Io e Fabio
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Io e Fabio

10000 caratteri - fantapulp

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  1. Peter7413
     
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    CITAZIONE
    Attenzione: questo scritto ha contenuti destinati a un pubblico adulto. Leggendo di seguito dichiari sotto tua totale responsabilità di avere più di 18 anni. Se terminologia o situazioni esplicite possono offenderti o andare in contrasto con la tua morale, sei pregato di chiudere questo post.

    IO E FABIO

    Guardo le mie manine imbrattate di sangue e comincio a pensare di aver fatto una cazzata. Mi avvicino alla porta della cameretta e ascolto i rumori dal piano inferiore: la donna sta continuando a piangere, la figlia a urlare. L’uomo non lo sento, sarà morto o svenuto. Fabio, tranquillo, sta continuando a impartire gli ordini per allestire la scena. Non hanno sentito nulla, ho ancora qualche istante prima che si accorgano che il grassone è sparito e che vengano a cercarlo. Bestemmio.
    Sono solo un angelo reietto e ovunque vado diffondo morte o disperazione o entrambe, dipende dall’umore del momento. La Terra è il mio parco giochi e gli umani le marionette del mio personale teatrino degli orrori, questo almeno fino a quando non ho incontrato Fabio.
    Mi guardo allo specchio. La bambina che ho posseduto ha i boccoli d’oro come quelle delle fiabe, le guance rosse e i denti bianchi come il latte. Provo a sorridere, vomitevole. Mi piazzo un dito in un occhio e me lo cavo. Mi riguardo e mi sento meglio, ma i denti ancora stonano. Mi chino verso l’angolo della scrivania in quercia e, facendo meno rumore possibile, ci schianto la mandibola sopra. Tre denti in meno, ora va meglio.
    Il grassone rantola alle mie spalle. Non era nei miei piani questa intrusione. Dovevo lasciar fare, limitarmi a osservare, come sempre. Ora ho rovinato tutto. Lo guardo respirare a fatica e penso che intanto che ci sono posso divertirmi un po’ e poi decidere il da farsi. Prendo un temperino dalla scrivania, di quelli che servono per le matite vecchio stile. Mi chiedo perché gli umani continuino a usarle, ma ringrazio perché m’è venuta una bella idea che senza quell’anticaglia avrei avuto difficoltà a realizzare. Infilo l’indice del grassone nel temperino e comincio a girare. Quello cerca di urlare, ma con un piedino gli schiaccio la testa sul pavimento e lo zittisco. Gli faccio la punta e passo al medio, quando avrò finito avrà dieci bei punteruoli al posto delle dita delle due mani, mi sento un artista, quasi come Fabio.
    - Muassone!
    Bestemmio. Si sono accorti che qualcosa non va. A chiamare è stato il sordomuto. La parola grassone gli viene muassone, c’è poco da lavorarci, tanto non impara.
    Quando Fabio ha fatto le convocazioni per quest’opera mi sono stupito, forse è anche per questo che lo apprezzo tanto, quel ragazzo riesce sempre a spiazzarmi.
    Lo notai la prima volta un giorno che stavo svolazzando in cerca di un incidente da causare. Avevo voglia di un bel frontale e stavo monitorando una strada provinciale quando vidi tutti questi bambini che avanzavano solennemente percorrendo la ciclabile. Dal mucchio s’innalzava una croce come non ne vedevo dai tempi dei romani e inchiodato sopra c’era un bambino urlante di dolore che cercava di divincolarsi, ma che nulla poteva contro i grossi chiodi arrugginiti che gli erano stati piantati dritti nelle ossa. Stupito mi avvicinai e subito la mia attenzione fu calamitata dal più piccolo fra loro: l’intero gruppo pendeva da ogni suo singolo gesto o parola e quando arrivarono i carabinieri e chiesero chi fossero i responsabili di tale scempio in due si fecero avanti pur di evitargli il riformatorio. Quel bambino era Fabio e mi cambiò la vita.
    Ho sempre guardato con sospetto al concetto di angelo custode, mi è sempre suonato come una forzatura con cui gli umani cercano di asservire l’imponderabile o qualche cazzata del genere, quindi non mi ritengo in nessun modo il custode di Fabio, ma certo devo ammettere che quando sto con lui mi sento meglio. È più forte di me, quel suo modo di fare mi inebria. Il suo temperamento pacato, ma determinato mi affascina. Il suo carisma mi magnetizza. La sua arte mi esalta. E quei suoi occhi azzurro cenere mi vincolano in un desiderio mai provato prima. Fabio è una creatura del giorno e della notte, non ha distinzioni. Brillante studente di giorno, artista della notte al calar del buio. Non so cosa potrà diventare, ma so cos’è adesso: una droga, la mia droga..
    - Muassone!
    Di nuovo il sordomuto, fra poco arriverà, devo decidermi. Guardo il grassone, non si muove più, ma respira ancora, ormai è andato e Fabio non potrà più servirsene. Mi riguardo allo specchio e penso che anche la bambina è andata, Fabio non tollera interventi sui soggetti che non siano operati da lui stesso. Bestemmio, come ho potuto essere così bestiale? Come ho potuto perdere il controllo fino a tal punto? Tanti anni che lo seguo e sono sempre riuscito a non interferire, a non farmi notare, a godere della sua arte come invisibile spettatore. Un attimo di follia e tutto può andare a puttane.
    - Chi sarà stato? - penserà Fabio guardando il corpo del grassone - Di sicuro non la bambina.
