Riti di passaggio
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Riti di passaggio

di Nicola Roserba - Fantastico - 40000 battute

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  1. Selene B.
     
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    Per capire meglio ti faccio qualche domanda, se hai tempo di rispondere...
    SPOILER (click to view)
    1)Rispetto al tempo in cui si svolgono i fatti e alle caratteristiche della protagonista: ma quando lei fa la giornalista e va da sola a passare una settimana nel paese dei vampiri, non siamo ancora nell'800? Era questa sua libertà e anche la sua professione e le sue ambizioni di quel momento che mi sembravano poco adatti all'epoca.
    2)In effetti mi era sfuggito che lei legge Dracula uscito da poco; allora sì, ci può stare che ci metta un pò di più a capire, però credo che il lettore ingenuo (di cui io sono il prototipo) avrebbe comunque la sensazione che la protagonista sia "in ritardo" su questa scoperta.
    Per il voto non è che ho fatto una classifica, mi sono espressa male: intendevo solo dire che ho cercato di usare per tutti i voti che ho dato un criterio simile, il che è ovvio e forse potevo anche risparmiartelo ;-)
     
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  2. shivan01
     
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    siamo nel primo novecento, diciamo grosso modo 1910-15.
    c'era un bel fermento, in giro per le città, a quei tempi. Non credo che sia fuori luogo pensare a una donna che vuol cercare la sua strada professionale.

     
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  3. Selene B.
     
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    Beh, nel primo '900 ci può stare, anche se donne del genere erano casi eccezionali. Mi ero fatta l'idea che fossero nell'800 e neppure alla fine (però in effetti la recente pubblicazione di Dracula avrebbe dovuto aiutarmi a collocare il tutto almeno alla fine del secolo).

    Edited by Selene B. - 5/9/2010, 14:59
     
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  4. Mastronxo
     
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    Questo è un bel racconto.
    SPOILER (click to view)
    Parto primada quello che mi è piaciuto, che non è poco.
    Anche se sembra che hai preso il tutto un po' alla larga, secondo me non è così: ho letto qualche (pochi) racconti dell'epoca che tratti, ovviamente anche Dracula, e il prolissico prolissume che si trova in quelli si respira anche in questo: non ho idea se sia o meno il tuo modo di scrivere, ma se è voluto, è riuscito in pieno e il bello è che non è mai pesante: fila.
    L'atmosfera è gradevole, il racconto malinconico, quasi fatale: è bello avvertire che è una narrazione, da parte di lei, in cui la conclusione (la sua Scelta) è già avvenuta. Si nota forte, questo.
    Se da un lato non abbiamo qualcosa di originalissimo ma di molto evocativo, tuttavia è per me originale la nuova figura del vampiro che ci hai fornito: non sono mostri, vivono la loro vita secondo la loro natura, ma soprattutto non sono neanche 'ribaltati' come nei vampiri odierni. Sicneramente io di vampiri super belli non è che ne ho visti: ho visto donne un po' sciatte, allevatori, bambini, insomma un luogo rurale e isolato con i suoi abitanti, punto.
    Ma ho qualche piccola perplessità. Una è di carattere pratico: mi son chiesto più volte come facciano ad allevare le bestie se non possono portarle in alto, in alpeggio, sui monti, però poi mi sono risposto da solo e mi son detto che se a loro non serve latte e non mangiano i loro prodotti, possono anche allevare bestie un po' meno 'sane' e quindi va bene.
    L'altra è il fatto che lei pensi subito ai vampiri. Abbiam detto che di racconti e romanzi su questi esseri ce ne siamo letti a bizzeffe, ma io non penserei MAI che se uno mi lecca il sangue è un vampiro. Al limite penserei a una tribù di cannibali o di mezzi scemi. Forse il punto debole è proprio questo: il fatto che lei capisca da sola è forse troppo, anche se ha letto Stoker da poco...
    Occhio che pure io ho avvertito in certi frangenti, non pochi, che il linguaggio del vampiro cambia registro da ricercato a mondano (a volte, pare che questa sua caratteristica appaia solo perchè dice 'madama'.)


