LE METAMORFOSI DI UN VELOCIPEDISTA
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LE METAMORFOSI DI UN VELOCIPEDISTA

FANTASTICO

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  1. luckyfer
     
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    evocativo, a suo modo poetico, scorrevole ma leggermente frastagliato nei tempi; i riferimenti invece non mi sembrano eccessivi, documentano bene un periodo, possono andare.
    Un bel 3 più che meritato, ma non un 4 perchè visto il tema, se è vero che "Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro.", la tua è molto dolce

    da verificare e al limite sistemare: "Perché lo zio Vasco ripudiava l’Italia dei carrettieri, come diceva spesso ridendo, sapendo bene di parodiare un passaggio del manifesto dei futuristi, dove invece si parlava di rigattieri." cosi come l'hai messo, in un tempo indefinito che potrebbe essere più avanti, ma di fatto visivamente tra il 1901 della corsa del Touring e il disegno del 1904 citato poco dopo, può sembrare incongruo visto che se anche conosceva personalmente i futuristi, il Manifesto è del 1908 (si, confermo, la stesura è dell' agosto 1908, il 20 febbraio 1909 è la data di pubblicazione su Le Figaro)

    Grazie per la piacevole lettura

    Edited by luckyfer - 5/10/2010, 09:44
     
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  2. CountlessCrows
     
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    Complimenti per il racconto, lo definirei un buon esempio di cosa deve venire fuori da un contesto come quello di USAM (lo potremmo chiamare 'caso scuola'). Come ti hanno fatto notare altri i salti temporali lo rendono più ostico del dovuto alla prima lettura, il che 'sospende' l'esperienza dell'immersione nella storia che racconti.

    Voto: 3
     
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  3. marramee
     
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    Ciao,
    devo ammettere che come sempre fai una descrizione storica particolarreggiata e ineccepibile. Anche l'atmosfera nostalgica che trasmetti è molto realistica. Ho notato una certa bi-dimensionalità nel racconto, come se stessi guardando una vecchia fotografia ingiallita.
    Il difetto maggiore è nella trama, quasi un optional per legare i vari aneddoti sulla vita di zio Vasco, che all'inizio confonde, perché a un certo punto non si capisce bene chi sia il protagonista, poi non lascia il tempo di creare un rapporto empatico col narratore e si conclude in modo non molto originale, anche se pur sempre piacevole.
    Credo che un racconto del genere dovrebbe essere meglio amalgamato, con la presentazione innanzi tutto del protagonista, poi il racconto delle avventure di zio Vasco. In questo modo non ci sarebbero stacchi bruschi e cambi di prospettiva.
    In definitiva è un racconto che è a un passo dall'essere ottimo, ma su cui si potrebbe lavorare ancora un pochino. Un tre abbondante che però non riesco a portare a quattro.
     
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  4. rehel
     
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    Grazie a tutti per questi ulteriori commenti, a suo tempo, con calma. provvederò alle modifiche necessarie.
    Accidenti Luckyfer... mi hai beccato in castagna... complimenti! :sunglass:
    In effetti, anche se non è proprio una successione cronologica degli avvenimenti così ferrea, in effetti una successione esiste comunque e andrebbe rispettata.
     
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    La mia stima per Luckyfer è aumentata di due tacche. Ed era già abbastanza alta.
     
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  6. luckyfer
     
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    "....visto il monocromatismo dell’immagine virata seppia dall’alito del tempo.""



    CITAZIONE (Gargaros @ 3/10/2010, 21:43)
    CITAZIONE
    Secondo me manca qualcosa...
    Non riesco a capire cosa, secondo me la frase dovrebbe andare bene in questo modo. A suo tempo, a Morgan, era piaciuta in modo particolare. E, detto per inciso, anche a me piace tutt'ora parecchio.

    Boh, non saprei... mi sfugge il senso: che significa "virata seppia"? O meglio, il senso lo capirco (la foto ha tonalità seppiate), ma quel "virata" non ci azzecca niente, visto che significa tutt'altro...

    Forse sarebbe corretto scrivere che la foto "vira verso il seppia" "vira verso toni seppiati" (e "vira" sarebbe figurato). Ma scrivete solo "virata seppia"... secondo me è un errore vero e proprio.