    E arriverà alla conclusione di essere seguito, pedinato da un folle, magari qualcuno desideroso di rovinare la sua opera oppure un concorrente. E allora cambierà, non sarà più puro, verrà corroso dal dubbio. Perderà fiducia, spontaneità, non sarà più Fabio, non sarà più il mio Fabio.
    L’idea dell’opera con la famiglia del professore di Storia dell’Arte gli venne durante una lezione vedendogli impugnare la bacchetta con cui indicava i vari elementi di un Van Gogh sul maxischermo. Vidi i suoi occhi illuminarsi e capii che qualcosa era in movimento. Per la messa in scena scelse la casa di campagna del professore. Lo fece pedinare dai suoi discepoli per giorni e infine scelse la data e la composizione della squadra: il grassone per immobilizzare il professore e la fotografa perversa per immortalare la scena che si era immaginato. Il sordomuto era un capriccio per un video che voleva girare in cui s’era fissato con l’idea di fargli suonare le teste dei quattro famigliari come bonghi una volta terminato il servizio fotografico che doveva essere il piatto principale della serata.
    - Muassone ove eei?
    La porta si apre, il sordomuto entra, vede il grassone steso con le dita scorticate e vede me, una bambina con un occhio penzolante. Sta per urlare e allora lo posseggo: abbandono riccioli d’oro e in un colpo d’ali sono su di lui, lo avvolgo e penetro nella sua anima.
    - Ahhhh!!!!
    Un urlo, la bambina di fronte a me sta urlando toccandosi la faccia sbrindellata. C’era da aspettarselo, ho evitato l’urlo del sordomuto e mi sono beccato quello dell’infante. La prendo per il collo e glielo giro di centottanta gradi. Odio farlo, si perde tutto il gusto della morte, troppo veloce, ma non avevo scelta. M’immobilizzo, da sotto continuano le urla della donna e della figlia, Fabio starà spiegandogli che l’opera prevede una scena di lesbosadomaso fra loro e la fotografa le sta convincendo con il gatto a nove code sulla bontà dell’idea.
    Guardo nella stanza. Il grassone ha smesso di respirare, la bambina sembra una bambola rotta e usurata. Che casino, sono confuso.
    E dire che sembrava una serata come tante altre. Arrivati nei presso della villa, Fabio aveva parcheggiato la macchina nella boscaglia. Il grassone e il sordomuto erano già appostati dalla sera prima per scongiurare sorprese dell’ultimo minuto. Mentre si preparavano all’irruzione io volavo su di loro sentendomi montare l’eccitazione per lo spettacolo che andava a iniziare. Una volta entrati, il grassone stendeva il professore mentre il sordomuto si occupava della madre e la fotografa bloccava la figlia adolescente. Riunita la famigliola nel salotto Fabio decideva di fare insegnare alla ragazza qualche scena lesbo avvalendosi della collaborazione dell’esperta fotografa e ovviamente quella, l’adolescente, non era d’accordo. Io guardavo dalla finestra e, come al solito, la mia eccitazione era al massimo. Vedere Fabio all’opera mi da sempre la scossa.
    Vidi il grassone inviato da Fabio a recuperare la bimba al piano superiore cominciare a salire le scale. Poi persi il senno nel vedere il sordomuto che martellava a ritmo sui denti del professore e Fabio tagliare falange per falange le dita della moglie per convincere la ragazza a collaborare. Sentii crescere dentro di me il desiderio di partecipare alla scena e non riuscii a frenarmi, volai al piano superiore e dalla finestra della cameretta vidi la bambina nascondersi sotto il letto per sfuggire al grassone. Lo vidi inginocchiarsi e allungare un braccio per prenderla e poi fu tutto un vortice: io che possedevo la bambina, prendevo quel braccione e lo arrotolavo su se stesso, il grassone che cercava di urlare e la sua lingua fra le mie piccole dita con il suo urlo ricacciato in gola dalla mia testata a spaccargli tutti i denti.
    - Ragazzi? State a fà una festicciola privata?
    L’accento romano della fotografa perversa. Mi giro è la vedo accanto a me. Lei guarda nella stanza e fa due occhi così. La posseggo prima che possa urlare.
    - Muassone otto…
    Il sordomuto cerca di dire la sua, gli ficco due dita negli occhi e spingo verso l’alto a sfondargli quel poco di cervello che si ritrova. Cade, ma atterra sul morbido irrigidito della pancia del grassone stecchito, non che ormai gli importi, ma almeno non fa il botto.
    Bestemmio, che casino che sto facendo. Tendo le orecchie, c’è silenzio. Mi giro, Fabio è di fronte a me, mi guarda incuriosito.
    Mi accorgo solo ora di possedere un corpo di donna, mi domando se mi trova attraente, ormai il corpo si muove da solo, o è la mia volontà, non capisco. Mi avvicino a lui, lo bacio e sento una gran confusione, un vortice e infine una lama che mi si conficca nel torace e mi apre su fino alla gola.
    Abbandono il corpo senza vita della fotografa e guardo la scena esterefatto. Fabio guarda il sangue gocciolare lungo la lama del coltello, infine alza lo sguardo e mi fissa dritto negli occhi.
    - Ripulisci tutto e andiamocene - si limita a dire prima di scendere al piano inferiore per dare il colpo di grazia alla madre e alla figlia che ancora sento rantolare.
    Non riesco neanche a domandarmi cosa sia successo, a chiedermi come sia potuto succedere, a interrogarmi sul come abbia potuto vedermi.
    Sento solo felicità, una grande e immensa gioia.
    Pulisco tutto e seguo il mio Fabio verso le nostre nuove avventure muovendo le mie nere ali come un cane farebbe con la propria coda.

