La casa vicino al bosco
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La casa vicino al bosco

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  1. Fini Tocchi Alati
     
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    CITAZIONE (federica68 @ 5/11/2010, 18:23) 
    ciao Attilio
    SPOILER (click to view)
    poi, domanda ancora più importante: in definitiva, cosa sono le cose? si servono delle farfalle e delle donne ok, ma cosa sono?
    alieni? presenze da qualche altro mondo? presenze di questo mondo che finora non si erano mai palesate? di che si tratta? Sembrano tenere in ostaggio tutto il genere umano, è una cosa grossa, mi sa che qualche indizio va dato

    Ciao Fede,
    grazie per le ottime osservazioni.

    SPOILER (click to view)
    Il finale?
    Beh, è stata una precisa scelta non svelare la natura delle cose. Per un motivo abbastanza semplice: non lo so neppure io! Nel senso che sin dall'inizio ho deciso di adottare il punto di vista di Sante (e degli altri reclusi) e di seguirli in questa vicenda, con la conseguenza che potevo vedere e sentire solo ciò che vedevano e sentivano loro.
    Di quello che succedeva al mondo, avevo solo le vaghe notizie che mi giungevano dalla radio e le congetture dei tre protagonisti. Con la loro morte, anch'io sono rimasto all'oscuro del mistero.
    Peraltro, non credo che il lettore non possa farsene una, seppur minima, idea. In alcuni passi si parla di "riproduzione", di "organismi" che si stanno diffondendo ovunque. Non è qualcosa di soprannaturale, dunque. Si tratta di entità reali: potrebbe essere un'epidemia oppure potrebbe trattarsi di un'entità aliena.
    In definitva, ho preferito mantenere la minaccia indefinita, anche se persistente. Altre soluzioni mi deludevano.

    Per quanto riguarda l'osservazione della pozza di sangue, in effetti la scena segue di poco l'omicidio. Il 34 giugno è una data inventata da Sante che non ci sta più con la testa. Ma in effetti, è giusto quello che dici: dovrei rimarcare il fatto che le scene si seguono a distanza di pochi giorni.


    Grazie ancora.

    CITAZIONE (luckyfer @ 5/11/2010, 21:49) 
    farfalle che inseminano anche lui (quando prima andavano solo su lei per inseminarla ed evitavano lui e il vecchio)? non mi quadra

    SPOILER (click to view)
    Lucky, fai un'osservazione molto importante. Pensavo si capisse quello che volevo dire.
    In effetti le farfalle non vogliono inseminare Sante, vogliono vendicarsi del fatto che Sante ha privato le "cose" di Sara, ovvero dell'organismo riproduttivo.
    Anche qui non potevo essere più esplicito, avendo adottato un pdv con focalizzazione completamente esterna non potevo, per esempio, rappresentare i pensieri di Sante.
    Per questo metto solo che il brusio delle farfalle si fa violento, disperato.
    Però, seguirò la tua osservazione. Vediamo che mi viene.


    Grazie mille!
     
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    Questo mese ho deciso di prendermela comoda.

    Allora, questo racconto comincia bene, incespica a metà e cade nel finale. Non so quali erano le intenzioni di partenza, ma non si capisce dove vuoi andare a parare. Né si capisce il senso della vicenda, cosa accade e come si conclude. Questo tipo di storia, ovvero di persone assediate in casa da forze più grandi di loro, specie se si è in un inverno nevoso, l'apprezzo molto. Anche tu all'inizio sai regalare quel senso di pericolo impalpabile e non identificato. L'atmosfera di un posto isolato e terribile c'è tutta, nelle prime battute. Poi si perde, il pericolo si palesa e, per quanto inspiegabile (e inspiegato), rovina l'atmosfera e la tensione accumulata. Probabilmente la rovina perché tu hai voluto dare al lettore troppe vie per interpretare la storia: le farfalle sono solo il parto mentale di una famiglia malata di mente? Oppure c'è davvero un'invasione di esseri soprannaturali? O si tratta addirittura di un "malinteso" dei personaggi, che da casuali dettagli si costruiscono paranoicamente una trappola assurda e pazzesca? Non posso decidere nessuna di queste possibilità, perché hanno tutte e tre degli appigli nella storia. Se le farfalle sono veicoli per alieni che usano le donne, come mai alla fine vogliono usare anche Sante? Quindi sante se le immagina solo, visto che è ormai pazzo? E se è pazzo lui, possono esserlo anche i familiari (la famosa tara ereditaria), che si lasciano suggestionare da Sante stesso e da una serie di fatti contingenti per recludersi credendosi in pericolo?


    Qualche appunto:

    CITAZIONE
    La notte si era posata placida sui campi di grano, nascosti ora da un soffice mantello nero.

    Frase pesante, imho. Sarebbe meglio dire solo

    La notte si era posata placida sui campi di grano

    O ancora meglio (uniformandosi al resto del brano)

    La notte si era posata placida sui campi di grano come un soffice mantello nero”

    Nel secondo caso però c’è un eccesso di aggettivi.

    CITAZIONE
    Rimase assorto per un po', gli occhi che non trovavano quiete

    Se è assorto (pensieroso, meditabondo) come mai gli occhi sono irrequieti? La seconda proposizione sarebbe meglio farla avversativa, perché così contraddice la prima, visto che "occhi irrequieti" prefigura uno stato mentale agitato e confuso.
    CITAZIONE
    Non so cosa possa essere, nessuno di noi ha mai visto niente. So solo che lì fuori c'è qualcosa che ci tiene sotto assedio.
    Siamo

    Di nuovo un rumore

    Sarebbe meglio usare il corsivo o margini rientrati per il diario, visto che si fa fatica a volte a capire dove finisce l'uno e comincia l'altro.

