Apocalissi

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  1. AngeloF
     
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    “Il mondo finirà lunedì 17!”
    “No Livia, nel dicembre 2012.”
    Gianni voleva vedere in faccia queste due che discutevano di apocalissi in un bus di città affollato, caldo e bloccato nel traffico. Iniziò a voltarsi piano, come se fosse per caso. Era bravo lui a far finta di essere lì per caso.
    Erano due ragazze di circa vent'anni. Livia aveva una faccia stranamente familiare.
    Gianni tornò a voltarsi e guardò l'orologio. Era in ritardo e questo non era bene. Maledetti i bus e gli ordini assurdi del Principale: anche Tu devi essere sostenibile. L'umanità si sta distruggendo troppo in fretta e rischia di rovinare i Miei piani.
    “Lei che ne pensa? Quando finirà il mondo?”
    Livia aveva allungato il collo fra la folla e si stava rivolgendo a lui. Che l'avesse riconosciuto? Impossibile. Gli umani erano conviti che la Morte fosse una donna. Guardò meglio Livia e ricordò dove l'avesse vista: “Hai ragione. Finirà lunedì 17 ottobre.”
    Poi mentre lei si ritirava soddisfatta, aggiunse sottovoce: “Almeno per te.”
     
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  2. Fini Tocchi Alati
     
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    Ci sono due cose che non ho capito.
    La prima: perché lui dice di ricordare di aver già visto Livia? Dove e perché è importante? Anzi, credo sia importante perché poi non ho compreso il finale.
    La seconda: perché lei si rivolge a lui che sta guidando l'autobus? Sempre per lo stesso motivo di prima? E perché per lei il mondo dovrebbe finire lunedì 17? Se non ho capito male, lui è l'angelo della morte e può decidere (o comunque sa) quando è il turno di una persona. Ma questa? Perché dovrebbe saperlo?
    Insomma, non c'ho capito una cippa, e il punto è che mi sa che sono tordo io visto che gli altri due commentatori non hanno espresso dubbi. :argh:
    Ti prego, abbi paziena: dissolvi i miei dubbi. :cry:
     
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  3. AngeloF
     
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    Ciao :)

    Andiamo in ordine:
    CITAZIONE
    erché lui dice di ricordare di aver già visto Livia? Dove e perché è importante? Anzi, credo sia importante perché poi non ho compreso il finale.

    - Lui, come dici bene, è l'angelo della morte o se vuoi la morte personificata. Il fatto che si ricordi di averla già vista è effettivamente legato al finale. Lei è uno dei suoi prossimi "appuntamenti", di cui in qualche modo lui ha già preso visione (il lavoro bisogna pure organizzarselo, no?). Per questo è un volto che gli è già noto. In particolare il giorno in cui andrà a prenderla è, appunto, il lunedì 17. Ecco perché alla fine dice che "Finirà lunedì 17 ottobre...almeno per te".

    CITAZIONE
    perché lei si rivolge a lui che sta guidando l'autobus? Sempre per lo stesso motivo di prima? E perché per lei il mondo dovrebbe finire lunedì 17? Se non ho capito male, lui è l'angelo della morte e può decidere (o comunque sa) quando è il turno di una persona. Ma questa? Perché dovrebbe saperlo?

    Ehm... lui non sta guidando l'autobus (l'ho riletto, ma non mi pare si capisca questo dal racconto). E' un passeggero come gli altri, costretto dal Principale a scegliere di muoversi in modo più "ecologico" (questo intendevo per sostenibile), per dare il suo piccolo contributo alla salvaguardia dell'ambiente (il genere umano sta accelerando la sua fine, rispetto a quello che dovrebbe essere).
    Lei sa qualcosa del lunedì 17, perché magari ha avuto qualche sorta di premonizione che non ha capito bene. O forse solo per ironia del destino, spara una data a caso, in base a qualche strano calcolo astrale, che però, per quel che la riguarda è esatta.

    Perché si rivolge a lui? Probabilmente il suo gesto (quando si è girato per osservarle) non è passato così inosservato. Lei ha colto questo segno di interesse e l'ha coinvolto nel discorso. E magari, lei, inconsapevolmente, ha intuito che lui poteva essere la "persona" giusta a cui chiedere...

    Spero di aver chiarito i tuoi dubbi :)

    Ciao e a rileggerci

    PS ma questo mio autocommento non porta ad alcun bonus, vero? :)
     
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  4. overhill
     
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    Bello, ottima intuizione e bella idea di fondo. Peccato per la logica che fa un po' di acqua senza mai spiegare (e come avresti potuto in 1000 caratteri?!): innanzi tutto mi sfugge il motivo per cui hai dato un nome alla Morte. Gianni? Be', d'accordo, potrebbe essere "una" morte, magari un killer che si sente come se fosse la Morte in persona. Ma dal racconto non si capisce bene. E' anche poco logico che su un mezzo pubblico due ragazze si rivolgano a uno sconosciuto per di più non vicino (allungò il collo...). Tecnicamente è un ottimo lavoro.
     