    CITAZIONE
    La mia solita vocina, unico vero contraltare alle mie ambizioni giovanili. Nessuno dei miei conoscenti, nemmeno mio padre o Daniele, che sarebbe dovuto divenire mio marito, osavano tanto. Scontrarsi con il mio muro di mattoni un paio di volte era bastato loro e si limitavano, qualora avessero da obiettare, a flebili mugugni dei quali – se chiedevo se avessero qualcosa da dire – negavano anche l’esistenza.

    Troppe parole per esprimere un concetto molto semplice.

    CITAZIONE
    Ero cocciuta, sì. E allora? Preferivo tenace, a cocciuta.

    Eliminerei 'ero cocciuta sì, e allora?


    Comunque una prova molto buona, un 3,5 che arriva a 4.

     
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  5. shivan01
     
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    CITAZIONE (Mastronxo @ 5/9/2010, 14:40)
    Parto primada quello che mi è piaciuto, che non è poco.
    Anche se sembra che hai preso il tutto un po' alla larga, secondo me non è così: ho letto qualche (pochi) racconti dell'epoca che tratti, ovviamente anche Dracula, e il prolissico prolissume che si trova in quelli si respira anche in questo: non ho idea se sia o meno il tuo modo di scrivere, ma se è voluto, è riuscito in pieno e il bello è che non è mai pesante: fila.
    L'atmosfera è gradevole, il racconto malinconico, quasi fatale: è bello avvertire che è una narrazione, da parte di lei, in cui la conclusione (la sua Scelta) è già avvenuta. Si nota forte, questo.
    Se da un lato non abbiamo qualcosa di originalissimo ma di molto evocativo, tuttavia è per me originale la nuova figura del vampiro che ci hai fornito: non sono mostri, vivono la loro vita secondo la loro natura, ma soprattutto non sono neanche 'ribaltati' come nei vampiri odierni. Sicneramente io di vampiri super belli non è che ne ho visti: ho visto donne un po' sciatte, allevatori, bambini, insomma un luogo rurale e isolato con i suoi abitanti, punto.

    Hai centrato in pieno il mio intento. In pieno. Grazie!
    Io non scrivo sempre in questo modo, ho cercato di adattare lo stile a quello che stavo raccontando, e al modo in cui credevo che andasse fatto.
    Grazie ancora.

    riguardo poi al tuo dubbio riguardo al fatto che lei ci arrivi subito, beh, in qualche modo dovevo farcela arrivare, se no sarebbero state 100.000 battute, non 40.000. Va bene, comunque, la tua obiezione è diametralmente opposta a quella di selene, probabilmente il punto giusto sta nel mezzo. Ci rifletto.

    Ciao e grazie ancora
     
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  6. Idrascanian
     
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    Ciao Nicola!

    SPOILER (click to view)
    Che dire... mi è piaciuto, e non poco. Ho apprezzato in modo particolare il modo in cui hai calato la manifestazione vampirica in territorio italico. Ottima l'idea di ambientare la vicenda in una vallata perennemente in ombra, luogo ideale per nosferatu e simili. Anche lo stile adottato, perfettamente in linea col periodo storico della narrazione, regge bene, e nonostante una certa "aulicità" del testo non ho mai faticato nella lettura.

    Il racconto non è originalissimo, trattando un tema abusato, ma non per questo lo considero un difetto: quando una storia è narrata bene, per me l'originalità passa in secondo piano. Questa è una storia narrata coi controcazzi, ben bilanciata, attacca alla pagina. E poi grande intelligenza e capacità nell'affrescare la figura dei vampiri: reclusi nella loro stessa cittadina, malinconici senza apparire ridicoli, spietati nella loro tenacia per mantenere il segreto della comunità. Semplice, ma... efficace.
    Molto bella la chiusa con quella riflessione Dio-Natura.

    Difetti: 1) qualcosa sui dialoghi, che in alcuni frangenti mi sono parsi forzati e poco naturali, specialmente quello iniziale con Narciso.
    2) alcuni periodi davvero lunghi, con troppi incisi che rallentano la lettura. Ma sono difetti da poco, forse una semplice conseguenza del registro adottato per il testo.