    Fine


     
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  2. Dieguito_85
     
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    Letto. Insomma.
    Sì vabbè, la storia è quella di un "diavolo custode" sadico e salterello, un Fabio che organizza riti pseudosatanici e un ambiente splatter e talvolta ironico. Ma, a parte qualche sferzata ironica qua e là, non vedo "sostanza". Sì, mi hai voluto raccontare questa storia, perché? Per dare una veste originale al male? Intento nobile, ma non credo tu ci sia riuscito.
    Per un racconto splatter fine a se stesso? Beh, in parte ci sei riuscito.
    Scusami, ma devo mettere 1.
    Mi spiace. Non mi ha convinto.

    Ecco alcune note:

    1)Gli faccio la punta e passo al medio, quando avrò finito avrà dieci bei punteruoli al posto delle dita delle due mani, mi sento un artista, quasi come Fabio. Meglio così, con meno virgole e qualche punto: Gli faccio la punta e passo al medio. Quando avrò finito avrà dieci bei punteruoli al posto delle dita. Mi sento un artista, quasi come Fabio
    2) Quando Fabio ha fatto le convocazioni per quest’opera mi sono stupito, forse è anche per questo che lo apprezzo tanto, quel ragazzo riesce sempre a spiazzarmi. (QUi, al posto dell'ultima virgola, metterei due punti)
    3)Rectius: Il suo temperamento pacato, ma determinato, mi affascina.
    una droga, la mia droga..(a parte i due puntini, direi: una droga. La mia droga.)
    4)Troppi "bestemmio"
    5) Trattini corti: perché? Si usano i lunghi per i dialoghi.
    6)Il sordomuto era un capriccio per un video che voleva girare in cui s’era fissato con l’idea di fargli suonare le teste dei quattro famigliari come bonghi una volta terminato il servizio fotografico che doveva essere il piatto principale della serata. (Oh my God, questa frase, senza nemmeno una virgola, è lunghissima)
    7)- Ahhhh!!!! (esclamativi max tre, ma direi che uno basta e avanza)
    8) Perché, nella narrazione delle cose passate (verso la fine) hai usato il passato remoto? Gli eventi sono recenti, prossimi. Giusto? Non era meglio un passato prossimo/imperfetto?
    9)Mi giro è la vedo accanto a me. (Senza accento)
    10) esterefatto (esterrefatto)
     
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  3. margaca
     
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    Questo è un racconto particolare che forse solo chi ti conosce bene potrà apprezzare a pieno. Il mio voto è un 3 perchè come fantapulp funziona bene, anche se potevi sicuramente sviluppare meglio i personaggi, soprattutto nel rapporto tra Fabio e l'angelo nero, però la storia fila ed essendo di questo genere spiegazioni, motivazioni varie sarebbero fini a se stesse. La descrizione della violenza è ottima, se ci lavori a fondo il pulp potrebbe diventare tranquillamente il tuo genere, devi solo affinare alcune cose.
     