    Ma se è piaciuto a Morgan, lascialo pure così :sospysi:

    Beh, visto che mi sono preso complimenti sia da Rehel che da Gargaros, mi permetto amichevolmente di fare il signor pignoletti e fare le pulci ad entrambi: "virata seppia", in quanto riferito alla tecnica fotografica del viraggio seppia, è italiano corretto (sarebbe meglio dire "virato seppia", che indica il procedimento subito, non accordando al femminile del sostantivo immagine: ma "foto virata seppia" viene usato anche nella didascalia della foto di wikipedia);
    è "dall'alito del tempo" che invece non va bene, perchè il tipico colore giallognolo non dipende dall'invecchiamento della foto, ma dal trattamento di sulforazione dell'argento per impedire l'ossidazione al momento dello sviluppo: quindi la foto "è subito gialla", non lo diventa con il passare del tempo
    vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Viraggio_seppia

    la frase corretta dovrebbe essere pertanto "...., visto il monocromatismo dell'immagine virato seppia."

    ciao :blink:

    Edited by luckyfer - 8/10/2010, 16:39
     
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  7. Fini Tocchi Alati
     
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    Ciao Rehel!
    Il tuo racconto l'ho trovato molto... affascinante.

    SPOILER (click to view)
    A suo modo fiabesco, a tratti epico.
    Scritto molto bene.
    Anch'io ho avuto qualche problema nei salti temporali e nei cambi del punto di vista. Però, quando m'è stata chiara la struttra del racconto, le difficoltà si sono dissipate.
    Ciò non toglie che qualche accrogimento per facilitare noi lettori lo potresti adottare! Basterebbe, credo, un rigo vuoto laddove cambi PDV.


    In definitiva, dico 3.
     
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    CITAZIONE (luckyfer @ 8/10/2010, 15:10)

    "....visto il monocromatismo dell’immagine virata seppia dall’alito del tempo.""



    CITAZIONE (Gargaros @ 3/10/2010, 21:43)
    Boh, non saprei... mi sfugge il senso: che significa "virata seppia"? O meglio, il senso lo capirco (la foto ha tonalità seppiate), ma quel "virata" non ci azzecca niente, visto che significa tutt'altro...

    Forse sarebbe corretto scrivere che la foto "vira verso il seppia" "vira verso toni seppiati" (e "vira" sarebbe figurato). Ma scrivete solo "virata seppia"... secondo me è un errore vero e proprio.

    Ma se è piaciuto a Morgan, lascialo pure così :sospysi:

    Beh, visto che mi sono preso complimenti sia da Rehel che da Gargaros, mi permetto amichevolmente di fare il signor pignoletti e fare le pulci ad entrambi: "virata seppia", in quanto riferito alla tecnica fotografica del viraggio seppia, è italiano corretto (sarebbe meglio dire "virato seppia", che indica il procedimento subito, non accordando al femminile del sostantivo immagine: ma "foto virata seppia" viene usato anche nella didascalia della foto di wikipedia);
    è "dall'alito del tempo" che invece non va bene, perchè il tipico colore giallognolo non dipende dall'invecchiamento della foto, ma dal trattamento di sulforazione dell'argento per impedire l'ossidazione al momento dello sviluppo: quindi la foto "è subito gialla", non lo diventa con il passare del tempo
    vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Viraggio_seppia

    la frase corretta dovrebbe essere pertanto "...., visto il monocromatismo dell'immagine virato seppia."

    ciao :blink:

    Sei stato prezioso come sempre. Avevo sospicato che si trattasse di tecnica fotografica, ma la pigrizia mi ha sconsigliato di fare ricerca... pure se sarebbero bastati due click di mouse :sospysi:

    Mi trovo d'accordo pure sul fatto che, o si lascia "virato seppia", o si lascia che a ingiallirla sia stato il tempo.


    EDIT
    Ma si può accomodare dicendo che è un "virato seppia ordito dal tempo"...

    Edited by Gargaros - 8/10/2010, 22:09
     
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  9. luckyfer
     
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    tra i due io preferirei più lo scorrere del tempo che una tecnica chimica, ingiallita dal tempo è più romantica ....
    ma il racconto è di Rehel, e quindi adesso passerà due settimane di notti insonni e disperate per risolvere il tragico dilemma di cosa sia più in linea con il racconto :D