    CITAZIONE
    Sono settimane che non smette di nevicare.
    Fuori ci saranno quaranta centimetri di neve e il primo paese dista dieci chilometri

    Prima ci viene detto che la notte si posa “placida”, che una coperta nera copre tutto. Ora che nevica da giorni è la regione è coperta completamente. Hai mai visto una campagna coperta di neve di notte? La descrizione inziale dipinge una scena diversa, pur non dicendo nulla, che la seconda descrizione rovina del tutto. Quindi è meglio aprire il racconto con questa nevicata, per non destabilizzare la scena che il lettore si era già fatta.

    CITAZIONE
    La fievole luce della candela illuminava il volto di Sara, sul quale danzavano le ombre della stanza

    Ehm, no: se il volto è illuminato, non ci vedi sopra ombre "della stanza".

    CITAZIONE
    «Stadio? Cosa intendi dire».

    Meglio

    «Stadio? Cosa intendi dire?»

    CITAZIONE
    Se vuole uccidere Sara, forse volere uccidere anche me.

    "Vuole"

    CITAZIONE
    Sante si precipitò al pian terreno e trovò il padre rannicchiato sotto il tavolo.

    Pianterreno

    CITAZIONE
    Si precipitò sulla sorella e la spogliò di tutti i vestiti.

    Allora, uno scrittore deve cercare di non causare confusione in chi legge. E in me questa frase ne ha creata un quintale minimo, di consufione. Delle descrizioni (capelli radi, folta barba, ex poliziotto) avevo inteso che Sante fosse vecchio, e me l'ero figurato così. Perché? Semplice, perché generalmente un calvo con la barba ed ex poliziotto (e ovviamente sano di corpo) non può che essere un vecchio pensionato. Tra l'altro tu non aiuti minimamente a mettere in dubbio questa convinzione, visto che il "vecchio" non viene mai collegato come parentela a sante fino a questa frase. Io non ho trovato collegamenti. La "giovane donna" e suo "padre", fino a questa frase, per me sono stati solo degli ospiti per Sante. Lui non chiama mai quella donna "sorella" e mai quel vecchio "padre", neanche nel suo diario. Capisco che Sante odi il padre al punto che persino chiamarlo così può essere spicologicamente dura, ma almeno tu che scrivi la storia puoi dire qualche volta "Il padre gli disse".

    Perché ripeto, fino alla frase quotata qui non ho avuto mai modo di pensare che Sante sia imparentato coi due personaggi, o che sia giovane.

    Gli altri come hanno letto?

    In conclusione, per quanto abbia apprezzato la prima parte, non mi sento di dargli un 3. Ma continua a lavorarci e potrebbe venire fuori un giorno un racconto validissimo.

    Voto: 2


    PS
    La trovata delle falene mi ha ricordato Il terrore di Machen.


    EDIT
    Ah, leggo sopra che le farfalle non vogliono "usare" anche Sante. ma il pezzo va reso meglio. Se due lettori non capiscono una cosa, è probabile che quella cosa sia scritta male.

    Edited by Gargaros - 6/11/2010, 08:00
     
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  3. Fini Tocchi Alati
     
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    CITAZIONE (Gargaros @ 6/11/2010, 07:37) 
    CITAZIONE
    Non so cosa possa essere, nessuno di noi ha mai visto niente. So solo che lì fuori c'è qualcosa che ci tiene sotto assedio.
    Siamo

    Di nuovo un rumore

    Sarebbe meglio usare il corsivo o margini rientrati per il diario, visto che si fa fatica a volte a capire dove finisce l'uno e comincia l'altro.

    Sì, il corsivo c'è. O no?

    CITAZIONE (Gargaros @ 6/11/2010, 07:37) 
    CITAZIONE
    Sono settimane che non smette di nevicare.
    Fuori ci saranno quaranta centimetri di neve e il primo paese dista dieci chilometri

    Prima ci viene detto che la notte si posa “placida”, che una coperta nera copre tutto. Ora che nevica da giorni è la regione è coperta completamente. Hai mai visto una campagna coperta di neve di notte? La descrizione inziale dipinge una scena diversa, pur non dicendo nulla, che la seconda descrizione rovina del tutto. Quindi è meglio aprire il racconto con questa nevicata, per non destabilizzare la scena che il lettore si era già fatta.

    Hai perfettamente ragione. Ci sono frasi che sono ancora il retaggio di precedenti stesure.
    Ho cambiato.

    CITAZIONE (Gargaros @ 6/11/2010, 07:37) 
    CITAZIONE
    La fievole luce della candela illuminava il volto di Sara, sul quale danzavano le ombre della stanza

    Ehm, no: se il volto è illuminato, non ci vedi sopra ombre "della stanza".

    Giusto, Ho messo che la luce non illuminava del tutto il volto di Sara (come peraltro intendevo nella mia testa :P )

    CITAZIONE (Gargaros @ 6/11/2010, 07:37) 
    CITAZIONE
    Si precipitò sulla sorella e la spogliò di tutti i vestiti.

    Allora, uno scrittore deve cercare di non causare confusione in chi legge. E in me questa frase ne ha creata un quintale minimo, di consufione. Delle descrizioni (capelli radi, folta barba, ex poliziotto) avevo inteso che Sante fosse vecchio, e me l'ero figurato così. Perché? Semplice, perché generalmente un calvo con la barba ed ex poliziotto (e ovviamente sano di corpo) non può che essere un vecchio pensionato. Tra l'altro tu non aiuti minimamente a mettere in dubbio questa convinzione, visto che il "vecchio" non viene mai collegato come parentela a sante fino a questa frase. Io non ho trovato collegamenti. La "giovane donna" e suo "padre", fino a questa frase, per me sono stati solo degli ospiti per Sante. Lui non chiama mai quella donna "sorella" e mai quel vecchio "padre", neanche nel suo diario. Capisco che Sante odi il padre al punto che persino chiamarlo così può essere spicologicamente dura, ma almeno tu che scrivi la storia puoi dire qualche volta "Il padre gli disse".

