Il nono cerchio
  • Poll choices
    Statistics
    Votes
  • 3
    54.55%
    6
  • 4(max)
    18.18%
    2
  • 2
    18.18%
    2
  • 1(min)
    9.09%
    1
Guests cannot vote (Voters: 11)

Il nono cerchio

Thriller sovrannaturale - 30k - Diego Di Dio

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Dieguito_85
     
    .

    User deleted


    Il racconto è stato rimosso su richiesta dell'autore.

    Edited by Strumm - 16/11/2011, 09:15
     
    .
  2. Yue07
     
    .

    User deleted


    Leggendo il titolo mi aspettavo di tutto, ma non un racconto con l’inferno dantesco alla base.
    E, guarda, ti darei quattro solo per questo.
    Purtroppo è buon dovere di un commentatore non farsi trascinare troppo dall’entusiasmo (quando ho capito che c’entrava lo zio Dante ho fatto più o meno così :nghe: ) e giudicare osservando il racconto da varie angolature.
    La trama, in generale, non è molto originale; c’è da dire, però, che io tendo a non fare dell’originalità un parametro importantissimo nel giudizio di un racconto, anzi ritengo che una storia possa essere narrata nelle salse più diverse, partendo da un nucleo tematico comune, e apparire comunque bellissima.
    Purtroppo nel tuo caso ci sono vari cliché che minano il gradimento della storia, tipo l’incontro col prete che mostra di conoscere anche particolari intimi della vita del protagonista (con puntuale sorpresa –e rabbia- di quest’ultimo), oppure la descrizione del rito per passare da un mondo all’altro: con le croci provenienti da quella di Cristo (che poi, dopo duemila e rotti anni, non dovrebbero essere rose dalle termiti o qualcosa del genere?), le trentatré candele e le incisioni sul torace sembrava una cerimonia satanica degna dei film americani.
    Tornando a Dante: visto che il suo viaggio è dato per vero e la Divina Commedia altrettanto, mi è dispiaciuto che tu non abbia fatto qualche citazione a riguardo. Mi spiego: nell’Antenora, dove tutte le anime sono immerse quasi del tutto nel ghiaccio, la figura di Ugolino che rode il cranio dell’arcivescovo Ruggeri è abbastanza singolare (sebbene il protagonista avesse tutt’altro per la testa che chiacchierare coi dannati).
    Un appunto anche su Lucifero in questo senso: sono passati settecento anni e più da quando Dante ha parlato di lui, ma visto che le pene infernali sono eterne le sue bocche dovrebbero ancora divorare Bruto, Cassio e Giuda, non uomini e donne ignoti.

    In conclusione, voto due.

    PS: anche un’altra scrittrice si è basata sulla Divina Commedia (con riferimento al Purgatorio) per scrivere il suo romanzo. Matilde Asensi, con “L’ultimo Catone”. Buona trama che però scade un pochino nel finale. L’hai letto per caso?
     
    .
  3. Dieguito_85
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Yue07 @ 2/5/2011, 11:21) 
    PS: anche un’altra scrittrice si è basata sulla Divina Commedia (con riferimento al Purgatorio) per scrivere il suo romanzo. Matilde Asensi, con “L’ultimo Catone”. Buona trama che però scade un pochino nel finale. L’hai letto per caso?

    No, ma spero di leggerlo.
    In ogni caso, grazie per la lettura e per il commento. :D

    Per la questione originalità, speravo di pigiare l'acceleratore non tanto sulla disceca nell'Inferno (classica) quanto sul finale:
    SPOILER (click to view)
    il senso di Lucifero, la terza testa, tutta la menzogna costruita per far consegnare il protagonista. Insomma, costruire un thriller ambientato all'inferno: era questo il mio intento di originalità :-)
     
    .
  4. Yue07
     
    .

    User deleted


    L'avevo capito, però a volte non basta il colpo di scena finale a risollevare le sorti di un racconto non proprio entusiasmante.
    Questo però non toglie che lo stile sia buono, assieme alla trama in generale ;)
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Losco Figuro

    Group
    Member
    Posts
    3,643

    Status
    Offline
    Il racconto è interessante e anche originale, ben scritto e con un buon ritmo nell'alternanza di tempi.
    Quello che non mi ha convinto è il finale, che in parte ho trovato anche un tantino brusco.

    Voto 3.

