Invasione Ordinaria
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Invasione Ordinaria

Fantascienza - circa 9000 car

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    INVASIONE ORDINARIA
    di Alberto Priora


    Gli alieni arrivarono in un giorno qualsiasi.
    Non si trattava di una data importante, né di una ricorrenza particolare. Non erano previste prime cinematografiche di film di fantascienza, e quindi nessuno scambiò il loro arrivo per un’operazione di marketing virale, cosa che, a conti fatti, avrebbe destato più interesse. Non era la festa nazionale di nessun paese di rilievo e, nello spazio occupato dai giornali dai riquadri tipo Accadde ieri, svogliati redattori con contratti a tempo determinato avevano inserito solo le date di nascita o di morte di personaggi storici quasi sconosciuti e riemersi alla memoria solo dopo lunghe ricerche. Se anche qualcuno pensò che, in seguito, la data sarebbe stata ricordata come quella del primo contatto, alla fine decise di cambiare idea. Inoltre era un venerdì, e si sa che il venerdì è il giorno della settimana in cui si bada di meno a quello che succede nel mondo e molto di più a come trascorrere il fine settimana. In definitiva nessuno riuscì mai a trovare un minimo significato nella data di arrivo.

    Gli alieni arrivarono quasi senza essere notati.
    In realtà, quando gli alieni arrivarono, nessuno se ne accorse per diverse ore. E se qualcuno se ne accorse, non ci badò più di tanto. Le televisioni erano state già fregate molte volte da luci farlocche, carta igienica fotografata sui vetri e ogni sorta di piattello scagliato per aria, mentre ai giornali interessava solo chi andava a letto con chi e, al limite, in quanti. Ogni reazione fu svogliata e tardiva. Il presidente degli USA aveva già l’agenda piena di irrinunciabili appuntamenti economici e i leader meno occupati non trovarono un passaggio per recarsi in tempo sul luogo dell’atterraggio. Più che un arrivo grandioso, sembrò come quando qualcuno arriva a una festa con un’ora di anticipo per poi scoprire che la festa è stata rimandata e che non verrà nessuno.

    L’astronave non aveva nulla di spettacolare.
    Non aveva luci colorate, bagliori intermittenti, raggi trattori, antenne paraboliche, pinne, tentacoli o appendici di qualsiasi genere. Non uscì a sorpresa da una coltre di nuvole nere o schizzando saette. Non aveva la forma di un disco e neppure quella di un missile. Non assomigliava a nessuno dei modellini visti nei film o nelle serie televisive e non ricordava per nulla una forma fallica. L’unica cosa che sembrava era un bidone della spazzatura di uno smorto colore metallico che se ne stava sospeso in aria, comprese le righe di ruggine. Al suo passaggio le radio e le auto continuarono a funzionare senza problemi e l’ombra che gettava sul terreno era del tutto trascurabile. In un sondaggio fatto cinque mesi dopo la sua partenza solo il 3.66% degli intervistati ne riconobbe la sagoma tra le quattro a disposizione, anche se va segnalato che ben il 7,04% scelse Non so, non rispondo.

    Gli alieni non avevano nessuna forma di teletrasporto.
    Anzi, si scoprì più tardi che avevano proprio rinunciato a perdere del tempo in un progetto che consideravano del tutto inutile, se non una vera e propria stupidaggine. Non avevano una flotta di minidischi o di intercettori, e non scendevano a terra usando l’antigravità, delle ali o porte dimensionali. Il loro unico mezzo per andare avanti e indietro era una specie di elicottero che ogni volta sollevava più che altro un gran polverone con conseguente crisi di tosse per tutti. Qualcuno notò anche che i suoi tubi di scarico facevano ingiallire tutta la vegetazione dell’area di atterraggio, ma la cosa non venne considerato un attacco se non da qualche ecologista estremo.

