Il Mazapegul
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Il Mazapegul

di Alessandro Bricchi, 13500 car.

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  1. rehel
     
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    Io sono della vallata del Bidente e non l'ho mai sentita nominare nemmeno io.
    Tuttavia Francesco Guccini la riporta nelle sue Cronache epifaniche. Ma soprattutto Eraldo Baldini ne fa un personaggio importante di alcune sue storie, e lui parla, non a caso, del territorio ravennate.
    Dico non a caso perchè questo personaggio sembra legato all'acqua e alla nebbia, tipico appunto del paesaggio ravennate. Ma se ne parla anche nella toscana e in altre zone d'Italia.
    Forse ha un collegamento con la Masca piemontese, chissà se a Idrasca ne sanno qualcosa? :shifty:
    Qualcuno sostiene che ci sia un colegamento con certi riti celtici, sempre legati alle acque.
    La serie televisiva a cui ti riferisci è tratta dal bel libro di Eraldo Baldini: Malaria.
    Baldini è' un autore che mi piace molto. I suoi libri che preferisco sono: Faccia di sale, ambientato nella ricostruita Cervia della fine del '600 e Terra di nessuno, ambientato durante la prima guerra mondiale. Non male la raccolta di racconti: Gotico rurarale, che contiene Re di carnevale, storia che lo rivelò, a suo tempo, quale vincitore del Mystfest di Cattolica, diversi anni addietro. Anche lo stesso Malaria nonè affatto male.
    :)
     
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  2. Idrascanian
     
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    Piaciuto, e non poteva essere altrimenti visto il tema trattato. C'è ancora da limare qualcosa nella forma, a volte ci sono dei periodi un po' contorti, ma niente di grave. Hai gestito bene la vicenda, scavando nel folklore come piace a me, e ho particolarmente apprezzato il finale, davvero buono, che apre più di un dubbio sulla veridicità degli avvenimenti. Bello, come dice Fini lo amplierei ulteriormente! Un tre pieno!

    CITAZIONE (rehel @ 8/5/2010, 14:06)
    Forse ha un collegamento con la Masca piemontese, chissà se a Idrasca ne sanno qualcosa? :shifty:
    Qualcuno sostiene che ci sia un colegamento con certi riti celtici, sempre legati alle acque.

    Non avevo mai sentito parlare della Borda - inquietantissima, tra l'altro - ma anche per quanto riguarda la Masca piemontese alcuni studiosi fanno risalire l'origine di questa figura ai Celti. E a proposito di folletti, incubi e spiritelli notturni date un'occhiata qui, c'è una bella lista!
     
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  3. Gordon Pym
     
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    Grazie anche a te Idrascanian. Mi fa piacere che tu e altri abbiate considerato buono il finale, d'effetto, per quanto semplice. Non sapete quante volte ho riscritto le ultime due righe... è proprio vero che scrivere facile è difficile!
    Ciao

    ps. se avessi voglia e tempo di indicarmi i periodi che hai trovato un po' contorti (in genere so di essere contorto!), non può che essermi utile! Grazie ancora.
     
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  4. $haman
     
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    Bello e con una certa vena di tristezza che accompagna dall'inizio alla fine. Mi unisco a chi dice che poteva essere un po' allungato, soprattutto, per me, sulla parte dove descrivi il paese com'è ora. Qualche riga in più, un giro più lungo per le vie ora deserte, in quel clima di silenzio e malinconia, secondo me ci starebbe davvero.
    Ho apprezzato anche il finale, senza spiegazioni e con il rimpianto del protagonista verso la strega, che forse ora avrebbe potuto aiutarlo/salvarlo.
     
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  5. Idrascanian
     
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    CITAZIONE (Gordon Pym @ 11/5/2010, 10:52)
    ps. se avessi voglia e tempo di indicarmi i periodi che hai trovato un po' contorti (in genere so di essere contorto!), non può che essermi utile! Grazie ancora.

    Ciao Gordon,
    come dicevo nel primo commento, niente di particolarmente grave. A volte abbondi con gli incisi, rallentando il ritmo e creando frasi non proprio immediate, tipo questa:

    "Noi bambini eravamo soliti giocare a pallone in piazzetta, così chiamavamo quello spazio che si apre fra il pozzo e la facciata di quella casa, e spesso un calcio maldestro, qualche volta intenzionale, mandava la sfera a rimbalzare sull’uscio o sugli scuretti chiusi dell’abitazione."