    Perché ripeto, fino alla frase quotata qui non ho avuto mai modo di pensare che Sante sia imparentato coi due personaggi, o che sia giovane.

    Dunque, sul fatto che si potesse fare confusione sull'età di Sante non ci avevo minimamenrte pensato! In realtà Sante avrà un 35/40 anni. Credi che debba emergere?

    Per quanto riguarda i rapporti di parentela, in realtà nel dialogo precedente tra Sante e il vecchio, quest'ultimo accenna al fatto che deve parlare di una questione. "Di cosa", chiede Sante. "Di tua sorella", risponde il vecchio.

    Subito dopo, Sante, nel suo diario, scrive: "Cosa può indurre un padre a volere la morte della propria figlia?"
    In questo modo pensavo di averli chieriti i rapporti di parentela: cioé Sante e il vecchio hanno parlato di una questione che riguarda la sorella di Sante. La questione è esplicitata nel diario dove Sante fa riferimento a Sara e dice che il padre di lei vuole ucciderla. Essendo, peraltro, Sante e Sara fratelli, ecco che il padre di Sara deve essere anche il padre di Sante.

    Ti spiego anche perché ho scritto in questo modo.
    In tutto il racconto ho voluto utilizzare il PDV di Sante alternando due tipi di focalizzazione: una esterna e un interna (il diario).
    Mi pareva che fosse una buona soluzione per giocare sul "dire" e sul "non dire", per presentare Sante in un certo modo e poi smentire alcuni suoi atteggiamenti, alcunesue frasi con quello che in effetti accade.
    Per questo motivo, nei passi non "diaristici" mi sono comportato come un inquilino della casa che seguiva Sante nei suoi movimenti. Un inquilino, peraltro, ignaro di tutto. Tanto che, inizialmente, non so chi sia l'uomo che guarda alla finestra (lo scopro solo leggendo la prima pagina di diario).

    Alla stessa maniera, degli altri inquilini vengo a saperesolo quando Sante ne parla nel suo diario oppura quando c'è un dialogo (perché, avendo optato per la focalizzazione esterna non potevo sapere cosa pensasse o provasse Sante).

    Credo di essere stato abbastanza rigoroso in questo, ma ho ritenuto necessario esserlo perché si trattava di una questione di coerenza del racconto.


    Ti ringrazio per le ottime osservazioni.
    Io continuo a pensare che sia meglio non rivelare quale sia la minaccia.
    Secondo me è preferibile lasciare il lettore con il dubbio piuttosto che farlo propendere per soluzioni che potrebbero deludere.

    Ciò non toglie che le ipotesi da te individuate sono tutte valide, anche se quella della pazzia (di Sante e della famiglia) è in realtà smentita dai fatti (che, narrati "esternamente" dovrebbero essere obiettivi). Il che significa che qualcosa di reale che minaccia la famiglia c'è, non è solo frutto della pazzia degli inquilini. Tuttavia, quel qualcosa (e tutta la situazione) alimenta la pazzia che, a sua volta, aumenta suggestioni e paure.

    Scusami se ti ho tediato con tutte queste riflessioni, ma mi sono servite molto per chiarirmi dei passaggi. (Anzi se mi dici che ne pensi, mi rendi un altro graditissimo servizio :D )

    Grazie ancora!
     
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    CITAZIONE (Fini Tocchi Alati @ 6/11/2010, 09:27) 
    Sì, il corsivo c'è. O no?

    C'è, c'è :xixi:

    L'errore è stato mio: quando ho preso il testo e l'ho messo in Word, ho dimenticato di formattare il diario . Chiedo scusa :nghe:

    CITAZIONE (Gargaros @ 6/11/2010, 07:37) 
    Ho cambiato.

    Ottimo.

    Ah, voglio dire che nel sondaggio non ho ancora messo niente. Visto che il racconto, per metà, è davvero bello, preferisco vedere come lo rimaneggerai prima di dare un voto definitivo. Spero lo migliorerai, allora potrei dargli un 3 o anche un 4. Il 2 nel mio post è solo indicativo, per adesso.

    CITAZIONE (Gargaros @ 6/11/2010, 07:37) 
    Dunque, sul fatto che si potesse fare confusione sull'età di Sante non ci avevo minimamenrte pensato! In realtà Sante avrà un 35/40 anni. Credi che debba emergere?

    Io credo di sì, ma io sono solo un lettore. Vedi cosa dicono gli altri. Come l'ho letto io, ho immaginato un vecchietto calvo e barboso :asd:

    CITAZIONE
    Per quanto riguarda i rapporti di parentela, in realtà nel dialogo precedente tra Sante e il vecchio, quest'ultimo accenna al fatto che deve parlare di una questione. "Di cosa", chiede Sante. "Di tua sorella", risponde il vecchio.

    E' vero, avevo dimenticato questo primo "ragguaglio parentale". Ma fa lo stesso, perché il malinteso sull'età di Sante è comunque forte e lo spiazzamento tra quello che ho immaginato e che non è, avviene lo stesso. Sante l'ho imaginato vecchio; la donna è giovane. Se mi dici che è la sorella, il Sante vecchio mi tradisce, diventando giovane all'improvviso.

    CITAZIONE
    Io continuo a pensare che sia meglio non rivelare quale sia la minaccia. Secondo me è preferibile lasciare il lettore con il dubbio piuttosto che farlo propendere per soluzioni che potrebbero deludere.