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    D’altronde il prete gliel’aveva detto.
    «Entrare e uscire dall’Inferno ti ucciderà».

    Non sarebbe meglio mettere i due punti dopo "detto" piuttosto che il punto e a capo?

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    Alessandro era stato per chiedergli cosa volesse,

    Forse "era stato lì per..."

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    Alessandro aveva fatto lo stesso ma, non appena le dita si erano toccate, aveva provato una sensazione terribile.

    Meglio "le loro dita", se no che dita?

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    Alessandro aveva fatto un passo indietro ed era quasi inciampato nei piedi.

    I piedi di chi?

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    Il prete aveva corrucciato lo sguardo, le folte ciglia bianche contratte in una smorfia.

    Non credo sia umanamente possibile contrarre le ciglia, magari le sopracciglia

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    Balugini di scene,

    "Baluginii"

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    ma soprattutto di teste

    Baluginii di teste? :huh:

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    Era spaesato e impaurito, e il cuore sembrava voler schizzare via dal petto.

    Direi "volergli"

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    «Lo sai che è tutto questo è inutile».

    C'è una "è" di troppo

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    «Quando che c’è un errore, ci sono due possibili strade.

    Perché il "che"?

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    «Perché se tu dovessi lasciare che tuo fratello sconti una pena ingiusta

    "scontasse"

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    per così tanto tempo, allora saresti doppiamente traditore, e la tua anima non potrebbe salvarsi nemmeno dopo mille anni passati all’Inferno».

    Be', tecnicamente non potrebbe comunque, all'Inferno ci si va per restarci, non c'è speranza di salvezza.

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    «Questi sono ricavati dal legno della croce, dove fu crocifisso Gesù Cristo».

    "su cui fu". La virgola è di troppo.

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    «E vorresti farmi credere che queste due pezzi di legno

    Refuso: "questi"

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    Lui in inginocchiato al centro, di fronte i crocefissi

    Nota estemporanea: a volte dici "crocefissi" e a volte "crocifissi". Premesso che vanno bene entrambi, comunque meglio scegliere una forma e attenervisi.

    CITAZIONE (Dieguito_85 @ 1/5/2011, 03:09) 
    Alessandro aveva sentito il cuore fermarsi in petto,

    Meglio "fermarglisi"
     
    .
  6. Dieguito_85
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (CMT @ 3/5/2011, 15:19) 
    Il racconto è interessante e anche originale, ben scritto e con un buon ritmo nell'alternanza di tempi.
    Quello che non mi ha convinto è il finale, che in parte ho trovato anche un tantino brusco.

    Voto 3.

    Grazie mille per la lettura e per il voto.
    Le tue correzioni sono sempre utili e puntuali. Cercherò di aggiustare tutti nei giorni a seguire.
    A leggerti :D
     
    .
  7. Piscu
     
    .

    User deleted


    racconto di buon livello, anche se paga il prezzo di confrontarsi con un tema complesso come la divina commedia. tutta l'impalcatura di simbologia (religiosa, mitologica ecc) e livelli interpretativi lo rendono un argomento difficile da utilizzare senza cadere nelle imprecisioni o nella banalità.

    ammetto di non essere un esperto, la mia conoscenza si limita allo studio alle superiori, ma credo che tu te la sia cavata piuttosto bene, definendo la commedia il "quinto vangelo" e parlando di dante che si era venduto l'anima per poter accedere all'aldilà. quello che mi lascia più perplesso è il rituale: non ho mai avuto occasione di partecipare a una messa satanica, ma quello che descrivi mi sembra un rito piuttosto, ehm, "fiacco". insomma, sembra una roba alla stargate: posizioni i pezzi, digiti il codice e ti teletrasporti. no dai, un varco che ti conduce all'inferno deve essere spaventoso, doloroso, distruttivo.

    inoltre, alla fine, mi sfugge il senso ultimo della ricerca del protagonsita. poniamo anche che ci sia stato un "errore burocratico" (anche questo da giustificare, si presume che il giudizio sulle anime sia completo e irrevocabile), per cui all'inferno dovrebbe esserci un fratello invece dell'altro. a questo punto, se quello ancora vivo non sa come salvare l'altro, perché gettarsi volontariamente all'inferno? e lucifero stesso, che guadagno ne ottiene, se come lui stesso ammette alla morte di alex avrebbe così due anime invece di una sola?


    la forma direi che è perfetta, il ritmo adeguato. la struttura però mi pare sbilanciata: mi pare che tu abbia dato troppa rilevanza ai primi incontri di alex col "prete", a scapito di qualche sequenza in più all'inferno che per ambientazione e azione sarebbe stata sicuramente più interessante. e finale sicuramente troppo improvviso, che non lascia il tempo di comprendere a pieno il senso della storia (come dicevo sopra).



    insomma, un buon racconto, ma da rifinire. probabilmente ha bisogno di più spazio per sviluppare meglio la parte "infernale". il tre c'è tutto, diciamo anche un 3+.
     
