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Fini Tocchi Alati
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Bello! Non c'è che dire: molto bello. Siccome però stiamo qua per trovare il pelo nell'uovo, ti dico che mi trovo d'accordo con Daniele sul finale e ti segnalo queste cosucce: - "Casa nostra di notte apparteneva ai monacheddi, e avevamo timore perfino di andare al gabinetto, per timore di disturbarli e scatenare così chissà quale tremenda maledizione.": ripetizione di timore; - "così chissà": mi suona male; - quando Eduardo accenna al vaso di Pandora, mi son chiesto come facesse a conoscerne la storia... - " continuo' ": t'è scappato l'apostrofo; - "dài": mi verrebbe da dire: "T'è scappato l'accento"... Mica si scriverà pure così? - "A me è andata meglio. Cominciarono a costruire fuori dai confini di Ortigia, sono diventato muratore come mio nonno e ho fatto fortuna. Mi trasferii nella nuova Siracusa, cercando di dimenticare Ortigia.": uhm... mi pare non leghino i verbi al passato prossimo con quelli al passato remoto. O sì?
Sciocchezze, in ogni caso. Dico 5.
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