La Recensione
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La Recensione

quasi 12000 caratteri - di Maurizio Bertino

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  1. Peter7413
     
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    LA RECENSIONE

    Rombo di un elicottero, buio, notte.
    Inquadratura su Leon, il soldato, l’eroe.
    Vista dall’alto di un prato oscuro, sempre più vicino.
    Una tetra dimora poco distante.
    Atterraggio.
    Pausa.
    «Tutto normale e già visto», disse Davide parlando al cellulare dopo aver posato il pad sulla moquette della mansarda. «Ma dico, già il primo iniziava così, no? Questi giapponesi cominciano a rompere i coglioni. Come? Ripeti che non sento! Qui c’è un bug: si continua a sentire il rumore dell’elicottero! Che? Beh, sì, certo non avranno più idee con i videogiochi, però questa cosa di spedirmi sotto casa, la mezzanotte di Halloween, un corriere che sembra Frankenstein e di costringermi a giocare tutta la notte per recensire il loro nuovo titolo non è banale! Che cazzo, ho ancora addosso lo smoking da Mr. Addams! Che hai detto? Lucia? Lucia è a dormire di sotto, dove vuoi che sia? E poi che te ne frega di mia moglie scusa? Che hai detto? Senti, questo elicottero mi sta facendo girare le palle, stacco che così gioco, scrivo la merda di recensione, la spedisco e me ne vado a letto. Che hai detto? Vabbeh, stacco, ciao!»
    Davide gettò il telefono sul letto alle sue spalle. La stanza era al buio, l’unica luce proveniva dalla televisione: il rumore dell’elicottero era assordante.
    «Ma vaffanculo, stronzi di merda, ripulitevi il codice prima di mandarlo alle recensioni, cazzo…»
    Riprese in mano il pad.
    Ora Leon, biondo, giovane e bello, era a terra e l’elicottero si era già rialzato in volo. In breve il rumore delle pale scomparve in lontananza. Un ululato poco distante. Era solo in mezzo alla radura: cominciò a girare in tondo, ad accovacciarsi, a estrarre la pistola e mirare, a provare il coltello e a rovistare nel sacco delle provviste.
    «L’analogico per i movimenti risponde bene», mormorò concentrato Davide, «ma il personaggio appare ancora legnoso, la mira è veloce e a 360 gradi, si parte con poche cartucce e una sola erba curativa nell’inventario, solita minestra insomma».
    Un rumore alle spalle di Leon, un ringhio.
    «Ecco il cane bastardo…»
    Leon estrasse la pistola, ma il primo colpo andò a vuoto.
    «Cazzo di comandi!»
    Il cane sembrava avesse la rabbia tanta era la bava che gli colava dalla bocca. Leon sparò una seconda volta e lo centrò in piena fronte.
    «Due colpi sprecati per uccidere ‘sta merda!»
    Nella boscaglia poco distante si illuminarono decine di occhi minacciosi.
    «Porca puttana…»
    Leon cominciò a scappare proprio nel momento in cui un branco di cani rabbiosi irrompeva nella radura. Nella fuga scavalcò un cancello di legno, un altro in ferro e infine si ritrovò di fronte alla casa. I cani, rimasti bloccati dal secondo cancello, troppo alto per loro, latravano feroci.
    Una scritta comparve sul video: Obbiettivo: raggiungere l’ultimo piano e disinfestare la casa.
    «Ma che cazzo eh?», urlò Davide mettendo in pausa e alzandosi in piedi. «Gli obbiettivi che ti guidano come uno scolaretto? Ma che palle da dilettanti, cristo! E ancora questo stronzo di bug!»
    Nonostante la pausa, il latrato dei cani era fastidiosamente alto.
    «Vabbè, meglio andare avanti…», si rimise seduto e fece ripartire il gioco.
    Leon era nel cortile. Per arrivare all’ingresso avrebbe dovuto salire un paio di gradini. Di fianco alla porta vide una cuccia per cani e, fra il latrato assordante dei randagi alle sue spalle, gli parve di udire un mugolio minaccioso. Impugnò la pistola e salì il primo gradino. Niente. Secondo gradino, il mugolio era più intenso. Puntò la pistola e sparò. Un guaito straziante e il muso di un gigantesco cane nero si affacciò alla cuccia, morto. Silenzio, anche i cani al cancello si erano allontanati. Leon si avvicinò alla porta, la abbatté con una spallata, entrò e rimase immobile.