    Ma infatti non volevo dire che devi spiegare tutto, anzi, il mistero irrisolto a volte può rendere memorabile un racconto. Allora quello che puoi fare è togliere qualcosa che non ci accoppia, tipo la problematica mentale di Sante, perché rischia di confondere l'interpretazione sulla natura del pericolo.

    CITAZIONE
    Ciò non toglie che le ipotesi da te individuate sono tutte valide, anche se quella della pazzia (di Sante e della famiglia) è in realtà smentita dai fatti (che, narrati "esternamente" dovrebbero essere obiettivi). Il che significa che qualcosa di reale che minaccia la famiglia c'è, non è solo frutto della pazzia degli inquilini.

    Be', se ti riferisci alla radio e a quello che sente Sante, potrebbe esserselo immaginato. Anche perché sembra molto strano che trovi una registrazione fatta con un cellulare (o anche un registratore) e trasmessa da una stazione radiofonica. A me quella scena mi è sembrata assurda, per questo la tesi della follia è una delle possibili vie per dare un senso alla storia.

    CITAZIONE
    Scusami se ti ho tediato con tutte queste riflessioni

    Ma quale tedio? Usam è bello proprio per queste discussioni per e sulla narrativa, secondo me. E' un peccato che lo staf impedisce che vengano approfondite mettendo un bavaglio agli scambi da lettore a lettore, e consentendo solo quelli tra autore e lettore. Se fosse come dico io si crescerebbe di più :sospysi:
     
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  5. Daniele_QM
     
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    Ciao Attilio,
    trovo il pezzo migliorato rispetto alla Macelleria. Ora mi sembra giri meglio, ha ingranaggi che funzionano e rendono la storia interessante.
    SPOILER (click to view)
    Buona la resa dell'incertezza riguardo alla lucidità di Sante, che non si capisce fino all'ultimo se sia in sé oppure no. Forse entrambe le cose dopotutto. Mi pare rimanga ancora in sospeso il come si sia arrivati fin là, ma va bene così, lo lasci intuire e in fondo non serve di più.
    Il vecchio è il personaggio migliore, inquietante al punto giusto.
    Qualche perplessità riguardo al fatto che le farfalle possano guardare lui o lei, alla finestra. O meglio: la perplessità è che loro possano accorgersene. Forse con una lente... :P


    Comunque è un buon tre.
    :)
     
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  6. Fini Tocchi Alati
     
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    Il racconto che adesso leggete (o avete appena letto, o state per rileggere) è nella sua seconda versione, completata il 7 novembre.
     
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  7. black cat walking
     
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    Eccomi anche qua! :)
    SPOILER (click to view)
    Meglio, molto, molto meglio della Macelleria, è fuori di dubbio.
    Ho visto che tanti dei suggerimenti che ti avevamo dato alla Mac li hai accolti, ne sono contento, vuol dire che il nostro lavoro ti è servito. Non ho letto la prima versione che hai postato qui, ma questa è buona.
    Non ottima però... -_-
    Ancora qualche dubbio sul finale, che è ancora troppo aperto. Rispetto alla Mac siamo molto più avanti con la comprensione, però manca ancora qualcosa di definitivo sulla natura delle farfalle e il motivo dell'assedio (ti butto lì un'idea, ma prendila giusto come spunto: e se l'ultima immagine che ci facessi vedere, fosse quella di alcune farfalle che escono dal ventre di Sara e salgono verso il cielo? Se non altro daresti al lettore conferma del motivo per cui le farfalle assedino la casa, al di là dell'idea che si è fatto Sante (anzi, a quel punto potresti pure cassare del tutto la frase finale «Senza Sara io non vi servo più, vero?»)
    Ti segnalo inoltre:
    - hai spostato il periodo da giugno a gennaio, ma allora, secondo me, c'è un problema di riscaldamento, non si sopravvive sotto la neve, per mesi, senza fuoco. Forse mi è sfuggito, ma questo è un dettaglio importante quanto il cibo, se non c'è dovresti provvedere;
    - con la neve, il racconto mi ricorda ancor di più il fumetto dell'Eternauta. A parte questo, una cosa che manca ancora dal racconto è un'idea di salvezza che si possano dare i protagonisti. Non è possibile che dopo così tanti giorni, Sante non senta il bisogno di trovare una via d'uscita oltre che all'attesa dei salvatori; non dico metterla in atto, ma quanto meno parlarne. In una situazione del genere, chi non penserebbe, prima o poi, di forzare l'assedio? Tanto più che non sanno neanche chi o cosa sia l'assediante, e quindi, magari, convincersi che sia solo un'allucinazione e uscire?
    - quando Sante trascrive il messaggio radio, perchè scrive (fruscio)? Non so te, ma io, ogni volta che mi sono trovato a dover prendere appunti in diretta non ho certo perso tempo a scrivere (non sento) oppure (che cosa dice?). Nella realtà lasci uno spazio vuoto e prosegui a scrivere;
    - il 34 giugno adesso è chiaro, però, mi pare di capire, in realtà sono passati pochi giorni (o addirittura poche ore) dalla morte del padre del 23 gennaio. Solo la neve e il sangue del morto mi hanno fatto decidere per la follia, però ho dovuto rileggere un paio di volte perchè altrimenti ero indeciso se fossero o meno passati dei mesi. Forse se metti il 30 febbraio (oppure il 33 gennaio) lasci l'indizio sulla follia di Sante e non ti allontani troppo dalla data reale dei fatti, convincendo il lettore che si tratta solo di pazzia, ma i giorni passati dall'avvenimento precedente non sono tantissimi;
    - «Vi sento! Sento il vostro brusio. Farfalle, migliaia di farfalle! Venite, ricopritemi tutto!», il "migliaia di farfalle" mi sembra ad uso e consumo del lettore.
    Detto questo voto 3.
    Spero di esserti stato utile.
    Alla prossima, dove? ;)
     
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  8. Fini Tocchi Alati
     
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    CITAZIONE (Daniele_QM @ 8/11/2010, 03:36) 
    SPOILER (click to view)
    Qualche perplessità riguardo al fatto che le farfalle possano guardare lui o lei, alla finestra. O meglio: la perplessità è che loro possano accorgersene. Forse con una lente... :P

    Uhm. ci hai proprio ragione, ci hai. Forse se aggiungo un "sembrava"?: "Osservava le falene che, a loro volta, sembrava guardassero lui"...