    Lavorerei su questo aspetto, cercando di rendere le frasi più fluide... non so se sono stato spiegato! :D
    Bazzecole comunque, la tua è una buonissima storia!
    a rileggerti!
     
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  6. Gordon Pym
     
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    Capisco e condivido, dovrei usare ancora un po' di flessibile per smussare ;)
    Grazie ancora.

    E grazie anche a $haman per lettura e considerazioni!

     
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    Ciao,

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    Ho trovato il racconto molto carino. Senza dubbio ha una struttura abbastanza classica, potrei dire sui cliché dei racconti con delle creaturine da folklore; con introduzione delle malefatte dell'esserino, l'anziana saggia ma strana, il protagonista che vive la storia perché riguarda la sua famiglia, il finale che lascia spazio a una versione o l'altra....

    Però ha trovate divertenti, una bella gestione dei personaggi, dei passaggi indovinati.
    Ha anche una caratteristica che non è facilissima sempre da indovinare: il protagonista ha abbastanza dei ragionamenti e un modo di vedere da bambino (e non di un adulto calato in un bambino).

    Al contrario ho trovato lo stile buono, ma decisamente perfezionabile. Ci sono alcuni tratti in cui mi sembra un poco rigido, quasi didascalico, soprattutto quando il narratore non descrive gli avvenimenti vissuti direttamente, ma riassume quelli in generale. C'è qualche inciso di troppo. la punteggiatura non precisissima.

    Una piccola incongruenza: quando lui torna a casa prima del padre e si nasconde nell'armadio, non dovrebbe essere visto dalla madre che sta in camera?

    Metto un 3
     
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  8. Gordon Pym
     
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    Ciao Alberto, grazie anche a te per la lettura e per le varie considerazioni. Vedrò di riflettere sui punti che sottolinei.

    CITAZIONE (Alberto Priora @ 11/5/2010, 14:59)
    Una piccola incongruenza: quando lui torna a casa prima del padre e si nasconde nell'armadio, non dovrebbe essere visto dalla madre che sta in camera?

    Sì, può essere visto, non è detto che però lei lo debba spifferare alla vecchia.
     
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  9. nescitgalatea
     
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    Devo dire che lo stile è davvero molto buono. Mi è piaciuto leggerlo, è scorrevole e nonostante qualche inciso forse di troppo mi è dispiaciuto arrivare alla fine. L'ho trovato delicato e molto "fra le righe", il gioco del detto non detto fa intuire le sensazioni del protagonista e rende le atmosfere molto realistiche, così quando arriva la chiusa (forse non proprio spiazzante) ho avuto la sensazione di partecipare la sua perplessità. Insomma direi un tre abbondante che porto volentieri a quattro proprio per il piacere del leggere che mi hai dato.
     
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  10. Gordon Pym
     
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    Tante grazie anche a te nescitgalatea per lettura e commento.
    Considerazioni come questa
    CITAZIONE (nescitgalatea @ 12/5/2010, 17:38)
    ... mi è dispiaciuto arrivare alla fine.

    mi rendono estremamente soddisfatto ;)
     
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  11. sgerwk
     
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    Guarda, per come è scritto ti darei un 3 abbondante, ma per altri motivi che esulano dalla qualità narrativa sarei per il -10, e per questo non voto.

    In particolare, ed è una cosa che non c'entra niente con la qualità tecnica del racconto: mi sono ******* di vedere film/telefilm/simili che non si limitano a far vedere il sovrannaturale ma avallano l'idea che esista realmente, magari usando proprio le idee "scettico viene punito", "scettico che si ricrede" e il finale "forse no, ma magari anche sì". Un approccio del genere, se ci fosse almeno un bilanciamento di qualche tipo sarebbe anche accettabile. Purtroppo siamo invece pieni di astrologi/maghi/guaritori (di natura più o meno religiosa) spacciati per autentici da più o meno tutti i mezzi di informazione di massa (almeno i maghi se la passano un po' male, ultimamente, ma gli altri vanno alla grande). Poi magari tu non ci credi nemmeno, ma per me leggere l'ennesimo racconto basato su una posizione di questo tipo mi fa montare il carognone. Specie se poi è anche scritto bene.

    Scusa lo sfogo. Torniamo al racconto.

    Tutto è scritto molto bene, a parte una questione di punteggiatura che ti segnalo più nel dettaglio dopo, e su cui non sarebbe male sentire le opinioni degli altri. Il racconto è molto bello nella descrizione del paese, ma paradossalmente cala di tono proprio quando viene introdotta l'idea della maga, perché si perde un po' del colore dovuto alle descrizioni e perché si intuisce dove stai andando a parare (o forse è sempre la questione mia personale, non lo posso escludere).