    «Cazzo, ma…»
    Davide si avvicinò allo schermo. Leon era entrato in una cucina. Un tavolo e quattro sedie standard, forno, microonde, frigo americano, doppio lavello e arco che dava su un salotto.
    «Ma questa…»
    Leon ricominciò a muoversi. Vicino all’arco si vedeva una porta, chiusa. Oltrepassò l’arco e raggiunse un salottino con divano e due poltrone rosse, un mobile largo per la tv, decoder, dvd, tende gialle.
    «Questa è casa mia!», Davide, pad in mano, si alzò in piedi. «Che figli di puttana, devono essere entrati mentre eravamo al lavoro e hanno mappato tutto!»
    Leon si voltò verso il corridoio che portava alla camera degli ospiti: lo percorse.
    «Fottuti giapponesi, hanno cercato di comprarmi il voto omaggiandomi nel gioco, domani li vado a denunciare».
    Leon entrò nella camera da letto, tutto era al posto giusto. L’armadio incassato nel muro, il letto appoggiato alla parete, il televisore in un angolo. Si avvicinò alla finestra e guardò fuori: un uomo con la faccia da Frankenstein lo stava fissando dalla stradina laterale.
    «Quello è il corriere che mi ha consegnato il gioco! Questi sono malati».
    Obiettivo: raggiungere l’ultimo piano e disinfestare la casa.
    «Ancora questo cazzo di cartello! E disinfestiamo allora! Disgraziati fetenti!»
    Leon tornò in cucina e si trovò di fronte la porta chiusa. La aprì.
    Un miagolio minaccioso lo accolse nel corridoio dominato da un grande scalone che conduceva verso il primo piano e alla tavernetta, a seconda che si salisse o si scendesse.
    «Adesso ci manca solo che ci abbiano infilato anche la gatta…»
    Leon avanzò lentamente. Il miagolio proveniva da sotto. Cominciò a scendere le scale.
    Raggiunse la porta della tavernetta: il miagolio si era trasformato in un inquieto ruggito d’attesa.
    «Ok, qui dovremmo avere il primo boss davvero grosso».
    Leon ricaricò la pistola ed entrò.
    Qualcosa mugolava nel buio. Leon trovò l’interruttore proprio dove doveva essere, nell’angolo vicino alla porta, di fianco al bagno, e l’accese. Una gigantesca tigre con la coda biforcuta e il muso da gatta stava preparandosi ad attaccarlo. Leon mirò con la pistola e fece fuoco. La tigre-gatta attaccò e lo colpì in pieno petto scaraventandolo contro la parete.
    «Cazzo, la pistola non è sufficiente per questa bestia!»
    Leon corse fuori evitando un secondo attacco e chiudendosi la porta alle spalle. Rimase immobile, in ascolto. Nella tavernetta ricominciò il miagolio\ruggito, ma la bestia non dava segno di voler forzare l’uscita.
    Davide tirò un sospiro di sollievo.
    Leon cominciò a risalire le scale.
    «Facciamola finita…».
    Leon raggiunse il primo piano. Di fronte a lui poteva vedere la scala a chiocciola che portava alla mansarda. Alla sua sinistra c’era l’entrata per la cucina, sulla destra due stanze da letto.
    Disinfesta il piano.
    «Eccheccazzo!»
    Leon ricaricò la pistola ed entrò in cucina. Un gemito dietro di lui accompagnato da uno strisciare di piedi. Si voltò e si trovò di fronte uno zombie, puntò la pistola e si fermò.
    «Brutti figli di puttana! Quella è Lucia!»
    Aveva gli occhi fuori dalle orbite, la pelle putrefatta, le unghie lunghe e insanguinate, ma il volto era quello di sua moglie Lucia.
    Davide si alzò dalla postazione e uscì dalla stanza. Non si accorse che, nonostante avesse messo in pausa, lo zombie aveva continuato ad avvicinarsi a Leon.
    «Amore!», urlò dalle scale, «questa la devi proprio vedere!»
    Nessuna risposta.
    Un gorgoglio dal basso attirò la sua attenzione, scese alcuni scalini.
    «Oh, cazzo!»
    Di fronte all’ingresso della cucina una creatura stava strappando pezzi di carne dalla spalla di un immobile Leon.
    «Oddio!»
    La creatura si fermò e si voltò verso di lui: era Lucia, un pezzo di carne le pendeva dalla bocca.
    «Oh merda! Merda! Merda!»
    Lucia si staccò da Leon e cominciò a trascinarsi verso di lui.
