Il riflesso infinito negli occhi della donna-specchio

di "Marco Migliori"

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  1. sgerwk
     
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    Era l'ultima ragazza del viale, sola e separata dai gruppetti dalle altre dallo spazio di tre lampioni. Doveva risultare troppo strana, anche in quel posto. Era più vestita della media, con un tubino nero che le arrivava a metà cosce lasciando in vista la superficie riflettente delle gambe; del resto, non doveva mostrare più pelle possibile, solo dimostrarne la peculiarità.
         Avanzai piano con l'auto fino a fermarmi davanti a lei. Abbassai il finestrino.
         Anche il viso e i capelli erano di specchio. Tutto quello che non era coperto rifletteva.
         Si avvicinò alla macchina e si chinò per guardarmi. — Ciao. Ti va di fare un giro?
         Rimasi un momento imbambolato a guardare la mia immagine sul suo viso, poi riuscii a chiedere: — Quanto?
         Alzò le dita a indicare la cifra.
         Non risposi subito, perso a seguire il mio riflesso sulle sue spalle nude.
         — Lo so che è tanto, ma come me ci sono solo io. Agli uomini piace guardarsi, mentre lo fanno. Con me, possono guardare me e loro stessi insieme. Guarda, non è vernice. — Allungò il braccio nell'abitacolo.
         Le toccai il dorso della mano. Era uno specchio, ma era caldo e morbido come la pelle.
         — Visto? Niente vernice. È pelle. Pura mutazione genetica, senza niente sopra. Allora, ti va?
         Premetti il pulsante che sbloccava la sicura dal suo lato. La ragazza salì. Fuori dal cono di luce del lampione, i riflessi erano più scuri e lei sembrava un po' più normale. — Sai dove andare?
         Feci no con la testa.
         — Gira laggiù. C'è una strada di campagna, e a un certo punto uno stabilimento industriale che di notte è chiuso, ma che ha dei bei lampioni intorno alla palizzata.
         Logico. La gente la pagava per vedersi. Al buio sarebbe stata una ragazza come le altre.
         Avviai la macchina. Girai dove aveva indicato. Come spesso accade nei viali di periferia, basta svoltare e fare cento metri per ritrovarsi in aperta campagna. Passammo davanti allo stabilimento, ma non mi fermai.
         Percorsi un altro paio di chilometri, poi girai su una strada sterrata che diventava presto un tunnel in una macchia fittissima. Mi fermai e spensi il motore.
         — Ti piace al buio? — Quasi non la vedevo, ma scommisi che aveva alzato le spalle. — Per me va bene lo stesso.
         Vidi la sua ombra muoversi, e sentii un rumore di stoffa. Un momento dopo, era a cavalcioni sopra di me. Mi sfilò la maglietta e si strofinò contro il mio petto. La abbracciai. Era nuda, e la sua pelle era calda e perfetta. Al buio, non aveva niente di diverso.
         Sentii che toccava le stanghette degli occhiali. — Perché porti gli occhiali da sole? È notte! — Li sfilò, poi mi accarezzò il viso. Ma si fermò subito. — Ma questa è...
         Mi tolsi il cappello, poi afferrai per il bordo il sottile strato di vernice che mi copriva la faccia e lo tirai. Venne via con facilità.
         L'abitacolo si illuminò. Ancora a cavalcioni su di me, aveva acceso la luce interna e mi guardava.
         Sul suo viso vedevo il riflesso del mio, che non era altro che uno specchio che rifletteva il suo.
         — Me lo sentivo — disse. — L'ho sempre saputo. Doveva esistere qualcun altro come me.
         Guardai nei suoi occhi, e quello che vedevo era lo stesso che vedeva lei: il riflesso infinito dei nostri occhi, gli uni dentro gli altri.
     
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  2. Dieguito_85
     
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    Il tuo racconto è semplicemente bellissimo.
    Lo dico sinceramente, col cuore. Al di là di qualche piccola cosa che rivedrei a livello di editing, stavolta voglio concentrarmi sull'idea di base: ottima.
    Il finale, poi, inaspettato. Bravo, bravo, bravo. Per la mia (sarà) classifica, ti giochi i primi posti.
    Ottimo spunto.
    Se lo potessi sviluppare, sarebbe un ottimo racconto lungo: la donna specchio, l'uomo specchio. Quante implicazioni potresti metterci. Complimenti.
     