    Grazie Mille, Daniè.
     
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  9. Fini Tocchi Alati
     
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    Luca, le tue letture sono sempre molto attente e mi sono di grande aiuto (molti dei suggerimenti che ho seguito dalla Macelleria erano i tuoi :D )

    Dunque,
    SPOILER (click to view)
    per quanto riguarda il finale io vorrei che alla fine si comprendesse che le ragioni dell'assedio sono solo nella testa di Sante e dei suoi famigliari.
    Per questo motivo ho inserito l'irruzione delle farfalle in una pagina del diario di Sante: è lui che ne parla, non è il lettore che assiste alla scena, e pertanto potrebbe inventarsi tutto (anche se involontariamente).
    Le battute finali sono in questo senso: Sante crede di vedere uno sciame di farfalle (non posso scriverlo esplicitamente perché ho adottato dall'inizio alla fine, per le parti non diaristiche, una focalizzazione completamente esterna e mi sono quindi limitato a descrivere quello che succedeva, senza entrare nella testa dei personaggi). Per questo la battuta finale è: "Ma sopra di questo non c'erano farfalle, solo il cielo.
    E l'unico brusio che si avvertiva proveniva dal bosco poco lontano che, come sempre, stava vegliando impassibile sulla casa."
    E' tutto nella loro testa.
    Il vecchio e Sara provano a dire a Sante di lasciarli andare, ma ne sono soggiogati e anche loro, in definitiva, credono in questo assedio.

    Anche la scena del messaggio alla radio è una pagina di diario e potrebbe essersi inventato tutto Sante (a proposito: non è che trascrive immediatamente quello che sente, ma ricopia quello che ha già trascritto).

    Hai ragione per quanto riguarda il freddo (come ne avevi per il cibo ;) ) e dovrò provvedere in qualche modo. (Alla fine sarò costretto a introdurre un camino improvvisato e del fuoco, anche se non volevo per conferire al racconto un'atmosfera anche fisicamente "fredda").

    Anche per il 34 giugno cercherò di far capire che sono passate solo poche ore. (Però la data 34 giugno vorrei tenerla, mi piace troopo, considerando che Sante quando esce di casa trova ancora tutto innevato).

    Infine:
    CITAZIONE
    «Vi sento! Sento il vostro brusio. Farfalle, migliaia di farfalle! Venite, ricopritemi tutto!», il "migliaia di farfalle" mi sembra ad uso e consumo del lettore.

    Hai ragione anche qui. Il problema è che devo scrivere che Sante vede le farfalle ma senza entrare nella testa di Sante. Farglielo dire m'è parso l'unico modo! :(


    Grazie ancora per i consigli dati e che mi darai :)
     
    .
  10. black cat walking
     
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    Allora,
    SPOILER (click to view)
    intanto chiedo scusa per la disattenzione. :(
    Condizionato dalla precedente versione, pur notando il fatto che certi episodi li avevi scritti sul diario invece di descriverli come osservatore, non mi sono reso conto che quei passaggi sono tutti nella testa di Sante. Per questo, diciamo che c'è un po' del mio, ma, forse, visto che l'idea è buona (secondo me), per non incorrere in altri lettori "sbadati" :fischio: potresti calcare un po' la mano sul condizionamento degli altri due personaggi, basta anche poco (che so, un tentativo di uscita del padre fermato a forza).
    Sui pdv, il freddo e il 34 giugno ci siamo, per la frase, secondo me basta che togli "migliaia", tipo: «Vi sento! Sento il vostro brusio. Venite, farfalle! Venite!» (anche il "copritemi" lo toglierei perchè è proprio brutto).
    A questo punto però ho notato un altro piccolo particolare da rivedere nell'ultimissima frase: durante una nevicata in un bosco, non c'è alcun brusio perchè gli animali sono tutti in tana, compresi gli insetti, il silenzio è così ovattato e totale che ha ispirato decine di poeti. Scusa se faccio il pignolo ma non è un dettaglio proprio insignificante... :)
    E mi fermo qui sennò ti faccio diventare pazzo. ;)
    Contento di esserti stato d'aiuto, alla prossima.
     
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    CITAZIONE (Fini Tocchi Alati @ 5/11/2010, 16:40) 
    CITAZIONE (CMT @ 5/11/2010, 12:35) 
    CITAZIONE (Fini Tocchi Alati @ 1/11/2010, 13:25) 
    Dalla finestra chiusa guardò fuori.

    Non è che sia sbagliato, ma come mai hai scelto questa costruzione "al contrario"? È un po' ostica, specie come prima frase.

    Intendi dire che sarebbe meglio scrivere: "Guardò fuori dalla finestra chiusa"?
    Uhm, non ci avevo fatto caso. In realtà mi piaceva il suono della frase.

    Sì, intendevo quello.

    CITAZIONE (Fini Tocchi Alati @ 5/11/2010, 16:40) 
    CITAZIONE (CMT @ 5/11/2010, 12:35) 
    CITAZIONE (Fini Tocchi Alati @ 1/11/2010, 13:25) 
    Ho provato diverse volte ad acquisire coscienza

    "acquisire" fa intendere che non l'abbia mai avuta, non che l'abbia persa.