    .
  8. Selene B.
     
    .

    User deleted


    Sebbene sia più che lodevole l'intento di ispirarti a Dante, e al di là della realizzazione tecnica, su cui non ho perplessità, mi spiace doverti dire che il racconto ha delle debolezze proprio nelle fondamenta. Se nel mondo che hai costruito l'Inferno esiste, non può essere questa specie di videogame che rappresenti; e, soprattutto, se nel mondo che rappresenti l'Inferno esiste ed è ancora il luogo della giustizia divina, come pare di capire dal tuo racconto, è inaccettabile che Dio possa fare errori nell'assegnazione delle pene. A meno di non essere il Dio della tradizione cristiana, che è onnipotente/onnisciente/etcetc, ma allora ce lo dovevi spiegare per bene (che avevi cambiato divinità). Per questi serissimi motivi, non sono riuscita ad apprezzare la tua storia e ti devo dare un 1 (abbondante, se questo ti può consolare ;-) )
     
    .
  9. Dieguito_85
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (Selene B. @ 5/5/2011, 11:34) 
    Sebbene sia più che lodevole l'intento di ispirarti a Dante, e al di là della realizzazione tecnica, su cui non ho perplessità, mi spiace doverti dire che il racconto ha delle debolezze proprio nelle fondamenta. Se nel mondo che hai costruito l'Inferno esiste, non può essere questa specie di videogame che rappresenti; e, soprattutto, se nel mondo che rappresenti l'Inferno esiste ed è ancora il luogo della giustizia divina, come pare di capire dal tuo racconto, è inaccettabile che Dio possa fare errori nell'assegnazione delle pene. A meno di non essere il Dio della tradizione cristiana, che è onnipotente/onnisciente/etcetc, ma allora ce lo dovevi spiegare per bene (che avevi cambiato divinità). Per questi serissimi motivi, non sono riuscita ad apprezzare la tua storia e ti devo dare un 1 (abbondante, se questo ti può consolare ;-) )

    Grazie per la lettura e per il commento.
    Provvederò quanto prima ad aggiustare la grammatica e i refusi (CMT) e a dare un senso maggiormente compiuto alla trama (tue osservazioni).
    Grazie.
     
    .
  10. MichelaZ
     
    .

    User deleted


    Ciao,

    SPOILER (click to view)
    L'idea di base non è male: un uomo finisce all'inferno per un errore e il fratello lo vuole recuperare.

    Tuttavia c'è più di un aspetto che mi lascia perplessa.

    Non ho ben capito il finale, per esempio. Il diavolo ha fatto tutto quel casino per prendersi l'anima di Alessandro? Ma se c'è diavolo e inferno ci dovrebbe essere dio e paradiso, dio non dice niente quando il diavolo fa il comodo suo? Lo so che tu i suoi pensieri non li conosci, ma io lettrice la domanda me la pongo, mi torna strano che non ci sia neppure un accenno a questo dilemma.
    In pratica le intenzioni quali erano? Mostrare che il diavolo s'è rubato l'anima di Alessandro facendogli credere che era il solo modo di liberare Marco, mentre era solo una finta? Se ho visto giusto si capisce molto confusamente e occorre fare uno sforzo per immaginarlo: se ho cpaito male, non so immaginare il senso della storia, allora.

    Inoltre c'è un accenno alla possibilità di salvarsi, se Alessandro si consegna volontariamente.
    Seguendo l'idea classica, presente appunto nella Divina Commedia, dal purgatorio si esce, ma dall'inferno no. Alessandro non si chiede nulla? Se io fossi stata al suo posto avrei fatto un milione di domande sulla possibilità di salvarmi accennata dal prete.
    Comunque perché Alessandro ha fatto pressione su Marco invece di farla lui la denuncia?

