Parto subito dal voto: 3
il perché: secondo me è una racconto meraviglioso, tutto è al posto giusto, lo leggi tutto di un fiato, è bellissima la metafora con Gesù e ancora meglio la successiva smentita fino al finale piuttosto a sorpresa.
L'unico ma, che mi costringe purtroppo ad abbassare il giudizio, è il registro che usa il protagonista: troppo alto.
riporto un esempio:
-Gli scosto i capelli dalla bocca e l’osservo bene. Nella trasandatezza dell’aspetto, il viso ha una sua eleganza e signorilità. Il pallore emana un che di regale. Gli afferro un braccio e lo sollevo, lo avvicino per controllargli la mano. Dita curate, unghie appena fatte. Scruto il palmo neanche fossi un chiromante: niente calli, è liscio e morbido come una saponetta Camay. Questo è uno che non ha faticato mai in vita sua. Quando la porta si apre ci trovano così, lui disteso, esanime, io in ginocchio con la mano del tipo sul mio grembo, una Pietà blasfema e in versione “omo”. -
Io da un perdente mezzo ladruncolo come lo hai dipinto tu non mi aspetto mai delle parole come regale, signorilità, chiromante... gli stessi periodi sono costruiti troppo bene, e quello che sarebbe stato un pregio in un racconto in terza persona, qui diventa a mio avviso un difetto. Non so se mi spiego... nel caso approfondisco meglio il concetto
unico appunto formale: "anche per nasconderla quella faccia del cavolo".... o metti nascondere e lasci il resto invariato, oppure dopo nasconderla ci va la virgola
ps: nel titolo avrei messo per intero: tutta un'altra storia, non semplicemente un'altra storia.. quel TUTTA rende bene l'idea del malinteso che si fa strada nella mente del protagonista