    «Non è possibile, è un’allucinazione… Lucia… Amore, sono io!»
    Lei aprì la bocca in un sogghigno malefico, la lingua le si muoveva avanti e indietro senza pause, emise un sibilo e gli si lanciò contro.
    «Lucia! Lucia!», urlò disperato Davide risalendo le scale e riguadagnando la stanza in cui si trovava la console, chiudendosi dentro. «Oddio! Oddio!»
    Davide appoggiò l’orecchio alla porta e sentì i passi strascicati della moglie che si avvicinava.
    Poi silenzio.
    «Non può essere… cazzo, non può essere!», Davide si allontanò verso il centro della stanza «Adesso apro quella porta e non c’è niente, tutto normale! Scendo da Lucia, mi metto a letto con lei, chiudo gli occhi e dormo, vaffanculo la recensione!»
    Si avvicinò alla porta, afferrò la maniglia, ma ritrasse la mano all’ultimo. Tirò alcuni lunghi respiri e avvicinò nuovamente l’orecchio: nessun rumore dall’altra parte.
    Aprì la porta.
    «Ghisssshhhhhhhh!»
    Un braccio putrefatto cercò di afferrarlo. Davide urlò di terrore e si buttò sulla porta riuscendo a chiuderla.
    «Ma che cazzo sta succedendo?», si coprì il volto con le mani sentendo qualche lacrima scendergli dalle guance. Si asciugò con rabbia il viso e tornò a guardare lo schermo del televisore. Leon se ne stava immobile e sembrava fissarlo.
    Davide afferrò il pad e Leon si ridestò.
    Le ferite erano profonde, ma prese l’erba dall’inventario e l’ingerì guarendo come per incanto. Imbracciò pistola e coltello e si lanciò verso la scala a chiocciola. La zombie stava graffiando la porta. Leon le diede un calcio buttandola a terra e, prima che potesse rialzarsi, le svuotò addosso l’intero caricatore, uccidendola.
    «Lucia!», mormorò Davide mentre schiacciava il tasto dello sparo.
    La zombie non si muoveva più. Leon continuava a premere il grilletto a vuoto.
    Effetto sonoro, la casa vista da fuori. Inquadratura in soggettiva e immagine traballante. Respiro pesante in primo piano. Grugnito minaccioso.
    «Ma cosa sta succedendo ancora?», esclamò Davide con la voce rotta dal pianto.
    L’inquadratura cominciò a correre verso la casa. Rumore come di una bestia che corre verso il suo pasto. Cancello di legno: abbattuto. Cancello di ferro: superato con un salto. Cortile, casa, porta d’ingresso sfondata da Leon.
    «Cos’è questo?»
    L’inquadratura si fissò sul cane morto nella cuccia.
    «Rocky, eri tu…».
    Davide non riusciva a staccare gli occhi dallo schermo.
    Interno della cucina, l’inquadratura si fermò, incerta fra il salotto oltre l’arco e la porta che dava sullo scalone: scelse quest’ultima. Miagolio intenso dalla tavernetta. L’inquadratura proseguì verso il primo piano.
    «No… No! Basta… basta… basta…» il lamento di Davide divenne quasi una litania.
    Leon ricaricò la pistola, rimaneva un colpo solo.
    L’inquadratura raggiunse il primo piano e subito si lanciò verso il secondo. Ora il grugnito era più intenso.
    «Non ne posso più…», disse ancora Davide appoggiando la testa sul mobile del televisore e schiacciando il pulsante dello sparo.
    L’inquadratura salì la scala a chiocciola, il corpo di Lucia giaceva abbandonato in un angolo. Entrò nella mansarda.
    Colpo di pistola.
    L’inquadratura si fermò di fronte a Leon, ora immobile, che aveva appena sparato a Davide. La sua testa era scoppiata, le cervella sparse ovunque.
    Il corriere con la faccia da Frankenstein entrò nella stanza scuotendo la testa e mugolando di disapprovazione di fronte al corpo senza vita del recensore e recuperò il disco del gioco dalla console. Leon scomparve. Diede un ultimo sguardo ai corpi di Davide e Lucia, sospirò, accese un fiammifero e diede fuoco alla moquette.
    Più tardi, mentre contemplava dalla strada il rogo che stava distruggendo la casa, prese il cellulare e fece una telefonata.
    «Tornate al lavoro e cercate di fare qualcosa: abbassate la difficoltà, togliete, aggiungete, fate voi. Qui la recensione è negativa, di nuovo».

