il brivido del primo appuntamento

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  1. Olorin
     
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    «Aaahh!»
    L'urlo che proviene dal salotto è agghiacciante.
    «Giulia, che succede?» domanda allarmato Marco dalla cucina.
    «Nulla... nulla» risponde titubante la ragazza dal salotto «scusami... è che il film che hai scelto, Venerdì 17, non è proprio il mio genere. Non c'era qualcosa di meno... meno spaventoso?»
    «Be', per il nostro primo appuntamento, un po' di brivido magari agevola una certa vicinanza» sorride Marco mentre fa il suo ingresso nella sala con la ciotola di popcorn caldi.
    «Non ci contare spiritosone e lascia qui le cibarie, piuttosto»
    «Vedremo» replica Marco tornando in cucina «intanto porto il resto».
    «Certo che 'sto tizio che invita le ragazze a casa tutti i venerdì 17 per poi dargli fuoco... una trama più idiota, no?» commenta Giulia «meno male che oggi è sì il 17, ma Lunedì, altrimenti potrei pensare che...».
    La corda le scivola morbida intorno al collo e si serra togliendole il fiato.
    Vicino al suo orecchio la voce di Marco sussurra «eh sì, cara: Venere la cenere, Lune la fune».
     
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  2. Fini Tocchi Alati
     
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    Dunque: la battuta finale è... grandiosa, però anche poco adatta al contesto, secondo me. Stona un po' e finisce per rendere involontariamente comico il racconto (almeno a me).
    Per quanto riguarda il resto, a parte la prevedibilità della situazione, segnalo che mi pare strano che lei stia di lì a guardare il film mentre lui prepara da mangiare.
    E poi... quell'urlo agghiacciante! :argh: Basta con gli ulri agghiaccianti, i dolori lancinanti e chi più ne ha più ne metta. :lol:
    Il dialogo è simpatico ma forse poco naturale e con battute troppo lunghe.
     
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  3. Olorin
     
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    in realtà l'intento non voleva essere quello di scrivere un battuta, quanto quella di rifarsi a quei film del terrore dove la tensione di un certo scenario inquietante viene acuita da un elemento oppost, come delle voci di bambini che canticchiano insistentemente una filastrocca.
    L'effetto dovrebbe essere quello di sentire Marco che continua a canticchiare anche il resto delle rime... dovrebbe ;)
     
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  4. overhill
     
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    Che goduria! Il finale è un po' troppo scontato, ma è arrivato quasi in sordina, nelle ultime frasi. E la battuta finale è fulminante e divertente, un completamento perfetto a un buon racconto. Qualche errorino qua e là (i giorni della settimana si scrivono minuscoli, quel brutto punto esterno al dialogo diretto dopo i puntini di sospensione), ma niente che non si possa giustificare con il pochissimo tempo a disposizione.
     
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  5. Magister Ludus
     
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    Forse non troppo originale come idea e prima della fine il lettore sa, indovina dove vuoi andare a parare, sa che la ragazza morirà, ma in un modo diverso da quello descritto nel film. I dialoghi dovrebbero migliorare, nel senso che si vede che i personaggi “stanno recitando”. Dovrebbero essere più naturali. Immagina la scena in cui sono presenti quei due. Per il resto la forma è buona e anche l'aderenza alla traccia è ben rispettata.
     
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  6. Piscu
     
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    ma la battuta finale è un detto di qualche genere o te la sei inventata? perché, insomma, stona un pochino, rende il racconto involontariamente grottesco. non ho visto venerdì 17 (devo rimediare?) ma suppongo che tu lo riferisca correttamente. appena lo citi si capisce come andrà a finire ma funziona comunque. certo l'omicidio casalingo è reso un po' semplicisticamente, ma mi rendo conto che non c'era tempo e spazio per approfondimenti.
     
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  7. Olorin
     
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    CITAZIONE (Piscu @ 27/3/2011, 18:58) 
    ma la battuta finale è un detto di qualche genere o te la sei inventata? perché, insomma, stona un pochino, rende il racconto involontariamente grottesco. non ho visto venerdì 17 (devo rimediare?) ma suppongo che tu lo riferisca correttamente. appena lo citi si capisce come andrà a finire ma funziona comunque. certo l'omicidio casalingo è reso un po' semplicisticamente, ma mi rendo conto che non c'era tempo e spazio per approfondimenti.

    #entry447229028

    "... Festa la vesta, sabato il soprabito, venere la cenere, giove le ove, mercole le nespole, marte le scarpe, lune la fune e fine non avrà
    e la Rosina bella la va' al mercà
    e la Rosina bella la va' al mercà."
    Siamo proprio in pochi a conoscerla in questo forum!

    Per quanto riguarda il grottesco

    #entry447294144

    ;)
     
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  8. =swetty=
     
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    Un altro dei pochi in cui lunedì 17 è proprio lunedì 17. Carino l'accostamento alla filastrocca (io la conoscevo), anche se non del tutto riuscito: nei film funziona perché c'è il cantilenare, che in queste filastrocche è quasi più importante delle parole.

    Anch'io vorrei cecchinare l'urlo agghiacciante, ma soprattutto la reazione di lui: sa che sta guardando un film horror, è naturale che lei urli. Ma anche la battuta sul "così stiamo più vicini" mi sembra troppo esplicita per un primo appuntamento.
     
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  9. Olorin
     
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    CITAZIONE (=swetty= @ 30/3/2011, 12:20) 
    Ma anche la battuta sul "così stiamo più vicini" mi sembra troppo esplicita per un primo appuntamento.

    :blink: cavolo! Getti una luce sul perché dei miei trascorsi fallimentari da latin pover! :cry: :D :D
     
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  10. MichelaZ
     
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    Bella la storia, buona idea: mi piace l’assassinio di fronte al film horror.
    I molti dialoghi la rendono viva e mobile: fra l’altro si immagina bene il sorriso di Marco che appare sornione all’inizio mentre poi diventa psicopatico.
    I dialoghi di Giulia invece sono un po’ faticosi e poco innaturali. Mia opinione personale: non vado pazza per quell’”Aaahh!” iniziale, non dico che sia sbagliato ma a me non piace.
    Invece la rima finale è proprio bella!
     
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9 replies since 24/3/2011, 22:57   140 views
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