Il peso del destino

E invece è proprio così: è "l'entità Tempesta" a vendicarsi.
La magia dell'unione del legame tra i due ha fatto sì che, dopo la morte, Tempersta si sia liberato dal peso del suo destino (cavallo destinato alle corse clandestine e al macello) e abbia agito prima "sistemando le sue cose" e poi riunendosi al suo caro Giuseppe. Anche il ragazzino ha "capito" che il futuro era col suo (unico) caro (a parte la nonna, nessuno è molto interessato a lui). La differenza è per Giuseppe l'abbandono della sua vita è stata una scelta, non un atto fisico come la morte. Se ne sono andati insieme, in una corporeità spirituale che li unirà entrambi per l'eternità.

l'avevo capita e non lo sapevo

Confermo la sensazione provata da alcuni: troppo lunga la prima parte (soprattutto quella del gioco/sogno) e confusi (almeno per me) alcuni passi (in particolare i due finali che, se non avessi letto le spiegazioni, non avrei compreso).
Pare anche a me, peraltro, che il racconto, specie nella seconda parte, meriti un respiro più ampio. In questo modo, ti sale un po' l'ansia: man mano che leggevo e mi avvicinavo al finale, sbirciavo per vedere quanto mancasse e mi dicevo: "Mamma mia! Com'è possibile che tutto si risolverà in queste poche righe!" E mi saliva l'ansia. Non so se mi spiego...

La parte iniziale è un po’ confusa, e forse ai fini della storia superflua. Inoltre ho trovato sequenze di azioni lunghe e dettagliate (il ragazzo che lava il cavallo) che starebbero bene viste in un film ma in un racconto possono appesantire.
Dal mio punto di vista, potrebbe essere sfoltito da molte piccole informazioni ininfluenti (vedi sopra azioni-cinema).
A parte questo, la narrazione è trascinante. Metto 3
Un’altra cosa, gli errori verbali dello zio sarebbe meglio metterli in corsivo, per far capire che è proprio del personaggio.

Di positivo c'è che nel complesso ho trovato una bella scrittura e descrizioni ben fatte. Ho apprezzato. Di contro ci sono stati momenti - primo e ultimo periodo - che mi hanno imposto di rileggere più volte alcune righe perché me ne sfuggiva il significato. Ti dico anche che l'inizio mi aveva fatto credere a una storia che poi non è stata, tuttavia la situazione del protagonista sognante nel letto torna in chiusura e si riallccia ad alcuni temi iniziali. Sono interessanti le "deviazioni oniriche" del fanciullo, che sfuggono dalla sua volontà combinando elementi di varia natura (erotismo, madre morta, cavallo decapitato), tuttavia sono gli elementi che principalmente ho dovuto riconsiderare per una corretta comprensione.

Mi sono letto tutti i commenti perchè non avevo capito il finale, e questo non è un bene: per me che evidentemente sono un po' duro, ma, visti anche gli altri commenti, pure per il racconto che non dovrebbe avere necessità di molte spiegazioni a margine. Se ce n'è bisogno qualcosa non va. I miei dubbi sono tra quelli che ti sono stati già detti, diciamo che più di tutti mi avvicino a Federica. Tra le altre, una delle cose che continuo a non capire e di cui non mi pare ci siano spiegazioni postfazione, è il motivo per cui zio Nino ammazzi Tempesta. Che potesse perdere era nella scommessa, perchè allora fare un gesto così gratuito? Anche se sta nelle corde del personaggio secondo me, così com'è messo, non è comprensibile.
Detto questo, per questa mancanza di chiarezza nel finale, mi sento costretto a votare 3 anzichè 4. T'assicuro che mi dispiace davvero perchè il racconto è scritto benissimo (refusi a parte) e ha dei punti veramente alti (la descrizione della strigliatura; quella della corsa; la morte del cavallo) che da soli avrebbero meritato il voto pieno.

A rileggerci!