    Gli alieni non avevano il traduttore universale.
    Non conoscevano già il nostro linguaggio e mostrarono sempre un tiepido interesse nel voler imparare una qualsiasi delle lingue terrestri. Non sapevano nulla di noi e della nostra cultura e non avevano mai intercettato le trasmissioni televisive irradiate nello spazio e quindi in viaggio da anni; chi pensava che avessero trascorso anni ad analizzare il Perry Como Show o il gioco a quiz Lascia o Raddoppia con Mike Bongiorno, rimase profondamente deluso. Ci vollero quasi sei mesi per riuscire a stabilire un vocabolario che permettesse di andare oltre le nove parole: io, tu, bello, brutto, alto, basso, sonno, cacca e cibo. E va anche segnalato che sulle prime ci fu una spiacevole incomprensione tra cacca e cibo. Anche quando alla fine impararono a parlare con noi sembrò sempre che lo facessero senza alcun interesse reale nel farlo. In particolare dimostrarono sempre di non capire l’uso del congiuntivo.

    Gli alieni non avevano nulla da dirci.
    Non erano venuti per dichiararci guerra o per invaderci, non avevano nessun messaggio di fratellanza cosmica da annunciarci e nessun avvertimento ecologico da sbandierare. Non erano qui per proporci cure miracolose, fare proseliti in qualche causa galattica, dimostrarci l’esistenza o l’inesistenza di Dio. Non volevano unire le nazioni, farci predizioni o salvare le balene, i gatti o le blatte. In effetti non erano giunti sulla Terra con l’intenzione di farlo; semplicemente passavano dalle nostre parti e avevano pensato di fare una sosta tanto per sgranchirsi le gambe. Educatamente, però, evitarono di fare la pipì e non gettarono rifiuti in giro.

    Gli alieni non erano interessati alle nostre mucche o alle nostre donne.
    Mostrarono stupore nel pensare che qualcuno potesse passare del tempo a prendere campioni terrestri di qualsiasi genere, e quando una donna completamente nuda superò i controlli e si lanciò nelle braccia di uno di loro urlando: Prendimi, voglio un figlio da te!, ebbero la stessa reazione di quando si incontra una lumaca sul sentiero. Anche se come forma non erano poi tanto differenti da noi: due braccia, due gambe, un ano, una testa con due occhi e una bocca, ovvero un tubo digerente con qualcosa attorno, la loro compatibilità con i terrestri era abbastanza limitata. Il loro ambasciatore si addormentò mentre gli veniva spiegato il nostro metodo di riproduzione e nessuno riuscì mai a capire il loro oltre la necessità di essere in tre e stare a testa in giù.

    Gli alieni non mostrarono che un cortese apprezzamento della nostra cultura.
    Anche se li portammo a visitare i nostri musei e i nostri siti archeologici, non ne parvero molto impressionati. Inoltre negarono di aver mai partecipato alla costruzione di una qualsiasi delle nostre piramidi, di aver avuto basi su continenti sprofondati nell’oceano o di aver insegnato i geroglifici. In realtà negarono di essere mai passati dalle nostre parti o di sapere che qualcun altro vi fosse passato. Quando videro dall’alto le pianure di Nazca non ne dedussero assolutamente nulla e quando alla fine li convincemmo a provare a fare dei cerchi nel grano, il risultato che ottennero fu imbarazzante e ridicolo. Non si appassionarono a nessuna delle nostre opere d’arte, che anzi gli sembravano fatte da un bambino di cinque anni. Quando ci mostrarono le loro, però, le giudicammo come se fossero state fatte davvero da un bambino di cinque anni.

    La civiltà degli alieni non era, in confronto alla nostra, nulla di particolare.
    A quanto ci raccontarono il loro mondo non aveva nulla di speciale. Il sistema solare non era differente dal nostro, ma non era neppure uguale. Non avevano fondato nessun Impero Interstellare e non gli interessava neppure organizzare Federazioni stellari o anche entrarne a far parte. La loro società non aveva attraversato catastrofi nucleari o ecologiche, ma non avevano neppure raggiunto un pacifico equilibrio. Non rischiavano di essere dominati dalle macchine e i loro robot servivano solamente a spazzare la polvere. Non possedevano nessun potere come telepatia o telecinesi, non avevano o erano simbionti e non aspiravano a diventare esseri cibernetici o a sublimare in mondi virtuali. In realtà non erano neppure così eccitati dall’aver trovato in giro altre forme di vita intelligente, anche se non avevano mai dubitato che ce ne potesse essere in giro.

