Cinema

di "Marco Migliori"

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  1. overhill
     
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    L'ho riletto tre volte di fila.
    Se ti dicessi che è "bello", sarebbe come dire che una rosa è un fiore: giusto, ma impreciso.
    CI vuole qualche riga prima di capire il senso di quello che sta succedendo, anche se qualche dubbio (dato il tema) arriva subito; l'estraniazione da sé stessi per immedesimarsi con quello che avviene sullo schermo, rendendosi poi conto che è esattamente quello che deve succedere, visto che il protagonista dello schermo è lo stesso del racconto. Il tentativo di parlare con le persone a fianco così inutile che l'uomo non si rende neanche conto di non essere girato verso la signora, ma di essere tornato a guardare lo schermo. E questo avviene anche col suicida.
    La realizzazione pratica del "m'è passata tutta la vita davanti" che dicono quelli che sono scampati per un pelo alla morte.
    Forse che questo avvenga anche per chi non riesce a "tornare"? Ovviamente non lo sappiamo.

    Il tema non viene dichiarato, ma la presenza delle persone nel cinema e sullo schermo è ovviamente il "chi muore si rivede" richiesto.

    Non riesco a trovare un difetto, se non il fatto che il protagonista da bambino aveva sì picchiato il ragazzino, ma questo aveva anche ucciso dei passerotti, quindi, nell'atroce logica dei bambini era "giusto" punirlo.
    Ma sono riflessioni filosofiche che non c'entrano più di tanto.

    Bravo sgerwk, davvero un bel lavoro!
     
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3 replies since 27/1/2011, 23:30   134 views
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