Pigghiacristiani
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Pigghiacristiani

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    Losco Figuro

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    CITAZIONE (bravecharlie @ 10/7/2010, 15:21)
    ciao CMTa, riguardo le tue osservazioni in effetti il sospetto che gli viene può essere accettato unicamente come una deduzione improvvisa, mentre per la questione della sua nuova identità credevo fosse chiaro che Pacioni, utilizzando agganci e conoscenze, avesse fatto ricerche in ambienti "che contavano" dove erano rimaste tracce del suo passato (vedi ambienti ecclesiastici che lo avevano coperto).

    Il mio dubbio non era come avesse fatto Pacioni a scoprire qualcosa, ma come potesse esserci qualcosa da scoprire. Non c'è nessun testimone di quello che è accaduto nel paese (a parte Francesco stesso), quindi come può essere nota la faccenda?

    CITAZIONE (bravecharlie @ 10/7/2010, 15:21)
    per il tubo di gas nelle miniere ce ne sono e per vari usi, ti rimando direttamente alla pagina di wikipedia che tratta dell'incidente di Ribolla: http://it.wikipedia.org/wiki/Ribolla

    No, calma...
    L'incidente di Ribolla, e così il tuo racconto, riguarda un esplosione di grisù, che è un gas naturale che si accumula normalmente nelle miniere, non scorre certo nei tubi.
     
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  2. bravecharlie
     
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    ecco qui, ho cambiato il tutto per renderlo verosimile. nelle miniere non c'erano tubi con dentro il gas, ma tubature di ventilazione che garantivano l'aria. Il grisù a contatto con l'aria si infiamma ed esplode, ecco spiegato il perché della tragedia :sisi:

    dacci un occhioCMT, credo che ora debba andar bene.

    Ti ringrazio molto per avermi fatto notare la cosa :)
     
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    Amante Galattico

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    Ciao,
    racconto 11 in ordine di lettura

    SPOILER (click to view)
    Ottima struttura, stile praticamente impeccabile, ritmo invidiabile, non sono del tutto convinto dei passaggi narrativi.

    Ecco varie considerazioni
    Forse non serve, anche considerando il finale che poi va in direzione opposta a quella che dovrebbe essere una soluzione/assoluzione morale, nascondere dei particolari pro colpo di scena... mi riferisco alla pistola, che è citata prima ma che non ha tutto questo senso che sia stata conservata... quindi magari ci stava un passaggio intermedio in cui il prete ripensa al pacchetto o simili...

    Ah, ecco, non ho capito il riferimento letterario, ho capito dov'è, ma non avendolo letto è qualcosa che va preso per fede... mentre forse dovrebbe essere illustrato in qualche modo anche al lettore... per cui non ho neppure così apprezzato che, malgrado l'impostazione, non ci sia davvero una creatura fantastica tradizionale, ma sia più una cosa tipo "maledizione". Forse perché alla fine chi fosse o cosa fosse è tirato via veloce... alla chi ha capito OK, gli altri "rangés".

    Forse c'è un lieve squilibrio iniziale perché si calca molto sulle condizioni dei minatori raccontandole e poi le vai anche a mostrare... forse potrebeb essere essere (forse) amalgamare di più...

    Un altro particolare narrativo di cui non sono del tutto convinto è la storia del "ricatto", cioé del fatto che sia stato così facile per il direttore della miniera sapere la sua storia... non so. Le conseguenze che minaccia sono logiche e ci stanno visti gli anni, ma il presupposto non mi suona del tutto. Lui era il solo sopravvissuto e quindi come si è saputo in giro? Mi manca qualcosa...

    In definitiva: descrizioni perfette, stile invidiabile, passaggi narrativi che anche se non risultano forzati, sono spesso lì lì per esserlo

    3 pieno senza dubbio

    VARIE
    -"Quanti di quei poveretti sarebbero tornati in superficie alla fine della giornata era una speculazione nella quale non voleva addentrarsi, scacciò il pensiero scuotendo più volte il capo." - la preoccupazione di un incidente è giusta, ma la frase stona... nel senso che sembra più consona a un tenente di trincea della prima guerra mondiale dove le perdite erano certe... forse serve da intuizione per il seguito, ma la renderei meno caustica, perché da per scontato che comunque qualcuno muore là sotto in condizioni normali

    -"Un unico occhio, superstite per volere del caso, fissava il soffitto con espressione sorpresa" - com'è un occhio con espressione sorpresa?