    Gli alieni non lasciarono nessun segno permanente nella nostra civiltà
    A parte un lieve incremento nel numero di suicidi, la nostra società non si scompose più di tanto per l’arrivo degli alieni. Non ci fu alcun crollo, non ci furono neppure particolari disordini una volta che la gente si accorse che erano arrivati. Gli studi comparativi compiuti da parte nostra per stabilire se avessimo progenitori comuni non conclusero nulla, mentre i loro furono abbandonati al momento della loro partenza. Parlammo di futuri incontri e della possibilità di andarli a trovare una volta che avessimo scoperto un modo di viaggiare nello spazio, posto che il loro non era per noi utilizzabile o replicabile a causa di differenze fisiologiche, ma loro non parvero eccitati dalla possibilità, ma neppure preoccupati della cosa. Semplicemente non erano interessati. Così ci lasciarono in nome di una neoconiata amicizia neutrale e promisero di farsi un appunto da qualche parte per non dimenticarsi della nostra esistenza.

    Gli alieni sono partiti e non sono mai tornati.
    Non si sono più neppure fatti sentire. Nel frattempo, da noi, non c’è più nessuno minimamente interessato ad andarli a cercare.
     
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  2. Daniele_QM
     
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    Mah non so. Sono perplesso. C'è un'idea alla base molto carina ma il racconto in effetti non mi ha coinvolto per niente. Un po' noioso, come l'invasione stessa. Non è neanche una storia quanto più un resoconto di un evento. Non riesco ad andare oltre il due, mi spiace, sopratutto perché ritengo che tu abbia la stoffa per raccontare questa storia in maniera assai più convincente.
     
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    CITAZIONE (Daniele_QM @ 1/2/2010, 15:18)
    Mah non so. Sono perplesso. C'è un'idea alla base molto carina ma il racconto in effetti non mi ha coinvolto per niente. Un po' noioso, come l'invasione stessa. Non è neanche una storia quanto più un resoconto di un evento. Non riesco ad andare oltre il due, mi spiace, sopratutto perché ritengo che tu abbia la stoffa per raccontare questa storia in maniera assai più convincente.

    Eh, ma lo sai che io rischio sempre con le sperimentazioni... che sono di per sé... sperimentazioni...
    ;)

    Edited by Alberto Priora - 1/2/2010, 16:16
     
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  4. Daniele_QM
     
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    È vero! :) A volte dimentico questo tuo lato einsteiniano! Anche se credo che lo facciamo un po' tutti. Io almeno cerco di variare sullo stile e la struttura oltre che sul genere. A volte va bene a volte no.
     
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  5. marramee
     
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    Ciao,
    mi sento un po' indeciso a commentare questo racconto, perché ho appena finito di leggere quello che hai messo in Showdown (che non avevo mai letto prima), e la differenza tra i due si fa sentire parecchio.
    In questo racconto tu hai ribadito un concetto (gli alieni arrivano ma a noi non ce ne importa nulla) ripetuto in continuazione, all'eccesso, senza che accada proprio nulla. Sì, comprendo che la parola "ordinaria" voleva intendere proprio questo, però mi sembra troppo poco per considerarlo un racconto riuscito.
    Anche la mia reazione al racconto è stata "ordinaria", non ho provato guizzi né brividi, purtroppo mi ha lasciato indifferente, quindi non me la sento di darti più di due (però mi rifarò nello Showdown dove l'altro mi è piaciuto parecchio).
     
