Magia Segreta

E poi c’era chi, come Relia, aspettava solo di correre a casa per sintonizzarsi sul nuovo episodio di Magia segreta, lo spettacolo più affascinante che venisse trasmesso; sempre ammesso che si sapesse quando e su quale canale.

in equilibrio precario tra l’essere troppo umida e l’essere troppo inquinata.

Anche se erano piuttosto distanti dalla zona industriale dove venivano prodotte le principali derrate alimentari per il distretto, si formava una cappa soffocante e qualche volta anche difficile da respirare.

Un ragazzo dai capelli rossi e dal viso coperto di lentiggini, che teneva sul viso l’espressione altera da capobanda diede uno scappellotto a chi aveva parlato.

un tatuaggio, forse solo provvisorio, che diceva Umano è meglio

farsi abbastanza largo da scappare fino ai margine della piazza.

esplose la voce di uno dei soldati che fino a qualche istante prima si trovava sotto al semaforo dell’incrocio;

a fare azioni, che definivano dimostrative, ma che molto spesso si rivelano delle esagerazioni o anche degli spiacevoli errori.

Era solo gente a cui bastava una specie di divisa e un distintivo per credersi chissà chi.

rimanendo immobile per attendere che tutti seguissero l’ordine.

A quel punto Tucca la prese per mano e lo trascinò fino al porticato

A quel punto si affettarono fino a casa.

Si preparano qualcosa da mangiare e poi si stesero sul divano

Si tratta va solo di trovarli.

quell’agglomerato di alberi ormai scomparso; ma non appena le riprese allargarono il campo, si rivelò essere un parco stretto tra una fila di alti edifici e una serie di ponti che superavano un ampio canale.

Aveva una sciabola nella mano destra e l’orlo del mantello in quella sinistra, sollevato come se fosse una specie di scudo,

creature deformi e brutali nel movimenti,

— Visto? — commentò Tucca —È salvo. Puoi stare tranquilla, adesso.

Sai in quanto avranno visto l’episodio?

Solo più tardi Relia domandò: — Non vai a casa.

— Non ci sarebbe stato messaggio, non ci sarebbe stata richiesta se fosse impossibile.

— Se ne sei sicura tu? — rispose con una venatura sarcastica Tucca.

Anche se non stava passando quasi nessuno, avrebbe dato troppo nell’occhio se due ragazzine si mettevano a scardinare delle assi;

Relia prese dalla tasca una torcia elettrica e la accese, poi la passò a Tucca.
— Tieni, io ho la mia.

anzi ce ne è uno anche adesso, con chi da la caccia alla magia

— Non è così? — osò chiedere Relia-.

E poi, come passando un confine non indicato, una linea invisibile, si trovarono altrove, in un mondo che era vicino e lontano assieme: un mondo di sale segrete, un mondo di cortili sotto cieli impossibili, un mondo di corti composte da strani personaggi, un mondo di differenti colori e usanze, un mondo in cui la magia pulsava e scorreva incessante, un mondo con le sue lotte e le sue contraddizioni.

i loro simboli e le armi spianate; e poi tronfi e soddisfatti, i cinque Amici della Loggia che avevano avuto la sfortuna di incontrare il giorno di prima.

— Un ottima caccia: due giovani streghe e un famoso vampiro

— So che la ferite ti stanno solo indebolendo

puntò le punte delle lame sul suo petto, entrambe all’altezza del cuore.