IL FLAUTO MECCANICO
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IL FLAUTO MECCANICO

di Alberto Priora - steampunk - 39999 ca.

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    CITAZIONE (CMT @ 5/4/2011, 10:51) 
    Anche se non ho mai amato lo steampunk, ti avrei messo un 4 se non fosse che il finale mi ha lasciato alquanto interdetto.
    ...

    Ops.
    Sono spaventosamente in ritardo nelle risposte :(

    Grazie per analisi e voto... poi confronto tutte le notazioni col file che ho sul computer... in realtà li tengo sul desk in attesa di archiviarli proprio in attesa delle notazioni tue e degli altri ^_^
    Sì, il finale era un rischio (calcolato)... ma a parte il tempo che non avevo (vista la RR che incombeva), avrei dovuto sacrificare le parti già costruite per un finale che comunque non poteva rendere. Senza dubbio il finale definitivo NON sarà questo (ma non sarà neppure un racconto da 40k).
    L'importante, per me, è che funzioni l'impostazione e la parte di immaginario steampunk italiano

    CITAZIONE
    Ehm... se lo chignon è sotto il cappellino chi esattamente è in grado di dire che esista? ^__^;

    in effetti non hai torto, anche se i cappellini inizi '900 sono vezzosi e, almeno nelle foto che ho visto, lasciano intuire come la donna aveva i capelli sotto..
     
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    CITAZIONE (Alessanto @ 7/4/2011, 07:31) 
    Letto.

    SPOILER (click to view)
    Arghhhh!!!!!
    Mi hai castrato!!!!

    :cry: mi dispiace per il finale castrante, hai il 110% di ragione

    in effetti pensavo di citarlo come possibile incidente ai frequentatori del bordello meccanico :diablo:

    grazie per lettura e voto

    CITAZIONE (TETRACTYS @ 7/4/2011, 18:56) 
    Notevole! Questo "steampunk italico" è eccezionale. Ottima l'ambientazione italiana d'inizio '900, la presentazione del mondo dell'opera automatica e anche l'atmosfera retrò della tecnologia meccanica avanzata. Non mancano alcune citazioni che sono delle vere chicche (il "cacciatore d'automi"!).

    Grazie!
    Tra l'altro mi sto facendo prendere la mano sul progetto ;)

    Comunque sì, con 10k caratteri in più forse sarei riuscito a fare un finale articolato e non banalmente buttato lì in fretta... conoscendomi magari 10k erano pochi
     
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  3. Nozomi
     
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    SPOILER (click to view)
    Ciao!
    Il tuo, Otrebla, è il primo racconto che commento su USAM per cui sono un po' emozionata (anche ne ho letti diversi quando non ero ancora iscritta). Spero, sia per i giudizi, sia per i commenti che farò, mi si conceda la tolleranza riservata alle principianti.
    Mi scuso in anticipo con gli altri perché il tempo è gramo e non potrò leggerli proprio tutti. Sceglierò un criterio "random" sperando di non favorire o danneggiare nessuno.
    Veniamo a noi.
    Lo stile è impeccabile. Forse a voler cercare il pelo nell'uovo ci sono dei dialoghi un po' lunghi e il racconto ne risente nella fluidità. L'ambientazione steampunk ( AMO GIBSON, PASSEREI NOTTI D'AMORE CON LUI! :wub: ) o ucronica che dir si voglia è realistica ed efficace, direi molto "nostrana" nel senso buono del termine, curata e ricercata nei particolari. Anche qui, a voler cercare il pelo nel solito uovo, mi sarei sforzata, al posto tuo, di usare terminologie e parole d'epoca per rendere la storia ancora più ammantata di un certo realismo fantastico (anche se penso sia un'impresa titanica). Comunque, in generale, il racconto non ne risente ed è molto godibile.
    Il finale non l'ho trovato, personalmente, malvagio né privo di originalità (forse ti sei ispirato all'attentato anarchico a Umberto I del 1900?). Anzi, c'è una dose di ironia che lo rende particolarmente gradevole.
    In sostanza, se il racconto fosse più condensato e un po' meno prolisso in alcuni tratti, sarebbe perfetto.
    Secondo me il voto più giusto è un quattro con diversi meno. Poiché, però, sono una giapponesina buona oltre che carina, mi sembra giusto darti un quattro sia per lodare il racconto, che senz'altro vale, sia per riconoscerti una dose non comune di originalità e di verve.

    Baci, Grazia :wub:
     
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  4. Magister Ludus
     
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    CITAZIONE (Gargaros @ 10/4/2011, 10:44) 
    No, lo steampunk parla di epoche del passato in cui appare una tecnologia avanzata. Per esempio immagina l'epoca vittoriana e l'invenzione del computer, come accade in un romanzo di Sterling. Ma il contesto storico di queste epoche resta quello che leggiamo nei libri di storia, e l'unica differenza è che appunto compare una tecnologia avveniristica.

    Lo steampunk dovrebbe avere il vapore che manda avanti le macchine, altrimenti che "steam" sarebbe? :)

    Il racconto in questione è ucronico e basta.

    Anche per me la storia funziona e sta in piedi. Non l'ho apprezzata molto, forse perché non amo le storie sui teatri, ma questo non conta.

    Il finale è troppo frettoloso, anche secondo me manca qualcosa. Ti sei dilungato molto nelle altri parti della storia, ma hai scritto un finale troppo povero.

    Per me è un 3, non abbondante.

    Ti segnalo:

    Franco socchiude gli occhi in un accenno d’ira: questo non è un dialogo.


    — Maestà, si allontani subito. C’è un ordigno! Non sappiamo: questa frase termina così?
     