    Anche i personaggi non sono approfonditi in nessun modo: c'è giusto un accenno alla rabbia di Alessandro e alla sua paura.
    Non sappiamo niente del rapporto fra i fratelli, e di Alessandro non sappiamo altro se non quello che fa durante il racconto. In generale trovo che ci sia una freddezza eccessiva nel racconto, che risulta un po' piatto come emozioni.

    Dal punto di vista di stile e scrittura è senz'altro fatto bene, senza niente di notevole né in bene né in male.

    Non ci sono manchevolezze o nei, ma non lascia niente.

    l’ovatta imbevuta di alcol => cotone, alcool
    Sua madre piangeva sulla sua spalla, ma lo faceva con fiera dignità. => Come si fa a piangere con fiera dignità sulla spalla di qualcuno?
    il mancato pagamento degli interessi => Troppo fredda come espressione, fa molto banca.
    nel modo più “normale” possibile => Le virgolette sono di troppo.
    la denuncia, sofferta e disperata, di Marco => Meglio senza virgole
    una precisione da lasciare basiti.=> "Basiti" brutto, troppo colloquiale. Meglio "stupefatti", o "di stucco"
    Balugini di scene, di fiamme => baluginii
    Dovrai metterti in ginocchio al centro del cerchio, rilassarti e inciderti il petto => rilassarti, qui è a sproposito, sembra una pratica di meditazione buddhista in un contesto cattolico e sanguinario.
    Alessandro non era riuscito a credere che la mafia fosse arrivata fino a quel punto. => Suona troppo come una scusa per introdurre la parola "mafia". Come, non può credere che siano arrivati a tanto?


    Metto 2.
     
    .
  11. Dieguito_85
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (MichelaZ @ 6/5/2011, 16:40) 
    Ciao,

    [SPOILER]L'idea di base non è male: un uomo finisce all'inferno per un errore e il fratello lo vuole recuperare.

    Tuttavia c'è più di un aspetto che mi lascia perplessa.

    Non ho ben capito il finale, per esempio. Il diavolo ha fatto tutto quel casino per prendersi l'anima di Alessandro? Ma se c'è diavolo e inferno ci dovrebbe essere dio e paradiso, dio non dice niente quando il diavolo fa il comodo suo? Lo so che tu i suoi pensieri non li conosci, ma io lettrice la domanda me la pongo, mi torna strano che non ci sia neppure un accenno a questo dilemma.

    Condivido quasi tutte le tue osservazioni, tranne questa. Allora, questo è un racconto sull'Infenro e sul diavolo. Dio non c'è, in questo racconto. La tua domanda si potrebbe praticamente rivolgere a qualsiasi racconto/film horror che tratti il tema: e Dio dove sta? Anche per L'esorcista, oppure per L'avvocato del Diavolo, o magari altri film su esorcisimi e possessioni demoniahce (come il recentissimo Il rito), potrei chiedere: ma se c'è il Diavolo, Dio non c'è? Be', in questo caso, no. Mica è un obbligo dare una panoramica completa sul mondo dell'aldilà.

    In pratica le intenzioni quali erano? Mostrare che il diavolo s'è rubato l'anima di Alessandro facendogli credere che era il solo modo di liberare Marco, mentre era solo una finta? Se ho visto giusto si capisce molto confusamente e occorre fare uno sforzo per immaginarlo: se ho cpaito male, non so immaginare il senso della storia, allora.
    No, allora, lo scopo era quello di farlo consegnare spontaneamente, con libera scelta (regola della sostituzione). Ma ovviamente il Diavolo lo ha fatto sotto mentite spoglie, onde evitare che il condannato giusto si ribbellasse al sacrificio. Sotto le spoeglie del prete, ha acquistato maggiore fiducia, rispetto a quelle del demonio. Però raccolgo il tuo parere e cerco di dare maggiore chiarezza alla mia tesi.

    Inoltre c'è un accenno alla possibilità di salvarsi, se Alessandro si consegna volontariamente.
    Seguendo l'idea classica, presente appunto nella Divina Commedia, dal purgatorio si esce, ma dall'inferno no. Alessandro non si chiede nulla? Se io fossi stata al suo posto avrei fatto un milione di domande sulla possibilità di salvarmi accennata dal prete.
    Comunque perché Alessandro ha fatto pressione su Marco invece di farla lui la denuncia?