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  6. s-m-n
     
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    Non è male come idea, ed è scritto anche piuttosto bene. Concordo che forse manca un po' di mordente, forse per via del ritmo che ogni volta si ferma e riparte con un nuovo paragrafo.

    Comunque per me non è niente male, voto 3.

    Simone

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    www.simonenavarra.net
     
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  7. Idrascanian
     
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    Bello. Mi è piaciuto molto, nonostante alcuni periodi che ho trovato non proprio riusciti. Qualche inciso di troppo che appesantisce la lettura. Queste frasi, ad esempio, dopo le due iniziali decisamente azzeccate, le ho trovate fastidiose:
    “Non erano previste prime cinematografiche di film di fantascienza, e quindi nessuno scambiò il loro arrivo per un’operazione di marketing virale, cosa che, a conti fatti, avrebbe destato più interesse. Non era la festa nazionale di nessun paese di rilievo e, nello spazio occupato dai giornali dai riquadri tipo Accadde ieri, svogliati redattori con contratti a tempo determinato avevano inserito solo le date di nascita o di morte di personaggi storici quasi sconosciuti e riemersi alla memoria solo dopo lunghe ricerche.”
    Alleggerirei un po’, decisamente.
    L’idea di base è ottima, pur non essendoci una vera e propria storia, piuttosto un’analisi di un’invasione che stravolge quello che ci aspetteremmo da una situazione simile. Spassose le descrizioni del sesso alieno e l’indifferenza degli extraterrestri, così come la nostra. A pensarci bene, se mai dovesse verificarsi un’invasione, non mi stupirei se fosse proprio così. E’ senza dubbio un racconto da rivedere e limare, magari utilizzando “l’invasione ordinaria” come contesto principale, e sviluppare una vera e propria storia al suo interno.
    Manca un po’ di fluidità, un po’ di trama e dei personaggi incisivi, ma gli alieni che se ne fottono delle linee di Nazca non hanno prezzo. :D Un tre, a mio avviso, ci sta tutto. Ciao!
     
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    Ringrazio per la lettura tutti e quattro (Daniele, marramee, Simone e Idrascanian).

    Sono io il primo a dire che a volte sperimenti con certe cose e non è detto che salti fuori un risultato ottimale. Di sicuro l'insieme delle cose ordinarie e che spengono ogni entusiasmo è voluto. Forse mi sono lasciato prendere la mano nel ritmo troppo blando e alcune frasi non giravano bene anche a me, ma ormai era tempo di postare... e USAM serve proprio a capire anche la potenzialità di certe cose, no ;)
    Che poi era un'idea nel mio file di appunti (chissà che cosa me l'aveva ispirata, non ricordo) e almeno l'ho "fatta" e non mi tormenta più.
    Oltre al fatto che controbilancia Invasione Straordinaria di parecchie USAM fa (visto come sono buffone :lol: )
     
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  9. RobertoBommarito
     
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    ciao Alberto,

    Il racconto mi è piaciuto. l'idea sopratutto, per la quale ti darei un tre e mezzo quasi quattro. mi è piaciuto anche il tono, l'ironia, e ho condiviso e apprezzato anche, correggermi se mi sbaglio, una certa irritazione verso l'uso e abuso di alcuni cliché hollywoodiani e non solo.
    credo che sia vero che c'è qualcosa che non funziona, come hanno detto gli altri. però credo che questa cosa sia la mancanza di personaggi. ed è appunto difficile mostrare invece di dire se mancano i personaggi ed è difficile, per quanto non impossibile, costruire una storia senza personaggi, e per questo invece metterei un voto molto più basso.
    quindi vado per una via di mezzo: 3.
     
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    Losco Figuro

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    Idea interessante al punto di essere disarmante, però, sinceramente, non mi convince come racconto, sia perché ha poco mordente (l'idea si esplicita fin dall'inizio e tutto quel che segue non fa che rafforzarla e sostanzialmente ribadire lo stesso concetto), sia perché è un po' troppo raccontato in maniera distaccata, come se dopotutto anche al narratore (non a te scrittore intendo) gliene fregasse ben poco dell'intera vicenda e la stesse riportando giusto perché qualcuno gliel'ha chiesto.
    L'ho trovato anche ripetitivo in alcuni punti, e nel complesso mi limito a un 2.