    Hai ragione. Ma come mettere? Forse così: "Ultimamente ho provato diverse volte ad acquisire...

    Basterebbe "riacquisire" ^_^

    CITAZIONE (Fini Tocchi Alati @ 5/11/2010, 16:40) 
    CITAZIONE (CMT @ 5/11/2010, 12:35) 
    CITAZIONE (Fini Tocchi Alati @ 1/11/2010, 13:25) 
    Poi, il vecchio disse: «Ho l'impressione che tu non ti fi-fida molto di me».

    Refuso: "fidi"
    CITAZIONE (Fini Tocchi Alati @ 1/11/2010, 13:25) 
    A quel punto Sara urlò con quanto fiato avesse in gola.

    "aveva"

    In entrambi i casi il problema è lo stesso. A me suonano bene sia con il congiuntivo sia con l'indicativo. Non riesco a cogliere la differeza sostanziale. Qual è?

    Per la prima: quale congiuntivo? Fidarsi alla seconda persona fa "fidi" sia all'indicativo che al congiuntivo, "fida" è sbagliato a prescindere ^__^;
    Per la seconda, Sara il fiato in gola ce l'ha effettivamente, non è una cosa incerta o ipotetica. Io "urlo con quanto fiato ho in gola", non "urlo con quanto fiato avessi in gola"

    CITAZIONE (Fini Tocchi Alati @ 5/11/2010, 16:40) 
    Per quanto riguarda la trascrizione del messaggio, in realtà, intendevo che lo ha trascritto già mentre lo stava ascoltando. E poi, successivamente, ha copiato la trascrizione nel diario.

    OK, ma comunque perché trascriversi tutti i "(fruscio)"? Non è una cosa che viene naturale. :huh:
     
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  12. rehel
     
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    Premetto che l’ho stampato ieri e che l’ho letto ieri sera, questo per darti un riferimento visto che mi sembra ci siano in ballo vari rimaneggiamenti. Mi pare ci fosse scritto aggiornato il 4/11/2010…. Mi pare.
    Detto questo veniamo al sodo.
    Racconto bellissimo, a me piacciono molto certe situazioni claustrofobiche, si era capito? Un po’ come quel racconto (mitico) di S.K.- Nebbia.
    Ho apprezzato in particolare lo strattagemma narrativo di raccontare in prima persona, tramite il diario e anche in terza persona. Inoltre devo ammettere che hai saputo controllare molto bene la prima (di solito sfuggente e lardellosa) perché le parti del diario sono secche e incisive, mentre facilmente sarebbe potuto accadere il contrario.
    E poi questo modo permette di trasmettere di un personaggio due vedute, una appunto soggettiva e una più oggettiva, permettendo all’autore effetti interessanti. L’avevi vista da qualche parte?
    Per me non devi assolutamente spiegare nulla. Va bene così com’è. Il lettore può fantasticare a modo suo in piena libertà; e poi non credi che spiegando distruggeresti l’atmosfera? Ma questo lo sai benissimo.
    Insomma, qualche cosa è accaduto. Qualcosa di terribile, misterioso e apocalittico. Eccellente!
    L’unica cosa che non mi ha convinto è il ritornello del cuore matto; mi pare poco azzeccato, ma è una mia sensazione. Ottimo invece il riferimento al messaggio (in parte criptato, anche se troppo poco) avvertito tramite la radio.
    Sai, potresti anche allungare la storia. Magari lui riesce a uscire a mettersi in contatto con altre persone… perché no?
    Ho notato un refuso: …ho l’impressione che tu non ti fida molto bene (invece che Tu non ti fidi).
    Avete discusso parecchio sull’inizio. Io osservo solo che due metafore di seguito sarebbero più apprezzabili togliendo il secondo come e scrivendo: , pieno d’affanno, sembrava fossero malati.
    Il mio voto, scontato dirlo, è 4.

    :woot:
     
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  13. Olorin
     
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    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Dalla finestra chiusa guardò fuori.
    La notte si era posata sui campi di grano nascosti da un mantello bianco.
    Neve.
    I fiocchi venivano giù pesanti.

    Se ci si affaccia alla finestra e sta nevicando, di solito è la neve che cade, il primo dato che cattura l’attenzione.
    CITAZIONE
    Il bosco indugiava poco lontano. Era un animale in attesa di spiccare il balzo sulla preda, gli alberi respiravano e il loro respiro era un cupo mormorio, pieno d'affanno, come se fossero stati malati.

    La punteggiatura di questa frase, mi lasciava qualche dubbio. Come l’ho riscritta, non ti sembra meglio?
    CITAZIONE
    La stanza da letto nell'oscurità sembrava viva

    Anche qui come all’inizio, il dato fondante la sensazione che mi pare si voglia trasmettere, è l’oscurità ed è lì che come prima cosa, va catapultato il lettore. La frase a mio parere funziona meglio, scrivendo:
    'Nell’oscurità, la stanza da letto sembrava viva'

    CITAZIONE
    Scosse la testa quasi volesse scacciare dei ricordi

    Quel “ricordi” è un’intrusione da parte del narratore esterno. Dovresti mettere un’ipotesi più generica per allinearti a una visuale ‘da fuori’, tipo: ‘come per divincolare la mente da un pensiero molesto’, oppure ‘come per ridestarsi da un insano assopimento’.
    CITAZIONE
    Un animale, forse un uccello, iniziò a picchiettare contro il vetro

    .
    Perché l’ipotesi si orienta proprio nella direzione di un uccello? Forse caratterizzando maggiormente quel ‘picchiettare’, potresti giustificare meglio quella digressione.
    CITAZIONE
    Indugiò sui pochi capelli e sulla folta barba che incorniciava due labbra sottili.

