Un ragazzo e il suo cane
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Un ragazzo e il suo cane

di Stefano Pastor - 29mila caratteri

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  1. marramee
     
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    - RIMOSSO -

    Edited by marramee - 17/5/2011, 12:00
     
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  2. Magister Ludus
     
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    Il racconto è ben scritto dal punto di vista grammaticale, ma l'ho trovato lento. Non mi ha fatto incuriosire, anche se la storia sta in piedi e è anche interessante. Forse è il tipo di narrazione che a me è risultata non particolarmente invitante, coinvolgente.

    Ti segnalo solo:

    CITAZIONE
    Il cane era un bastardo, un incrocio di troppe razze indefinibili, ed era gigantesco di fianco al ragazzo. Lui si voltava sempre, invece, e abbaiava.

    Così come è scritta la frase, sembra che sia il ragazzo ad abbaiare :) E lui non credo sia corretto se riferito a un cane

    Voto un 3 scarso.
     
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  3. Piscu
     
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    uhm, buono ma non eccelso. è scritto nello stile avvolgente e caldo che ormai ci si aspetta da te, ma la storia non mi è sembrata molto significativa. in particolare, questa ribellione della donna-oggetto è un po' scontata, e c'è questo ragazzo apparso dal nulla che pare avere un origine soprannaturale ma di cui non spieghi la natura (io ho pensato che fosse lo stesso modello da giovane, ma non ci sono conferme). inoltre lei che alla fine decida di andare ad ammazzare anche gli altri cattivi della storia è un po' troppo melodrammatico.


    segnalo:


    "Era uno strano ragazzo, come strano era il cane. Era tutto vestito di nero..."
    qui è il cane vestito di nero!

    "un incrocio di troppe razze indefinibili"
    credo che sia più corretto "incrocio indefinibile di razze": le razze di per sé sono definibili per definizione (definitivamente, aggiungerei), ma l'incrocio può essere irriconoscibile

    "era gigantesco di fianco al ragazzo. Lui si voltava sempre, invece, e abbaiava."
    qui invece è il ragazzo che abbaia? e poi, perché dici "invece"?

    "I funghi sotto di me pulsavano"
    forse mi è sfuggito qualcosa... i funghi??



    sarebbe 2.5, arrotondo a 3 perché le parole indubbiamente le sai usare e questo ha il suo peso.
     
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  4. marramee
     
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    Devo ammettere che è uno stile molto sperimentale, infatti erano già alcuni mesi che girava senza che mi decidessi di postarlo a Usam. Ho tentato di riportare nello stile lo stato d'animo della protagonista, all'inizio confusa da una crisi da astinenza, poi in preda a un eccesso di droga e alcol che la porta ad avere allucinazioni, nonché un senso di onnipotenza (la cocaina ha questa capacità di modificare il carattere e dare forza, spingendo il drogato a fare azioni per lui innaturali, certo di essere indistruttibile). Infatti anche nel racconto in sé non è ben chiaro il confine tra ciò che è reale e ciò che è invece partorito dalla sua mente.

    SPOILER (click to view)
    Sull'esistenza o meno del ragazzo mi sono mantenuto vago. Potrebbe esistere ed essersene semplicemente andato. Potrebbe essere del tutto un parto della sua immaginazione (del resto nessun altro, neppure all'inizio, interagisce con lui). Oppure potrebbe essere davvero l'intelligenza che a lui manca (infatti è un ragazzo di quattordici anni, mentre José, pur avendone diciannove ha la mente di un bambino di quattro-cinque anni), l'intelligenza che avrebbe dovuto proteggerlo ma che non c'è riuscita. Del resto l'intera storia potrebbe essere un'allucinazione indotta dalla droga.
     
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  5. Selene B.
     
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    Ciao!
    SPOILER (click to view)
    Naturalmente è scritto bene, ma la storia non mi ha emozionato e non mi ha preso del tutto. Innanzi tutto ci sono alcuni cliché sul mondo della moda. Poi il personaggio del ragazzo è poco chiaro: capisco che tu ne abbia voluto fare una figura dai contorni ambigui, ma questo in qualche modo indebolisce la storia, perchè il ragazzo misterioso ha in realtà una parte rilevante nel racconto e non capirlo fino in fondo dà un po' fastidio.