    Ok, sui vampiri si è detto tutto quello che si poteva dire, però... se viene detto così, ben venga!
    Pezzo suggestivo e ben scritto. Un 4, forse non pienissimo ma ci sta tutto.

    A rileggerti!
     
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    "Ecate, figlia mia..."

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    Un po' da qui, un po' da lalà

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    La cosa buona di questo racconto è che cerca di vedere il vampirismo sotto una luce nuova. Luce, in tutti i sensi. Tranne quella del sole...

    La cosa invece che non mi ha convinto quasi per niente è la storia in sé, il contorno di quest'idea. Mettersi nei panni di una gentildonna dei primi 900 è stata una scelta infelice: il suo modo di parlare in quel tempo non è convincente, ma neanche il trattamento del personaggi lo è. Quando una donna di quegli anni andava a letto la sera, svolgeva una fatica immensa sulla propria persona: si toglieva veste, sottoveste, corpetto, busto, si acconciava i capelli, usava una cuffia, s'incipirava... non so bene cosa facesse, ma faceva un gran casino di cose. C'erano gentildonne avventurose? Chi lo sa, ma di certo non ne sappiamo molto, e per questo non abbiamo i dati per poter costruire un personaggio credibile.

    Anche la scrittura mi ha convinto poco, mi ha dato una brutta impressione di... dillettantismo. Oh, non che la trama abbia sviste, no. Tu sai bene che vuoi andare dal punto A al punto B. Ma la scrittura per farlo sembra procedere a fatica, tesa tra il tentativo di emulare uno stile "vecchio" e l'incapacità di riuscirci pienamente.

    Qualche noticina:

    CITAZIONE
    D’altra parte non avevo trovato ancora un modo per farmi rispettare in redazione, e più di qualche articoletto rosa non avevo mai avuto l’occasione di scrivere.

    Ha scritto qualche articoletto rosa, quindi qualcosa ha scritto. Forse volevi dire:

    D’altra parte non avevo trovato ancora un modo per farmi rispettare in redazione, e più di qualche articoletto rosa non avevo mai avuto l’occasione di scrivere alcunché d'importante.

    CITAZIONE
    Avevo obiettato che non aveva senso, visto che saremmo arrivati a sera, ma il cocchiere non ci aveva voluto sentire, né aveva fornito alcuna spiegazione per quella scelta inconsueta.

    Non aveva senso cosa? Cosa non aveva voluto sentire il cocchiere? E per quale scelta non aveva voluto dare spegazione?

    Ovviamente so che il cocchiere non ha voluto restare per la notte lì, ma tu non lo dici da nessuna parte.

    CITAZIONE
    Se fossi una normale, una che dovrebbe anche ringraziare per quello che ha?

    Normale cosa? Una donna normale? Ti assicuro che nessuna donna di quegli anni avrebbe potuto "sminuirsi" pensando di sé con questi termini.

    CITAZIONE
    Ed eccomi qui, all’imbrunire, in mezzo al nulla, la schiena a pezzi a causa di due ore e più di massaggio in carrozza

    Ha la schiena a pezzi. Il massaggio serve porprio a dare sollievo. L'uso di questa parola, in questo contesto, è davvero fuori luogo.

    CITAZIONE
    Doveva presumere che lo fossi per forza, perché mi trovai a rispondere «Certamente!» che lui era già risalito in carrozza e si apprestava a ripartire.

    Doveva aver supposto che lo fossi, perché ebbi appena il tempo di dire «Certamente!» che già lui era risalito in carrozza e si apprestava a ripartire.

    Suona meglio?

    CITAZIONE
    Sto preparando un reportage sui costumi

    Sei sicuro che a quei tempi si usava "reportage" invece che "articolo" o "inchiesta giornalistica"?

    CITAZIONE
    Un nervosismo strano, in quel silenzio melmoso, cresceva in me

    "Silenzio melmoso" mi piace, ma visto il contesto, è fuori luogo: non c'è melma nell'albergo. Puoi allora dire "silenzio sporco", "silenzio umido", "silenzio freddo" ecc.?