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  3. MichelaZ
     
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    Bellissimo, bravo! :)

    A tutti i livelli, razionale, emotivo, lessicale :) C'è da sbizzarrirsi sulle interpretazioni del vedersi-specchiarsi-rispecchiare l'altro...
    E tu non lo hai fatto, il che è un merito in più, hai lasciato che parlasse il racconto.

    Sa un po' di "Blade Runner" ma è troppo nascosto, devo arrivarci da sola ragionando sulla mutazione genetica: forse un tocco in più di ambientazione futuristica avrebbe giovato.
     
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  4. Olorin
     
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    Sì, decisamente devo dire che quest'idea è difficilmente battibile in quanto a originalità e per di più è anche ben rappresentata, tanto che i pochi caratteri in cui è stata scritta, sembrano calzargli davvero a pennello. Bravo! :)
     
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  5. Magister Ludus
     
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    L'idea della pelle di vetro come uno specchio è buona e originale, tuttavia il racconto non sembra portare da alcuna parte.

    La descrizione della ragazza non fa capire molto della sua pelle, ma forse questo è voluto per avere l'effetto sorpresa dopo. Quando però tu dici: erano di specchio, sarebbe stato meglio scrivere “erano di vetro, a specchio”, anche perché lo specchio non è un materiale.

    Se, inoltre, la gente la pagava per vedere la sua pelle a specchio e vedersi riflessa dentro, perché poi il tipo vuole il buio?

    Il finale però non sembrare giustificare la storia, anche se l'idea resta ottima. La stessa scoperta dell'uomo-specchio va bene e diciamo migliora l'originalità del racconto, tuttavia per me il finale è troppo poetico quanto povero.

    Condivido il suggerimento di sviluppare la storia in un racconto lungo (40K caratteri per USAM sarebbero ottimali) e verrà fuori un gioiellino.

    dai gruppetti dalle altre dallo spazio di tre lampioni: questo è refuso
    non doveva mostrare più pelle possibile, solo dimostrarne la peculiarità: qui stona un po' quel mostrare/dimostrare
     
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  6. melantropo
     
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    Ottima intuizione, scritto con linearità, con qualche svolazzo (la ragazza parla con un'enfasi un po' artefatta).
    Un po' elastica la lettura del tema, a mio parere (quell'"attraverso" qui assume contorni imprecisi), e in calce aggiungo che è la dimensione testuale adatta a questa idea, che altrimenti verrebbe diluita con spiegazioni e svilupi superficiali.
     
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  7. Ryan79
     
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    Ciao,

    hai avuto davvero una bella idea, e contrariamente agli altri commenti io credo che la dimensione migliore per lo sviluppo sia più un numero limitato di caratteri che non un racconto lungo.
    L'unica cosa che mi lascia perplesso è che hai forse un po'imbrogliato il lettore (per dirla alla King): scopriamo solo alla fine il particolare degli occhiali da sole (magari la ragazza avrebbe potuto scherzarci su subito visto che è davvero una stranezza essendo notte, e lui avrebbe potuto risponderle con una balla tipo sono fotosensibile...), e più in generale il finale dà l'impressione di esser più un fuoco d'artificio o un prestigio che non una conclusione logica, per quanto insaspettata, di quanto detto durante il racconto. Ad esempio dici che lui si leva via la faccia, ma non c'è neanche un accenno al fatto che magari portava dei guanti o era eccessivamente vestito per coprire tutto il suo corpo... Rimane comunque un ottimo spunto, scritto peraltro in maniera validissima :)
     
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  8. =swetty=
     
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    L'idea è bellissima e molto originale, una mutazione che dona una pelle riflettente. Lo stile è ottimo, buono il ritmo, buoni i dialoghi.

    Bella l'idea della prostituta, però, con una qualità così, forse lei non dovrebbe stare per strada, ma essere una delizia ricercata: lei stessa ci fa capire che non aveva mai visto altri come lei.

    Spiace solo il finale, che non è chiuso bene: servivano una o due frasi in più, un bacio, qualsiasi cosa per chiudere, invece così è rimasto tronco.
     
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  9. nescitgalatea
     
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    Tutto l’incipit è macchinoso e fastidioso:
    Era l'ultima ragazza del viale, sola e separata dai gruppetti dalle altre dallo spazio di tre lampioni.
    Dai dalle dallo di

    Doveva risultare troppo strana, anche in quel posto. Era più vestita della media, (più della media è davvero brutto!) con un tubino nero che le arrivava a metà cosce lasciando in vista la superficie riflettente delle gambe; del resto, non doveva mostrare più pelle possibile, solo dimostrarne la peculiarità.

