Il giudice
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Il giudice

Un'anticchia meno di 40K

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  1. silente2.0
     
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    A suo modo quasi fiabesco, per gli snodi centrali, è una racconto che tutto sommato, nonostante ci siano molti stereotipi, parte piuttosto bene, per poi perdere fascino man mano che si prosegue nella lettura.

    L’uomo molto potente, i bulli, il conflitto spirituale/Dio, la doppia personalità, il rapporto tra il prete e la suora, la scoperta finale dei “genitori”… Sono tutti elementi fin troppo classici, e ahimè si prova poca curiosità nella lettura (i “colpi di scena” sono abbastanza prevedibili e tutta torna davvero troppo facilmente), perché, almeno nel mio caso, ho fatto piuttosto fatica a calarmi nella situazione e a immedesimarmi con personaggi e vicenda.

    In più, trovo un po’ semplice, poco approfondito e credibile il fatto che Rocco voglia diventare giudice, in una maniera, diciamo, così sbrigativa, così come la sua supponenza (il farsi chiamare “vostro onore”), forse troppo esagerata.

    Ciò non toglie che sia un racconto godibile dal punto di vista stilistico: la scrittura è snella, veloce, molto fluida e apprezzabile (bello il paragrafo con lo scemo del villaggio). Ci sarebbero da segnalare giusto un paio di cambi di punto di vista da sistemare (il dialogo tra Rocco, i bulletti e Bonavita) come già segnalato da Piscu.

    Dico 2. :)
     
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  2. marramee
     
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    Ciao.
    Eccomi anche a te. Racconto scorrevole, senz'altro, nonostante la lunghezza. Ho trovato alcuni punti molto belli, come la parte dei bulletti. Purtroppo hai voluto eccedere, mettendo troppa carne al fuoco, e trasformandolo in un romanzo d'appendice ottocentesco. Se a questo ci aggiungiamo pure i dialoghi con lo specchio, converrai che è un po' troppo.
    La prima parte resta comunque molto bella e mi aveva fatto sperare in una storia memorabile. Poi le motivazioni vacillano, il protagonista perde spessore e finisce per diventare odioso, il dramma decolla verso un finale che dovrebbe essere strappalacrime ma lascia indifferenti.
    Una certa atmosfera da opera classica (Rigoletto?) depone comunque a suo favore.
    Di nuovo un racconto perfettamente in bilico tra il due e il il tre (e mettiamocelo questo pulsante del 2.5 !!!). Visto che finora li ho tutti arrotondati a tre, metto tre anche a te.
     
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  3. RobertoBommarito
     
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    ciao Fini Tocchi Alati,

    SPOILER (click to view)
    E' scritto in modo fluido e scorrevole. Si legge senza difficoltà.

    Però ci sono diverse cose che non mi convincono. Sono d'accordo con silente0.2 quando dice che è abbastanza prevedibile e non stimola molto la curiosità nel lettore. I personaggi rimandano ad archetipi classici visti e rivisti. Non è facile neppure empatizzare con i personaggi. Ho avuto la sensazione poi che hai provato a rievocare una certa atmosfera classica per dare spessore al racconto senza però riuscirci appieno. La storia non mi ha sorpreso. Malgrado la lunghezza, non ho riscontrato alcuna idea che mi facesse dire: wow.


    Per questo voto 2.
     
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  4. Fini Tocchi Alati
     
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    Grazie a tutti per lettura e commenti!
     
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    Amante Galattico

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    Bidi-bodi-bù

    SPOILER (click to view)
    La presenza di De Andrè è lapalissiana, non ci piove.
    Mi è piaciuta parecchia l'impostazione del racconto, il gioco dei personaggi, anche se alcune "rivelazioni" erano prevedibili (ma in fondo si può applcare Occam anche ai racconti).
    Bella e ben definita la storia passata di Rocco, la sua ascesa (!), il suo rapporto con gli altri.
    Forse la cosa che mi è piaciuta meno è proprio quell'altro personaggio, il doppio oscuro, che sembra trattato troppo a margineanche se poi dovrebbe avere un effetto così importante.
    Scritto scorrevole.

    Metto 4, non pienissimo, ma ci sta
     
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  6. Fini Tocchi Alati
     
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    CITAZIONE (Alberto Priora @ 18/1/2010, 23:08)
    Bidi-bodi-bù

    SPOILER (click to view)
    La presenza di De Andrè è lapalissiana, non ci piove.
    Mi è piaciuta parecchia l'impostazione del racconto, il gioco dei personaggi, anche se alcune "rivelazioni" erano prevedibili (ma in fondo si può applcare Occam anche ai racconti).
    Bella e ben definita la storia passata di Rocco, la sua ascesa (!), il suo rapporto con gli altri.
    Forse la cosa che mi è piaciuta meno è proprio quell'altro personaggio, il doppio oscuro, che sembra trattato troppo a margineanche se poi dovrebbe avere un effetto così importante.
    Scritto scorrevole.

    Metto 4, non pienissimo, ma ci sta

    Grazie Albe'!
    Hai ragione, il doppio oscuro è trattato troppo a margine per il suo importante ruolo: in effetti, originalmente, aveva più spazio, ma poi ho dovuto per forza di cose tagliare e tagliare, sfrondare e sfrondare.
    E ce l'ho fatta pelo pelù. Bibidi-bobidi-bù.
     
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  7. s-m-n
     
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    Ok, confesso che non ho ancora finito di leggerlo... ok, no, edit: ho appena finito di leggerlo ^^.

    Il racconto (credo) ha anche vinto la selezione, ed effettivamente appare ben congegnato e ben scritto.

    Nel tuo caso, "la flebile luce della luna che non attraversa le nubi" mi è parsa una descrizione un po' scontata, come analogamente "l'oscurità rotta dalla luce dei fari". Io credo che l'utilizzo di frasi, parole o espressioni poco comuni in contesti però stra-abusati sia veramente dura da mandare giù in un qualsiasi autore, anche bravo.

    Mi spiego meglio: io non userei mai la parola "flebile". Com'è il fuoco? È Flebile? No. Direi "è moscio" o "si sta spegnendo". Però la "flebile luce della luna" è una frase che suona "bene", perché in effetti si trova spesso da qualche parte o sui testi classici o - che ne so - nelle descrizioni dei fumetti. La sensazione insomma è che certe espressioni vengano fuori perché è la prima cosa che è venuta in mente a chi scriveva, e ovviamente dal punto di vista del lettore non è proprio il massimo.

    Comunque tutto sommato come dicevo il racconto "gira" benissimo, e secondo me è stata una vittoria meritata.

    Simone
     
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  8. Fini Tocchi Alati
     
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    Hai ragione, Simone.
    Anch'io m'ero posto analoghi dubbi sulle due espressioni: in effetti troppo liriche e scontate.
    Poi ho preferito lasciarle perché rendevano in modo semplice l'idea di quello che volevo dire e, come dire, catturavano il momento di quando le ho scritte.

    Grazie per il commento!
     
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22 replies since 1/1/2010, 03:28   571 views
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