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di "Marco Migliori" Undead version

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  1. sgerwk
     
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    Papà e lo zio Giuseppe sono molto bravi a proteggere la nostra terra. Hanno messo un recinto alto intorno ai campi e ai frutteti, così gli zombie non possono entrare. I pali sono così grandi che non riescono buttarli giù nemmeno se spingono in tanti. Papà dice che sono pericolosi, ma non sono capaci di arrampicarsi, per cui non ha paura quando va ad arare il terreno vicino al recinto. Però noi bambini dobbiamo stare lontani, perché un giorno potrebbero riuscire a passare sotto la rete. Ma io mi ricordo che lui e zio Giuseppe l'avevano messa anche sottoterra. Secondo me lo dice perché non vuole che facciamo più quel gioco di correre lungo la rete così gli zombie dall'altra parte ci inseguivano.
    Poi c'è un'altra cosa che ha fatto papà per proteggere la terra.
    Lo zio Giuseppe non era d'accordo, ma alla fine ha visto pure lui che era utile e non ha più detto niente. Non ne parla da un sacco, e penso che abbia capito che papà aveva ragione.
    È stato quando mio fratello grande Daniele è tornato. Lui non era a casa quando sono arrivati gli zombie, e così mamma ha pianto tanto pensando che fosse morto. Invece un giorno l'ho visto oltre la rete. Sono corso a dirlo a mamma e papà e zio. Pensavo che sarebbero stati contenti, invece hanno litigato. Alla fine papà ha detto: è mio figlio, porca miseriaccia, e questa è la mia terra.
    Adesso Daniele sta in mezzo al campo, e anche lui protegge la terra mandando via gli uccelli. Ha una rete di ferro intorno alla testa, così non ci può mordere, e una corda al piede. Ogni tanto mamma gli porta un po' di carne tritata e per fargliela mangiare si fa un taglietto e ci fa cadere dentro una goccia di sangue.
     
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  2. Edgar Lovecraft
     
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    Mi è piaciuto. Ottimo esempio di come si può scrivere un buon racconto anche senza una situazione troppo originale, quella dell'assedio. Non si tratta, infatti, di una mera cronaca ma di uno spaccato di vita. Fondamentale lo stratagemma del tema, che ci consente di vedere i fatti con la distorsione tipica degli occhi dei bambini. Altro elemento, che da spessore al racconto, la commovente frase finale. Insomma, in 1666 caratteri non mi sembra poco.
     
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  3. Magister Ludus
     
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    Hai avuto la stessa mia idea sulla terra da proteggere, anche se il tuo mi piace di più :P
    Bel racconto, idea originale e storia scritta molto bene. Anche se tutta narrata secondo me funziona, hai inserito una situazione drammatica e scioccante che lascia il lettore da una parte sorridente e dall'altra... scioccato, anche se forse è un po' esagerato. Ti segnalo soltanto un refuso: “riescono buttarli” manca una “a”.
    Il titolo che significa? Perché sinceramente non l'ho capito.
     
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  4. sgerwk
     
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    QUOTE (Magister Ludus @ 26/5/2011, 14:00) 
    Il titolo che significa? Perché sinceramente non l'ho capito.

    E' un tema scritto dal bambino... Non e' specificato se hanno un modo per farlo arrivare a scuola (ma presumerei di no) o se e' qualche altro membro della famiglia a occuparsi della sua istruzione, ma penso non sia essenziale. E poi lo spazio era tiranno. :D

    Grazie a tutti per i commenti.

     
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  5. Redrum_7
     
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    Bel racconto, sei riuscito a interpretare in maniera originale un tema classico come quello dell’invasione degli zombie. La scelta del contesto familiare/contadino è solo il primo dei motivi che rendono "vivo" questo racconto come un vero e proprio spaccato di vita di un mondo apocalittico. Il secondo è proprio la scelta del punto di vista del bambino, con uno stile adeguato e ricercato. Poche righe ma rendono la vita, la vera vita, in un mondo occupato dai non-morti. Buona prova!
     
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  6. zelaph111
     
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    Ti posso fare i complimenti? È scritto veramente bene. Come al solito il mondo visto dagli occhi di un bambino è sempre diverso e meno triste rispetto a quello di un adulto. La descrizione di una società che deve fare i conti con gli zombi, sembra far parte di un procedere naturale degli eventi che non sono finalizzati alla distruzione di una specie, (pur ripugnante e pericolosa, come descritti classicamente, rincorrendo l’indole distruttiva e l’imposizione della necessaria lotta tra il bene ed il male che è propria dell’uomo) ma al mantenimento di un giusto equilibrio tra gli abitanti di uno stesso ecosistema (fatemi passare questo termine). Una precisazione il bambino sembra conoscere esattamente cosa sono questi zombi, ma la stessa analisi non vale per il fratello che continua a vederlo come uno di loro. Quando dice che lo credevano morto ma che in realtà non lo era. Fa confusione nell’identificare il fratello come uno zombi anche se lo trattano come tale.
     
