D o non D

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  1. elenavesnaver
     
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    Io non l'adopero mai, da quando ho imparato a toglierla mi pare che la sua assenza doni più fluidità al testo. E mi dà pure fastidio vederla scritta.***
     
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  2. giudappeso
     
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    Anche a me da fastidio leggerla, però quando scrivo - ogni tanto - mi scappa (e non c'è assorbente con le ali che tenga, neanche un albatro) però quando rileggo mi pento e correggo. In genere la uso in caso di vocali identiche e nelle eccezioni già riportate. Altre non me ne vengono in mente. "Od" non piace neanche a me, a meno che non si usi volutamente un linguaggio arcaico per necessità di trama/ambientazione, ma direi che i casi sono limitati. Comunque, buona l'occasione di ripasso. Ultimamente ci stavo giusto pensando e mi domandavo quanto fossero rigide le regole. Adesso che Caddy dice che gli editor la godono poco, non stento a crederlo e cercherò di fare più attenzione all'utilizzo, anche se a volte mi scappano anche nel linguaggio quotidiano. Solo in caso di vocale identica, però. Perché quando uno è coerente, è coerente. Se scazzo l'orale, scazzo lo scritto. E viceversa. E adesso mi spengo, che tra un po' parto per la tangente, mi conosco.

    CITAZIONE (cadoglio @ 24/4/2007, 15:10)
    L'uso moderno accettato più diffuso è comunque quello di usarla soltanto in caso di parola successiva iniziante con lettera identica. Come qui viene ben spiegato:
    CITAZIONE
    [...] trova la sua origine nella struttura originaria delle due parole interessate che in latino erano et ed ad.

    A cura di Raffaella Setti
    Redazione Consulenza Linguistica
    Accademia della Crusca

    Rileggendo il post mi sono accorto che anche l'Accademia della Crusca (o chi per essa) ha pestato con l'eufonica. :asd:
     
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  3. elenavesnaver
     
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    Infatti.
    Io scrivo ed Elena, e Alessandro.
    Una volta un mio amico mi ha fatto leggere un racconto intitolato Lettera ad un poeta e gli ho fatto una testa tanta. E' brutto, dài.***
     
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  4. Daisy68
     
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    Io non ci facevo molto caso fino a quando non ho cominciato a bazzicare questo forum. Tutt'ora quando scrivo la "d" mi scappa ma ho imparato a fare un controllo a fine testo cercando tutte le ed e le ad per togliere la "d" dove non serve.
    Purtroppo, al momento, è l'unico sistema per evitare di lasciarle dove non servono. Retaggi scolastici, che ci posso fare :sospysi:
     
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  5. juda
     
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    Io non capisco dove sia il problema: se non c'è una regola perché dovremmo inventarla...
    Ognuno faccia come meglio crede, anzi, nelle correzioni io fossi in voi non la indicherei neppure come errore (dato che appunto è una questione di gusto, non di correttezza).
    Come di dice in questi casi "ognuno per sè e dio per tutti!".
     
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  6. cadoglio
     
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    Juda, il tuo ragionamento non fa una piega.
    Il fatto è, e lo dico con la massima brutalità - e non sto parlando di XII - che se mandate un testo con le d eufoniche (in caso di vocale diversa) a un concorso, non vincete. Se lo mandate a una casa editrice per una valutazione, molto difficilmente vi leggono.
    Non sto dicendo che sia giusto, ma così accade.
     
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  7. anthon2000
     
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    Può darsi, Maestro Cadoglio :P però tuttora grandi scrittori e giornalisti la usano, la tanto odiata D eufonica... :diablo:
    Ed anche a me piace, eheh!
     
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  8. Jakken
     
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    CITAZIONE (cadoglio @ 5/2/2008, 08:33)
    Juda, il tuo ragionamento non fa una piega.
    Il fatto è, e lo dico con la massima brutalità - e non sto parlando di XII - che se mandate un testo con le d eufoniche (in caso di vocale diversa) a un concorso, non vincete. Se lo mandate a una casa editrice per una valutazione, molto difficilmente vi leggono.
    Non sto dicendo che sia giusto, ma così accade.

