CITAZIONE
Prendo posto lungo il fiume alle prime luci dell’alba. Sotto il graffio freddo della nebbia che sfuma avvolgendosi lentamente su se stessa come un serpente. -
Poso la canna e apro lo sgabello. Prendo il termos, il caffè mi scorre arroventato nella gola. Una sigaretta, la prima di tante; sono pronto.
Tra due frasi prosatiche e paratattiche hai inserito una dal respiro più rarefatto, che non viene ripreso successivamente. Snellirei la frase poetica in:
Prendo posto lungo il fiume alle prime luci dell’alba. Immerso in una nebbia che sfuma avvolgendosi lentamente come un serpente. Poso la canna e apro lo sgabello. Prendo il termos, il caffè mi scorre arroventato nella gola. Una sigaretta, la prima di tante; sono pronto.
CITAZIONE
Nell’attesa guardo gli altri che come me si sono sistemati lungo la sponda. C’è una donna dagli occhi così gelidi che viene voglia di cavarglieli perché non ti rubi l’anima. Un uomo tiene la testa fra le mani, la scuote spesso. Non lontano da lui una vecchia mi fissa acquattata dietro grosse lenti da miope. Altri si dissimulano fra i tronchi degli ontani che crescono neri sulle sponde argillose.
Nell’attesa mi guardo intorno. Lungo la sponda c’è una donna dagli occhi così gelidi che vorresti strapparglieli per paura che ti rubino l’anima. Un uomo scuote la testa trattenendola tra le mani. Non lontano sulla stessa riva c’è una vecchia che mi fissa acquattata dietro grosse lenti. Altri ancora si nascondono dietro gli ontani che crescono neri sulle sponde argillose.
CITAZIONE
Dopo un paio d’ore i primi corpi cominciano a fluire. Vengono giù piano, simili a enormi pesci morti, seguendo il flusso pigro della corrente.
Dopo un paio d’ore i primi corpi cominciano a fluire. Galleggiano come enormi pesci morti, seguendo il flusso pigro della corrente.
CITAZIONE
Stringo gli occhi mentre con le mani afferro la canna. Ma devo attendere un’altra ora prima di avvistarlo. Galleggia a testa in giù, gonfio d’acqua. Il suo numero, il cinque, è un tatuaggio rosso-sangue sulla schiena.
Stringo gli occhi mentre con le mani afferro la canna. Ma devo attendere un’altra ora prima di avvistarlo a testa in giù, gonfio d’acqua. Il suo numero, il cinque, è un tatuaggio rosso-sangue sulla schiena.
CITAZIONE
Faccio un primo lancio d’impulso, che fallisce. Il secondo non va meglio. Al terzo tremo come una adolescente al primo ballo, infatti l’amo si conficca in un cespuglio e non ne vuole sapere di liberarsi.
D’impulso faccio un primo lancio che fallisce, troppo corto. Il secondo guadagna qualche metro ma ancora non ci siamo. Tremo e il cuore mi rimbomba nel petto come un tamburo quando l’amo s’impiglia in un cespuglio e non ne vuole sapere di liberarsi.
CITAZIONE
Devo decidere in fretta, il corpo scivola sempre più a valle. Do uno strattone forte, pregando che la lenza non si spezzi. Finalmente recupero. Rilancio e questa volta il piccolo artiglio morde le carni.
Tiro piano. Con estrema cautela per non spezzare la lenza. Se si rompe lui andrà alla deriva e non avrò un’altra possibilità.
Devo decidere in fretta, il corpo scivola sempre più a valle. Strattono forte la lenza pregando che non si spezzi. Con sollievo riesco a recuperarla, rilancio e questa volta il piccolo artiglio morde le carni.
Tiro piano. Con estrema cautela per non spezzare il bolentino. Se si rompe quel corpo andrà alla deriva e non avrò un’altra possibilità.
CITAZIONE
Una volta a terra lo abbranco, lo giro, lo carico sulla carriola e spingo verso la discesa. La faccia del cadavere sembra la maschera di una foca disfatta, congelata all’istante in uno spasmo incontrollato. Per un attimo sono preso dalla curiosità di sapere cosa gli è successo, come è morto? È solo un momento, dopotutto non è affare mio. Così, mentre cammino e spingo, ogni due passi gli dedico un insulto, ogni cinque lo centro in mezzo agli occhi con uno sputo.
