Devo dire che a un certo punto avevo intuito qualcosa del genere, visto che a un certo punto l'essere misterioso si capisce che non è un umano o simili e neppure un angelo, anche se pensavo che la cosa si sarebbe rivelata qualcosa di più etereo, di più naturalistico in senso lato... mentre qui si tende un poco a scivolare nella vendetta dell'albero più che della Natura...
e in effetti il finale sa un poco del mostro di turno, cambia solo la natura (!)del mostro.
Detto questo mi è piaciuto comunque il soggetto, ma non sono convintissimo delle modalità di esecuzione.
Intanto giurerei di aver letto cose tue più scorrevoli a livello di descrizioni, mentre a tratti questo non lo è... tipo, per esempio, "Allora aveva a disposizione solo un grande stanzone che in passato era stato una palestra, ma grazie alla generosità dei suoi parrocchiani la chiesa era cresciuta, giorno dopo giorno."
E' anche vero che è molto, forse troppo spostato sul versante dialoghi, tanto che, avendo impostato tutto sui ragionamenti serratissimi tra prete e albero, intanto è difficile tenere a mente tutti gli elementi su cui poi scattono le azioni (io, ti confesso che mi sono perso tra quello che sembrava ripetuto e quello che non lo era), e poi pare strano che proprio chi (l'Albero) si lamentava a lungo di non capire, poi si basi su quello che deve fare dall'epilogo di questi lunghi ragionamenti... che chi si lamenta dei comportamenti umani, poi si adegui a essi.
Comunque metto un 3, di poco, ma 3
VARIE
-"...debole lumicino la sovrastava illuminando..." - AARGHHH!
-"Presto, molto preso," - refuso
-"...una simile bravata" - bravata?