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domit
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Sì e no. Nel senso che condivido quanto detto dagli altri. E' vero, quando arriviamo all'azione, tutta la lunga parte preparatoria ci consente di empatizzare immediatamente con i personaggi, e questo è bene. Ma il problema è che, in realtà, non credo si tratti di una parte preparatoria, ma del succo del racconto vero e proprio: la stazione e i suoi abianti, dove il finale appare più come un obbligo per giustificare il tutto. Si soffre, dopo un po', Alberta. Sarebbe un due e mezzo, ma, riconoscendo comunque una certa poesia di fondo, ecco che arrivo a tre.
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9 replies since 1/2/2010, 13:27 206 views
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