    La questione di punteggiatura è questa: in generale, ci sono diversi periodi del tipo "frase, inciso, frase", che secondo me richiedono o una preposizione prima della seconda frase oppure uno spezzamento in due. Faccio subito un esempio:

    QUOTE
    Portava vestiti multicolore, ma in tonalità scure, parevano stracci.

    Prima di dirti di cambiare completamente il tuo stile chiederei anche agli altri cosa ne pensano: secondo me, o si mette un "che":

    QUOTE
    Portava vestiti multicolore, ma in tonalità scure, che parevano stracci.

    oppure si spezza la frase in qualche modo:

    QUOTE
    Portava vestiti multicolore, ma in tonalità scure; parevano stracci.

    In questo caso specifico, vedrei meglio la prima soluzione, ma per altre frasi lo spezzamento mi sembra meglio.

    Alcuni punti specifici:

    "si espandono" che si espandono? altrimenti credo che la frase andrebbe spezzata in due; poi "espandono" non mi sembra il temine più adatto

    La seconda frase forse si può anche lasciare così, però la vedrei meglio divisa in due (con un punto al posto di una qualsiasi delle due virgole)

    "ma salgono inclinati verso la sommità del tetto" veramente salgono verso la base del tetto; ma si poteva anche lasciare solo "ma salgono inclinati" o "ma salgono inclinati fino al tetto"

    "nome strano, da piccolo" qui l'inciso mi sembra un po' slegato; metterei una cosa del tipo "nome strano, al punto che da piccolo..." oppure "nome strano, e addirittura da piccolo..."

    "usciva spalancando la porta di legno" per come è scritto, sembra che non scappassero se lei usciva aprendo piano invece di spalancare; una virgola dopo "usciva" potrebbe risolvere l'ambiguità

    "Si sentivano rumori" anche questa frase la spezzerei in due; magari potresti mettere due punti al posto della virgola che segue "interno"

    "Aveva la pancia": non è implicito nel fatto che sia un donnone?

    "parevano stracci" -> "che parevano stracci"

    "pensavo che mia nonna si fosse messa d'accordo con Matteo, per farmi uno scherzo" qui, come in qualche altro punto, la frase mi sembra meglio senza la virgola (non che comunque sia sbagliata)

    Ma quando la madre sta male dal dottore non ci va? Passi che magari questi le dice che non è niente e/o è incurabile, ma almeno un cenno al fatto che ci sia andata ci vorrebbe.
     
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  12. Gordon Pym
     
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    Caspita sgerwk, penso che non sarei riuscito a farti arrabbiare così nemmeno volendolo! ;)
    Ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato, per me è comunque utile conoscere il parere di tutti. Non ci crederai ma il genere di programmi tv cui alludi (stargate, per ricordare un nome) non piace nemmeno a me; la linea volutamente ambigua che tengono i vari documentari sugli ufo la trovo ugualmente "commerciale".
    Tuttavia non credo che questo racconto calchi quel genere. Conosco abbastanza bene le realtà paesane e contadine che caratterizzavano la vita rurale di diversi anni fa; le credenze e superstizioni (talvolta mischiate o in conflitto con la morale cattolica); la figura dei padri di famiglia spesso rudi bestemmiatori e finti atei (che in segreto pregavano Dio); il ruolo sociale di figure come vecchie fattucchiere, maghe e indovine, sempre in rispettoso conflitto col prete della locale parrocchia.
    Il mio racconto appartiene a quella realtà. Posso esserci riuscito o meno a tratteggiarla. Ti assicuro che (e rispondo anche all'ultima domanda che mi hai fatto) quando ero piccolo sentivo la mia bisnonna parlare del Mazapegul (Mazapevar, diceva) senza nemmeno ipotizzare di dover andare dal dottore, e mio nonno (suo figlio), non ci credeva minimamente. Doveva essere un uomo duro, non dedito a sciocchezze di una volta. Lui bestemmiava, ma andava in chiesa. "Esiste Dio?" gli chiedevo. "Mah, qualcosa c'è, bisogna comportarsi bene" mi diceva.
    Realtà ambigue, complesse, e, riferendomi a quella in questione, uomini a cavallo fra la paura dell'ignoto e la volontà di mostrarsi agli occhi degli altri come padri senza timore. Questa realtà è esistita. Molto diluita e facente capo ad altri idoli, esiste ancora. Io ho tentato di descriverne un piccolo spaccato, attraverso le movenze di un bambino che capta quello che gli sta attorno e poi diventa grande. Se noti, lui non dice di credere, ma di fronte all'ipotesi della morte vorrebbe parlare con la vecchia, per fare due chiacchiere. Un bestemmiatore che prega. Tutto qui.
    Capisco il parallelismo col genere che detesti, ma per come la vedo io è altra roba.


