Uan, per quelli della mia età, era come una persona che insieme a Paolo, a Licia Colò prima e alla Manuela Beillard (che la sostituì) dopo, formavano un trio mai uguagliato.
Sì, il tuo pezzo mi ha messo una nostalgia della miseria, mannaggia a te!
Costanzo, a cui molti grandi di oggi devono le loro carriere,
Il pranzo e servito; insomma, tempi in cui la tv ancora sperimentava con le idee di pochi autori, magari uno solo, senza badare a share e robe simili.
È chiaro che è un racconto che fa presa in modo netto solo su chi ha vissuto in un certo modo quegli anni.
Parlando del racconto a livello più tecnico, direi che l'unica cosa che stona un po' e la prima scena con la ragazza violentata. Non mi disturba, ma rapportata al resto stride leggermente. Non dico che la toglierei. Ma forse un minimo ridimensionamento ci starebbe.
Mi è piaciuto il tono doppio che ha la storia. Nella prima tragicomico: rispecchia tutti i programmi attuali senza distinzioni di tipologie e reti; e poi nostalgico: sentimento che non può non cogliere chi ancora si ricorda addirittura del Carosello, ovvero... il sottoscritto!
editing: scritto bene come al solito.... a parte questa frase che non mi convince:
Il casino che ne scaturirebbe sarebbe fatale per l'azienda. - Non è sbagliata. Ma dato che è un dialogo e c'è la ripetizione ebbe-ebbe, la varierei con:
verrebbe fuori un casino fatale per l'azienda, o simile, e la ripetizione va a farsi fottere...
voto: il limite di questo racconto è il non poter trovare in alcune persone l'appiglio giusto su cui far leva. Ma quanti altri racconti e romanzi giocano su cose e sentimenti che non tutti, per ovvie ragioni, hanno visto/vissuto.
Non arrivo a 4 solo per l'apertura troppo gore. Ma è un 3 bello tondo. Quello che hai scritto l'ho vissuto; quell'appiglio, in me, esiste... E tanto basta.