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  4. Peter7413
     
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    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/4/2011, 00:27) 
    Sì, mi hai voluto raccontare questa storia, perché? Per dare una veste originale al male? Intento nobile, ma non credo tu ci sia riuscito.

    Credo che l'appunto che tu mi hai fatto possa essere rigirato al novanta percento dei racconti.
    In questo caso il mio intento era di raccontare una storia d'amore con un linguaggio atipico cercando di intrattenere il lettore. Intenti salvifici nei confronti dell'universo li lascio ad altri.
    1 mi sembra eccessivo, comunque ti ringrazio per l'istant lettura e l'istant bocciatura.

    CITAZIONE (margaca @ 1/4/2011, 09:15) 
    Questo è un racconto particolare che forse solo chi ti conosce bene potrà apprezzare a pieno. Il mio voto è un 3 perchè come fantapulp funziona bene, anche se potevi sicuramente sviluppare meglio i personaggi, soprattutto nel rapporto tra Fabio e l'angelo nero, però la storia fila ed essendo di questo genere spiegazioni, motivazioni varie sarebbero fini a se stesse. La descrizione della violenza è ottima, se ci lavori a fondo il pulp potrebbe diventare tranquillamente il tuo genere, devi solo affinare alcune cose.

    Grazie Marcello.
    Volevo confrontarmi di nuovo con il genere pulp tanto per capire come mi ci trovo e mi fa piacere che tu abbia apprezzato.
    Hai ragionissima su Fabio, devo approfondirlo e lo farò innestando dei nuovi episodi nel narrato.
    :)
     
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  5. Dieguito_85
     
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    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 09:31) 
    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/4/2011, 00:27) 
    Sì, mi hai voluto raccontare questa storia, perché? Per dare una veste originale al male? Intento nobile, ma non credo tu ci sia riuscito.

    Credo che l'appunto che tu mi hai fatto possa essere rigirato al novanta percento dei racconti.
    In questo caso il mio intento era di raccontare una storia d'amore con un linguaggio atipico cercando di intrattenere il lettore. Intenti salvifici nei confronti dell'universo li lascio ad altri.
    1 mi sembra eccessivo, comunque ti ringrazio per l'istant lettura e l'istant bocciatura.

    Mi dispiace veramente tanto, non immagini quanto. Difficilmente do 1, ma non per la qualità (molti racconti lo meritano) ma per il rimorso e perché, ogni volta che metto un brutto voto, alla fine mi torna indietro come un boomerang. Non so se mi capisci.
    Stavolta mi sono detto: non me ne frega niente! Sarò sincero all'estremo a prescindere dall'antipatia che potrò raccogliere (e dai conseguenti votacci che potrò ricevere). Il racconto, sinceramente, non l'ho apprezzato. MA non metto in dubbio che piacerà a tanti altri (Visto? Già preso un 3, che ti dicevo?). In bocca al lupo.
     
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  6. Peter7413
     
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    Guarda, sul fatto del ritorno con me puoi stare tranquillo: è una fase che ho già passato e adesso riesco a scindere tra incazzatura e oggettività.
    Non concordo con il tuo voto per il commento che hai fatto, che non trovo adeguato, ma una volta che te l'ho fatto notare per me si è amici come prima e di sicuro non valuterò il tuo racconto a partire da presunti desideri di vendetta.
    :)
     
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  7. Dieguito_85
     
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    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 11:23) 
    Guarda, sul fatto del ritorno con me puoi stare tranquillo: è una fase che ho già passato e adesso riesco a scindere tra incazzatura e oggettività.
    Non concordo con il tuo voto per il commento che hai fatto, che non trovo adeguato, ma una volta che te l'ho fatto notare per me si è amici come prima e di sicuro non valuterò il tuo racconto a partire da presunti desideri di vendetta.
    :)

    Allora okay. Io sinceramente la fase della vendetta non l'ho mai passata: questo è il mio terzo USAM (quindi sono un ragazzino, "usamente" parlando) e mi è già capitato di mettere 3 e 4 a fronte di un 1. Altrimenti che senso avrebbe? Comunque a rileggerci...
     
