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guardò?
CITAZIONE Sui campi, nascosti da un mantello bianco, si era posata la notte. non mi convince. Mi sembra che tu voglia descrivere il modo in cui non si vede qualcosa (nascosti dal mantello bianco, nascosti dall'oscurità della notte...)
si potrebbero anche togliere le virgolette qui.
CITAZIONE L'udito si è abituato, ma non il cervello evidentemente. No. Il cervello è impossibile che si abitui. Ho fatto un po'di fatica. L'udito si è abituato, ma il cervello no. Il cervello è impossibile che si abitui. Così mi pare fili meglio.
CITAZIONE contro il legno che si richiudeva. Il legno che si richiude mi ha lasciato perplesso. Secondo me dovresti usare "battente" anziché "legno".
CITAZIONE Il vecchio si scansò e scoprì una radiolina a batteria. «Dove l'hai trovata?» «In so-soffitta». Fin troppo classico il ritrovamento della radiolina. Anche un po' comodo per l'autore.
CITAZIONE trasmissione musicale che manda in onda ventiquattro ore al giorno "Cuore matto" di Little Tony. Aspetta. Perché? Se magari accennassi a un possibile guasto, al fatto che la stazione radio ormai è deserta e per qualche motivo Little Tony gira a ruota, ci potrebbe stare. Così resta un elemento introdotto in modo troppo arbitrario.
CITAZIONE Quello che più mi ha colpito della follia del vecchio è stata la fredda lucidità nell'analizzare la situazione dal punto di vista della convenienza che potrà trarne. Un po' contorto.
Il linguaggio del padre: balbetta davvero tanto. Dopo un po' risulta fastidioso, e la sensazione di balbettio viene comunque perduta. L'ultima data del diario: su questa non sapevo che pensare. Ho letto le tue risposte e credo che dovresti comunque modificare. Sarà legata alla mancanza di lucidità del protagonista, okay, ma per me lascia troppo perplessi durante la lettura.
Ultima cosa: ma davvero era tutto nella mente dei protagonisti? Parere personale: non mi piace. è una mezza sola per il lettore. Crei tutta questa situazione, questa curiosità e questa attesa per le falene, le cose, il parto, e alla fine, è tutto nella loro testa?
Per me è un bene che la cosa resti indefinita; semmai ti consiglio di andare nell'altra direzione: dacci qualche altro indizio che possa farci immaginare il quadro generale della situazione. Meglio che il lettore giunga alla fine in dubbio sulla realtà o meno della cosa, ma più propenso a credere che ci sia stato davvero l'assedio.
In generale, quindi, non mi hai convinto del tutto. La trama è incentrata su un assedio, con il classico degenero da parte degli assediati. Non mancano elementi clichettosi (la radio, "vogliono metterci uno contro l'altro")... Ciò nonostante riesci a mantenere la tensione lungo tutto il testo; sono arrivato in fondo senza mai distrarmi. La scelta del diario che intervalla la narrazione mi è parsa interessante e funzionale. La prosa, sebbene in qualche momento si fa un filo macchinosa (giusto qualche periodo) mi è piaciuta. Ciò che manca secondo me è quel qualcosa che ci potrebbe permettere di immaginare la vicenda in un quadro più ampio, che ci suggerisca l'origine delle cose che assediano. Contemporaneamente andrebbero sistemati alcuni particolari che confondono (la canzone ripetuta alla radio, l'ultima data del diario). Questo però andrebbe contro l'idea che sia tutto un parto delle menti dei personaggi, però, oh, questa prospettiva a me non piace più di tanto: ti lascio le mie spassionate impressioni di lettore.
Per me è un 3.
A presto!
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