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Caspita sgerwk, penso che non sarei riuscito a farti arrabbiare così nemmeno volendolo! Ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato, per me è comunque utile conoscere il parere di tutti. Non ci crederai ma il genere di programmi tv cui alludi (stargate, per ricordare un nome) non piace nemmeno a me; la linea volutamente ambigua che tengono i vari documentari sugli ufo la trovo ugualmente "commerciale". Tuttavia non credo che questo racconto calchi quel genere. Conosco abbastanza bene le realtà paesane e contadine che caratterizzavano la vita rurale di diversi anni fa; le credenze e superstizioni (talvolta mischiate o in conflitto con la morale cattolica); la figura dei padri di famiglia spesso rudi bestemmiatori e finti atei (che in segreto pregavano Dio); il ruolo sociale di figure come vecchie fattucchiere, maghe e indovine, sempre in rispettoso conflitto col prete della locale parrocchia. Il mio racconto appartiene a quella realtà. Posso esserci riuscito o meno a tratteggiarla. Ti assicuro che (e rispondo anche all'ultima domanda che mi hai fatto) quando ero piccolo sentivo la mia bisnonna parlare del Mazapegul (Mazapevar, diceva) senza nemmeno ipotizzare di dover andare dal dottore, e mio nonno (suo figlio), non ci credeva minimamente. Doveva essere un uomo duro, non dedito a sciocchezze di una volta. Lui bestemmiava, ma andava in chiesa. "Esiste Dio?" gli chiedevo. "Mah, qualcosa c'è, bisogna comportarsi bene" mi diceva. Realtà ambigue, complesse, e, riferendomi a quella in questione, uomini a cavallo fra la paura dell'ignoto e la volontà di mostrarsi agli occhi degli altri come padri senza timore. Questa realtà è esistita. Molto diluita e facente capo ad altri idoli, esiste ancora. Io ho tentato di descriverne un piccolo spaccato, attraverso le movenze di un bambino che capta quello che gli sta attorno e poi diventa grande. Se noti, lui non dice di credere, ma di fronte all'ipotesi della morte vorrebbe parlare con la vecchia, per fare due chiacchiere. Un bestemmiatore che prega. Tutto qui. Capisco il parallelismo col genere che detesti, ma per come la vedo io è altra roba.
CITAZIONE (sgerwk @ 13/5/2010, 16:18) La questione di punteggiatura è questa: in generale, ci sono diversi periodi del tipo "frase, inciso, frase", che secondo me richiedono o una preposizione prima della seconda frase oppure uno spezzamento in due. Faccio subito un esempio: CITAZIONE Portava vestiti multicolore, ma in tonalità scure, parevano stracci. Prima di dirti di cambiare completamente il tuo stile chiederei anche agli altri cosa ne pensano: secondo me, o si mette un "che": CITAZIONE Portava vestiti multicolore, ma in tonalità scure, che parevano stracci. oppure si spezza la frase in qualche modo: CITAZIONE Portava vestiti multicolore, ma in tonalità scure; parevano stracci. In questo caso specifico, vedrei meglio la prima soluzione, ma per altre frasi lo spezzamento mi sembra meglio. Come l'ho scritta presenta un inciso, niente di più niente di meno. Forse la soluzione migliore sarebbe il punto e virgola, come mi suggerisci. Non mi suona invece il "che" perché a orecchio mi sembra riferirsi più a "tonalità" che a "vestiti" e quindi sarebbe da togliere la virgola. Ti do comunque ragione - come agli altri che l'hanno sottolineato - che potrei snellire qualche inciso.
Alcuni punti specifici:
CITAZIONE "espandono" non mi sembra il temine più adatto Certo è un po' figurato riferito a sassi, di solito vediamo espandersi cose come l'odore o il gas. Ma a me piace...
CITAZIONE "ma salgono inclinati verso la sommità del tetto" veramente salgono verso la base del tetto; ma si poteva anche lasciare solo "ma salgono inclinati" o "ma salgono inclinati fino al tetto" Mhmm... qui ho idea che non ci siamo capiti: non possono salire verso la base del tetto perché la base (cornicione) è esterna al "volume" della casa; se così facessero sarebbero inclinati all'opposto di quello che dico io - oltre che pericolosi perché crollerebbero. I muri che dicevo sono fatti così: / \; i tuoi così \ /. La sommità del tetto è un punto ideale che ho cercato di comunicare, di sicuro non era comunque il riferimento dei costruttori.
CITAZIONE "nome strano, da piccolo" qui l'inciso mi sembra un po' slegato; metterei una cosa del tipo "nome strano, al punto che da piccolo..." oppure "nome strano, e addirittura da piccolo..." Qui ti do ragione, è un po' slegato.
CITAZIONE "Aveva la pancia": non è implicito nel fatto che sia un donnone? Mah, non credo... Credo che comunque quel "aveva la pancia" abbia un certo valore comunicativo nella creazione dell'immagine della signora.
Grazie per la altre considerazioni sugli incisi in generale, ciao!
Edited by Gordon Pym - 15/5/2010, 09:07
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