    Fine.
     
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  2. Alessanto
     
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    Letto.

    SPOILER (click to view)
    Carina, molto, l'idea. In particolare la prima parte (telefonata, inzio del gioco) mi è proprio piaciuta.
    Dall'"Eccheccazzo", però comincia a scricchiolare denotando una certa confusione. In sostanza non è stato gestito bene l'incrocio tra la realtà e il gioco. Non so,forse occorre inserire le fasi si gioco con un corsivo, o quelle reali?


    Voto 2.
     
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  3. Peter7413
     
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    User deleted


    CITAZIONE (Alessanto @ 1/12/2010, 09:57) 
    Letto.

    SPOILER (click to view)
    Carina, molto, l'idea. In particolare la prima parte (telefonata, inzio del gioco) mi è proprio piaciuta.
    Dall'"Eccheccazzo", però comincia a scricchiolare denotando una certa confusione. In sostanza non è stato gestito bene l'incrocio tra la realtà e il gioco. Non so,forse occorre inserire le fasi si gioco con un corsivo, o quelle reali?


    Voto 2.

    Grazie per la lettura!
    Non avevo pensato potesse essere confuso! Attendo qualche altro parere e se arriveranno conferme sullo stesso punto procederò a correggere con i corsivi.
    :)
     
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  4. Alessanto
     
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    User deleted


    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/12/2010, 12:25) 
    CITAZIONE (Alessanto @ 1/12/2010, 09:57) 
    Letto.

    SPOILER (click to view)
    Carina, molto, l'idea. In particolare la prima parte (telefonata, inzio del gioco) mi è proprio piaciuta.
    Dall'"Eccheccazzo", però comincia a scricchiolare denotando una certa confusione. In sostanza non è stato gestito bene l'incrocio tra la realtà e il gioco. Non so,forse occorre inserire le fasi si gioco con un corsivo, o quelle reali?


    Voto 2.

    Grazie per la lettura!
    Non avevo pensato potesse essere confuso! Attendo qualche altro parere e se arriveranno conferme sullo stesso punto procederò a correggere con i corsivi.
    :)

    Si intuisce ciò che accade, ma ci si deve sforzare, tornando indietro, per capirlo per bene.
     
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  5. Virgart
     
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    Ho letto.
    Devo dire che...
    SPOILER (click to view)
    ... quando inizia il gioco, ho intuito dove volessi andare a parare. In fondo l'idea non è nuova.
    La conduci bene. Lo stile è fluido ma un po troppo piatto, non ci si sorprende.
    L'unico dubbio resta sulla trasformazione di Lucia in zombie, come è avvenuta e perché. Altrimenti sembra solo un voler rendere più truculento il racconto.


    Il mio voto è due

    ciao
    Virgilio
     
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  6. bravecharlie
     
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    ciao, questo racconto ha pro e contro. da rilevare positivamente soprattutto il ritmo, molto intenso, incalzante, che comunica crescente panico, una bella tensione. è scritto bene, sarebbe un buon horror, però scusa te lo dico, ma è molto simile a un filmaccio che vidi una notte su italia1 dove alcuni ragazzi si trovavano a giocare con questo videogame dove c'erano loro dentro e poi quando morivano be', morivano davvero (non ricordo il titolo). Quindi, insomma, non l'ho trovato molto originale. non credo tu l'abbia fatto coscientemente, però diciamo che l'idea non è molto fresca. a parte ciò mi sfuggono un po' i motivi della software house, la frase finale del frankenstein non ha dissipato le ombre. insomma, come fanno ad aspettarsi una recensione positiva se fanno sì che chi ci gioca muoia? e poi, anche se non sono uno sfegatato delle spiegazioni a tutti i costi, forse bisognava inserire almeno un minimo accenno a come sia possibile che le morti nel gioco corrispondano alle morti nella realtà. voto due, per queste perplessità. ciao e alla prossima :)
     