    CITAZIONE (Alberto Priora @ 1/2/2010, 13:31)
    nello spazio occupato dai giornali dai riquadri tipo Accadde ieri, svogliati redattori con contratti

    Uhm... forse era "nei giornali"? :huh:

    CITAZIONE (Alberto Priora @ 1/2/2010, 13:31)
    Gli alieni arrivarono quasi senza essere notati.
    In realtà, quando gli alieni arrivarono,

    Trovo un po' ridondante questo pezzo

    CITAZIONE (Alberto Priora @ 1/2/2010, 13:31)
    Non uscì a sorpresa da una coltre di nuvole nere o schizzando saette.

    "o schizzando saette" cosa? "Non uscì a sorpresa schizzando saette"? Credo serva un altro verbo da associare all'azione.

    CITAZIONE (Alberto Priora @ 1/2/2010, 13:31)
    Non aveva la forma di un disco e neppure quella di un missile. Non assomigliava a nessuno dei modellini visti nei film o nelle serie televisive e non ricordava per nulla una forma fallica. L’unica cosa che sembrava era un bidone della spazzatura di uno smorto colore metallico che se ne stava sospeso in aria, comprese le righe di ruggine.

    Due cose qui.
    - "ricordare una forma fallica" mi sembra un giro di parole eccessivo (di per sé una forma fallica ricorda un fallo, per cui è come dire che non ricordava qualcosa che ricordasse un fallo, alla fine dei conti)
    - "comprese le righe di ruggine" lo vedrei meglio prima di "che se ne stava sospeso", non perché sia scorretto ma perché così dà la strana impressione che anche le righe di ruggine se ne stiano sospese (e non che abbia anche le righe di ruggine così come un bidone dei rifiuti)

    CITAZIONE (Alberto Priora @ 1/2/2010, 13:31)
    Al suo passaggio le radio e le auto continuarono a funzionare senza problemi e l’ombra che gettava sul terreno era del tutto trascurabile.

    I tempi verbali cozzano, tecnicamente è corretto ma suona male.

    CITAZIONE (Alberto Priora @ 1/2/2010, 13:31)
    In un sondaggio fatto cinque mesi dopo la sua partenza solo il 3.66% degli intervistati ne riconobbe la sagoma tra le quattro a disposizione, anche se va segnalato che ben il 7,04% scelse Non so, non rispondo.

    "Non so, non rispondo" forse starebbe meglio in corsivo o tra virgolette.
    Metterei "fatto [...] partenza" tra due virgole

    CITAZIONE (Alberto Priora @ 1/2/2010, 13:31)
    Il loro unico mezzo per andare avanti e indietro era una specie di elicottero che ogni volta sollevava più che altro un gran polverone con conseguente crisi di tosse per tutti.

    Perché "più che altro"? :huh:

    CITAZIONE (Alberto Priora @ 1/2/2010, 13:31)
    Qualcuno notò anche che i suoi tubi di scarico facevano ingiallire tutta la vegetazione dell’area di atterraggio, ma la cosa non venne considerato un attacco se non da qualche ecologista estremo.

    Refuso, "considerata"

    CITAZIONE (Alberto Priora @ 1/2/2010, 13:31)
    quando una donna completamente nuda superò i controlli e si lanciò nelle braccia di uno di loro urlando: Prendimi, voglio un figlio da te!,

    Anche qui metterei corsivo o virgolette per la citazione

    CITAZIONE (Alberto Priora @ 1/2/2010, 13:31)
    Anche se come forma non erano poi tanto differenti da noi: due braccia, due gambe, un ano, una testa con due occhi e una bocca, ovvero un tubo digerente con qualcosa attorno, la loro compatibilità con i terrestri era abbastanza limitata.