    -Domanda: ma il fatto che ti sei inventato una strage che non è esistita nella realtà, lo rende in automatico un racconto fantastico?
     
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  4. bravecharlie
     
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    ciao Alberto il disastro c'è stato davvero a Ribolla nel'54. gli elementi fantastici sono invece da ricercare nel personaggio del Pigghiacristiani che però, se non hai letto il racconto dal quale il prete deduce la soluzione, non ti dirà nulla. Gli indizi sono due: il nome con cui il prete lo chiama e la citazione a fine racconto, ma naturalmente se non hai letto QUEL racconto resterai all'oscuro. forse avevo dato troppo per scontato che tutti lo conoscessero (è un classico della letteratura italiana), inoltre vedo che altri, non solo tu, m'han fatto notare la poca solidità narrativa del modo in cui si viene a sapere del suo sporco passato. mi pareva potesse starci, per come lo avevo reso (informazioni riservate di cui però uno con i giusti agganci può venire a conoscenza da ambienti ecclesiastici), invece pare di no...

     
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    Amante Galattico

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    CITAZIONE (bravecharlie @ 11/7/2010, 13:52)
    ciao Alberto il disastro c'è stato davvero a Ribolla nel'54. gli elementi fantastici sono invece da ricercare nel personaggio del Pigghiacristiani che però, se non hai letto il racconto dal quale il prete deduce la soluzione, non ti dirà nulla. Gli indizi sono due: il nome con cui il prete lo chiama e la citazione a fine racconto, ma naturalmente se non hai letto QUEL racconto resterai all'oscuro. forse avevo dato troppo per scontato che tutti lo conoscessero (è un classico della letteratura italiana), inoltre vedo che altri, non solo tu, m'han fatto notare la poca solidità narrativa del modo in cui si viene a sapere del suo sporco passato. mi pareva potesse starci, per come lo avevo reso (informazioni riservate di cui però uno con i giusti agganci può venire a conoscenza da ambienti ecclesiastici), invece pare di no...

    Errore mio che non ho specificato: con strage non mi riferivo a Ribolla, ma a San Bobbio
    (comunque le cose nelle VARIE sono solo osservazioni soggettive e quindi sempre extra giudizio) ;)

    So che mi attirerò le ire di molti, non dubito dei valori, ma non è detto che abbia letto e consideri per forza i "classici delle letteratura italiana"

    E sulla terza cosa è appunto il veloce asse ambienti ecclesiastici-antifascisti che stona un poco, che è forzato non tanto per il risultato, ma per la modalità

    saluti brave :D
     
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  6. Daniele_QM
     
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    Ciao brave,
    un pezzo davvero ben scritto - ma non è una sorpresa - che ti trascina nella lettura come se fossi rimasto incastrato con le bretelle a un treno di passaggio. :P
    SPOILER (click to view)
    Ci sono rimasto davvero quando ho letto QUEL nome. Io il racconto l'ho letto - era uno di quelli che a scuola ti obbligavano a leggere - anche se lo ricordo poco, e il tuo riferimento mi ha spiazzato.
    Ti segnalo una cosa però, che mi lascia perplesso. Questioni temporali. La strace di San Bobbio è avvenuta - dici - dieci anni prima. Dunque il nostro prete è giovane, avrà... quanto? vent'anni? Veniticinque? Quanti ne aveva quando ha fatto la spia? io immagino un ragazzino. Alla fine, quando le voci dicono di aver visto uno con la barba lunga e i capelli radi però, penso a un vecchio, comunque a uno in là con gli anni - e dici che sono passati pochi mesi dal casino di Ribolla. Insomma, dacci un occhio, magari c'è da aggiustare qualcosina.


    Four for you :)
     
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  7. bravecharlie
     
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    ciao Dan, in realtà l'età l'ho lasciata volutamente non specificata, ma nella mia idea all'epoca della strage aveva già una trentina d'anni (infatti i genitori eran già vecchi). mi rendo conto che il lettore così non può capirlo in effetti, quindi dovrò pensare a un modo di dargli almeno un piccolo indizio. per il resto grazie dei complimenti, mi pare di capire dai vari giudizi che il ritmo e la scrittura siano buoni mentre forse qualche passaggio è un po' tirato per i capelli. ora devo capire se sono problemi irrimediabili o se si può mettere una pezza. in ogni caso grazie e a presto per il mio commento al tuo pezzo :)
     
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  8. Black _ Dahlia
     
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    Ciao brave,
    SPOILER (click to view)
    voto 4, senza dubbio! Ben costruito e ben scritto. In più ha la capacità di catturare l'attenzione e la curiosità del lettore fino all'ultima riga. Bellissima la citazione nell'incipit: fa montare fin dall'inizio la curiosità e la voglia di continuare a leggere. Complimenti! ^_^

    A rileggerti!
     