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  7. Peter7413
     
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    CITAZIONE (bravecharlie @ 2/12/2010, 13:40) 
    ciao, questo racconto ha pro e contro. da rilevare positivamente soprattutto il ritmo, molto intenso, incalzante, che comunica crescente panico, una bella tensione. è scritto bene, sarebbe un buon horror, però scusa te lo dico, ma è molto simile a un filmaccio che vidi una notte su italia1 dove alcuni ragazzi si trovavano a giocare con questo videogame dove c'erano loro dentro e poi quando morivano be', morivano davvero (non ricordo il titolo). Quindi, insomma, non l'ho trovato molto originale. non credo tu l'abbia fatto coscientemente, però diciamo che l'idea non è molto fresca. a parte ciò mi sfuggono un po' i motivi della software house, la frase finale del frankenstein non ha dissipato le ombre. insomma, come fanno ad aspettarsi una recensione positiva se fanno sì che chi ci gioca muoia? e poi, anche se non sono uno sfegatato delle spiegazioni a tutti i costi, forse bisognava inserire almeno un minimo accenno a come sia possibile che le morti nel gioco corrispondano alle morti nella realtà. voto due, per queste perplessità. ciao e alla prossima :)

    Cavolo, giuro che quel film non l'ho visto... Cribbio!
    Vabbeh, quello comunque non ha importanza. Il punto da risolvere è evidentemente quello della moglie zombie, sei già il secondo che me lo sottolinea e credo che a questo punto vada cambiato. Nello scrivere, a volte, lascio perdere ogni tentativo di verosimiglianza, soprattutto quando tratto di elementi fantastici. Assumo un po' la filosofia del "tutto quello che penso può avverarsi". Dopotutto quando la cinta della realtà viene scavalcata, allora si entra nell'indeterminato e nel possibile tutto. Però in questo caso specifico serve una spiegazione in più, fosse anche solo una frasetta, devo fare rientrare quella trasformazione in un bug del gioco. Ecco, forse questa potrebbe essere una soluzione.. Sono al lavoro e non riesco a implementarlo fin d'ora, ma come idea che te ne pare?
    Intanto grazie per la lettura!
     
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  8. bravecharlie
     
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    dovresti riuscire a trovare un elemento capace di far interagire il bug del videogioco con la realtà. la cosa non appare semplice perché non puoi ricorrere al soprannaturale (maledizioni, spiriti, il diavolo ecc.) in quanto qui si tratta di pura tecnologia. Non ricordo come andava nel film, comunque ti ripeto era una scemenza e non credo lì ci fosse una gran spiegazione. l'unica cosa che mi viene in mente potrebbero essere dei simil-messaggi subliminali tra i pixel che lo fanno impazzire, quindi lui crede di vedere la moglie zombie il cane morto ecc., ma non so...
     
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  9. Ryan79
     
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    Ciao,

    SPOILER (click to view)
    l'inizio del racconto sembra molto l'intro del primo resident evil :)

    «Ok, qui dovremmo avere il primo boss davvero grosso».
    Troppo presto, in fondo sta giocando da un paio di minuti e in un videogioco del genere ci sono in tutto 3-4 boss e li trovi ogni 10 livelli circa, ma quetsa è davvero una sottigliezza da nulla :)

    "la lingua le si muoveva avanti e indietro senza pause" non mi sembra un'espressione resa bene, tanto più che gli zombie sono famosi per la loro lentezza in ogni movimento...

    Il racconto è forse un po' già visto, manca la scintilla che lo renda memorabile, ma per il resto è ben scritto e condotto senza sbavature: forse si fa un minimo di fatica nell'ultima parte, all'inizio pensavo che l'essere piombato in casa fosse un cane,
    solo quando ho letto il nome leon ho realizzato.

    Non trovo molto sensato il frankenstein che rimane a spiare il protagonista, mentre invece l'eroe del videogioco che viene mal recensito e si sfoga uccidendo il recensore non è male

    Sulla moglie zombie nulla da dire: se accettiamo che un videogame possa influire sulla realtà, perchè non dovremmo accettare che possa rendere zombie un essere umano? :)


    Per me sta tra il 2 e 1/2 e il 3, ma voto 3 sia perché sono un fan dei videogiochi alla RE sia perché scorre bene senza intoppi...
     