    Voto 2,5 che arrotondo a 3.
     
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  6. black cat walking
     
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    Ciao Stefano!
    SPOILER (click to view)
    Non so come giudicare... :down: Come al solito scrittura più che ottima e storia valida (anche se ci sono dei punti poco convincenti che ti segnalo sotto), però la vicenda non mi ha preso. Forse per l'eccessiva passività del personaggio chiave, Egon/Josè. Va bene il manichino, ma così è troppo.
    Gli appunti che ti segnalo sono:
    - per quanto possa essere stronzo, un agente non è un magnaccia qualsiasi, non sembra quindi reale che possa trattare così male le sue ragazze, addirittura al punto di picchiarle il giorno prima di una posa. Non so nulla di quell'ambiente, ma credo comunque che nessuno maltratterebbe così la fonte dei propri guadagni. Magari psicologicamente gli fanno anche di peggio, ma per una modella il corpo è la vita, idem per il suo agente. Credo.
    - il ragazzino amico è troppo strano, mi spiego: se è reale ci sono troppe cose che non stanno in piedi, e il fatto che la modella non ottenga risposta ai quesiti che sono pure i nostri, non è che sia molto soddisfaciente (dal punto di vista del lettore); se invece è irreale, resterebbe il problema del cane (chi l'ha portato?), ma sarebbe più "plausibile", sebbene sarebbe allora necessario, per me, qualcosa che chiarisca meglio la sua essenza "astratta";
    - davvero l'ambiente della moda è così stereotipato? Ripeto, per me vale tutto, però così come l'hai riportato te, mi pare eccessivamente in linea con l'idea che ne possiamo avere noi comuni mortali. Certo, ora che lo scrivo: se così è, c'è poco da dire; se così ce lo immaginiamo (te lo immagini), c'è poco da dire lo stesso, in definitiva questo appunto vale poco meno di zero... ;)
    In definitiva... voto tre, non pieno, ma tre.
    A rileggerci!
     
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  7. marramee
     
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    Grazie a tutti per la lettura.

    SPOILER (click to view)
    Questo è uno dei rarissimi racconti ispirati a un momento di vita reale. Alcuni anni fa ho lavorato come portiere d'albergo e un giorno abbiamo ospitato un pulmino con una troupe che si stava recando in Francia per un servizio fotografico. C'erano un paio di uomini, uno era il fotografo, l'altro non ne ho idea, e quattro modelle stupende, tutte eteree e giovanissime. Ebbene, i due uomini le trattavano esattamente come ho mostrato nel racconto, stesse scene come le ho riportate. Io sono rimasto esterrefatto. Insomma, persino le prostitute venivano trattate molto meglio. Immagino che non fossero modelle famose, e l'uomo che le accompagnava forse non era il loro agente, ma è probabile che avesse un ruolo simile, comunque sì, quel mondo è veramente così, almeno quello che ne ho potuto vedere io. Anche se può sembrare solo uno stereotipo.
    PS: il giorno dopo, quando sono ripartiti, ho tirato un sospiro di sollievo.

    Temo che mi abbia preso la mano il voler mischiare l'allucinazione con la realtà, preferendo così un finale sospeso in cui non si comprenda quanto ci sia di verità nell'intera storia. A dire il vero l'idea originale era di fare il ragazzo reale, con tanto di spiegazione, poi mi è venuta la bizzarra idea di finirlo così, senza alcuno spiegone finale. Piuttosto ho disseminato la storia di indizi opposti, ovvero che il ragazzo non sia reale, magari un fantasma o un'allucinazione di lei. Però a questo punto anche la storia raccontata dal ragazzo potrebbe essere un'allucinazione, e Kow un cane normalissimo, che Egon non conosceva perché non aveva mai visto. Riconosco che il finale troppo aperto rischia di essere deleterio per questo raccontino. Mi studierò qualcosa di più "terreno".

