Il Muro dei sopravvalutati

Voi dite la vostra, che io dico la mia

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  1. Morgan Aarau
     
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    Allora, ragazzi.

    La precedente discussione su Calvino mi ha fatto venire un certo prurito. Perché c'è una sfilza di nomi, oltre al suo, che gira nella mia testa.
    Una lista di autori sopravvalutati.
    Non dico di schiappe complete, ma di autori circondati da un prestigio eccessivo rispetto ai propri meriti.
    Ne ho parecchi di nomi e adesso comincerò a farli.
    Vorrei però che anche voi metteste in piazza la vostra opinione (ovviamente motivata) per questo Muro dei sopravvalutati.
    Direi di limitarci agli autori del Novecento (o poco prima, via; non siamo troppo rigidi).


    Andiamo a cominciare.

    -Ippolito Nievo, Ignazio Silone, Tomasi di Lampedusa
    Questa la propongo come Triade scolastica. sono quegli autori che hanno come target un pubblico con una certa età, con una certa maturità, e che non possono in nessun modo essere apprezzati da un pubblico giovane. La scuola, ferma a programmi ottocenteschi, non se n'è resa conto e sopravvaluta il loro valore per il pubblico di oggi (e per il target cui vengono proposti).
    Su Tomasi di Lampedusa e sul suo Gattopardo ho anche un aneddoto personale: è l'unico libro su cui mi sia addormentato.

    -Susanna Tamaro
    Perché una persona che mi scrive cose come "Siamo qui, nell'oscurità, sospesi tra la poesia delle lucciole e il fuoco divampante delle stelle" non potrebbe neanche entrare nella mia Macelleria.
    Uno dei più grandi fenomeni di marketing dopo Padre Pio.

    -Alessandro Baricco
    Prosa pesante, barocca, che impiega TRE per dire UNO. Come un piatto con troppo condimento. Alla fine ti torna su.
    Non posso perdonargli incipit come:
    "- Allora, non c'è nessuno qui?... BRATH!... Ma che canchero, sono diventati tutti sordi quaggiù... BRATH!
    - Non strillare, ti fa male strillare, Arold.
    - Dove diavolo ti eri cacciato... è un'ora che sto qui a...
    - Il tuo calesse è a pezzi, Arold, non dovresti andare in giro così...
    - Lascia perdere il calesse e prendi 'sta roba piuttosto...
    - Cos'è?
    - Non lo so cos'è, Brath... che ne so io... è un pacco per la signora Rail...
    - Per la signora Rail?
    - È arrivato ieri sera... Ha l'aria di venire da lontano..."

    Vi giuro che ucciderei per molto meno.

    -L'ultimo Lansdale
    Ormai quello di Lansdale è un culto a prescindere.
    Mi sono piaciute le sue prime raccolte di racconti. Mi sono piaciuti i primi romanzi (anche "La notte del drive-in", anche se non è il mio genere preferito). Ma cose come "La notte del drive-in 3" hanno la capacità di rovinare tutto quello di buono fatto prima.

    -Hermann Hesse
    "Siddharta" è vuoto come una nuvola d'incenso.
    "Il lupo della steppa" andrebbe comprato solo per leggere la parte chiamata "Dissertazione". Tutto il resto è trascurabile.
    Idem per il resto della sua opera letteraria, tra l'altro espressa con una prosa macchinosa (ma qui potremmo sospendere il giudizio, dividendo la colpa tra lui e i suoi traduttori).

    -Oriana Fallaci
    Ho l'impressione che gran parte del suo successo recente sia dovuto alla sua abilità nel rendere presentabili e pubblicabili i peggiori umori e istinti della gente, nobilitandoli e rimuovendo il freno della vergogna nell'esprimere in pubblico tesi xenofobe e razziste.

    -Dan Brown
    Ha fatto un 'copia e incolla' da Il santo Graal e ci ha fatto sopra i miliardi.
    Un genio del male. Ma non per questo un 'autore'.

    -Federico Moccia
    Devo davvero motivarlo?
    Direi uno scrittore ormonale. Una passione che dura finché restano in circolo gli ormoni adolescenziali.

    Adesso mi fermo, altrimenti non vi rimane più niente da scrivere su nessuno.