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  8. Peter7413
     
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    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/4/2011, 11:43) 
    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 11:23) 
    Guarda, sul fatto del ritorno con me puoi stare tranquillo: è una fase che ho già passato e adesso riesco a scindere tra incazzatura e oggettività.
    Non concordo con il tuo voto per il commento che hai fatto, che non trovo adeguato, ma una volta che te l'ho fatto notare per me si è amici come prima e di sicuro non valuterò il tuo racconto a partire da presunti desideri di vendetta.
    :)

    Allora okay. Io sinceramente la fase della vendetta non l'ho mai passata: questo è il mio terzo USAM (quindi sono un ragazzino, "usamente" parlando) e mi è già capitato di mettere 3 e 4 a fronte di un 1. Altrimenti che senso avrebbe? Comunque a rileggerci...

    Beh, ti assicuro che a volte mi è capitato di rodermi e non nego di essere caduto nel tranello. Ma sai: errare humanum est! :D
     
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    Losco Figuro

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    L'idea di fondo è interessante, ma il racconto in sé non mi prende molto, e l'ho anche trovato un po' faticoso da leggere perché ci sono parecchie frasi abbastanza contorti e convolute che spezzano il ritmo della lettura. Reso un po' più fluido ne guadagnerebbe parecchio.
    Così com'è è da 2,5, che non c'è per cui mi fermo a 2.

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 00:02) 
    Prendo un temperino dalla scrivania, di quelli che servono per le matite vecchio stile. Mi chiedo perché gli umani continuino a usarle, ma ringrazio perché m’è venuta una bella idea che senza quell’anticaglia avrei avuto difficoltà a realizzare.

    Sono dovuto arrivare qui per capire che intendevi proprio un temperamatite e non un temperino in senso stretto (che è un coltellino). Non è sbagliato come termine ma non dà proprio una comprensione immediata.
    E poi... ma come ci entra l'indice di un uomo (per di più grasso) dentro un temperamatite? Io non riesco a infilarci neanche il mignolo (e ne ho uno di quelli grossi - di temperamatite, non di mignolo ^_^)

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 00:02) 
    Il suo temperamento pacato, ma determinato mi affascina.

    Non ci dovrebbe essere quella virgola. Al massimo "Il suo temperamento, pagato ma determinato, mi affascina", o anche aggiungendo solo una virgola dopo "determinato".

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 00:02) 
    Arrivati nei presso della villa,

    Refuso: "pressi". Poi perché "arrivati" se il soggetto della frase è "Fabio"?

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 00:02) 
    Riunita la famigliola nel salotto Fabio decideva di fare insegnare alla ragazza

    Serve una virgola dopo "salotto"

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 00:02) 
    Vedere Fabio all’opera mi da sempre la scossa.

    Refuso: "dà"

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 00:02) 
    Vidi il grassone inviato da Fabio a recuperare la bimba al piano superiore cominciare a salire le scale.

    Una delle frasi contorte che dicevo. L'ho letta due volte prima di prenderla per il verso giusto.

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 00:02) 
    Poi persi il senno nel vedere il sordomuto che martellava a ritmo sui denti del professore e Fabio tagliare falange

    Perché due tempi diversi ("martellava", "tagliare")?

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 00:02) 
    per falange le dita della moglie

    la moglie di chi? Sì, lo so, del professore, ma lo so perché lo so, non perché la frase lo spieghi.

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 00:02) 
    - Ragazzi? State a fà una festicciola privata?

    fa'

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 00:02) 
    Mi giro è la vedo accanto a me.

    Refuso: "e"

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 00:02) 
    Abbandono il corpo senza vita della fotografa e guardo la scena esterefatto.

    "esterrefatto"

    CITAZIONE (Peter7413 @ 1/4/2011, 00:02) 
    Pulisco tutto

    Come? Fin qui pare dovesse usare un corpo per fare azioni fisiche, e non gliene sono rimasti di disponibili.
     
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  10. Ryan79
     
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    SPOILER (click to view)
    Sono solo un angelo reietto e ovunque vado diffondo morte o disperazione o entrambe, dipende dall’umore del momento. La Terra è il mio parco giochi e gli umani le marionette del mio personale teatrino degli orrori, questo almeno fino a quando non ho incontrato Fabio.
    - parla al presente poi dice "questo almeno fino a quando"... allora dovrebbe parlare al passato: Ero solo un angelo,ecc.