    CITAZIONE
    Mi detti della paurosa per la centesima volta e mi alzai al primo barbaglio

    Quindi si alza al primo raggio di sole che penetra la finestra. Ho controllato sul dizionario, e la definizione di "barbaglio" è:

    Abbagliamento prodotto da luce intensa | Lampo improvviso di luce

    Peccato però che la valle sia perennemente nell'ombra.

    CITAZIONE
    Capelli biondi legati in una lunga coda, un gilet marroncino

    Anche qui ti chiedo: sei sicuro che si usasse "gilet" invece di "panciotto"?

    CITAZIONE
    Ha perso suo marito e non ci sta più con la testa

    E meno male che Samuele ha cinquecento anni...

    CITAZIONE
    La guardai sbigottita. «Come sapete come mi chiamo?»
    «C’è molto silenzio qui, come potete notare.

    Ripetizioni. Ma è cosa da nulla.

    CITAZIONE
    Delicatamente, strappò le calze e iniziò a lavarmi la ferita con l’acqua.

    La calza.

    CITAZIONE
    Il piede affondò fin quasi al ginocchio, e l’articolazione si torse all’abbrivio. Caddi e mi sfuggì un grido di dolore. Senza fiato, tentai di rialzarmi subito ma la gamba doveva essersi rotta.

    Allora, la donna corre come il vento; mette una gamba (gamba) in una buca e "l'articolazione si torse all'abbrivio". Non so come l'hai immaginata tu la scena, ma io vedo un ginocchio completamente distrutto, del tutto piegato innaturalmente in avanti, tipo zampe di gallina! Dirsi che "la gamba doveva essere rotta" è la più futile delle ovvietà, a quetso punto.

    A meno che la scena che hai cercato di descrivere non sia (o dovrebbe essere) del tutto diversa...


    Voto: 2

    Edited by Gargaros - 24/9/2010, 18:43
     
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  8. VanderBan
     
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    Voto tre.
    SPOILER (click to view)
    Sullo stile e sulla scrittura non ho particolari segnalazioni. Le tue basi sono solide e si vede. Sul racconto debbo dire che rimane un senso di incompletezza, che non deriva né per l’idea di fondo, né per la trama o per come la sviluppi. Ciò che non va, e potresti ovviare, sono gli indizi disseminati durante la prima parte che sono troppo evidenti, infatti se non possono indirizzare la protagonista, non avvezza ai vampiri, lo fanno sfacciatamente per il lettore attuale, e la domanda che ci si pone è: perché si calca tanto sul mistero se è chiaro che sono vampiri? Poi il discorso cambia per l’interpretazione che dai delle creature immortali, però ti sei già giocato buona parte della suspense. Ho trovato troppo riduttivo come hai introdotto i poteri speciali che hanno i vampiri, lasciandoli così in sospeso. Non che si debba dire per filo e per segno chi sono, da dove vengono, perché se ne stanno proprio lì, ecc. però data la scelta di ambientazione ci avrei visto bene un approfondimento in merito, perché altrimenti, dopo che per tutto il racconto basi sull’originalità delle creature, rispetto al già narrato, alla fine sfrutti il già scritto per farli accettare al lettore.

    Alcune segnalazioni:
    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Ci ero voluta andare lo stesso, comunque,
    Scribacchina alle prime armi in un mondo di uomini. Un mestiere maschile, quello del reporter

    Ripetizioni non necessarie
    CITAZIONE
    La carrozza mi avrebbe lasciato lì e sarebbe tornata subito indietro
    ma il cocchiere non ci aveva voluto sentire
    né aveva fornito alcuna spiegazione per quella scelta inconsueta.