    N.d.M. (Nota del Morgan)
    A chiunque sollevi l'obiezione 'Ma chi sei tu per giudicare gente che ha pubblicato e ha venduto un sacco di libri?' rispondo solo che sono un Lettore.
    E in questo mestiere, se non piaci a un lettore è colpa tua.


     
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  2. bravecharlie
     
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    mah... ho idea che tu sia andato un po' "sul sicuro". nessuno solleverà anatemi per queste tue riflessioni, secondo me sono ovvie. hai preso a bersaglio gente considerata brava e che vende, ma che non ha mai fatto strappare i capelli a nessuno per l'eccitazione. insomma, nominare Moccia è assurdo: chiunque abbia un po' di rispetto per se stesso e i propri neuroni non lo leggerebbe, così come sappiamo che Dan Brown è un onesto mestierante senza molta inventiva, che la Fallaci spingeva sui tasti dell'odio e della frustrazione e che Lansdale, dopo un inizio mirabolante, si è ripiegato su se stesso. Ero lì che tremavo quando ho visto il tuo post, perché mi aspettavo che ti scagliassi contro gli dèi (King, Matheson, Sheckley, o almeno un Evangelisti, comunque qualcuno di "universalmente" stimato, a prescindere dai dati di vendita), invece hai dato un paio di calci agli... uhm, insetti (okay, Oriana, non incenerirmi, ovunque tu sia :huh: ). Facile dire che sono d'accordo con te su tutta la linea. Un po' troppo facile, però...

     
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  3. HeLLVaMpYR
     
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    CITAZIONE (Morgan Aarau @ 6/9/2008, 19:06)
    -Ippolito Nievo, Ignazio Silone, Tomasi di Lampedusa


    -Susanna Tamaro


    -Alessandro Baricco


    -L'ultimo Lansdale


    -Hermann Hesse


    -Oriana Fallaci


    -Dan Brown


    -Federico Moccia

    Io onestamente non posso dare giudizi in questo senso, Morgan. Sicuramente sbaglio, sicuramente non sarà normale, sicuramente sono un lettore atipico, ma a me del nome non me ne è mai importato una cosiddetta sega. Non mi importa un accidente se un lavoro è catalogato come "capolavoro", io leggo quello che mi va di leggere in base ai miei gusti. Ripeto, forse sbaglio, ma non mi passa nemmeno per l'anticamera del cervello di leggere Moccia, Baricco o la Tamaro, così come non mi è mai passato per la testa di leggere "Siddartha", o i lavori di Grisham o quelli di altri papaveroni, contemporanei e non, osannati da tutti. L'argomento non mi piace? Via, libro segato in partenza. Ho dubbi che mi possa piacere? Leggo fin dove mi va, se non mi garba lo butto via, segato. Sono selettivo persino con i miei autori preferiti, il che è tutto dire. Mi piace King, per esempio, ma preferisco spararmi nelle palle che leggere la saga della Torre Nera. Tolkien? Un grande, un grandissimo, a detta di molti. Non ho letto mai un cazzo di lui e non ho nemmeno visto i film del signore degli anelli pluripremiati e pluriosannati dal pubblico. Semplicemente perchè non mi interessa. E occhio, qui non sto parlando di selettività in base al genere (che pure ha la sua bella influenza) ma selettività in base alla capacità di un libro di stimolarmi i neuroni. Non mi va di leggere tanto per farlo, insomma.
    Qualcuno potrà giustamente obiettare:" ma se non lo leggi come fai a sapere che non ti piace?". Beh, scusate tanto, ma non è colpa mia se le paturnie adolescenziali di Moccia o il livore della Fallaci non mi interessano. Potranno anche scrivere divinamente, ma la scrittura fine a se stessa non conta una mazza se non cattura la tua attenzione con il contenuto.
    Ok, datemi pure addosso, ora.

     
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  4. Pecorella75
     
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    Comunque mi pare un'ottima iniziativa... E in fondo il suo è solo un La! Adesso tocca a noi continuare!

    Però vorrei fare una considerazione: in alcuni casi è difficile giudicare perché
    1) il repertorio è vario e non si può aver letto tutto...
    2) bisogna tenere in conto anche del periodo in cui hanno scritto. Certe opere vanno considerate nel loro tempo. E' ovvio che le cose sono molto cambiate oggi.
    3) Certuni sono famosi anche per motivi diversi dai loro romanzi. Per esempio Baricco è molto famoso, ma non solo per i romanzi che ha scritto. Ha fatto anche molto altro (e certo, anche di questo altro si può discutere...)