    Vero, Cad non sbaglia. Io non sposo la regola nella sua totalità, proprio perché non esiste; ma esiste il buon senso... ovvero quello di non utilizzare l'orrendo OD e simili. :sospysi:
     
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  9. juda
     
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    CITAZIONE
    Il fatto è, e lo dico con la massima brutalità - e non sto parlando di XII - che se mandate un testo con le d eufoniche (in caso di vocale diversa) a un concorso, non vincete. Se lo mandate a una casa editrice per una valutazione, molto difficilmente vi leggono.

    beh, in questo caso le cose cambiano, ma solo in parte. Per converso non c'è molto da fare e non si tratta, affatto, di una questione di gusti. Anche in questo caso, tuttavia la conclusione non cambia: non c'è molto di cui discutere...
    Se la correttezza delle "d" eufoniche è un criterio di valutazione generale meglio (in caso di concorso) seguirlo e per il resto fare a propria discrezione.
     
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  10. Tartini
     
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    Per rispondere ad Anthon (!), i giornalisti novelli sono istruiti, nei giornali seri, tramite un manualetto di regole (che dovrei avere ancora da qualche parte) su diversi argomenti di piccola portata come le d eufoniche. Lo scopo della maggior parte di queste regolette e regoline è quello di risparmiare spazio per fare entrare più informazioni nello stesso spazio a disposizione nella pagina. Elidere le "d" dove non ci sia accostamento di vocali, come scegliere una parola corta al posto di una lunga, fa parte di questa filosofia.
     
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  11. elenavesnaver
     
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    E infatti si risparmiano un bel po' di battute, che quando hai un limite stretto è pure comodo.
    Comunque, io ormai ci ho fatto l'occhio e l'abitudine e come ho detto prima, mi infastidiscono.***
     
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    Io ero dipendente dalle D eufoniche, poi sono andato alla clinica di Silente 2.0 e mi ha fatto smettere.
    Le usavo come vezzo, ma quando ci ho ragionato sopra ho capito che era un vezzo sbagliato.

    Se è vero che non è un errore vero e proprio, è vero che la si incontra sempre di meno nei libri pubblicati e quindi segnala ai lettori (editor compresi) che l'autore, come minimo, non si sta guardando in giro.
    Resta il fatto che è molto pesante da leggere soprattutto se uno la usa ogni volta che può.
    E toglierla non va vista come semplificazione dello stile.

    Per regole e eccezioni concordo con cadoglio.
    Ovviamente nel caso di un discorso diretto di un personaggio particolare è più che lecita.

    Piccola nota: i giornalisti spesso fanno poco testo per quello che scrivono (soprattutto quando parlano di immaginario in generale), non vedo perché dovrebbero fare testo per come scrivono.
     
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  13. silente2.0
     
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    CITAZIONE (Alberto Priora @ 7/2/2008, 11:16)
    Io ero dipendente dalle D eufoniche, poi sono andato alla clinica di Silente 2.0 e mi ha fatto smettere.

    :sunglass:
     
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  14. giudappeso
     
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    Silente è gemellato con la clinica Betty Ford? :s...i:

    ... chissà se 'sto fatto spiega qualcosa o se aggiunge solo altro ordito all'oscura trama della sua esistenza... image
     
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  15. Massimo Baglione
     
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    Se dovete mandare un'opera in visione, vi consiglio caldamente di chiedere anticipatamente le regole editoriali che di solito seguono LORO. E' una forma di cortesia che viene ben apprezzata.
    Se poi può farvi comodo, sul mio portale c'è EdOra, un correttore di testo online che ripulisce il testo da d eufoniche e altri noiosi dettagli che potrebbero far girare le palle a un editore.
    E' in continuo sviluppo, quindi se lo usate e notate dei malfunzionamenti vi pregherei di comunicarmelo in modo da porvi rimedio.
    Ciauz!
     
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52 replies since 24/4/2007, 13:25   903 views
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