    ‘sue’ labbra sottili, lo troverei meglio contestualizzato

    CITAZIONE
    senza corrente: niente luce, niente televisione, niente di niente.

    Sono settimane che non smette di nevicare

    L’abbinamento di un tempo così lungo con le mancanze sopra denunciate, mi suona come poco adeguato. Intanto quel ‘niente di niente’ a chiosa di un elenco (??) di sole due cose, mi pare inappropriato.
    CITAZIONE
    Fuori ci sarà quasi un metro di neve e il primo paese dista dieci chilometri.
    L'altro giorno ho provato a raggiungerlo.

    Ho corso come un pazzo lungo la stradina che porta in paese – la neve non l'aveva ancora ostruita del tutto

    Assurdità. E perché dopo settimane di nevicata ininterrotta, che ha lasciato giù un metro di neve (che è comunque poco) dappertutto, la strada sarebbe così poco ingombrata, addirittura da permettere al protagonista di correrci sopra? Hai mai provato a correre anche solo in mezzo metro di neve appena caduta? ;)

    CITAZIONE
    uno strano vocio, molto simile al verso di un animale

    Impossibile creare un paragone tra le due cose, se non in senso invertito. ‘Ho sentito uno strano verso di animale, molto simile a un vocio’, ma sarebbe in ogni caso molto forzato.
    CITAZIONE
    Avvertivo però forti il ronzio…

    Tsk tsk, le farfalle non ronzano.
    CITAZIONE
    Sembra anzi che la luce in prossimità del bosco,(virgola) non abbia la forza di trafiggere quell'ombra

    CITAZIONE
    Sante si scostò dalla scrivania e si alzò. Lo fece in modo tanto brusco che la sedia cadde riversa sullo schienale

    Secondo me hai spezzato inutilmente, anzi in maniera penalizzante, l’azione.
    “Sante si scostò dalla scrivania e si alzò in modo tanto brusco , (virgola) che la sedia cadde riversa sullo schienale”.
    CITAZIONE
    … le vene delle tempie rigonfie di sangue

    Quel ‘di sangue’ è inutile. Di cosa vorremmo fossero piene le vene?

    CITAZIONE
    «Chi? Chi hai visto?»

    Più corretto sarebbe “Cosa? Cosa hai visto?” anche se comprendo che andrebbe a cozzare col ‘cose’ della risposta della donna, che diventa un simbolo nel resto del racconto. Potresti sostituirlo con ‘quelle creature!’, dato che è piuttosto evidente che per quanto misteriose, sono vive.
    CITAZIONE
    Aveva nevicato per tutta la notte

    Da quello che avevi detto all’inizio, aveva nevicato per ben più che tutta la notte.

    CITAZIONE
    A meno di ammettere che esista un altro colpevole, io

    Prima di quel ‘io’, amio parere ci vanno i due punti e non la virgola.

    CITAZIONE
    Per ogni giorno che passa, più sottile è il limite che separa la ragione dalla follia

    ‘per ogni giorno che passa, il limite che separa la ragione dalla follia, si fa più sottile’

    CITAZIONE
    Il vecchio non c'era. Stava perlustrando la casa, da qualche giorno aveva preso a farlo con sempre maggiore frequenza.

    Anche qui c’è a mio parere un utilizzo che non mi torna della punteggiatura.
    ‘Il vecchio non c’era, stava perlustrando la casa. Da qualche giorno… ecc’
    CITAZIONE
    «Senti», disse Sante

    Ti prego, sostituisci quel ‘senti’ con un ‘ascolta’! ;)

    Il racconto mi è piaciuto, anche se il finale è a mio parere poco 'esplosivo'. Dopo tanta opprimente claustrofobia, ci voleva qualcosa di più sensazionale.

    Forse un po' troppo lungo rispetto alla benzina che l'idea concedeva, però nel complesso, lo ritengo un racconto pieno di aspetti positivi.

    A proposito, ma da 'non partecipante', oltre che commentare posso anche votare?

    Edited by Olorin - 9/11/2010, 14:27
     
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  14. Fini Tocchi Alati
     
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    CITAZIONE (rehel @ 9/11/2010, 12:53) 
    Per me non devi assolutamente spiegare nulla. Va bene così com’è. Il lettore può fantasticare a modo suo in piena libertà; e poi non credi che spiegando distruggeresti l’atmosfera?

    Rehel, su questo mi trovi sempre d'accordo. :)
    Comunque, credo di aver raggiunto il giusto equilibrio: lasciare il lettore libero di fantasticare, come dici tu, suggerendogli una direzione.

    CITAZIONE (rehel @ 9/11/2010, 12:53) 
    L’unica cosa che non mi ha convinto è il ritornello del cuore matto; mi pare poco azzeccato, ma è una mia sensazione.

    Ogni tanto, nei miei racconti, mi viene da usare le parole di una canzone. Mi piacerebbe creare un effetto sonoro (similmente a quello che avviene nei film), però ammetto che non è semplice né immediato. In questo caso, la canzone ripetuta all'infinito, nella mia mente, dovrebbe contribuire a rendere più claustrofobico e inquietante il racconto. (Certo, una cosa è sentire la canzone nella mia testa, altra cosa è leggerne le parole...)

    CITAZIONE (rehel @ 9/11/2010, 12:53) 
    Sai, potresti anche allungare la storia. Magari lui riesce a uscire a mettersi in contatto con altre persone… perché no?

    Ci penso, non è male come suggerimento. Questo è un racconto a cui tengo tanto e in effetti non c'ho proprio voglia di abbandonarlo. :lol:

    Grazie mille!
     