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  10. black cat walking
     
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    Ciao Maurizio! ^_^
    SPOILER (click to view)
    Idea non originalissima, ma buona. Molto buono il ritmo e lo stile.
    Meno buono:
    - il finale, dalla scoperta della moglie zombie al suicidio passa troppo poco tempo, il suicidio così non è giustificato. In una situazione di stress, soprattutto in una situazione di stress, il corpo reagirebbe con la fuga (istinto di sopravvivenza); se decidi per il suicidio devi proprio farla sembrare l'unica soluzione possibile;
    - non ho compreso bene gli ultimissimi passaggi (dalla ripresa esterna in poi), ho dovuto rileggere la parte tre volte;
    - hai rivelato troppo presto l'entrata del gioco nella realtà: dall'entrata in cucina in poi tutto si svolge troppo "telefonato", più o meno era chiaro dove volessi andare a parare, mancava di scoprire solo come;
    - ci sono alcune situazioni che non si comprendono, tipo la moglie zombie: perchè è diventata zombie se lui l'ha lasciata a letto a dormire? Perchè la società giapponese fa testare il gioco visto che la morte del colladuatore è pressoché certa? Che gioco è, alla fine, per sadici che guardano on line? Manca di logica, insomma, anche minima ma una ragione per tutto ci dev'essere (secondo il mio parere di lettore, ovviamente :))
    - detto del ritmo, purtroppo ne perde la tensione: se è un thriller qualche brivido lo deve dare, invece, essendo così serrato non si ha proprio il tempo di provarne.
    Voto 2, però se lo allunghi un po' inserendo più suspance nel tragitto e, soprattutto, su come andrà a finire, può diventare un buon lavoro.
    Alla prossima!

     
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  11. Snow2
     
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    SPOILER (click to view)
    Ciao. Ho riscontrato diversi problemi: anzitutto da metà storia in poi si genera confusione tra il piano del videogioco e quello della realtà. Un paio di punti li ho riletti, perché stavo proprio per perdere il filo.
    Poi c'è il finale: non c'ho capito nulla. :o: Mi sono rimaste un sacco di domande per la testa. Per quale motivo viene sviluppato questo tipo di videogioco, perché questa versione viene reputata da migliorare? Come potrebbe essere migliorata? nel senso, in che direzione?
    Poi, di base, l'idea di una commistione tra videogioco e realtà in cui i giocatori muoiono non è particolarmente originale.

    Tuttavia devo dire che la storia "prende". Mi sono piaciute le prime scene, con il recensore di videogiochi che critica lo svolgimento del titolo, il nostro muoverci passo passo con Leon...
    Il problema è che dopo tutto comincia a farsi confuso e a lettura ultimata resta l'impressione che non ci sia un'idea ben congegnata dietro l'intreccio: mancano le informazioni per inquadrare il tutto.

    Racconto che per certi versi "acchiappa" e ha un buon ritmo, quindi, ma con alcuni problemi che lo rodono.
    CITAZIONE
    L’inquadratura salì la scala a chiocciola, il corpo di Lucia giaceva abbandonato in un angolo. Entrò nella mansarda.
    Colpo di pistola.
    L’inquadratura si fermò di fronte a Leon, ora immobile, che aveva appena sparato a Davide. La sua testa era scoppiata, le cervella sparse ovunque.

    Qui mi è parso che un rigo vuoto per staccare avrebbe davvero giovato, per far respirare un attimo il lettore, visto che siamo all'epilogo. In generale mi sembra che potresti considerare l'idea di inserire un po' di stacchi qua e là, per rendere più chiaro lo svolgimento degli eventi. :)

    Voto 2


    A rileggerti!
     
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  12. Magister Ludus
     
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    Letto, devo dire che non mi ha appassionato. Spesso avevo difficoltà a capire se certe azioni si stavano svolgendo nel videogioco o nella realtà. E condivido il fatto che dall'inizio si intuisca come vada a finire.