     
    .
  12.  
    .
    Avatar

    "Ecate, figlia mia..."

    Group
    Member
    Posts
    3,057
    Location
    Un po' da qui, un po' da lalà

    Status
    Offline
    Mi è piaciuto abbastanza. Ho letto la prima versione, copiata in Word subito dopo l'apertura del topic; adesso che vi ritorno, leggo che alcune cose sono state corrette o chiarite. Ma avevo già deciso di dargli un 3 quasi pieno. Perché la storia mi ha interessato, mi ha convinto ad andare avanti, e vedere come si sarebbe messa. La scrittura non è presonalissima, sa di banale e scolastico. Qualche tentativo di uscirne mi risulta forzato (specie quegli occhi che "danzano" sui dettagli della stanza), però non ha guastato perché a controbilanciare il difetto è intervenuta la storia.

    Qualche appunto (non so se sono stati corretti, la nuova versione devo ancora leggerla):

    CITAZIONE
    Forse era per quello, perché il dolore ancora non cedeva il posto alla rabbia, che Alessandro non era riuscito ad abbandonarsi al pianto.

    Credo che sia il contrario: Ale non ha pianto perché è ancora troppo arrabbiato.

    CITAZIONE
    Se ne strava appoggiato a un albero e lo fissava

    ...

    CITAZIONE
    Sotto indossava una talare nera.

    "Talare" è maschile.

    CITAZIONE
    «Chi… Chi sei?» aveva balbettato.
    «Qualcuno che può aiutare tuo fratello».


    3

    C’era solo un modo per salvare Marco.
    Alessandro lo capì a letto

    Vista la stretta connessione logica, ho creduto che il 3 capitolo fosse ancora un FB. Infatti come può aver capito Ale se non dietro suggerimenti del prete? Secondo me ho approfondisci la fine del primo FB, oppure l'inizio del 3. Boh...

    CITAZIONE
    Chiamò il prete per esporgli l’idea. Gli telefonò prima dell’alba.
    «Eri sveglio?» gli chiese, come al solito senza salutarlo.
    «Sempre».
    «Allora ascolta. Ho un’idea».
    Gli spiegò per sommi capi il piano.
    «Non puoi», rispose il prete alla fine, il tono sconsolato. «Non ci provare nemmeno: l’escursione termica ti ucciderebbe».
    «Allora non andrò direttamente laggiù. Scenderò poco prima, così da abituare il corpo al freddo».
    «E come pensi di raggiungere la Tolomea?»
    «A piedi».
    Il prete rispose con una grassa risata, che Alessandro avvertì in parte nervosa. Poi una pausa lunga un secolo. Infine le parole. «Morirai, Alex».
    «Chi può dirlo?»
    Si lasciarono così.

    Secondo me tutto questo brano è un po' assurdo! Il prete si contraddice in continuazione, prima sconsigliandolgi di fare così e poi dicendo addirittura che morirà. Ma non era lui che voleva far salvare il fratello ad Ale?

    CITAZIONE
    Il cimitero affacciava sul mare

    Il cimitero "si" affacciava sul mare. Se non metti "si" significa tutt'altro.

    CITAZIONE
    Atterrò sul ghiaccio e calpestò due teste, ma non vi badò. Un condannato fu sbattuto contro la lastra e lanciò una bestemmia

    Immagine vaga e imprecisa, visto che i condannati sono sepolti fino al collo nel ghiaccio.

    E poi perché Minosse è sceso in quel cerchio?

    CITAZIONE
    A insistere affinché trovasse la forza sporgere quella denuncia?

    Manca qualcosa...

    CITAZIONE
    mi hanno mandato a te per dirti che solo tu puoi riparare al’errore che c’è stato

    ...

    CITAZIONE
    Quando che c’è un errore, ci sono due possibili strade.

    ...


    Voto: 3
     
    .
  13. Dieguito_85
     
    .

    User deleted


    Grazie per la lettura e per il commento. Vediamo.
    CITAZIONE (Gargaros @ 8/5/2011, 21:15) 
    CITAZIONE
    Sotto indossava una talare nera.

    "Talare" è maschile.