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    Qui abbiamo l'esempio di come il titolo giusto serva a valorizzare davvero un racconto, oltre che a permettere (giustificare) il fatto che hai narrato parecchio (anche mostrando poco). E senza dubbio il testo ha un bell'equilibrio di dramma e di cronaca, ma soprattutto contiene tutta una storia completa e pure i personaggi.
    E senza contare che sei riuscito a mettere dentro (e ci stanno bene) addirittura due volte il Proteggi la mia Terra.
    E il finale è tristemente efficace.
    OK, bravo! :corpa:
     
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  8. MichelaZ
     
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    Mi piace molto il contrasto fra la situazione allucinante e la voce del bambino. Forte soprattutto l’immagine dei ragazzini che giocano a farsi inseguire dagli zombie fuori :)
    Sei riuscito a dare l’idea anche di come siano i personaggi, ciascuno con le proprie caratteristiche: la madre silenziosa che per far mangiare il figlio si taglia e sanguina fa veramente venire i brividi...
    L’unica perplessità è: come mai ‘sto ragazzino fa i temi, visto che dubito che vada a scuola? ma immagino che venga istruito dai familiari. Un buon racconto davvero.
     
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  9. Peter7413
     
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    Ola!
    Un racconto pressoché perfetto. Delinei la situazione, ci infili personaggi tratteggiati il giusto, ci metti anche un po' di sano amore familiare e un'immagine finale da brividi per quanto geniale è. Il tutto lo inserisci in un tema di un bimbo di una comunità che cerca di andare avanti nonostante le avverse condizioni e in tal modo lasci libera la mente del lettore di costruire il mondo oltre quello che mostri. Tema rispettato, boa rispettata. Non mi resta che farti i complimenti.
    Alla prossima!
     
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  10. silver moon
     
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    Mi è piaciuto molto, credo che sia uno dei migliori fra tutti quelli che ho letto finora. Nonostante ciò, ci sono delle cose che mi lasciano un po' perplessa. Non mi convince tanto il fatto che il fratello sia dalla stessa parte della rete, insieme alla sua famiglia. Non so, con quella corda al piede riesce comunque a camminare e a spostarsi entro un certo spazio. Non sarebbe troppo pericoloso per i bambini? Insomma, io lo avrei rinchiuso anche dentro un recinto o in una casa. Se un figlio è zombie, almeno il padre dovrebbe cercare di proteggere l'altro figlio dal diventarlo. Anche la rete intorno alla bocca mi sembra un po' poco, in fondo potrebbe comunque attaccare la famiglia e che ne so, stritolare o strozzare qualcuno, o sbaglio?
     
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  11. Piscu
     
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    pur conservando l'interpretazione più elementare del tema, sei riuscito a svilupparlo in modo originale e particolare. funzionano bene sia la situazione di "zombie nel quotidiano" che presenti, sia la forma del temino scritto dal bimbo. il finale aggiunge un delizioso tocco di grottesco che lo rende ancora più completo. stile colloquiale che si adatta bene alla scrittura di un bambino e rende la lettura leggera. uno dei migliori (pessimo gioco di parole...).
     
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  12. sgerwk
     
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    Grazie a tutti per i commenti!

    Un paio di risposte:

    - per quello che riguarda il motivo per cui il bambino fa il tema, ho pensato si potesse lasciare la cosa in sospeso (lo spazio non lo consentiva); credo però sia credibile che qualcuno della famiglia di occupi della sua istruzione, così come potrebbe anche darsi (ma questo lo ritengo difficilmente credibile a meno di una buona spiegazione) che abbia un modo per raggiungere la scuola

    - mi sono basato sullo zombie classico, che di solito appare lento e non particolarmente forte, a parte la bocca... però si potrebbe senz'altro migliorare il racconto specificando che ha anche le braccia legate; questo sarebbe senz'altro un miglioramento, nel senso che lo renderebbe meno dipendente da quale versione di zombie sto usando :D
     
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  13. luigi bonaro
     
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    Molto bella l’idea del tema. Non hai avuto paura di sperimentare e sei riuscito nell’intento. Un bel racconto davvero; lo hai condotto con una certa ironia. Hai impiegato un tipo di narrazione in prima persona utilizzando come filtro narrativo gli occhi di un bimbo. Ottima idea. Bellissima la chiusura finale del brano con Daniele-zombie impiegato come spaventapasseri. A differenza del racconto di nephrem e quello di silver moon il tuo racconto non è zombie-centrico ma conserva l’identità familiare seppur con delle riserve. Interessante l’accettazione dell’alterità attraverso il legame familiare che valica tutte le opposizioni mentali e chiusure di fronte alle diversità.
    Ciao
    L.
     
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12 replies since 24/5/2011, 21:28   237 views
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