Una volta a terra lo abbranco, lo giro, lo sistemo sulla carriola e mi dirigo verso la discesa. La faccia sembra la maschera di una foca disfatta, irrigidita nell’espressione dell’ultimo istante. Per un attimo sono assalito dalla curiosità di sapere cosa gli è successo. Come è morto? Ma è un momento, dopotutto non è affare mio.
Mentre cammino guardo quel corpo morto. Una rabbia m’nvade e mi spinge a insultarlo sputargli addosso, come se potesse sentire la mia furia.
CITAZIONE
All’improvviso mi supera la vecchia. Sulla sua carriola il corpo di un uomo magrissimo che sembra prosciugato dal di dentro. La donna non si vergogna di esporre la dentiera affrescata da un sorriso ebete.
«Cattivo!» esclama ogni tanto con un gridolino.
Oltrepasso il cancello sbilenco da cui sono entrato. È proprio attraversando quella soglia che tutto ha avuto inizio.
Trecento passi e sono a destinazione.
All’improvviso la vecchia mi supera. Sulla carriola che trascina c’è il corpo di un uomo che sembra prosciugato dall’interno. La donna mi getta un’occhiata e solleva le labbra in un sorriso ebete.
«Cattivo!» esclama a intervalli con un gridolino.
Ormai sono giunto al cancello sbilenco da cui sono entrato, dando inizio a tutto.
Acora trecento passi e sarò arrivato.
CITAZIONE
L’uomo al chiosco pesa il corpo su una bilancia che deve essere stata costruita ai tempi di Archimede, tanto è vecchia. Spara un calcio al braccio che fuoriesce dal piatto, gira un paio di leve spostando un bilanciere e consacra un peso che dire rubato è un eufemismo.
Pago quello che chiede senza tante storie. In contanti; parecchi, maledetti e subito.
«Torma quando vuoi.» dice grattandosi il culo. Mentre qualcosa di indefinito gli frulla dietro le spalle. Giungo alla macchina.
L’uomo al chiosco pesa il corpo su una bilancia, costruita certo ai tempi di Archimede, tanto è vecchia. Sferra un calcio al braccio che fuoriesce dal piatto, gira un paio di leve spostando un bilanciere. Quanto varrà questa libbra di carne? Peserà sulla mia coscienza?
Pago in contanti, senza protestare, felice di liberarmi di questi soldi maledetti.
«Torma quando vuoi» mi dice grattandosi pigramente il culo, mentre qualcosa frulla dietro le sue spalle. Non gli rispondo e mi avvio verso la macchina.
CITAZIONE
Fra le mani il cadavere del mio peggior nemico. Posso farne quello che voglio. L’ho pagato caro, ma cosa altro al mondo potrei desiderare? Ho tolto di mezzo un pericolo letale che metteva a rischio la mia esistenza e adesso non c’è più nessuno a tramare nascosto dietro alle mie spalle.
Aldo, il mio migliore amico, indicando questo posto, non aveva mentito.
Guardo il cadavere del mio peggior nemico. L’ho pagato caro ma cos’altro al mondo potrei desiderare? Adesso non c’è più nessuno a tramare nascosto alle mie spalle. Nessuno attenterà alla mia vita, Aldo, il mio migliore amico, indicandomi questo posto, non aveva mentito.
CITAZIONE
Spingo a calci il corpo nel bagagliaio senza fare caso più di tanto alla puzza ammorbante. Chiudo, metto in moto e parto fischiettando una marcetta oscena. Il mondo è avvolto da una soffice nuvola rosa.
Ho avuto un momento di smarrimento quando l’ho visto. Non sempre si ha la piena consapevolezza di chi sia, in realtà, il proprio nemico. Solo girandone il corpo me ne sono reso conto; nemmeno lui aveva mai sospettato di esserlo, altrimenti non mi avrebbe detto nulla.
Chissà quante persone odiava?
A casa mi divertirò un po’ col cadavere di Aldo, poi, semplicemente, lo farò sparire.
Spingo malamente il corpo nel bagagliaio senza fare caso alla puzza. Soddisfatto metto in moto e parto fischiettando una marcetta oscena.
Il mondo è avvolto da una soffice nuvola rosa. Ripenso al momento di smarrimento che ho provato quando l’ho visto. Solo girando il corpo me ne sono reso conto. Quanto poco ci conosciamo, quanta poca consapevolezza abbiamo di noi stessi. Nemmeno Aldo altrimenti non mi avrebbe rivelato nulla. Chissà quante persone odiava. Chissà se avrà capito, alla fine che il suo peggiore nemico era proprio lui.