    Comunque sono proprio curioso...

    Su quel che dice Hell non so, sono d'accordo a metà... King stesso dice di leggere di tutto...
    Certo in prevalenza anche io leggo ciò che mi ispira di più, e certo Moccia e Fallaci sono banditi, non voglio neanche provare!
    Ma altri nomi secondo me, comunque andrebbero letti! Per esempio Il signore degli anelli, pur non amando il fantasy per niente, alla fine l'ho letto e sono contentissimo di averlo fatto!
    Certo, come tanti altri l'ho letto quando è esplosa la Tolkien-mania, e questo non va affatto bene, perché vuol dire che anche io, in qualche maniera, sono stato pilotato dai media...
     
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  5. Morgan Aarau
     
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    :blink:

    Io non ho chiesto quale autore non leggerete mai neanche sotto tortura perché lo avete segato in partenza.

    Io ho chiesto quale scrittore, secondo la vostra esperienza (e quindi avendolo letto) è sopravvalutato.

    Mi sembrava una domanda semplice, ma evidentemente mi sbagliavo...

    A chi mi accusa di sparare sulla Croce Rossa, ribatto che su Baricco mi sono scontrato con molte persone, e anche per quel che riguarda la Fallaci ci sarebbe molto da raccontare.

    ...nel frattempo sto ancora aspettando che voi esprimiate la vostra opinione motivata...

    :huh:
     
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  6. HeLLVaMpYR
     
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    CITAZIONE (Morgan Aarau @ 6/9/2008, 20:33)
    :blink:

    Io non ho chiesto quale autore non leggerete mai neanche sotto tortura perché lo avete segato in partenza.

    Io ho chiesto quale scrittore, secondo la vostra esperienza (e quindi avendolo letto) è sopravvalutato.

    Mi sembrava una domanda semplice, ma evidentemente mi sbagliavo...

    A chi mi accusa di sparare sulla Croce Rossa, ribatto che su Baricco mi sono scontrato con molte persone, e anche per quel che riguarda la Fallaci ci sarebbe molto da raccontare.

    ...nel frattempo sto ancora aspettando che voi esprimiate la vostra opinione motivata...

    :huh:

    pensavo di averti risposto in maniera comprensibile, evidentemente non è stato così.
    proprio perchè sego libri in partenza, proprio perchè sono selettivo con i miei stessi autori favoriti, non ho dati in mano a sufficienza per ritenere un autore sopravvalutato o meno.
    esempio. ho letto il codice da vinci perchè mi garbava la trama. il libro era uno schifo. ma non ho letto altro di brown per poter dire dire che è sopravvalutato come autore, posso dirti che è esagerato il polverone sollevato dal codice da vinci. ma questo non può bastarmi a bollare uno scrittore come sopravvalutato.
    esempio 2. ho letto alcuni libri di koontz, tra cui Strangers. se avessi letto solo strangers avrei di sicuro bollato koontz come autore sopravvalutato perchè strangers per me fa veramente cagare.
    per questo ti dicevo che sono la persona meno indicata al mondo per fare un elenco, anche minimo, come quello che hai fatto tu. la mia era una semplice dissertazione per motivarti l'impossibilità a rispondere adeguatamente al tuo topic. :)
     
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  7. bravecharlie
     
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    CITAZIONE
    Mi sembrava una domanda semplice, ma evidentemente mi sbagliavo...

    no, fratello, è che ultimamente i miei neuroni somigliano a dei pesci morti in un acquario pieno di whiskey :D

    io non saprei che dire; compro sempre libri che non sono "best sellers", e raramente mi deludono, quindi non mi ritrovo mai a dire: "cazzo, è sopravvalutato, questo!". "il codice Da Vinci" me lo hanno prestato, e così, anni fa, pure due libri della Fallaci. Una volta ho letto un racconto di Lucarelli e mi ha fatto cagare, parlava di una testa che veniva mozzata su una ghigliottina e poi, dopo molte peripezie, finiva sul collo del mostro di Frankenstein. Se dovessi basarmi solo su quello direi che Luc. è sopravvalutato, ma non ho abbastanza indizi :nono:

    uh, sì: ho letto anche Terry Brooks: sopravvalutato.

    e Maurizio Cometto, che è stato sponsorizzato con tante belle parole da Evangelisti in una mail inviatami tempo fa dalla Magnetica Edizioni (R.I.P.): sopravvalutato.