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  5. Fini Tocchi Alati
     
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    Ciao Albe'!
    Nuova lettura, dopo la macellazione.
    Dunque:
    senza dilungarmi sugli aspetti positivi, già messi in risalto nel commento recedente, devo purtroppo dirti che la nuova versione del racconto
    SPOILER (click to view)
    mi ha deluso :(! Cioè, non nel senso che non sia un buon racconto, no, questo no. Però, letta la prima vesrione "abbozzata" pensavo che lavorandoci su avresti scritto davvero un capolavoro (e solo un "capolavoro" renderebbe merito all'idea che hai avuto). E dunque la mia delusione è più che altro "relativa" alla mia aspettativa.
    Ti dico subito che mi piaceva di più la versione ridotta (sebbene incompleta e con il finale frettoloso, come già ti dissi). Questa versione, però, mantiene i difetti della prima (ovvero il finale frettoloso) e vi aggiunge una lunghezza eccessiva in svariati passaggi. Quasi per tutto il racconto mi è parso di leggere una sceneggiatura e questo mi ha dato una sensazione di freddezza.
    Inoltre, ho più volte pensato che fosse ancora una bozza, perché ho trovato una scrittura poco scorrevole e pesante. Ci sono molte ripetizioni, i dialoghi non mi sembrano verosimili, e poi ci sono quei "che" :argh: ... Ho letto da qualche parte della tua battaglia contro i "che", ed è forse per questo che ci ho fatto caso. Ma davvero ne ho trovati tantissimi e spesso vicinissimi gli uni agli altri, e mi sono reso conto che in effetti appesantiscono non poco la lettura, oltre a essere poco eleganti.
    Continuo a dirti che la rappresentazione alla Scala pare duri pochi minuti, a fronte di uno spettacolo che dovrebbe essere di svariate ore. Inoltre il comportamento di Lucia mi sembrava più credibile prima. Adesso non si capisce cosa ci voglia fare con il flauto e torno a dire che mi piacerebbe sapere perché sa della bomba.
    Altra osservazione che mi è venuta. Se non sbaglio tra la proposta dell'impresario e la prima alla Scala sono passati solo due mesi e mi pare parecchio strano che un'opera tanto mastodontica (per un evento così importante) sia preparata in così poco tempo.

    In definitiva dico 2, ma non vedo l'ora di rileggere ancora una volta questo racconto nella sua versione definitiva (se mai avrai intenzione di continuare a lavorarci).
     
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    Vediamo chi mi manca...
    (devo organizzarmi meglio i tempi di risposta)

    Ringraziando tutti (gargaros, tetractys, princess, luigi, Michela, nozomi, Magister, Fini) per voti e commenti e tralasciando il mea culpa sul finale (vedi risposte precedenti...) e dicendo che nei prossimi giorni tiro fuori il file per controllare tutte le correzioni proposte...

    @Gargaros
    CITAZIONE
    (toglimi una curiosità: sono così arretrati perché non hanno inventato il computer, giusto?).

    non posso dire di aver certosinamente pensato a tutta la tecnologia in più o in meno; sto andando avanti poco alla volta... comunque in questa tecnologia alternativa non ho previsto un computer come adesso noi lo concepiamo, ma solo "elaboratori a schede perforate"
    CITAZIONE
    Franco è seduto sul bordo del palco, la schiena appoggiata a una scenografia della Vedova

    sì, questa svista (come altre) è stata dovuta al aver scritto 100.000 caratteri in 4 giorni e anche all'aver sovrapposto un testo sopra la versione precedente

    CITAZIONE
    Invece il racconto di Otrebla è un racconto di storia alternativa: l'epoca attuale che descrive (sia pure con soli accenni) è completamente diversa da quella nostra.

    Non mi interessa fare guerre di etichette, ma è ovvio che questo vuole essere steampunk (se poi non lo è in tutti gli elementi è un altro discorso): infatti c'è un epoca passata (il 1911, ma con una serie di agganci al nostro 1911) e una tecnologia (meccanica) molto più avanzata dei tempi
    ovvio che è anche allo stesso tempo una storia alternativa, ma automaticamente qualsiasi steampunk lo è.

    @Fini
    CITAZIONE
    "che", ed è forse per questo che ci ho fatto caso. Ma davvero ne ho trovati tantissimi e spesso vicinissimi gli uni agli altri, e mi sono reso conto che in effetti appesantiscono non poco la lettura, oltre a essere poco eleganti.
    Continuo a dirti che la rappresentazione alla Scala pare duri pochi minuti, a fronte di uno spettacolo che dovrebbe essere di svariate ore. Inoltre il comportamento di Lucia mi sembrava più credibile prima. Adesso non si capisce cosa ci voglia fare con il flauto e torno a dire che mi piacerebbe sapere perché sa della bomba.
    Altra osservazione che mi è venuta. Se non sbaglio tra la proposta dell'impresario e la prima alla Scala sono passati solo due mesi e mi pare parecchio strano che un'opera tanto mastodontica (per un evento così importante) sia preparata in così poco tempo.

    Sui "che" ammetto di non averli ripuliti per questione di tempo... anche se sto cercando di starci più attento.
    La lunghezza (vero, ho solo inserito una ccenno al fatto che è un'opera complessa) si è persa nel finale fatto male... mentre il fatto che l'opera si prepari in relativa fretta e dovuta, implicitamente - ma magari varrà la pena metterci qualche accenno specifico -
    al fatto che i robot li programmi con i nastri e che non debbono mica impararsi le parti... l'orchestra era già lì, le scenografie pure
     
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20 replies since 31/3/2011, 23:13   433 views
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