     
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  8. black cat walking
     
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    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Questo è uno dei rarissimi racconti ispirati a un momento di vita reale. Alcuni anni fa ho lavorato come portiere d'albergo e un giorno abbiamo ospitato un pulmino con una troupe che si stava recando in Francia per un servizio fotografico. C'erano un paio di uomini, uno era il fotografo, l'altro non ne ho idea, e quattro modelle stupende, tutte eteree e giovanissime. Ebbene, i due uomini le trattavano esattamente come ho mostrato nel racconto, stesse scene come le ho riportate. Io sono rimasto esterrefatto. Insomma, persino le prostitute venivano trattate molto meglio. Immagino che non fossero modelle famose, e l'uomo che le accompagnava forse non era il loro agente, ma è probabile che avesse un ruolo simile, comunque sì, quel mondo è veramente così, almeno quello che ne ho potuto vedere io. Anche se può sembrare solo uno stereotipo.
    PS: il giorno dopo, quando sono ripartiti, ho tirato un sospiro di sollievo.

    Beh, allora devo dire che questo è uno di quei casi in cui il racconto è così ben fatto da sembrare troppo vero per essere vero... :) ...bravo. :B):

    CITAZIONE
    ...a questo punto anche la storia raccontata dal ragazzo potrebbe essere un'allucinazione, e Kow un cane normalissimo, che Egon non conosceva perché non aveva mai visto...

    Direi che questa non è male, anzi, basta inserire bene il cane nel finale e chiarire definitivamente che il ragazzo è un'allucinazione (cioè distinguere bene i due, ma con maestria da par tuo, no infodump, of course :)) e il gioco è fatto. Ti dirò, a quel punto diventerebbe un racconto da vetta.
     
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    Losco Figuro

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    Il racconto ha un suo fascino ma credo soffra un po' troppo delle mancate spiegazioni, alla fine sappiamo cosa è successo materialmente ma ci sono troppi vuoti.
    Comunque è un buon lavoro per cui voto 3.

    CITAZIONE (marramee @ 1/1/2011, 00:14) 
    Distesa su quello scoglio, in pieno sole, con un bikini così microscopico che mi lasciava quasi nuda. La mia era stata una reazione spontanea, istintiva.

    Questa frase sembra monca. Distesa ecc. ecc. ... cosa?

    CITAZIONE (marramee @ 1/1/2011, 00:14) 
    Il cane era un bastardo, un incrocio indefinibile di troppe razze, ed era gigantesco di fianco al ragazzo. Kow si voltava sempre, invece, e abbaiava.

    La frase da "il cane" in poi spezza la sequenza rispetto a quella precedente. Il risultato è che quando dici "invece" ci si chiede "invece rispetto a che?", perché intanto quello che precedeva sembra già archiviato.


    CITAZIONE (marramee @ 1/1/2011, 00:14) 
    Alain era vecchio, ad occhi

    "d" di troppo

    CITAZIONE (marramee @ 1/1/2011, 00:14) 
    Ne avevo sentito parlare, era quasi un anno che non sentivo parlare d'altro, ma non l'avevo mai incontrato, fino alla mattina prima. Egon, il più famoso modello del mondo.

    Non è un po' tardi per dirlo? Ne sta parlando già da tempo dopo tutto.

    CITAZIONE (marramee @ 1/1/2011, 00:14) 
    Il cane sembrava volerlo sfuggire e il ragazzo lo inseguiva.

    Non "volergli"? O intendi al gioco?

    CITAZIONE (marramee @ 1/1/2011, 00:14) 
    si avvinghiarono alla mie braccia.

    Refuso: "alle". A parte questo mi sfugge come delle campanelle siano in grado di avvinghiarsi a qualcosa

    CITAZIONE (marramee @ 1/1/2011, 00:14) 
    Alzai il pugnale e lo abbassai con forza nella sua schiena.
    Ci fu solo un sussulto, un fremito.
    «Porco» mormorai. «Maledetto porco.»
    Poi lo estrassi e colpii di nuovo. Questa volta non accadde niente. E colpii, colpii, cinque, dieci volte di seguito. Poi estrassi il pugnale che colava sangue e lo pulii sul lenzuolo.
    Feci scattare la lama e lo misi via.
    Lo svegliai con un bacio, dolcissimo, sulla fronte.

    Capisco l'intenzione ma il soggetto più che cambiare si perde. Almeno all'ultimo il "lo" andrebbe sostituito dal nome.
     
