movimento inquietantemente sincronizzato - inquietantemente lo cambierei, è una parola proprio brutta.
– oh, lo adorava – quel "oh" non mi convince tanto.
nella 500 di Tony. - qui mi sarebbe piaciuto qualche dettaglio sulla macchina. Di che colore è, per esempio.
Immaginai il nostro satellite guardarci e ghignare - "satellite" mi è parso stonare. Un cambio di registro.
Il pezzo prende, è scorrevole, ben scritto e con due personaggi e un'ambientazione molto caratterizzata (soprattutto a livello temporale).
Tuttavia proprio per quanto riguarda l'ambientazione mi sembra tu abbia calcato anche troppo sulla musica. Oltre ai capelli imbrillantinati e ai vestiti, avrei visto bene qualche particolare qui e lì. Non so bene cosa suggerire.
Qualcosa appeso nel bar (un calendario del Torino, che magari in quegli anni faceva particolarmente schifo o andava particolarmente bene), oppure qualche accenno all'Italia del periodo. Politica, televisione.
Qualche dettaglio per rendere l'ambientazione più "rotonda".
Poi c'è la cornice, che non mi ha convinto affatto. Mi sembra mortificare la bontà del racconto
Trent'anni è un lasso di tempo esagerato, lascia spaesati. Inoltre nella prima parte, data la foga dei personaggi, non sembra siano passati trent'anni. Sembra sia passata una settimana (o anche meno).
Anche il suicidio ultra-tardivo nel finale non mi ha convinto.
Nonostante sia un buon pezzo, mi pare che per rendere davvero al meglio necessiti di interventi non proprio leggeri.
Si potrebbe pensare di spazzare via la cornice e raccontare il tutto in modo lineare, oppure di modificare profondamente incipit e chiusura. Magari proprio piazzarli a pochi giorni di distanza: Cesco ancora non sa che fine ha fatto il Baffo, il Baffo viene trovato morto, lui racconta la storia ma nel finale non si suicida (mi pare ci voglia qualcos'altro, per chiudere).
Quindi: mi è piaciuta la storia e mi son piaciuti i personaggi. La prosa è OK, ma il finale non scende giù e la cornice così staccata a livello temporale neanche. Ed è un peccato!
Voto: 3