Las aventuras de Martin Torcetripas - Roba da ricchi
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Las aventuras de Martin Torcetripas - Roba da ricchi

picaresco

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  1. VdB
     
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    Ciao Brave!
    SPOILER (click to view)
    Se USAM fosse la motogp tu non potresti che essere Valentino Rossi… Vincerai anche stavolta!
    Mi sarebbe piaciuto per una volta leggere qualcosa in terza persona, per confrontare il tuo stile alle prese con un modo diverso di scrivere. Perché in quanto a scrivere, ammazza se lo sai fare bene, ma per i miei gusti scrivi freddo. Ti manca qualcosa per fare il passo successivo, quello che ti spetta, che non è un elogio all’interno di USAM, ma un riconoscimento alla tua abilità (che arriverà quanto prima) indipendentemente dai gusti di chi legge. Per fare ciò, dovresti scrollarti di dosso il compiacimento che hai mentre componi, cercando soluzioni diverse dal solito, mettendo nelle storie un pezzetto più di fegato e anche di cuore, e un po’ meno di cervello, solo così una storia la fai vivere davvero in chi legge. È il caso di questo racconto, ricco di stile ma povero di umanità, pur essendo straripante di personaggi. La vita è solo descritta, la si percepisce, ma scorre senza entrarea fondo nell’anima di quanti descrivi. Il protagonista è tratteggiato stupendamente ma manca una ulteriore dimensione, quella che ha dentro. Come fosse un disegno a cui manca il senso della prospettiva per dare profondità al tutto. Ti porto un esempio:
    CITAZIONE
    Entrai nella sua angusta bottega, posai le monete sul bancone ingombro di ogni genere di mercanzia e gli diedi anche la busta con la lettera. Lui l'aprì, lesse quello che c'era scritto sul foglio e schioccò le labbra annuendo tra sé.
    – Aspettami qui – mi disse. – Torno subito.
    Obbedii. Credevo che fosse sceso in cantina a prendere il fiasco di vino, e invece all'improvviso sentii chiudersi la porta dalla quale ero entrato e me lo ritrovai alle spalle.
    – Do... dov'è il vino? – chiesi un po' a disagio.
    – Proprio lì – disse lui, e indicò uno scaffale molto alto. Lo indicò con il mento, perché teneva le mani nascoste dietro la schiena.
    – Dove? – dissi. – Non lo vedo.
    – Lì. Guarda meglio.
    Mi avvicinai allo scaffale e mi sollevai sulle punte, ma non vidi che fette di pane ammuffito, barattoli di frutta secca e scarpe spaiate con le punte rotte. Di fiaschi nemmeno l'ombra.
    – Qua non c'è – mormorai voltandomi. – Siete sicuro che...
    Feci appena in tempo a vedere la verga che mi si abbatteva sulla testa, poi crollai a terra. Un sipario nero calò davanti ai miei occhi, e svenni. Le ultime cose che percepii, prima di perdere del tutto conoscenza, furono il rumore della porta che veniva riaperta e la voce di Malpadre che chiamava qualcuno.

    Non credo che una persona, fosse passato un mese, un anno o cento, possa raccontare con questo distacco la prima vera grande immensa fregatura della sua vita. Fossi in te (magari! così scriverei da Dio...) proverei a rivederla, tanto per tua curiosità, mettendola in maniera diversa. Prova a far trasparire il livore, tira fuori l’esplosione della rabbia nei confronti dei suoi (uno a tredici anni di rabbia ne ha da tirare fuori se gli arriva una mazzata tra capo e collo, te lo posso sottoscrivere e controfirmare…) dandogli quel tocco di sarcasmo che aleggia nello scritto, rivisto con il senno di chi la racconta dopo averne passate di cotte e di crude, ma lasciando intuire la delusione di come l’ha vissuta a suo tempo, un misto di rancore per essere stato abbandonato e la soddisfazione di avercela fatta nonostante le avversità. La differenza fra narrare e far rivivere sta tutta qui, così come fra scrivere per passione e scrivere per professione. Puoi vivere giocando o farti gioco della vita: inventare storie ti lascia quest’immensa possibilità...

    Ps Ti faccio questo appunto perché non sono in gara, altrimenti avrei evitato perché qualcuno avrebbe frainteso che fosse solo per sminuire un racconto concorrente, mentre te lo dico perché è quel che penso. A volte per essere simpatici basta evitare di fare le critiche, io non ci sono mai riuscito a essere compiacente, quindi sapendo che te ne fregherai di queste mi osservazioni, avrò solo sprecato un po’ del tuo tempo e al più avrò solo alimentato la sana antipatia che contraddistingue il mio modo di fare... :diablo:

    Be’ come ultimo contributo a USAM di quest’anno non me la sono cavata male… :angel:
     
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29 replies since 1/12/2009, 15:38   656 views
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