    E Lansdale, sì, è stato sopravvalutato anche lui. Anche da me.

    Boh, se me ne vengono in mente altri li posto.

    ciao per ora :B): :B): :B):
     
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  8. Jakken
     
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    Morgan, di quelli che hai nominato mi sento di dissentire solo su Baricco.
    Lo so che molti lo considerano pesante e vuoto. Anche io ero prevenuto.
    A me ha entusiasmato con City. Ha scritto un fantasy moderno, incredibile, con dialoghi che io non ho mai né letto né sentito. Altro suo lavoro che merita è Novecento.
    Insomma, Baricco comunque sia, è mooolto al di sopra di tutti quelli che hai nominato (almeno per me, chiaro.)

    Fra gli stranieri, uno che non consiglierei nemmeno al mio peggior nemico é Maxime Chattame: il primo libro della sua trilogia è un ammasso di personaggi, azioni e luoghi stereotipati; nonché di forzature (per non dire minchiate) nel susseguirsi delle indagini.

    Poi, si potrebbero elencare una marea di saggisti italiani e stranieri. E non parlo di quelli che prima di tutto son scienziati, medici, ecc..., ma di quelli come Alberoni. Alberoni! Santo cielo! Me per quale motivo si pubblica Alberoni.
    Va bé. Mi fermo qui che è meglio. :angel:
     
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  9. giudappeso
     
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    Di quelli elencati ho letto: Ignazio Silone, Susanna Tamaro, Alessandro Baricco e Lansdale.
    • Di Silone ho letto Fontamara a scuola, e tutto sommato mi sembra di ricordare che s’era portato via abbastanza bene, anche se non mi ha lasciato nulla. Però non posso pronunciarmi sull’intera produzione, vista la mia scarsa esperienza.
    • Della TamaroI must confess! – ho letto Va dove ti porta il cuore perché l’aveva preso mia madre, e siccome era breve ed ero curioso del fatto che all’epoca fosse diventato un fenomeno, ho provato. Sinceramente, l’ho trovato sdolcinato e lagnoso, ma ho capito su quali tasti ha saputo battere per suscitare quella risposta nel pubblico. Siamo una nazione di piagnoni che si nutre di fiction, lei ha fatto solo uno più uno.
    • Di Baricco ho letto solo un libro, di cui ho persino scordato il titolo, ad ogni modo m’era piaciuto; però, il fatto che non me lo ricordi assolutamente, getta una luce (o un’ombra, fate voi) sull’evidenza dei fatti.
    Non escludo di leggere qualcos’altro di Baricco in futuro, tutto sommato mi piace e voglio farmi un’opinione più precisa (un libro è troppo poco); invece con Silone e la Tamaro ho chiuso, con un solo libro hanno freddato ogni curiosità. Resta il fatto che è troppo poco per dire se siano sopravvalutati o meno. La Tamaro l’ho trovata un po’ furbetta, ma forse lei è davvero così, e in tal caso restiamo punto e a capo: non è il mio genere di scrittrice. Silone non lo commento, è passata una vita e non ho nessuna voglia di leggere altro di suo.
    Per Lansdale un capitolo a parte: il suo primo libro che abbia mai letto è Mucho Mojo, trovato mille anni fa su una bancarella dell’usato. Con lui ho scoperto un modo di raccontare davvero originale, e in qualche modo nel mio casellario degli autori si è seduto vicino a Clive Barker. Trovo abbiano dei punti in comune nella visione distorta ma precisa del mondo, come se non si accontentassero di guardarlo lì supino ma gli praticassero una bella incisione a Y e poi via d’autopsia. Li trovo viscerali, perciò li amo. Non posso esprimermi sul Lansdale più recente perché non ho idea quale sia, ho letto la Notte al Drive-In 1 e 2, più altri titoli che ora dovrei andare a rivedere; però in modo del tutto casuale, badando più alla trama che all’ordine cronologico. Ammetto di aver preferito altri suoi lavori rispetto alle notti dei drive-in, ma ho apprezzato l’inventiva e l’immaginazione che ci ha messo. Per una buona idea o una buona battuta sono disposto a perdonare quasi tutto.