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  9. Jakken
     
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    Ciao Brave.
    SPOILER (click to view)
    Come promesso, eccomi qui. Non è stato semplice decidere, e non ti nascondo che ancora in questo momento mi sento un tantino in imbarazzo.
    Vado al nocciolo della questione. Per me i racconti che si basano in toto o in parte su storie precedenti, devono avere comunque una propria solidità. Ovvero, un qualunque lettore che non ha mai letto la storia che dà lo spunto al racconto, deve essere in grado, con gli elementi a dispozione, di chiudere il cerchio senza aver dubbi sui meccanismi intervenuti nei fatti.
    Ancor più se quelle dinamiche sono di primaria importanza nel compimento della vicenda e della sua comprensione.
    Il lettore, poi, potrà decidere se approfondire gli elementi classici su cui è basato il racconto, ma questa deve essere una sua scelta. Non si può fermare nel momento cruciale della narrazione, apprendere gli elementi classici di cui sopra - da un altro racconto - e poi continuare.
    Qualcosa di analogo accade anche nei romanzi che si basano su spunti molto tecnici, o in cui intervengono elementi super tecnologici e specifici il cui funzionamento non può essere - per ovvie ragioni - alla portata di tutti. Sarebbe un macello se gli autori non riuscissero a integrare le info necessarie per la comprensione di quei "particolari", almeno in modo sufficiente per andare avanti nella lettura. Poi, anche in questo caso, il lettore deciderà se approfondire su testi specifici.
    Detto ciò, non me la sento di votare. Dopo quello che ho affermato sarebbe ingiusto basarmi solo sulle sensazioni della prima lettura, piuttosto che su quelle della seconda (con la storia di Malpelo a completamento).
    Ma un applauso per il tuo solito lavoro nella ricerca tecnino-storica e nello stile è dovuto.
    Bravo ;)
     
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  10. Alessanto
     
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    Letto.
    SPOILER (click to view)
    Faccio parte della schiera di persone che non ha mai letto il racconto in questione, sono certo di essermi perso qualcosa nell'intepretazione del tuo anche se a dire il vero Verga, anche da siciliano, non mi è mai piaciuto.

    Io taglierei un po' le parti dove ti soffermi sulla condizione dei minatori; ci sono dei passaggi ripetitivi.

    Ho qualche dubbio sul dialetto (questa cosa prendila con le molle io sono palermitano, Mappina è catanese, i dialetti sono molto diversi)

    Ecco il pezzo di Mappina come l'avrei scritto io:

    Come vedo a vossia adesso. Avía la faccia intra lu focu e u' piccone ni' manu, pigghiò a Deodato e se lo tirò. Noialtri avemu fatto lu culu cincu cincu pe la paura, stavamo lì, come li petri. Doppo accuminciarunu li colpi di piccone, e lu chiantu ri chiddu, in mezzo. Colpo, chiantu. Colpo, chiantu, nun finì più.
    Poi iddu tuinnò; strisciava n'terra, ca pareva nu verme. L'avimo portato sopra, ma nulla ci fu i fare. U pigghiacristiani mai nessuno perdonò. Chi lu talliò nun vivette abbastanza pe raccuntallo.

    E' solo una mia idea della cosa, mi sono permesso di riscrivere il pezzo solo per facilità mia...


    Per il resto voto 3.
     
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  11. Snow2
     
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    Ehilà :)
    SPOILER (click to view)
    La scrittura è solida e a tratti si accende in dei passaggi fantastici (la descrizione della prima vittima, quel quadretto degli uomini del sindacato al bar...).
    L'idea alla base della storia è bizzarra: merita, e per me è giustificata quel che basta (ho letto la novella parecchi anni fa, ho un vago ricordo di un circolo di violenza in cui i minatori stavano sopra di "lui", e quindi il tutto mi sembra OK).

    Due note negative.
    Mi sembra che il racconto guadagnerebbe se fosse alleggerito qui e lì. Non di molto, senza snaturare l'impianto che hai costruito. Qualche taglio per rendere meno lungo il tutto e più vividi e ravvicinati gli avvenimenti principali.

