The End

John entrò nel soggiorno, si diresse verso il mobiletto degli alcolici e si versò mezzo bicchiere di whisky.
“Vuoi bere qualcosa, cara?” Chiese rivolgendosi a Keren, sua moglie, seduta sul divano.
“Ti preparo il solito e arrivo. Questa è una serata speciale, dobbiamo festeggiare. D’altra parte di questi tempi è cosa rara festeggiare le nozze d’argento.”
John appoggiò i due drink sul tavolino da salotto in cristallo e sprofondò nel divano accanto a sua moglie.
“Il mio regalo lo hai già avuto ma ti ho preparato anche una piccola sorpresa. Così capirai perché negli ultimi giorni sono rimasto chiuso nello studio a lavorare al computer.”
L’uomo afferrò il telecomando e accese televisione e lettore DVD.
“Ebbene sì. Ho utilizzato tutti gli spezzoni che abbiamo girato e ho montato il film di questi nostri venticinque anni di matrimonio.”
Le immagini iniziarono a scorrere. Un giovane John scherza con gli amici davanti la chiesa. Ecco che arriva un’elegante auto nera e ne scende Karen, bella e sorridente.
“Ah, ah, guarda tesoro, il tuo solito faccino quando sei imbarazzata. Sembravi spavalda, ma nessuno ti conosce come ti conosco io: eri letteralmente terrorizzata!”
Poi fu un rapido susseguirsi di immagini: Paul e Eduard, i due gemellini nati circa un anno dopo il matrimonio, scene di vacanze al mare e in montagna, compleanni, feste e ricorrenze.
Dopo circa un’ora e mezza sullo schermo apparve la scritta ‘The End’. John aveva finito il suo whisky mentre Karen non aveva neppure toccato il bicchiere.
“Finito” disse John. “Allora? Che te ne è parso?”
Silenzio.
“Sei un po’ troppo taciturna questa sera, cara. Quando fai così c’è qualcosa che non và. Non ti sarai mica risentita per il mio regalo? Eppure ho pensato a qualcosa che potesse restarti a cuore.”
La gelida mano di Karen stringeva ancora il manico in ulivo del grosso coltello da caccia piantato nel petto, nel tentativo ultimo e disperato di strapparlo via. I suoi occhi sbarrati fissavano lo schermo, ‘The End’. Sembrava totalmente incredula.
“Sei davvero un’ingrata, e io che mi sono dato così da fare per farti rivedere questi fastidiosi e orribili venticinque anni della nostra vita insieme.”
John restò un attimo in silenzio, poi esplose in una fragorosa e inarrestabile risata.
“Ah, ah, chi muore si rivede, ah, ah!”