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  5. Magister Ludus
     
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    Perché hai usato il plurale nel titolo? Ci sono delle ripetizioni: “come se fosse per caso. Era bravo lui a far finta di essere lì per caso”. Queste due frasi possono essere fuse in un'unica. C'è anche un refuso: conviti. Buona comunque l'idea, con sorpresa finale, e traccia rispettata. Il punto debole della storia, secondo me, è quando dici che Livia forse potrebbe riconoscerlo: perché? Come fa uno a riconoscere la Morte?
     
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  6. Piscu
     
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    buono anche se l'interpretazione del tema non è originale. non ho capito però l'ordine che "il principale" ha dato alla morte: in che senso "sostenibile"? e se l'umanità si sta distruggendo troppo in fretta, non dovrebbe dirgli di "lavorare" meno? e poi non non mi torna che la gente pensa che la morte sia una donna! è un nome femminile, ma viene rappresentato come un maschio... o aleno credo, non so distinguere il sesso guardando le ossa.
     
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  7. AngeloF
     
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    Rispondo agli ultimi commenti (PS grazie della lettura. Io ho dato una prima lettura a tutti. Ora devo rileggere e commentare)

    CITAZIONE
    mi sfugge il motivo per cui hai dato un nome alla Morte. Gianni?

    Nell'idea iniziale il personaggio non era la morte. Quando il racconto ha preso una strada diversa stavo per toglierlo, ma mi è venuto in mente il personaggio fumettistico di Jonn Doe (direttore della multinazionale Trapassati Inc. che rappresenta il braccio operativo della morte) e ho lasciato il nome di Gianni come una sorte di omaggio
    CITAZIONE
    Perché hai usato il plurale nel titolo?

    Perché si parla di apocalisse in termini relativi a tutta l'umanità, ma anche di "singole" apocalissi riferite al singolo essere umano.
    CITAZIONE
    Ci sono delle ripetizioni: “come se fosse per caso. Era bravo lui a far finta di essere lì per caso”. Queste due frasi possono essere fuse in un'unica.

    In realtà questa ripetizione era voluta. Intendeva sottolineare il concetto del fatto che Lui arrivi all'improvviso, come caratteristica importante. Uno degli indizi sparsi nel testo sull'identità del personaggio.
    CITAZIONE
    Il punto debole della storia, secondo me, è quando dici che Livia forse potrebbe riconoscerlo: perché? Come fa uno a riconoscere la Morte?

    In realtà il punto di vista è quello di "Gianni" ed è lui che teme di essere stato riconosciuto.
    CITAZIONE
    non non mi torna che la gente pensa che la morte sia una donna! è un nome femminile, ma viene rappresentato come un maschio... o almeno credo, non so distinguere il sesso guardando le ossa.

    A me vengono in mente principalmente personificazioni dell'Oscura signora, sia nei fumetti (Dylan Dog, John Doe e forse anche Sandman), nella Musica (Samarcanda di Vecchioni) e, visto che mi hai fatto venire il dubbio, facendo qualche ricerca anche in Petrarca si legge:

    CITAZIONE
    Io vidi un’insegna oscura e trista
    e una donna involta in veste negra
    con un furor ch’io non so se mai
    al tempo dei Giganti fosse a Flegra
    si mosse e disse: Oh donna che tu vai
    di gioventute e di bellezza altera
    e di tua vita il termine non sai,
    Io son colei che sì importuna e fera
    chiamata son da voi e sorda e cieca,
    (voi) gente a cui si fa notte innanzi sera.

    Per ora e tutto, gente
     
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  8. =swetty=
     
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    Bello, ben scritto ed efficace, anche se, anche qui, lunedì 17 poteva essere martedì 21 (purché prima del 2012). Mi piace molto quest'idea della morte che se ne va in giro in autobus e non trovo per niente strano che una conversazione si allarghi a sconosciuti, capita spesso sui mezzi pubblici. Buona anche l'idea che la morte abbia un nome: come se esistesse in realtà un ufficio della Morte con diversi impiegati.

    Quello che non mi è piaciuto: il punto esclamativo nella prima battuta. La spiegazione sul perché debba essere sostenibile anche lui, mi sembra un po' fiacca.
     
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  9. MichelaZ
     
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    La morte che si chiama Gianni non l’avevo sentita mai, è davvero simpatico.
    L’idea è molto carina: il racconto inciampa in alcuni punti, per esempio Livia che per rivolgersi a lui “allunga il collo fra la folla”. Va bene che s’è accorta di essere fissata, ma se Gianni non fosse stato lì accanto immagino che lei non gli avrebbe parlato, essendo sconosciuto...
    E mi fa un po’ strano che il Principale si rivolga a lui con la maiuscola (ovviamente questo è un dettaglio minimo).
     
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8 replies since 24/3/2011, 22:56   92 views
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