    Poi, soprattutto, c'è quel momento cruciale (l'incontro) che non mi ha convinto come lo hai gestito.
    La risoluzione vera e propria sta tra "Gli si lanciò incontro" e "lo abbatté". Un rigo e mezzo in un racconto da 40k mi sembra troppo poco, visto anche che dopo ci sono dieci righe in cui torni sulla faccenda.
    Avrei preferito di gran lunga che l'incontro fosse più corposo e drammatizzato, un bel pezzettone tutto show che credo ti sarebbe venuto fuori bene e avrebbe avuto un effetto estremamente più vivido e memorabile rispetto a quello che ha ora.
    Tutto quel pezzo mi sa di occasione sfuggita, e lascia un po' l'amaro in bocca
    Voto 4 non pienissimo.


    Ciao!
     
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  12. Pecorella75
     
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    Boh, per me non si può non dare quattro. E' inutile che stia qua ad analizzarlo, tanto stilisticamente non si discute.
    Alcuni passaggi, magari sì. Tipo quello della morte del Deodato, che mi è parso esageratamente drammaticizzato, da filmone americano: la cassa toracica sfondata, il polmone aperto e lacerato, lui ancora sveglio... e pensa al libro che non ha letto!
    E poi sul finale:
    SPOILER (click to view)
    non ho capito benissimo perché il prete, che sia un fantasma o lui in persona, dovrebbe aver commesso un'azione tale da uccidere tutti quei minatori, quando fino a pochi mesi prima aveva fatto tanto per difenderli...


    Alla prossima!
     
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  13. marramee
     
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    Ciao,
    innanzi tutto i complimenti per il tuo stile, sempre ineccepibile. Questa volta ho però qualche riserva sulla storia.

    SPOILER (click to view)
    Non ho trovato l'inserimento di Rosso Malpelo una scelta vincente. In primo luogo perché stando alle date il personaggio avrebbe dovuto avere più di novant'anni, settantasei dei quali passati a girare per le gallerie sotterranee. Come ciò non bastasse a novant'anni avrebbe ancora i capelli ROSSI! Aggiungiamo il fatto che hai deciso di ambientarlo a Grosseto invece che in Sicilia, complicandoti ancora di più la vita.
    Un altro punto che non mi è piaciuto è il cambiamento finale del prete, che non ho trovato molto logico.


    Resta comunque ottima la prima parte e l'atmosfera della storia. Un tre pieno.
     
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  14. kaipirissima
     
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    dato che ormai tutti hanno commentato e già qualcuno il nome l'ha fatto, riposto il mio commento.

    mi sembra strano che qualcuno di voi non l'abbia mai letto. forse l'avete rimosso.

    SPOILER (click to view)
    Un intricato labirinto di gallerie collega varie zone del mondo, attraverso queste un personaggio farà la sua apparizione seminando terrore e morte. Malpelo.

    Quello che non mi piace di questo racconto è il fatto di aver voluto utilizzare uno dei personaggi più belli della nostra letteratura snaturandone completamente la natura.
    Il tentativo di giustificare, motivare nel quinto capitolo la trasformazione di Malpelo in crudele assassino, non mi ha convinto per niente.
    Il racconto non è riuscito a toccare nessuna corda, l’apparizione di Malpelo e la sua morte avvengono in modo così repentino che non è possibile entrare nel personaggio del nuovo Malpelo, e quella specie di sintesi del racconto di Verga non solo non basta, ma non commuove.
    Il ricordo di Malpelo che ho è strettamente legato al sentimento della pietà, io credo che non occorra qui ricordare che Malpelo non è il ragazzino cattivo e malvagio dai capelli rossi, ma un bambino vittima di una realtà violenta, ipocrita.
    Malpelo è un diverso, un eroe perché possiede la conoscenza disincantata del mondo nel quale vive, rifiuta ogni ipocrisia, e non è vero che è cattivo, (basta vedere il suo rapporto con i padre e Ranocchio) per questo Verga l’ha reso nel finale della novella immortale, per restituire a quel bambino privato di una vita un futuro nel mito letterario.
    Capisci quindi che per me è inaccettabile che diventi un brutale assassino di poveri minatori.
    Si perché se nella novella di Verga i minatori erano uomini senza pietà, questi, invece, sono vittime come Malpelo. Un mondo di minatori poveracci, con la nostalgia per la propria casa. Come può Malpelo ucciderli?
    Potrei ancora capire se avesse ucciso (sempre che il mio piccolo ma cresciuto Malpelo ne sia capace) l’ingegnere della miniera, o un minatore cattivo, ma che uccida a caso chi gli capita no.
     