    La bambina che ho posseduto
    occhio che quel verbo può essere interpretato in due sensi ben distinti!

    Gli faccio la punta e passo al medio
    va bene l'idea di temperare le dita, ma non mi sembra possibile che un osso possa a) essere temperato con un temperino e soprattutto b) ottenere una punta come le matite. un osso si rompe, ammesso che uno abbia tanta forza da usare il temperino per uno scopo del genere. o no?


    nulla poteva contro i grossi chiodi arrugginiti che gli erano stati piantati dritti nelle ossa
    idem come sopra: dei bambini posso avere le forze necessarie per fare una vera e propria crocifissione?

    Il suo temperamento pacato, ma determinato mi affascina
    forse meglio: Il suo temperamento, pacato ma determinato, mi affascina - oppure: Il suo temperamento pacato ma determinato mi affascina

    Brillante studente di giorno
    alla faccia: se di giorno crocefigge gli altri bambini, tremo a pensasre cosa possa fare di notte :|

    ma so cos’è adesso: una droga, la mia droga..
    c'è un punto in meno o uno in più, a seconda. e dopo una droga, io avrei messo un punto.

    Di nuovo il sordomuto, fra poco arriverà, devo decidermi
    al posto della prima virgola, forse meglio i due punti. idem dopo guardo il grassone: o due punti, o punto fermo.

    Bestemmio, come ho potuto essere così bestiale
    punto invece della prima virgola?

    a godere della sua arte come invisibile spettatore
    UN invisibile spettatore, o DA invisibile spettatore

    gli venne durante una lezione vedendogli impugnare la bacchetta
    virgola dopo lezione?

    Un urlo, la bambina di fronte a me sta urlando toccandosi la faccia sbrindellata
    anche qui punto dopo urlo, anche se vedo che usi spesso questo tipo di costruzione: a me non sembra il massimo, ma non so se è errata. Ripeti due volte urlo, urlando, e ancora urlo e urla subito dopo

    Fabio aveva parcheggiato la macchina nella boscaglia
    qui non ci sono errori, ma forse senza motivo fino a questo punto avevo capito che fabio facesse le medie o le prime superiori. dipende credo dal paragrafo che inizia con: lo notai.. dove si parla di bambini. ok, può aver rubato la macchina dei suoi ed essere un pilota prematuro, ma messa così questa frase spezza troppo l'idea che abbiamo di fabio


    erano già appostati dalla sera prima per scongiurare sorprese dell’ultimo minuto
    cioè sti due cristiani sono stati appostati 24 ore? :|

    mi da sempre
    dà, se non erro. su sta cosa mi sbaglio sempre :(

    Fabio tagliare falange per falange le dita della moglie
    si tagliano le falangi? io avrei messo spezzare, rompere...

    io che possedevo la bambina
    vedi sopra

    Ragazzi? State a fà una festicciola privata
    se proprio vogliamo farlo romano: "Raga' (ancora meglio Rega')? state a fà 'na festicciola privata?" L'accento, come il dialetto, dovrebbe essere romanesco, non romano

    Mi giro è la vedo accanto a me
    refuso

    La posseggo prima che possa urlare
    idem

    Cade, ma atterra sul morbido irrigidito della pancia del grassone stecchito, non che ormai gli importi, ma almeno non fa il botto.
    dopo stecchito forse meglio il punto. oppure dopo importi i due punti.

    esterefatto
    due erre

    avvertenza generale: in seconda lettura mi sono accorto che in questo racconto si urla troppo. dovresti mettere dei sinonimi ogni tanto :)

    ciao peter, scusa ma non voto. genere troppo distante, non fa proprio per me, preferisco il voto nullo. per me e per i miei gusti di lettore sarebbe uno, ma lo capisco ce probabilmente, oggettivamente, vale di più..(
     
    .
  11. Alessanto
     
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    Letto.

    SPOILER (click to view)
    L'idea funziona e per quella ti faccio i complimenti. La realizzazione strutturale e tecnica non mi ha convinto.
    Per quanto riguarda la struttura: il racconto raccontato in prima dall'essere potrebbe funzionare ma è tutto raccontato. Dialoghi, zero. E senza quelli si fa fatica a interessarsi. La scelta di inserire dei FB, anch'essi raccontati, non aiuta.
    Per quanto riguarda la tecnica. Per scrivere solo raccontando senza dialoghi ci vuole molta bravura e molta tecnica per questo io faccio di tutto per evitare di scrivere così. Le frasi vengono lunghe, contorte, troppo lontane dal lettore
    .

