiente rimasto

    Sei sicuro che gradiente sia un termine adatto?

    pendio, inclinazione in genere

    CITAZIONE
    camminare sui contrafforti

    Mi spieghi come farebbero a camminare su quei cosi?

    non è che comunque sia un castello vero...
    mi viene in mente che comunque costruivano passaggi ovunque... ma potrei sbagliare

    CITAZIONE
    in maniera più vicina di quanto avesse mai fatto
    Non ho capito bene cosa vuoi dire. Ma presumo che sia questo il senso:

    In una vicinanza più sentita che non nel passato.






    Grazie poi a tetractys
    hai visto giusto sui pochi dialoghi e sì, in effetti, la spiegazione finale messa così non mi ha soddisfatto al 100%... però volevo fare anche io il racconto con la "creatura mitica" :)

    Grazie a Idrascanian per le belle parole :D e.. WOW "Clark Ashton Smith" addirittura

    Grazie anche a Jakken
    lavorerò su di una versione più sobria nelle ripetizioni e cercando di non incasinarmi in alcune frasi...

    Grazie anche a Piscu
    mah,... a parte che cercavo il racconto con la "creatura", temo che se il racconto fosse "solo" normale ne perderebbe...
    però c'è anche questo livello "autobiografico"... che come dice Jakken è un poco comune a tutti che è in un certo senso una magia

    Grazie anche a Rehl
    allora: il racconto di Bradbury lo ricordo abbastanza...o meglio, credo che i suoi pezzi siano venuti a galla nella mia mente, come nel caso dell'ultima frase, quindi vuol dire che lo ricordo... però la genesi è partita in maniera diversa perché volevo cercare il racconto con la "creatura" e insieme fare qualcosa che fosse, in parte, autobiografico
    il castello, invece, serviva proprio da elemento magico... legato a un altro ricordo, ovvero quella della gare di castelli di sabbia fatta sulla spiaggia di Alassio
    però..

    WOW Bradbury :nghe:

    E grazie anche a VdB
    vero che il primo capitoletto stacca un poco rispetto agli altri... ma cercavo la situazione che dicesse come il protagonista era proprio richiamato dal luogo, a discapito del guardarsi attorno
     
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