    Allora si dovrebbe intuire che il paese ha una fama sinistra che arriva fino in città... ma non era il contrario?
    CITAZIONE
    Ma chi me l’ha fatto fare? mi ripeteva la mia parte

    Me/mi/mia
    CITAZIONE
    Nessuno dei miei conoscenti, nemmeno mio padre o Daniele, che sarebbe dovuto divenire mio marito
    Scontrarsi con il mio muro di mattoni un paio di volte era bastato loro

    Metti sullo stesso piano padre e fidanzato. Il padre non credo che possa essere (data l’epoca) così permissivo.
    CITAZIONE
    Un piccolo lume bagnava la parete esterna

    Il bagnava non mi suona bene, anche se è elegante come figura.
    CITAZIONE
    La scena avrebbe ispirato Magritte per il suo Impero delle Luci, se il pittore non avesse avuto che dieci anni, al tempo

    Oddio, trovo che inserire riferimenti a dei quadri è sempre un rischio. E se non lo si conosce?
    CITAZIONE
    Accrocchiati

    Si dice? Il mio è un dubbio, più che una segnalazione
    CITAZIONE
    La donna entrò e posò il lume su un comò

    Brutta cantilena
    CITAZIONE
    la donna e uscì con un sorriso che alla luce della lampada mi sembrò di pura circostanza. E qualcos’altro.

    Cosa?
    CITAZIONE
    cresceva in me, ma mi detti della stupida. Sedetti sul letto e mi imposi di calmarmi. Mi sdraiai sulle coperte. Il forte odore di polvere smossa che salì dalle coltri mi fece

    me/mi/ecc...
    CITAZIONE
    stava preparando dell’altro tè.

    Si beveva tè, negli alpeggi? Anche questo è un dubbio più che una segnalazione.
    CITAZIONE
    Giungemmo al limitare delle case. La vallata si stendeva sotto di noi
    Torniamo indietro?» Il ragazzo si era già incamminato, senza attendere risposta.
    Ripercorremmo la strada già seguita.
    mi avrebbe portata a visitare un’altra parte di Valcanale.

    Ma quanto è grande ’sto Valcanale?? Alla fine la guida, in due giorni, le fa fare solo il giro delle case (un grumo di tetti...)
    CITAZIONE
    Non riuscivo a capire cosa fosse, ma avevo un tarlo in testa, subito sotto il pelo dell’acqua della coscienza.

    Insomma, frase dura da digerire
    CITAZIONE
    «Sono passati tanti anni»,
    Doveva essersi sposata molto giovane
    un aspetto emaciato
    Una frase da anziano, non da giovane ventenne come lui
    «Beh, non devi avere più di venticinque anni, non è così?»
    Sorrise. «Più o meno.»

    Ecco questi indizi sono davvero troppo ovvi, per non parlare dedlla scena nella stala o delle bende...
    CITAZIONE
    ma tenni i miei dubbi per me

    ripetizione
    CITAZIONE
    Io mi chiamo Maria Bergamini e sono una giornalista
    So chi è lei. Dica pure, signora Bergamini.

    Avevo già rinunciato a stupirmi di queste cose
    Quali cose? Si è presentata e gli ha detto quel che fa, mentre in precedenza le altre donne avevano indovinato cose che non avrebbero dovuto sapere...
    CITAZIONE
    Scendemmo gli scalini consumati
    Adalberto prese a occuparsi delle bestie

    Una stalla con degli scalini? E le mucche come fanno a uscire: a quarti? :diablo:
    CITAZIONE
    Mi prese la gamba e la pose sulla bacinella

    Detto così è un po’ brutto
    CITAZIONE
    dal momento che l’emorragia non si era arrestata

    addirittura, e solo per una scivolata su di un gradino?
    CITAZIONE
    Siamo immortali, fotofobici e un tantino monotematici

    Ecco, qui forse l’evoluzione del linguaggio di Samuele è un po’ troppo eccessiva.
    CITAZIONE
    nessuno di noi è ancora morto in modo naturale
    Narciso è antico quasi quanto me, madama, ma è morto bambino

    Insomma, muoiono o no?
    CITAZIONE
    al mio ego orgoglioso

    ??
    CITAZIONE
    No. Lui ha questo, noi ne abbiamo acquisiti altri

    bruttina
    CITAZIONE
    Lui non rispose per un attimo. Guardò i suoi compagni con un cenno di assenso

    Per un attimo è superfluo
    CITAZIONE
    Nei secoli che ci mette un albero a crescere

    Addirittura secoli?