    Invece butto lì Anne Rice. O meglio, l’Anne Rice che si scrive addosso, quella che rovina i propri libri con inutili e improbabili seguiti, l’autrice delle biografie dei vampiri (che per me sono masturbazioni letterarie ad uso dell’autrice e di quelli che ancora si bevono le sue menate). Ho adorato Intervista col Vampiro, mi sono appassionato a Scelti dalle Tenebre, e mi sono perplesso e divertito con l’ascesa dei super eroi in La Regina dei Dannati (tutti letti appena pubblicati la prima volta dalla Salani, prima del film e della successiva ondata di appassionati), però tutto lì. Quando ha iniziato a menarla col diario di Tizio e Caio, della vampira intellettuale, del ragazzetto russo e del pittore pedofilo, pensavo arrivasse alla lattaia della mamma di Lestat e ho detto stop. Per fortuna ha sfornato l’Ora delle Streghe, che a me è piaciuto da morire – adoro le epopee famigliari, poi mettici il soprannaturale e sono tuo – peccato che poi abbia sfornato Il Demone Incarnato e Taltos, il Ritorno, sputtanando qualcosa che secondo me era perfetto. Questa donna fa danno ogni volta che rimette mano a se stessa; con la saga dei Mayfair (l’ora delle streghe, ecc.) ha addirittura corretto sé stessa, arrivando a contraddirsi rispetto ai libri precedenti. Va tenuta d’occhio, che qualcuno le mette una badante a fianco!
     
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  10. windzeross
     
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    Concordo su chi ha detto che la lista era "facile".
    un apputno, su Baricco, che secondo non è stato sopravvalutato. Cioè, insomma, Baricco ha uno stile originale e alcuni suoi scritti sono davvero notevoli. Il prblema, semmai, sorge quando è diventato Baricco: ciè, quando ha iniziato ad autocompiacersi. Sembra che in ogni pagina degli ultimi lavori voglia dire al lettore: "Caro lettore, io sono Baricco, guarda come sono bravo. Queste cose so/posso farle solo io".
    Quindi direi non Baricco, ma l'ultimo Baricco.

    Su Moccia e la Tamaro, direi chenon sono sopravvalutati. ALmeno, non dai lettori veri. Dalle vendite, si.

    Su Hesse, concordo in pieno (finalemnte trovo qualcuno che ha il coraggio di dirlo). Io ci ho provato e sono stato tacciato di eresia... (idem per Dan Brown, furbo, abile nel cotruire dei meccanismi per tener attaccato il lettore alla pagine, ma non uno scrittore).
    Luis
     
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  11. MisterEcho
     
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    Morgan... TU - HAI - LETTO - MOCCIA?????

    oh, kazzo...

    :D :D
     
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  12. strumm
     
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    CITAZIONE (windzeross @ 8/9/2008, 14:08)
    Su Hesse, concordo in pieno (finalemnte trovo qualcuno che ha il coraggio di dirlo). Io ci ho provato e sono stato tacciato di eresia... (idem per Dan Brown, furbo, abile nel cotruire dei meccanismi per tener attaccato il lettore alla pagine, ma non uno scrittore).
    Luis

    Vogliamo scherzare!?! :woot:
    Rivendico di aver massacrato Hesse molto tempo fa: Recensione Narciso e Boccadoro, di Siddharta avevo anche iniziato una parodia intitolata Sickdharta, ma era talmente noioso rileggere il primo per scrivere il secondo che ho dirottato sul whisky. :B):
     
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  13. Morgan Aarau
     
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    CITAZIONE (MisterEcho @ 8/9/2008, 14:17)
    Morgan... TU - HAI - LETTO - MOCCIA?????

    oh, kazzo...

    :D :D

    Conosci il tuo nemico.
    Preso in prestito in biblioteca.
    L'uomo moccia non avrà i miei soldi.
     
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  14. cadoglio
     
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    Nessuno ha citato Thomas Mann?
     
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  15. Morgan Aarau
     
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    CITAZIONE (cadoglio @ 8/9/2008, 20:49)
    Nessuno ha citato Thomas Mann?

    Per danni? Conosci un bravo avvocato?
     
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69 replies since 6/9/2008, 18:06   3229 views
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