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  15. Fini Tocchi Alati
     
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    CITAZIONE (Olorin @ 9/11/2010, 14:03) 
    CITAZIONE
    Scosse la testa quasi volesse scacciare dei ricordi

    Quel “ricordi” è un’intrusione da parte del narratore esterno. Dovresti mettere un’ipotesi più generica per allinearti a una visuale ‘da fuori’, tipo: ‘come per divincolare la mente da un pensiero molesto’, oppure ‘come per ridestarsi da un insano assopimento’.

    Questa tua osservazione è eccezionale perché hai colto appieno il senso della doppia narrazione e perché mi dissolvi un dubbio che avevo.
    Ho messo: "come per allontanare cattivi pensieri".
    Dovrebbe andare.

    CITAZIONE (Olorin @ 9/11/2010, 14:03) 
    Indugiò sui pochi capelli e sulla folta barba che incorniciava due labbra sottili.

    ‘sue’ labbra sottili, lo troverei meglio contestualizzato[/QUOTE]
    Sì, vero. Però ho preferito evitare la ripetizione suo/sue.


    CITAZIONE (Olorin @ 9/11/2010, 14:03) 
    Fuori ci sarà quasi un metro di neve e il primo paese dista dieci chilometri.
    L'altro giorno ho provato a raggiungerlo.

    Ho corso come un pazzo lungo la stradina che porta in paese – la neve non l'aveva ancora ostruita del tutto

    Assurdità. E perché dopo settimane di nevicata ininterrotta, che ha lasciato giù un metro di neve (che è comunque poco) dappertutto, la strada sarebbe così poco ingombrata, addirittura da permettere al protagonista di correrci sopra? Hai mai provato a correre anche solo in mezzo metro di neve appena caduta? ;)[/QUOTE]
    Altro dubbio che avevo.
    In effetti avevo optato per il "correre" per dare un senso di ansia alla scena, ma, come dici tu, è bene correggerlo per non cadere nell'assurdo.
    Credo che inserirò un'andatura sostenuta. Appena mi viene come scriverlo!

    CITAZIONE (Olorin @ 9/11/2010, 14:03) 
    uno strano vocio, molto simile al verso di un animale

    Impossibile creare un paragone tra le due cose, se non in senso invertito. ‘Ho sentito uno strano verso di animale, molto simile a un vocio’, ma sarebbe in ogni caso molto forzato.[/QUOTE]
    Questa osservazione non l'ho capita: perché dici che è impossibile creare un paragone se non in senso invertito?


    CITAZIONE (Olorin @ 9/11/2010, 14:03) 
    Avvertivo però forti il ronzio…

    Tsk tsk, le farfalle non ronzano.[/QUOTE]
    Vero, verissimo! :P
    "Brusio" è meglio?

    CITAZIONE (Olorin @ 9/11/2010, 14:03) 
    Sembra anzi che la luce in prossimità del bosco,(virgola) non abbia la forza di trafiggere quell'ombra

    Qui, invece, credo che la virgola non ci vada. O meglio, se la si mette dopo "bosco" occorre, secondo me, metterla anche prima di "in". Credo sia meglio allora non spezzare la frase.



    CITAZIONE (Olorin @ 9/11/2010, 14:03) 
    Sante si scostò dalla scrivania e si alzò. Lo fece in modo tanto brusco che la sedia cadde riversa sullo schienale

    Secondo me hai spezzato inutilmente, anzi in maniera penalizzante, l’azione.
    “Sante si scostò dalla scrivania e si alzò in modo tanto brusco , (virgola) che la sedia cadde riversa sullo schienale”.[/QUOTE]
    Ok!

    CITAZIONE (Olorin @ 9/11/2010, 14:03) 
    … le vene delle tempie rigonfie di sangue

    Quel ‘di sangue’ è inutile. Di cosa vorremmo fossero piene le vene?[/QUOTE]
    Ok!!

    CITAZIONE (Olorin @ 9/11/2010, 14:03) 
    «Chi? Chi hai visto?»

    Più corretto sarebbe “Cosa? Cosa hai visto?” anche se comprendo che andrebbe a cozzare col ‘cose’ della risposta della donna, che diventa un simbolo nel resto del racconto. Potresti sostituirlo con ‘quelle creature!’, dato che è piuttosto evidente che per quanto misteriose, sono vive.[/QUOTE]
    Eh! So che hai ragione, ma proprio non ce la faccio ad abbandonare quel "cose" nella risposta di Sara!

    CITAZIONE (Olorin @ 9/11/2010, 14:03) 
    A meno di ammettere che esista un altro colpevole, io

    Prima di quel ‘io’, amio parere ci vanno i due punti e non la virgola.[/QUOTE]
    Ero indeciso, ma credo abbia ragione tu.

    CITAZIONE (Olorin @ 9/11/2010, 14:03) 
    CITAZIONE
    «Senti», disse Sante

    Ti prego, sostituisci quel ‘senti’ con un ‘ascolta’! ;)[/SPOILER]

    Ok!!!

    CITAZIONE (Olorin @ 9/11/2010, 14:03) 
    A proposito, ma da 'non partecipante', oltre che commentare posso anche votare?

    Ti ringrazio molto per le preziose osservazioni.
    Credo che non ci siano problemi se voti. L'important, qui in USAM, è motivare il voto che si dà, e, quanto a motivazioni, ne hai da vendere :D

    Grazie ancora e benvenuto su questi lidi! :sunglass:

    CITAZIONE (CMT @ 8/11/2010, 19:33) 
    Fidarsi alla seconda persona fa "fidi" sia all'indicativo che al congiuntivo, "fida" è sbagliato a prescindere ^__^;

    Ehm... già, "fida" è sbagliato a prescindere! :xixi:
     
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50 replies since 1/11/2010, 13:25   546 views
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