    A rileggerti
     
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  9. Mastronxo
     
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    Già che ci sono faccio un paio di segnalazioni, solo per chiarire allo scrittore che magari gli vengono dubbi nel dubbio

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Scendemmo gli scalini consumati
    Adalberto prese a occuparsi delle bestie

    Una stalla con degli scalini? E le mucche come fanno a uscire: a quarti? :diablo:

    Credo intendesse l'entrata per le persone: gli animali escono e rientrano dai portoni, gli uomini per comodità possono passare anche da altre parti: se la stalla è attaccata alla casa, è possibile che servano degli scalini per passare dall'una all'altra ;)

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Nei secoli che ci mette un albero a crescere

    Addirittura secoli?[/SPOILER]

    Sì sì, giusto quest'estate ho campionato parti di alberi tra cui abeti (quindi di montagna) nati nell'800, e non erano neanche tanto vecchi, e un albero cresce di continuo finchè è in vita ;)

    Ciao!
     
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  10. VanderBan
     
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    Ciao, Maxtro. Trovo strano che i commenti siano commentati, ma per chiarezza anche nei confronti dell’autore, cerco di spiegarmi meglio:
    CITAZIONE
    nessuno parlò molto per il tempo necessario ad arrivare alla stalla. L’uomo fece scorrere il chiavistello ed entrò nell’ambiente poco illuminato.
    Scendemmo gli scalini consumati dal tempo ed entrammo. L’aria odorava pesantemente di chiuso.

    Ora, io non ci vedo molto una stalla in questa descrizione, ma piuttosto una cantina (scale strette, ambiente buio). Sicuramente è un mio limite quello di pensare che gli scalini siano stati messi soltanto per farci inciampare Maria. Come tale mi sento di segnalarlo. Poi sta a shivan valutare se ho detto una str..ta o meno.
    CITAZIONE
    Nei secoli che ci mette un albero a crescere
    Addirittura secoli

    Anche in questo caso cerco di spiegarmi meglio: un conto è dire che un albero cresce per secoli, un altro è dire che per crescere (alla grandezza standard) ci impiega secoli. Un albero cresce in qualche decina d’anni poi, più o meno, rimane della stessa taglia. Era questo il senso in cui io l’avevo interpretato.
    ciao
     
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  11. Jakken
     
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    Uè, che piacere ritrovarti qui!
    Tra oggi e domani commento. ;)
     
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  12. Mastronxo
     
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    Sci sci, vander, nessuna polemica: quel che ho scritto è solo per dare due punti di vista all'autore.

    Ciao!
     
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  13. shivan01
     
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    CITAZIONE (Jakken @ 6/9/2010, 12:51)
    Uè, che piacere ritrovarti qui!
    Tra oggi e domani commento. ;)

    azz :nghe:
     
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  14. marramee
     
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    Ciao,
    racconto molto classico, scorrevole, di piacevole lettura.
    Un iniziale disorientamento dovuto all'ambientazione: è indubbio che la protagonista parli e ragioni come una donna dei nostri giorni, ed è difficile immaginarsela ai primi del secolo scorso.
    Per il resto non è originalissimo, ma è evidente che ti sei voluto mantenere nei confini di un filone ben preciso, quindi niente da eccepire.
    La scena finale ricorda moltissimo quella di un noto libro/film, ma anche questo immagino che sia voluto.
    In definitiva voto un tre pieno ma non riesco ad andare oltre perché...
    SPOILER (click to view)
    ...incomincio a odiare i vampiri buoni!
     
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  15. shivan01
     
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    CITAZIONE (marramee @ 6/9/2010, 15:48)
    In definitiva voto un tre pieno ma non riesco ad andare oltre perché...
    SPOILER (click to view)
    ...incomincio a odiare i vampiri buoni!

    Eddai, Stefano, questa da te proprio non me l'aspettavo.
     
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46 replies since 31/8/2010, 23:07   973 views
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