    Mi ci perdo un po' con questa frase.
    Se l'idea è "anche se non erano tanto diversi, la loro compatibilità era limitata", non sarebbe meglio evitare i due punti e mettere quello che li segue tra trattini o virgole?
    Così io arrivo a "qualcosa attorno" e non mi aspetto che ci sia qualcosa che si ricollega all'inizio della proposizione.

    CITAZIONE (Alberto Priora @ 1/2/2010, 13:31)
    Il loro ambasciatore si addormentò mentre gli veniva spiegato il nostro metodo di riproduzione e nessuno riuscì mai a capire il loro oltre la necessità di essere in tre e stare a testa in giù.

    Serve una virgola dopo "loro"
     
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  11. rehel
     
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    All'inizio il racconto sorprende in maniera negativa. Ci sono un sacco di negazioni, anzi il racconto va avanti a forza di negazioni, demolendo uno dopo l'altro tutti i luoghi comuni sugli alieni. Ma poi la dirompente ironia ha il sopravvento e non si può fare a meno di sorridere di gusto mano a mano che si procede.
    Ci sono alcune frasi mitiche! :D Davvero divertenti e io apprezzo molto l'ironia.
    Sì, forse manca un po' di scorrevolezza, ma un buon lavoro di editing lo renderà più rotondo.
    Per me resta una cosa (non è proprio una storia) davvero gradevole da leggere, a tratti delirante.
    Sarei sul tre e mezzo, ma oggi sono partito col piede corto e ti dò un tre pieno pieno.
     
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  12. Diz-buster
     
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    "Gli alieni hanno letto il tuo racconto e ne hanno condiviso il contenuto....anche se senza alcun entusiasmo..."

    Grande Alberto.
    Molto molto divertente il modo in cui ti sei preso gioco di tutti i tormentoni hollywodiani e di tutti i cavalli di battaglia della fantascienza di maniera.
    L'alieno apatico è un geniale ossimoro.
    Ho riso molto.

    Voto 4
     
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  13. Peter7413
     
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    Letto!
    Molto carino lo spunto, a tratti anche molto divertente, ma manca una vera e propria storia. Così com'è sembra piuttosto l'intro di un qualcosa di più articolato, la necessaria spiegazione iniziale prima degli eventi che verranno, che qui non arrivano.
    In ogni caso ottimo lo spunto, non abbandonarlo. Per il momento è un due, per me.
    Alla prossima!
     
    .
  14. Gordon Pym
     
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    È un racconto particolare, che insegue un'idea originale ma un po' rischiosa, quella di raccontare il "nulla", per l'appunto.
    Posta questa considerazione, non me la sento di sminuire il valore di un testo che non presenta lacune strutturali o formali, perché se realmente fosse successo ciò che viene narrato (per quanto improbabile), avrei qui trovato una discreta cronistoria. Voto 3.
    Ciao.

    Qualche mia opinione:
    CITAZIONE
    scelse Non so, non rispondo.

    Andrebbero aperte le virgolette prima della N.

    CITAZIONE
    ma la cosa non venne considerato un attacco

    Refuso: consideratA.

    CITAZIONE
    sembrò sempre che lo facessero senza alcun interesse reale nel farlo.

    Potresti togliere "nel farlo", è una ripetizione.

    CITAZIONE
    non erano neppure così eccitati dall’aver trovato in giro altre forme di vita intelligente, anche se non avevano mai dubitato che ce ne potesse essere in giro

    Vedrei meglio "potessero", anziché "potesse".
     
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  15. Piscu
     
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    mi trovo sostanzialmente d'accordo con altri commenti prima di me. l'idea è molto buona, e l'ironia che emerge qua e là è formidabile. ma è più una descrizione che un racconto, non ci sono personaggi e non si partecipa alla storia.

    lo stile può andare, anche se qualche frase mi è sembrata troppo pesante rispetto al registro generale del racconto.


    in definitiva due.
     
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17 replies since 1/2/2010, 13:31   342 views
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