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  15. bravecharlie
     
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    ecco, finito USAM vi ringrazio per avermi un po' chiarito le idee. il racconto ha forse delle pecche narrative, che probabilmente rivedrò. allungherò anche la scena dell'uccisione del pigghiacristiani, che avevo reso breve per ragioni essenzialmente di caratteri.

    passo dunque, come promesso, a rispèondere a Kaipirissima:

    CITAZIONE
    Un intricato labirinto di gallerie collega varie zone del mondo, attraverso queste un personaggio farà la sua apparizione seminando terrore e morte. Malpelo.

    Quello che non mi piace di questo racconto è il fatto di aver voluto utilizzare uno dei personaggi più belli della nostra letteratura snaturandone completamente la natura.
    Il tentativo di giustificare, motivare nel quinto capitolo la trasformazione di Malpelo in crudele assassino, non mi ha convinto per niente.
    Il racconto non è riuscito a toccare nessuna corda, l’apparizione di Malpelo e la sua morte avvengono in modo così repentino che non è possibile entrare nel personaggio del nuovo Malpelo, e quella specie di sintesi del racconto di Verga non solo non basta, ma non commuove.
    Il ricordo di Malpelo che ho è strettamente legato al sentimento della pietà, io credo che non occorra qui ricordare che Malpelo non è il ragazzino cattivo e malvagio dai capelli rossi, ma un bambino vittima di una realtà violenta, ipocrita.
    Malpelo è un diverso, un eroe perché possiede la conoscenza disincantata del mondo nel quale vive, rifiuta ogni ipocrisia, e non è vero che è cattivo, (basta vedere il suo rapporto con i padre e Ranocchio) per questo Verga l’ha reso nel finale della novella immortale, per restituire a quel bambino privato di una vita un futuro nel mito letterario.
    Capisci quindi che per me è inaccettabile che diventi un brutale assassino di poveri minatori.
    Si perché se nella novella di Verga i minatori erano uomini senza pietà, questi, invece, sono vittime come Malpelo. Un mondo di minatori poveracci, con la nostalgia per la propria casa. Come può Malpelo ucciderli?
    Potrei ancora capire se avesse ucciso (sempre che il mio piccolo ma cresciuto Malpelo ne sia capace) l’ingegnere della miniera, o un minatore cattivo, ma che uccida a caso chi gli capita no.

    effettivamente Malpelo vive in una realtà violenta, ma a me è parso leggendo la novella che più che vittima ne sia un prodotto, e infatti pur volendo a suo modo bene al padre, a Ranocchio e all'asino, non riesce a esprimere questo sentimento se non con la violenza (lui stesso picchia Ranocchio, per farlo crescere più forte, e picchia l'asino con gratuita violenza).
    poi la questione del perché uccida i poveri minatori di Ribolla. nella mia intenzione le cause erano due: la pazzia di un uomo cresciuto sottoterra e soprattutto l'odio per il mestiere dei minatori, che s'è portato dietro e che indiscriminatamente gli fa individuare in quel lavoro tutto ciò che gli ha rovinato la vita (insomma: se tu passassi 80 anni nel sottosuolo rimuginando all'infinito su come dei minatori hanno lasciato morire tuo padre, avresti davvero la lucidità di capire chi è buono e chi no? inoltre non ci tenevo a fare di lui una specie di vendicatore sorretto da principi morali politicamente corretti, lì sì che mi sarebbe parso di snaturare il personaggio di Verga). in definitiva la tua critica è fondata e rispettabile, ma credo anche che dipenda molto dai sentimenti che uno ricava dalla lettura, i quali sono sicuramente personali. esiste un "tuo" Malpelo, un "mio" e così via, diverso per ogni lettore. in ultimo, dico che il mio intento non era quello di scrivere un "Rosso Malpelo 2 - la vendetta", ma piuttosto voler suggerire che i racconti veristi di Verga affondassero nella realtà, che egli si fosse ispirato a personaggi realmente esistiti uno dei quali (qui naturalmente ho calcato la mano sulla fantasia) aveva avuto questo singolare e tragico destino...
     
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30 replies since 1/7/2010, 01:34   676 views
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