    CITAZIONE (sgerwk @ 13/5/2010, 16:18)
    La questione di punteggiatura è questa: in generale, ci sono diversi periodi del tipo "frase, inciso, frase", che secondo me richiedono o una preposizione prima della seconda frase oppure uno spezzamento in due. Faccio subito un esempio:

    CITAZIONE
    Portava vestiti multicolore, ma in tonalità scure, parevano stracci.

    Prima di dirti di cambiare completamente il tuo stile chiederei anche agli altri cosa ne pensano: secondo me, o si mette un "che":

    CITAZIONE
    Portava vestiti multicolore, ma in tonalità scure, che parevano stracci.

    oppure si spezza la frase in qualche modo:

    CITAZIONE
    Portava vestiti multicolore, ma in tonalità scure; parevano stracci.

    In questo caso specifico, vedrei meglio la prima soluzione, ma per altre frasi lo spezzamento mi sembra meglio.

    Come l'ho scritta presenta un inciso, niente di più niente di meno. Forse la soluzione migliore sarebbe il punto e virgola, come mi suggerisci. Non mi suona invece il "che" perché a orecchio mi sembra riferirsi più a "tonalità" che a "vestiti" e quindi sarebbe da togliere la virgola.
    Ti do comunque ragione - come agli altri che l'hanno sottolineato - che potrei snellire qualche inciso.

    Alcuni punti specifici:

    CITAZIONE
    "espandono" non mi sembra il temine più adatto

    Certo è un po' figurato riferito a sassi, di solito vediamo espandersi cose come l'odore o il gas. Ma a me piace...

    CITAZIONE
    "ma salgono inclinati verso la sommità del tetto" veramente salgono verso la base del tetto; ma si poteva anche lasciare solo "ma salgono inclinati" o "ma salgono inclinati fino al tetto"

    Mhmm... qui ho idea che non ci siamo capiti: non possono salire verso la base del tetto perché la base (cornicione) è esterna al "volume" della casa; se così facessero sarebbero inclinati all'opposto di quello che dico io - oltre che pericolosi perché crollerebbero. I muri che dicevo sono fatti così: / \; i tuoi così \ /.
    La sommità del tetto è un punto ideale che ho cercato di comunicare, di sicuro non era comunque il riferimento dei costruttori.

    CITAZIONE
    "nome strano, da piccolo" qui l'inciso mi sembra un po' slegato; metterei una cosa del tipo "nome strano, al punto che da piccolo..." oppure "nome strano, e addirittura da piccolo..."

    Qui ti do ragione, è un po' slegato.

    CITAZIONE
    "Aveva la pancia": non è implicito nel fatto che sia un donnone?

    Mah, non credo... Credo che comunque quel "aveva la pancia" abbia un certo valore comunicativo nella creazione dell'immagine della signora.


    Grazie per la altre considerazioni sugli incisi in generale, ciao!

    Edited by Gordon Pym - 15/5/2010, 09:07
     
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  13. sgerwk
     
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    QUOTE (Gordon Pym @ 13/5/2010, 17:35)
    Ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato, per me è comunque utile conoscere il parere di tutti. Non ci crederai ma il genere di programmi tv cui alludi (stargate, per ricordare un nome) non piace nemmeno a me; la linea volutamente ambigua che tengono i vari documentari sugli ufo la trovo ugualmente "commerciale".