    Infatti lo credevo anch'io (talare come aggettivo), ma poi ho trovato non so dove (credo in Wikipedia) che si può ridurre "abito talare" in "la talare" femminile. Dopo controllo meglio
    CITAZIONE
    Chiamò il prete per esporgli l’idea. Gli telefonò prima dell’alba.
    «Eri sveglio?» gli chiese, come al solito senza salutarlo.
    «Sempre».
    «Allora ascolta. Ho un’idea».
    Gli spiegò per sommi capi il piano.
    «Non puoi», rispose il prete alla fine, il tono sconsolato. «Non ci provare nemmeno: l’escursione termica ti ucciderebbe».
    «Allora non andrò direttamente laggiù. Scenderò poco prima, così da abituare il corpo al freddo».
    «E come pensi di raggiungere la Tolomea?»
    «A piedi».
    Il prete rispose con una grassa risata, che Alessandro avvertì in parte nervosa. Poi una pausa lunga un secolo. Infine le parole. «Morirai, Alex».
    «Chi può dirlo?»
    Si lasciarono così.

    Secondo me tutto questo brano è un po' assurdo! Il prete si contraddice in continuazione, prima sconsigliandolgi di fare così e poi dicendo addirittura che morirà. Ma non era lui che voleva far salvare il fratello ad Ale?

    Ah ah, ma infatti sì, era assurdo questo scambio. Nella nuova versione non c'è: anzi, il prete, dopo un po' di falsa titubanza, riconosce che è una buona idea. Infatti, come dici giustamente tu, non aveva senso che Lucifero si gettasse la "zappa sui piedi"
    E poi perché Minosse è sceso in quel cerchio?
    Perché, nel mio racconto, è il guardiano dell'Inferno, come il portiere di un albergo. E, non appena c'è un intruso, lo va a scovare.
    Voto: 3

     
    .
  14. rehel
     
    .

    User deleted


    Mi è piaciuto parecchio. Mi ha coinvolto, divertito e anche incuriosito.
    Scrittura ottima. Eccellente scansione alterna dei capitoli che porta a un crescente interesse.
    Verso la fine mi sono chiesto dove saresti andato a parare, visto che lo spazio restante era piuttosto esiguo, ma la soluzione che hai scelto mi sembra efficace e pertinente.
    Fino ad ora il migliore che ho letto.
    Io ho scaricato la prima versione presentata e ho lavorato su questa, se hai fatto delle modifiche non ne ho tenuto conto.
    Qualche piccola cosa di cui riferirò.
    Osservazioni:
    -imbevuto di alcool- io, che ho una certa età, ricordo molto bene i flaconcini di alcool denaturato color rosa coi quali una volta ci si disinfettava. Ma la tua storia è attuale e oggigiorno nessuno si disinfetterebbe più con l’alcool, ma con quei prodotti specifici molto più efficaci.
    -ma lo faceva con fiera dignità- una frase un po’ pleonastica.
    -un ricordo che si mormorava- non mi sembra felice.
    -Si guardò intorno, mentre il fiato si condensava in batuffoli di nuvole. Eccola lì, attorno a lui,- ripetizione. Intorno-attorno.
    -La coda lunghissima si muoveva attorno al suo corpo con eleganza, strusciandosi sul busto fiero e muscoloso, mentre una barba brizzolata dipingeva le fattezze di un viso duro e severo. – nella stessa frase un raddoppio di doppia aggettivazione, mi sembra eccessivo.
    - Minosse aveva rallentato. Adesso lo guardava accigliato- assonanza ato-ato facilmente eliminabile.
    Adesso alcune osservazioni, diciamo un po’ più teologiche.
    -«Esiste. Fu lo stesso Dante Alighieri a vendersi l’anima per ottenere un passaggio per l’aldilà. Alcuni dicono a Dio, altri al Diavolo. Ma non importa».- Una frase un po’ a effetto. Ora, se è comprensibile vendersi l’anima al diavolo, credo invece sia scorretto parlare di venderla a Dio, visto che col battesimo siamo, dovremmo, fare parte della famiglia cristiana e quindi avere già l’anima rivolta al cielo.
    -Ti basti sapere che io vivo fra due mondi- E’ questo il rituale che ci ha tramandato dante Alighieri- Queste due frasi sono connesse. Tuttavia la perplessità è dovuta a questo essere sospeso che ha necessità di una cosa fatta da un umano come Dante? Non dovrebbe fregargliene di meno. Tuttavia il finale potrebbe spiegare questa “menzogna”.
    Tutto qui.
    Comunque, al di là di alcuni cliché sul genere, crocefissi, candele, ecc, la storia possiede, a mio modo di vedere, la grossa capacità di attrarre e divertire il lettore. E questo è un grosso grosso pregio. Non hai la pretesa di fare cultura a tutti i costi. Prendi una storia e la sbatti sul grugno di chi la legge, e lo fai dannatamente (eh, eh) bene.
    Per me un quattro pienissimo. Un racconto che se rifinito a dovere potrebbe partecipare a qualche concorso di genere anche importante. Visto, lo ripeto,l’ottima scrittura e tecnica narrativa utilizzata.
    :sunglass:
     