    Voto 2.
     
    .
  12.  
    .
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    Magister Abaci

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    Dopo aver letto il tuo racconto, ho capito che il "pulp" (purtroppo?) non è il mio genere, ma spero da critico di riuscire a prendere le distanze dal lettore e dalle sue preferenze, per limitare l'influenza del mio gusto personale e capire come, invece, in questa storia così particolare, hai voluto seguire i canoni del "pulp" e trattarli al meglio.

    SPOILER (click to view)
    Un'angelo decaduto, insomma un diavoletto, vaga nel mondo lasciando morte e distruzione al suo passaggio. Apparentemente non prova particolare piacere nel farlo, finché non incontra un uomo, o meglio un ragazzo, che invece si rivela essere un vero artista nello spargere dolore nel mondo.
    Il diavoletto rimane nell'ombra, osservando le gesta del ragazziono, ma un giorno si lascia prendere la mano e tenta di partecipare di nascosto a una delle terribili bravate del suo "idolo".
    Dopo aver, suo malgrado, sterminato la squadra radunata per compiere l'ennesimo misfatto, il diavoletto s'accorge che il ragazzo è consapevole della sua presenza, può vederlo, e felice si aggrega a lui, probabilmente formando una coppia fissa, per compiere altri misfatti.

    La storia ribalta i canoni degli incontri tra uomini e diavoli. Mi vengono in mente queste tipologie:
    1) l'uomo in una situazione particolare, messo alle strette sembra a scendere a patti col diavolo, ma con astuzia riesce a farsene beffe
    2) il diavolo propone a un uomo in difficoltà un patto; all'inizio l'uomo se ne giova, ma poi se ne pente
    3) l'uomo subisce il fascino del male, la seduzione del diavolo, senza particolari coercizioni, e ne diventa un seguace

    Come dicevo, Il racconto ribalta il terzo di questi canoni: è il diavoletto che subisce il fascino del male che emana il ragazzino. Da tutto ciò può derivare una morale: il "male" può albergare nell'uomo senza che si debba incolpare nessuno per sgravare la propria coscienza.

    La realizzazione di questo racconto presenta, a mio parere, una pecca di fondo: l'inizio, forse proprio voluto così, confonde parecchio il lettore. Si parla di "bambina posseduta" e questo disorienta troppo sul genere di storia che si sta leggendo. Forse era opportuna un differente sviluppo della parte iniziale.
    Poi i personaggi poi mi sono sembrati troppo stereotipati. A questo punto mi avrebbe soddisfatto una maggiore caratterizzazione di Fabio, che pur emanando nelle sue azioni una sottintesa malvagità, non la rende evidente con la sua presenza fisica, ambigua nei suoi aspetti angelico-demoniaci, ma non a sufficienza.
    Le scene "pulp" sono a mio parere abbastanza truculente per essere ascritte al genere, ma nonostante siano stati fatti dei tentativi per renderle anche ironiche, questi accenni sopra le righe non sono sufficienti e non giustificano violenze che, a quel punto, sembrano troppo fini a se stesse.

    In conclusione, il racconto, anche per come è scritto, potrebbe arrivare al 3, ma penso che prima abbia bisogno di un attento lavoro di revisione per far crescere il personaggio di Fabio e rendere più esplicita l'ironia insita nelle situazioni spinte all'eccesso.

    Voto: 2.
     
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  13. marramee
     
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    Mi è piaciuta la storia, ma non la realizzazione.
    Mi dispiace doverlo dire, perché la storia è davvero affascinante e originale, ma il "crescendo" con cui viene raccontata è troppo confuso. Occorre arrivare a metà racconto prima di riuscire a capire qualcosa.
    Questo è un problema che anch'io ho incontrato più di una volta. Quando scrivo la storia è così chiara nella mia mente che mi pare logico che anche chi la legga debba vederla così. Purtroppo non funziona in questo modo. La comprensione arriva, poco a poco, ma dopo tanta confusione in cui si è persa l'atmosfera della storia.
    Il fatto poi che la situazione sia pure complessa, con tanti personaggi, aumenta il rischio di confondersi.
    Altro punto saliente: la necessità di spiegare un po' di più il personaggio di Fabio, che pare appena abbozzato.
    Quindi un tre pieno per la storia, che però scende a due perché sicuramente avresti potuto realizzarla in modo meno confuso e più completo.
     