    A parte questo, poi prende il via è l’ho trovato davvero
    originale, fantasioso, di buon ritmo e sorpresa.

    Bello, piaciuto davvero molto.
     
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  10. Dylan!
     
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    Anche qui molto bella l’idea. Ma c’è qualcosa che mi lascia insoddisfatto. Sembra un racconto alla Philip Dick. Non ci sarebbe stato male qualche accenno a una ambientazione fantastica.
    Se vado da una prostituta e lei mi dice “Sai, ho una mutazione genetica ma tutto a posto”. Beh, mi sa che se proprio mi scappa, vado dalla vicina (che mi costa pure meno!).
    Anche la scoperta finale arriva con una sorpresa un po’ forzata. Gli occhiali compaiono di colpo e la maschera di vernice sembra eccessiva.
    Però mi piace la conclusione romantica.
    Ciao ciao
     
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  11. Artyus
     
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    Hai trattato il tema con un originalità che ha dello strepitoso, veramente. Ma queste idee ti vengono di notte? ;) Potessi averle io! Comunque, a dispetto dell'idea fantastica, il racconto poteva riuscirti molto molto meglio. Intendiamoci, non è brutto, anzi: ma non rende giustizia all'idea centrale della donna e uomo specchio. Quoto Ryan poi, anche io mi sono sentito "ingannato" quando hai tirato fuori la storia degli occhiali: meglio anticiparla prima. Bravissimo!
     
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  12. sgerwk
     
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    Grazie a tutti per i commenti :)

    Perdonate la latitanza :D Non mi sono fatto sentire, ma ho seguito tutti i commenti, e devo dire che la maggior parte delle osservazioni che avete fatto sono validissime. Le ho aggiunte in coda al file con il racconto, cosi' se dovessi usarlo per qualche altro concorso o selezione editoriale potro' tenerne conto.

    Gia' che ci sono, vi chiedo di sciogliere una mia curiosita'. Quando ho scritto il racconto, avevo iniziato con questo pezzo:

    QUOTE
    Era l'ultima ragazza del viale, separata dalle altre dallo spazio di quattro lampioni. Doveva risultare troppo strana anche al gruppetto delle tre prostitute più vicine, che esibivano rispettivamente pelle di cuoio, corna d'ariete e antenne d'insetto.

    Avanzai con l'auto e mi fermai davanti a lei. Era un po' più vestita delle altre, con un tubino nero che le arrivava a metà cosce; del resto, per lei scoprirsi non serviva a esibire quanta più pelle possibile, ma solo a mostrarne la peculiarità.

    Poi pero' avevo avuto la sensazione fosse un po' troppo contorto (fra l'altro, ora che lo rileggo, non c'era bisogno di specificare che le altre erano prostitute, dato che era gia' evidente).

    Al prescindere dalla valutazione del racconto ai fini del concorso, e solo se vi va: secondo voi era meglio questo inizio o l'altro? Ve lo chiedo perche' alcuni hanno notato che sarebbe stato meglio un inizio piu' fantascientifico.

    Grazie ancora!!!

     
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  13. Ryan79
     
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    senza dubbio meglio il primo, quello che hai poi effettivamente messo. il secondo a mio avviso si perde in un inutile descrizione delle altre cui non viene contrapposto l'abbigliamento della protagonista...un surplus sacrificabile, diciamo, e che comunque non mi sembra donare nulla di fantascientfico... :)
     
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  14. Dylan!
     
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    Io sono pienamente d'accordo a metà con Ryan :o:
    Nel senso, sì, io ero uno di quelli che avrebbe voluto entrare subito nel fantastico. Quindi "quasi" meglio il secondo anche se corna e antenne non mi fanno immediatamente arrivare a un pensiero di mutanti.
     
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  15. rolandking
     
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    Ho trovato il tuo racconto originalissimo, mi è piaciuto davvero molto. Idea molto fantasiosa che trascina il lettore senza mezze misure sul piano del fantastico dove si può credere a qualsiasi cosa: anche a una donna e un uomo specchio che si incontrano per caso. Per i pochi caratteri disponibili e il tempo che si aveva a disposizione credo sia stata davvero una buona prova: coinvolge e incuriosisce il lettore dall’inizio alla fine e non si fa fatica a leggerlo perché è scritto molto bene anche nella forma. Certo in così pochi caratteri è difficile definire ulteriormente ambientazione e caratterizzazione dei personaggi, ma io non credo che qui sia ulteriormente necessario, funziona bene così. Complimenti! ;)
     
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15 replies since 24/2/2011, 23:26   591 views
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