    .
  15. Dieguito_85
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE (rehel @ 10/5/2011, 20:22) 
    Mi è piaciuto parecchio. Mi ha coinvolto, divertito e anche incuriosito.
    Scrittura ottima. Eccellente scansione alterna dei capitoli che porta a un crescente interesse.
    Verso la fine mi sono chiesto dove saresti andato a parare, visto che lo spazio restante era piuttosto esiguo, ma la soluzione che hai scelto mi sembra efficace e pertinente.
    Fino ad ora il migliore che ho letto.
    Io ho scaricato la prima versione presentata e ho lavorato su questa, se hai fatto delle modifiche non ne ho tenuto conto.
    Qualche piccola cosa di cui riferirò.
    Osservazioni:
    -imbevuto di alcool- io, che ho una certa età, ricordo molto bene i flaconcini di alcool denaturato color rosa coi quali una volta ci si disinfettava. Ma la tua storia è attuale e oggigiorno nessuno si disinfetterebbe più con l’alcool, ma con quei prodotti specifici molto più efficaci.
    -ma lo faceva con fiera dignità- una frase un po’ pleonastica.
    -un ricordo che si mormorava- non mi sembra felice.
    -Si guardò intorno, mentre il fiato si condensava in batuffoli di nuvole. Eccola lì, attorno a lui,- ripetizione. Intorno-attorno.
    -La coda lunghissima si muoveva attorno al suo corpo con eleganza, strusciandosi sul busto fiero e muscoloso, mentre una barba brizzolata dipingeva le fattezze di un viso duro e severo. – nella stessa frase un raddoppio di doppia aggettivazione, mi sembra eccessivo.
    - Minosse aveva rallentato. Adesso lo guardava accigliato- assonanza ato-ato facilmente eliminabile.
    Adesso alcune osservazioni, diciamo un po’ più teologiche.
    -«Esiste. Fu lo stesso Dante Alighieri a vendersi l’anima per ottenere un passaggio per l’aldilà. Alcuni dicono a Dio, altri al Diavolo. Ma non importa».- Una frase un po’ a effetto. Ora, se è comprensibile vendersi l’anima al diavolo, credo invece sia scorretto parlare di venderla a Dio, visto che col battesimo siamo, dovremmo, fare parte della famiglia cristiana e quindi avere già l’anima rivolta al cielo.
    -Ti basti sapere che io vivo fra due mondi- E’ questo il rituale che ci ha tramandato dante Alighieri- Queste due frasi sono connesse. Tuttavia la perplessità è dovuta a questo essere sospeso che ha necessità di una cosa fatta da un umano come Dante? Non dovrebbe fregargliene di meno. Tuttavia il finale potrebbe spiegare questa “menzogna”.
    Tutto qui.
    Comunque, al di là di alcuni cliché sul genere, crocefissi, candele, ecc, la storia possiede, a mio modo di vedere, la grossa capacità di attrarre e divertire il lettore. E questo è un grosso grosso pregio. Non hai la pretesa di fare cultura a tutti i costi. Prendi una storia e la sbatti sul grugno di chi la legge, e lo fai dannatamente (eh, eh) bene.
    Per me un quattro pienissimo. Un racconto che se rifinito a dovere potrebbe partecipare a qualche concorso di genere anche importante. Visto, lo ripeto,l’ottima scrittura e tecnica narrativa utilizzata.
    :sunglass:

    Grazie mille per la lettura e per il voto. Provvedo in questi giorni a correggere le segnalazioni. Thank you per il 4 :D Ci becchiamo sul tuo racconto...
     
    .
19 replies since 1/5/2011, 02:09   477 views
  Share  
.