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  10. marramee
     
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    Ho provato a modificare il finale, perché è risultato il punto debole del racconto. Ho anche preso una posizione, sull'esistenza o meno del ragazzo. La parte modificata è solo l'ultimo paragrafo, quindi non è necessario rileggerlo tutto. Fatemi sapere se così è meglio o se l'ho soltanto peggiorato. Grazie a tutti per i consigli.
     
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  11. black cat walking
     
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    Secondo me è molto, molto meglio.
     
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    Losco Figuro

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    Non mi sembra che ci sia una grande differenza a dire il vero
     
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  13. Fini Tocchi Alati
     
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    Ciao Mar.
    Ti dico subito che voto 3.
    SPOILER (click to view)
    La storia è scritta col tuo solito stile avvolgente ed è sempre un piacere leggerti.
    All'inizio ho avuto difficoltà a seguire l'evolversi della vicenda perché mi pare che passi molto velocemente da un personaggio all'altro. Credo peraltro che si tratti di una conseguenza del punto di vista distorto e "malato" che hai deciso di utilizzare.
    Lo spunto su cui hai costruito la storia è, inoltre, molto interessante, però credo che da una parte tu lo abbia diluito un po' troppo (rendendo certi passaggi ridondanti) e dall'altra ti sia soffermato poco su aspetti che magari meritavano un maggior approfondimento. In particolare i caratteri dei personaggi mi sembrano troppo stereotipati. Ho letto quanto dici in proposito e, da questo punto di vista, credo che possano anche funzionare. Però, ho avuto la sensazione che mancassero di vita, di un lor passato. Che fossero dei manichini, e ancora una volta credo che l'effetto fosse pure voluto. Però, ai manichini finisce che ci si affezioni poco. Non so se capisci cosa intendo. Ecco, in generale c'è una mancanza di empatia coi personaggi, cosa strana in un tuo racconto.

    In definitiva un buon racconto, e quindi ibadisco il mio 3.
     
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  14. sergio937
     
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    La scrittura e il linguaggio sono perfetti. La vicenda ha toni eccessivi ma è comunque coerente. Voto 3.
     
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  15.  
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    Amante Galattico

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    Ciao
    racconto 13... dovevo leggerlo di venerdì ;)

    SPOILER (click to view)
    Mi abbastanza piaciuto, anche se soffre un pochino sia di una certa lentezza a livello di ritmo, sia di una certa tendenza a personaggi un poco stereotipati, resi bene senza dubbio, ma riconducibili a stereotipi bidimensionali.
    Lo stile è più che buono, anche se forse ti sei lasciato trascinare un pochino in certi momenti... mi riferisco al fatto che in alcuni passaggi tendi quasi a voler raddoppiare le frasi che vogliono dare immagini all'introspezione... forse sarebbe più efficace snellirne qualcuna.
    Forse, osservo, la lentezza è legata al fatto che il racconto ha come narrazione un monologo con il punto di vista della sola protagonista. Non ho avuto problemi con il suo modo di vedere e narrare le cose, ma mi viene in mente che questa sua profondità nel voler analizzare quello che la circonda, contrasta un pochino con la sua situazione, più tipica di chi analisi del genere non se ne fa. Si potrebbe dire che è la preparazione logica del finale, però non sono del tutto convinto che il passo logico per lei sia quello di diventare una omicida.
    L'altro punto che non mi ha convinto del tutto è il fatto (qui però è portante per la trama) che Egon sia una specie di ritardato... non che non si comporti come tale, quello è reso bene, però mi pare strano che nessuno se ne sia mai accorto prima o che nessuno se ne faccia un problema. Vero è che la protagonista lo conosce direttamanete da poco, ma tutto il resto del mondo? Mi sembra un pochino una forzatura.
    Il ragazzo potrebbe essere molte cose... in effetti giochi bene con il fatto che non tutti sembrano accorgersi di lui (è un Egon più giovane, un Egon possibile, la Morte?) e lo sottrai alla scena al punto giusto... anche se, in pratica - perdonami l'analogia - lo fai girare con un cartello lampeggiante sulla testa fin dal suo ingresso in scena: un cartello di "elemento strano" che crea aspettativa non del tutto soddisfatta. Forse più efficace sarebbe la via al contrario

    3 senza dubbio, ma a livello personale ci sono rimasto un poco freddo


     
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17 replies since 1/1/2011, 00:14   486 views
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