    Ti segnalo:

    E poi che te ne frega di mia moglie scusa: ci andrebbe una virgola dopo moglie
    Vabbeh: si scrive senz'acca
    cristo: va al maiuscolo

    CITAZIONE
    «Quello è il corriere che mi ha consegnato il gioco! Questi sono malati».
    Obiettivo: raggiungere l’ultimo piano e disinfestare la casa.
    «Ancora questo cazzo di cartello! E disinfestiamo allora! Disgraziati fetenti!»

    Lui è andato alla finestra e poi vede il cartello? Così sembra l'abbia visto alla finestra.

    «Lucia! Lucia!», urlò: qui la virgola non va
    «Non può essere… cazzo, non può essere!», Davide si allontanò: qui nemmeno

    «Ghisssshhhhhhhh!» e questo cos'è? :)
    accese un fiammifero e diede fuoco alla moquette: con un fiammifero riesci a far prendere fuoco a una moquette? :)

    Voto 2.
     
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  13. nescitgalatea
     
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    Ciao Peter...

    SPOILER (click to view)
    Questa volta mi trovi in completa controtendenza. Dico rispetto agli altri che ti hanno commentato. Io l'ho trovato davvero un ottimo
    racconto, non mi sono persa, non ho dovuto rileggere, non mi ha lasciato dubbi, nè delusioni, anche la chiusa mi è piaciuta, trovo che l'idea della
    impossiblità di fare la recensione per non aver superato il gioco (la morte!) sia bellissima. Non so se faccio testo, io scrivo cose complicatissime,
    chiare solo nella mia testa! Però per una lettrice come me, così è perfetto!

    L'unica difficoltà che ho avuto è stata con gli animali domestici (gatti, cani, tigri e... Rocky! eheheh dai scherzo!)
    Il fatto che si capisca dove vai a parare forse un po' troppo presto (toglierei il riferimento iniziale alla moglie e che c'entra mia moglie!
    che è quasi una telefonata) e che forse la storia non è così "nuova" mi fa considerare un 3 molto abbondante, solo 3.
    Però mi sono davvero divertita a leggerlo!


    In definitiva un 3 pieno pieno.
     
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  14. Mastronxo
     
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    Ciao,

    SPOILER (click to view)
    non so se l'hai già modificato, ma a me è risultato chiarissimo dall'inizio alla fine. Anche leggendolo la prima volta.
    Ti dico subito che mi è piaciuto. L'idea è molto carina ee è stato un bel colpo mettere un gioco che si conosce: non devi perderti in descrizioni inutili e anzi basta dire cosa fa il personaggio e noi capiamo in un attimo (forse il problema della chiarezza è per chi non ha mai giocato, in questo caso devo dar ragione).
    Comunque molto ben gestita la sequenza degli eventi e il passaggio da gioco a realtà, secondo me si mescolano bene.
    Il problema è però questo: forse te l'han già detto, mi pare di sì, ma alla fine restano alcune domande, prima fra tutte 'ma a che serve questa cosa'? Cioè, dove vuole andare a parare il creatore di un gioco simile? Insomma, io gioco, poi in teoria dovrei disinfestare casa mia... Tra cui ci sarei io... E quindi devo ammazzarmi? Ma in questo caso non regge la recensione negativa di Frankestein, perchè se devo ammazzarmi attraverso Leon il gioco è completato... Ecco non è chuiaro questo punto.
    Altre due noticine: quando leon sente i miagolii, come fa il protagonista che gioca a sapere che vengono dal basso? (pignoleria ^_^ ).
    Vabbe', a parte la domanda finale, io propendo per un 3 un po' striminzito. Ottimo comunque il coinvolgimento che hai offerto.
     
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  15. Fini Tocchi Alati
     
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    User deleted


    A me è piaciuto!
    SPOILER (click to view)
    Certo, forse è un'idea non troppo originale (anche se io in ambito videogame non l'avevo ancora vista) e sgamata l'idea si capisce subito quasi tutta la trama.
    Però c'è un ritmo notevole, un susseguirsi di azioni a velocità folle che davvero richiamano alla mente i ritmi di un videogioco "sparatutto".
    Peraltro, l'ho trovato subito molto chiaro (non so se gli altri hanno letto una qualche versione precedente).
    Dico 3, e non arrivo a 4 perché purtroppo il finale è telefonatissimo (e mi rendo conto, cazzarola, che non può essere altirmenti!).
     
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21 replies since 1/12/2010, 00:09   251 views
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