l'esca

dark fantasy (?) seconda puntata

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. nubiria
     
    .

    User deleted


    Si stupì di riuscire a provare emozioni di quella parte di se che pensava di aver allontanato o addirittura ucciso. Ritrovò quindi la sua anima nera di cacciatrice e si diresse verso l’individuo consapevole del fatto che questi non poteva riconoscerla.
    “Sta aspettando qualcuno?” disse sfoderando un sorriso dal fascino malizioso , l’uomo sorrise di rimando “Aspettavo lei”
    La donna si sedette con un movimento fluido ed elegante stupefatta da una tale risposta “non sono la sola ad essere cambiata”
    “Cosa posso offrirle?”quella voce dal suono ancora così tanto familiare le procurò un nuovo spasmo di dolore
    “Gin Lemon grazie”
    L’espressione dell’uomo mutò leggermente “Curioso conoscevo una persona che le somiglia molto e che ordinava sempre la stessa cosa…”
    “un bel ricordo?”
    L’espressione dell’altro divenne intensamente seria “passato…”tornando a sorridere il volto maturo dell’uomo assunse quella dolce aria che lei ben conosceva “Non l’ho mai vista da queste parti eppure…”
    Il volto di lei era disteso e affascinante, lo sguardo di una bellezza quasi inumana brillava di una insolita luce “Non si ponga tante domande …beviamo e anneghiamo il passato…prendiamoci questa serata come se ci conoscessimo da troppo tempo per ricordarlo”
    Passarono circa due ore a flirtare nella penombra poi, quando ormai nel locale erano rimaste pochissime persone uscirono all’aperto. Non pioveva più a dirotto,solo qualche goccia scendeva ancora,l’uomo e la donna camminavano fianco a fianco lungo le vie deserte dirigendosi verso il molo lungo il lago.
    Lui le cinse le spalle con un braccio e lei reclinò la testa fino ad appoggiarsi sulla sua spalla …così come sempre… “domani dove andiamo…” le sfuggì quella vecchia frase e la solitudine dei loro sguardi si incrociò di nuovo e lì nel buio di quelle strade familiari le loro bocche si incontrarono avide di una vicinanza negata per troppo tempo,le mani di lui percorrevano il corpo della donna accarezzandola con la bramosa passione del passato…la donna corse con le labbra al collo di lui baciandolo con il desiderio di sempre,poi presa dall’inebriante sapore della sua pelle dischiuse leggermente la bocca svelando i canini appuntiti…

    Improvvisamente due mani forti le si strinsero attorno i polsi e in pochi secondi ella si trovò a terra…in quel momento davanti agli occhi della donna la figura conosciuta iniziò una inconfondibile trasformazione,il volto dell’uomo divenne di pietra e l’angelo nero dischiuse le sue ali “Finalmente ti sei rivelata…eri quasi riuscita a circuire anche me con quei modi da femmina perversa…finalmente…sei arrivata. Sono mesi che ti inseguo”
    Alla donna non rimaneva neppure la forza di alzarsi la sua umanità era tornata a farsi strada troppo intensa. Dolore, angoscia, rabbia per le parole taglienti dell’altro, sensazioni che parevano dimenticate. Quale destino li aveva portati ad essere male e bene contrapposti nella loro lotta eterna, quali scelte li avevano condotti fino a quel punto? Per un momento aveva creduto di poter rompere la solitudine che la condannava alla sua ignobile vita notturna…aveva sperato come uno sciocco umano qualsiasi di poter dare al suo unico amore la sua stessa vita,di tramutarlo nell’essere che lei stessa era per essere ancora finalmente insieme…
    “Che ti prende ora alzati e combatti…voglio distruggerti…ma voglio darti comunque la possibilità di difenderti…”
    L’uomo scrutò allora il volto dell’essere che aveva spinto a terra e la vide…vide su quel viso la dolcezza di un tempo,riconobbe lo sguardo di lei ,la figura esile, l’espressione fragile ma al contempo decisa, solamente quelle lacrime rosse di sangue gli svelavano cosa lei era diventata…
    “Tu.” Fu l’unica cosa che riuscì a dire in un soffio appena percettibile.
    Lei ritrovò le parole… “che cosa sei! Quale essere crudele può permettere che questo accada!” gli occhi dell’altro non erano più così di ghiaccio “propro tu hai il coraggio di farmi questa domanda!” il viso dell’uomo era una maschera di inquieta sorpresa. Lei in un filo di fiato tentò di proseguire “la notte che ti persi ho perso anche me stessa ed ho incontrato sulla strada del ritorno colui che mi ha dato questa forma…”
    Anche gli occhi di lui ora erano lucidi “Non mi avevi perso….se solo avessi ascoltato…”
    Lei capì la sua stupidità,capì come in un momento aveva cambiato la propria vita…chinò il capo “Sono stanca,non lotterò fai quello che devi …ora non posso più cambiare”

    Entrambi con la propria condanna si fronteggiavano impotenti,schiacciati sotto il peso di quella passione umana che troppo a lungo avevano rifiutato…

    “Fai quello che devi” ripeté lei in modo così accorato da trafiggere come una lama la mente e lo spirito dell’uomo “liberami, non restare immobile toglimi questo essere nero che mi si è incollato addosso, riduci in polvere il mio corpo ormai corrotto per sempre”
    L’angelo le si gettò in ginocchio al fianco stringendole le mani fredde e bianche “Attendiamo insieme il giorno e liberiamo entrambe le nostre anime …”
    Incredula la donna afferrò a sua volta le mani dell’altro …il bene …il male…un’unica sofferenza dell’animo umano,due facce di uno stesso destino.


    L’uomo e la donna camminavano fianco a fianco lungo le vie deserte dirigendosi verso il molo lungo il lago.
    Lui le cinse le spalle con un braccio e lei reclinò la testa fino ad appoggiarsi sulla sua spalla …così come sempre… “Domani dove andiamo…” le sfuggì quella vecchia frase e la solitudine dei loro sguardi si incrociò di nuovo e lì nel buio di quelle strade familiari le loro bocche si incontrarono avide di una vicinanza negata per troppo tempo.

     
    .
0 replies since 24/11/2010, 16:08   3 views
  Share  
.