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  14. MichelaZ
     
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    Interessante la storia dal punto di vista del diavoletto: è vero che il "diavoletto custode" s'è già sentito, ma se vogliamo praticamente tutto si è già sentito, e non è motivo sufficiente a penalizzare la storia, di per sé. Inoltre non si può davvero definire un cliché.

    Ti ripeto, è originale l'idea di mettere in prima persona questo povero diavolo, e soprattutto che pare quasi che sia lui ad avere un umano custode che gli sia di ispirazione, e non il contrario.

    Dal punto di vista della storia, questa sembra più un inizio di qualcosa che non la storia completa: se è così va alla grande, se finisce qui, gli manca un po' per essere soddisfacente. Diciamo che non succede molto, in termini di difficoltà da superare, c'è il diavoletto che cerca di non farsi beccare ma Fabio lo vede lo stesso e se ne vanno insieme, punto.

    I dialoghi, i pochissimi che ci sono, vanno più che bene, e quelli anche quando sono pochi sono importantissimi.

    La scrittura in generale è buona, fila senza intoppi e è adatta allo scopo. Giusto un paio di segnalazioni qua e là:

    "- Ahhhh!!!!!" Quattro punti esclamativi sono troppi... mi sa che ne basta uno.
    "le sta convincendo con il gatto a nove code sulla bontà dell’idea." Le convince della bontà dell'idea.
    "mi da sempre la scossa" mi dà
    "muovendo le mie nere ali come un cane farebbe con la propria coda" un po' forzata la frase... io metterei "muovendo le mie nere ali come un cane la coda", oppure "muovendo le mie nere ali come la coda di un cane"


    Bella l'apertura, con le "manine imbrattate di sangue": viene un po' sciupata perché spieghi immediatamente che si tratta di questo diavoletto che ha occupato il corpo della ragazzina. Cattureresti molto di più l'attenzione se la scena in cui la bambina si rovina la faccia fosse prima di sapere come mai.

    Metto due solo per il motivi che ti dicevo sopra, che si sente che manca qualcosa: se fosse l'inizio di una storia più ampia sarebbe decisamente da tre.
     
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  15.  
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    Ciao,
    racconto numero tre

    SPOILER (click to view)
    Il principale problema che ho trovato è la difficoltà a seguire l'evolversi dei passaggi. Certo che vengono dichiarati, ma ugualmente queste continue possessioni sono troppo repentine e ogni volta ribaltano i punti di vista (con tanto di pronomi). Capisco che tu come autore sapevi di chi stavi parlando, ma per il lettore è molto meno chiaro.
    Ho un dubbio di fondo: ovvero del perché questa entità che si definisce angelo reietto, abbia tutte quelste pulsioni umane pur non essendolo. Certo che si può immaginare che ce le abbia, ma è anche una comodità un poco artificiale per gestire la trama che ci si è scelti. Soprattutto perché non c'è una realòe motivazione al di là del "sono il male, mi piace il male".
    Che dovrebbe essere anche quella di Fabio, suppongo.
    Mancando, o essendo debole, questa parte ne consegue che gli eventi descritti sono un poco fini a sé stessi ed esposti in maniera lineare. Diligentemente truculenti [io non ci trovo nessuna soddisfazione, ma se il genere è così, va accettato e basta] e con un discreto effetto.
    Sì, perché lo stile e l'andamento delle frasi non mi sono dispiaciuti, come le scelte per dare un carattere minimo al sordomuto o allo stesso narrante.
    Il fatto è che è tutto lì.
    Non per appellarmi a regole arificiose: ma quando una situazione potrebbe essere portata avanti a lungo (e qui basterebbe semplicemente aggiungere scene truculente in cui danzano questi due ruoli di maestro/allievo) semplicemente non variando nulla e ripetendosi, allora la trama ha proprio dei limiti.
    Non che la complessità sia un bene e la linearità un male, ma qui mi lascia la domanda, una volta terminata la lettura, del "OK, e allora?". Tutto per alla fine avere la seduzione di un angelo caduto (che già dovrebbe essere malvagio)?

    Metto un 2

    VARIE
    -"Mi avvicino alla porta della cameretta e ascolto i rumori dal piano inferiore:" - come fa uno a sentire dal piano inferiore avvicinandosi a una porta?
    -"Prendo un temperino dalla scrivania,..." - la scena è bella, ma mi viene da pensare che ci vuole un temperino davvero grosso perché abbia un buco tale da accogliere l'indice di un grassone, che è superiore alla media
     
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19 replies since 31/3/2011, 23:02   290 views
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