    Edited by luckyfer - 8/10/2010, 23:19
     
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  10. rehel
     
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    E invece eccomi subito qua... :P
    Allora signori miei, io una volta ero impallinato di fotografia, compravo 4, 5 riviste al mese fra le quali Tutti Fotografi che aveva una posta dei lettori mooolto tecnica. Mi sviluppavo in casa in negativi in bianco e nero e stampavo anche foto, sempre in bianco e nero, nella mia camera, munito di ingranditore, carta Ilford Multigrade (pessima), bagni di sviluppo, ecc.
    Dico tutto questo solo per fare capire di potere parlare con una certa cognizione di causa.
    Allora, l'ingiallimento di una foto in bianco e nero è essenzialmente dovuta a queste cause:
    1) scarso bagno di fissaggio e/o di lavaggio. In questo caso la foto, dopo un tempo variabile, maggiore o minore a seconda della scarsa qualità del trattamento, tenderà a diventare color seppia.
    2) viraggio seppia effettuato appositamente con uno specifico bagno. In questo caso, volutamente si conferisce all'immagine quel tono seppia così dibattuto. Oggi per fortuna si può ottenere lo stesso effetto in pochi secondi col fotoritocco... :D
    3) in ogni caso, dopo un certo tempo, sempre variabile in base alla qualità del bagno di risciacquo e di fissaggio fatte a suo tempo dal fotografo, OGNI foto in bianco e nero tende a ingiallirsi per un improrogabile processo chimico al suo interno. Soprattutto le foto scattate parecchi anni fa, come tale è quella del racconto.
    Rivendico quindi la giustezza della mia frase: virata seppia dall'alito del tempo, perché LA FOTO è virata seppia, quindi al femminile, ma anche perché lo scorrere del tempo (qui poeticamente, spero, definito alito) inesorabilmente ha creato tale effetto.
    In effetti tutte le fotografie vecchie che potete vedere sono giallastre. Ma in alcuni casi no. Magari è stato fatto un viraggio al selenio, che invece conferisce all'immagine un vago tono bluastro, ma le dà una notevole resistenza a tutti gli altri effetti del tempo. Oppure è stato fatto un bagno di sviluppo e di fissaggio mostruosamente perfetto, e in tal caso l'ingiallimento avverrà in tempi lunghissimi. Ma in genere questo non accadeva mai nella pratica quotidiana.
    Non ero intervenuto prima perché mi sembrava una questione assai poco rilevante. Direi una faccenda di tecnica fotografica che poco o nulla incide nel contesto del racconto, ma visti i ripetuti dubbi e la confusione che ho notato sul concetto di viraggio fotografico.. :sunglass:

    P.S.
    Morgan, a suo tempo, l'aveva bene compresa perché anche lui si occupa di fotografia, se non sbaglio... :sospysi:
     
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  11. luckyfer
     
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    Allora questo chiude la discussione, l'ingiallimento del 1900 dovuto dal tempo e non dal vecchio procedimento fotografico (e naturalmente non da photoshop!) :rolleyes: ; in effetti la frase completa inizia con "Rammentavo una vecchia foto...", quindi del tempo era già passato in quel contesto.

    Però, come poco rilevante!!!! ho visto proprio qui sul forum alcuni di voi scrittori scannarsi fino all'estremo dei limiti di sopravvivenza, pur di sostenere la propria visione su dettagli, virgole, accentazioni o un aggettivo di troppo, mi diventi buonino buonino proprio adesso? hai fatto benissimo a fare le giuste precisazioni con la tua competenza in materia! :D
     
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  12. rehel
     
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    Non credo tu mi abbia mai visto scannarmi con qualcuno. Credo di essere in genere "buonino, buonino", come dici tu.
    Di solito evito certe discussioni come ne ho viste tante, troppe... :sospysi:
    Comunque, se a qualcuno interessasse, ecco il linnk a una mia foto:
    www.scheletri.com/arte/07-12.jpg
    Vincitrice del Fotoscheletri 2007. :)
     
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  13. luckyfer
     
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    No, tu no! altri...

    la foto è bellissima e prende 4 e lode ..... sei sicuro di voler continuare con la scrittura?? :diablo:
     
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  14. rehel
     
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    Stò insaponando la corda per impiccarmi... io credo di scrivere meglio di quanto non fotografi... :cry:
    Addio...
     
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  15. luckyfer
     
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    ma no dai... avevo messo il diavoletto, sono stato cattivello apposta.... se non ti impicchi leggerò i prossimi tuoi sei racconti, promesso, puoi aspettare a farlo dopo che li avrai scritti, c'è sempre tempo!
     
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38 replies since 1/10/2010, 06:53   541 views
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