Ho apprezzato molto lo stile duro, asciutto, che prende subito. Cominciando a leggerlo, uno si aspetta qualcosa di quasi "più reale della realtà", ovvero un racconto capace di prenderti dritto allo stomaco. Lo stile va bene, ma ho trovato che i contenuti in alcune parti non riflettono, appunto, lo stile "realistico" che viene usato. I personaggi non sono molto complessi e alcune scene non sono molto credibili. Per fare un esempio, ho trovato questa scena un po' improbabile:
QUOTE
— Sì, allora, la tipa si gira e mi indica il comodino. Sopra c’è una boccia per pesci con dentro un serpentello rosso. Lei mi dice: passamelo.
E io: che? Passami il leccapassere, dice lei. E allora io sai che faccio? Prendo quella schifezza senza denti e gliela butto fra le cosce. Lei lo afferra e sta lì, aspettando che quello tiri fuori la lingua, e quando lo fa… impazzisce!
dubito che un serpentello potrebbe mai farla venire in quel modo, tenendo in considerazione come i serpenti usano appunto la lingua. Senza bisogno che scenda troppo nei dettagli, credo che sarebbe più credibile con un altro animale, che usa la lingua in modo diverso, che non con un serpente, anche se ovviamente capisco che è importante che l'animale sia in questo caso un serpente, per via della storia. Però forse eliminare la parte della lingua, lasciando intendere un modo alternativo, renderebbe la scena più verosimile.
Credo che questo problema, cioè un linguaggio duro e realistico che si scontra con delle scene che lo sono meno, danneggi un po' il racconto. Per questo non vado oltre al 2, anche se con un po' di lavoro credo potrebbe fare un salto di qualità. Un altro piccolo appunto:
Lo spazio fra queste due frasi:
QUOTE
Si portò una mano alla bocca per rosicchiarsi le unghie.
Suo zio riprese: — Be’ in camera da letto
...credo che sarebbe meglio tolgielo, perché si tratta di una scena unica. Non c'è nemmeno un salto temporale fra la prima frase e la seconda, quindi lo spazio non è giustificato.
A rileggerti!