    Cio' mi rende felice :D

    QUOTE (Gordon Pym @ 13/5/2010, 17:35)
    Tuttavia non credo che questo racconto calchi quel genere. Conosco abbastanza bene le realtà paesane e contadine che caratterizzavano la vita rurale di diversi anni fa; le credenze e superstizioni (talvolta mischiate o in conflitto con la morale cattolica); la figura dei padri di famiglia spesso rudi bestemmiatori e finti atei (che in segreto pregavano Dio); il ruolo sociale di figure come vecchie fattucchiere, maghe e indovine, sempre in rispettoso conflitto col prete della locale parrocchia.
    Io ho cercato di riprodurre uno spaccato di quella realtà. Ci posso essere riuscito o meno. Ti assicuro che (e rispondo anche all'ultima domanda che mi hai fatto) quando ero piccolo sentivo la mia bisnonna parlare del Mazapegul (Mazapevar, diceva) senza nemmeno ipotizzare di dover andare dal dottore, e mio nonno (suo figlio), non ci credeva minimamente. Doveva essere un uomo duro, non dedito a sciocchezze di una volta. Lui bestemmiava, ma andava in chiesa. "Esiste Dio?" gli chiedevo. "Mah, qualcosa c'è, bisogna comportarsi bene" mi diceva.
    Realtà ambigue, complesse, e, riferendomi a quella in questione, uomini a cavallo fra la paura dell'ignoto e la volontà di mostrarsi agli occhi degli altri come padri senza timore. I Questa realtà è esistita. Molto diluita e facente capo ad altri idoli, esiste ancora. Io ho tentato di descriverne un piccolo spaccato, attraverso le movenze di un bambino che capta quello che gli sta attorno e poi diventa grande. Se noti, lui non dice di credere, ma vorrebbe parlare con la vecchia, per fare due chiacchiere. Un bestemmiatore che prega. Tutto qui.

    Forse l'ambiguita' deriva dal far guarire la madre subito, quasi a voler alla fine confermare l'esistenza della magia... Mi fa venire in mente: "Solo coincidenze? Noi di USAM pensiamo di no!" Non so, capisco l'intenzione ma forse non e' risultata chiara al 100%. Non a me, almeno. Mi rendo anche conto che riuscire a far passare questa idea di cui parli senza essere frainteso non era per niente facile.

    QUOTE (Gordon Pym @ 13/5/2010, 17:35)
    Mhmm... qui ho idea che non ci siamo capiti: non possono salire verso la base del tetto perché la base (cornicione) è esterna al "volume" della casa; se così facessero sarebbero inclinati all'opposto di quello che dico io - oltre che pericolosi perché crollerebbero. I muri che dicevo sono fatti così: / \; i tuoi così \ /.
    La sommità del tetto è un punto ideale che ho cercato di comunicare, di sicuro non era comunque il riferimento dei costruttori.

    Adesso ho capito!!! La frase "i muri salgono inclinati verso la sommità del tetto" io l'avevo interpretata come "i muri salgono, inclinati, verso la sommita' del tetto" e io ho pensato: no, salgono verso la base; invece tu volevi dire "i muri salgono, inclinati verso la sommita' del tetto", ossia sono inclinati nella direzione della sommita', cioe' "pendono" verso la sommita'. Ok, adesso e' chiaro.



    Edited by sgerwk - 13/5/2010, 21:52
     
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  14. Gordon Pym
     
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    Guarda, per la figura della madre che guarisce ti dico che l'ho inserito perché d'effetto e per me funzionale nell'economia del racconto. Questo è usam, no? ;)
    Volendo tirare ulteriormente acqua al mio mulino, ti potrei dire che il potere della suggestione della mente è molto elevato, ed essendo la questione Mazapegul forse una malattia psicosomatica (come dice Piscu) oltre che una superstizione, la guarigione trovo ci possa stare - peraltro è documentato che avvenisse, come riporta anche wikipedia.
    Comunque, accetto pienamente i tuoi punti di vista.
    Ciao

    CITAZIONE
    Adesso ho capito!!! La frase "i muri salgono inclinati verso la sommità del tetto" io l'avevo interpretata come "i muri salgono, inclinati, verso la sommita' del tetto" e io ho pensato: no, salgono verso la base; invece tu volevi dire "i muri salgono, inclinati verso la sommita' del tetto", ossia sono inclinati nella direzione della sommita', cioe' "pendono" verso la sommita'. Ok, adesso e' chiaro.

    Certo, se leggi la frase nel contesto: "... i muri non sono a piombo come quelli di fattura moderna, ma salgono inclinati verso..." non penso sia ambiguo.
    La virgola dopo "salgono" non ce la vedo. Caspita, per una volta che non metto un inciso vuoi dire che sbaglio? :lol:

    Edited by Gordon Pym - 16/5/2010, 20:50
     
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  15. Peter7413
     
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    Ola!
    Letto e apprezzato.
    Mi assesto su un solido 3.
    Per arrivare al quattro avresti dovuto, secondo me, complicare un po' la storia del Mazepegul. Così com'è tendi a sgonfiare la vicenda nel finale, che pare oltremodo sbrigativo.
    Alla prossima!
     
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33 replies since 30/4/2010, 23:58   880 views
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